Clove Kentwell,una strana bambina

*Cato*
"No,no!"
Sono tutto sudato come il mio letto, un altro incubo. Decido di farmi una doccia, oggi per l'Accademia è un giorno importante, entreranno le nuove matricole. Poppanti. E io cosa dovrò fare? Semplice fargli da guida turistica e spiegargli il perché siamo qui. Hanno scelto me per questo ruolo perché ( detto molto modestamente) sono il più bravo di tutto il centro. Preparo i vestiti da mettermi, una felpa blu e dei jeans neri con delle scarpe da ginnastica verde militare. I poppanti arriveranno alle 12.30, ho ancora un'ora per andare in mensa a fare colazione. Prendo una fetta di pane con la nutella e un Estathè al limone. Preso il vassoio mi dirigo verso il tavolo dove ci sono, ehm, se così vogliamo chiamarli, i miei "amici". "Ei Cato! Carico?" "Preferirei non parlarne Jack". E' vero odio quando mi prendono in giro per questa cosa della guida turistica. Guardo l'orologio 12.10, è meglio che saluti i miei amici. "Ragazzi devo andare" "Oh certo, poverino non vorrei essere al tuo posto!" Tutti si mettono a ridere. Quanto vorrei dare un pugno nello stomaco a Jack ma mi limito a guardarlo male. Sistemo le ultime cose, mi metto il gel nei capelli e mi do una bella spazzolata , chissà ,magari c'è una bella ragazza. Cato cosa vai a pensare, loro sono solo dei novellini che non sanno neanche impugnare una spada. Però ci tengo a fare bella figura. Mi avvio per andare all'ingresso della scuola. 12.30 in punto. "Cato!" "Salve Mr. Smith." Mr. Smith è il mio allenatore che mi aiuterà a gestire la situazione e a correggermi se dico qualcosa di sbagliato riguardo all'Accademia. "Bene vedo che sei pronto" "Si, Mr." "Bravo ragazzo" Mi da una pacca sulla spalla. La porta d'ingresso è spalancata e riesco a vedere il pullman con i mocciosetti all'interno. Escono dal pullman e vengono verso di me, sono circa in 6, per mia fortuna non sono tanti. 3 maschi e 3 femmine. Vedo una ragazza tutta sola, capelli neri e occhi blu mare. Indossa una camicia a quadri scozzese, una gonna nera e degli stivali sempre neri. Non sembra amichevole. Noto che ha delle lentiggini sul naso e sulle guance, ma non ne ha tante. Mi giro di scatto quando noto che anche lei mi sta guardando. Brr, mi fa venire i brividi quella mocciosa da quanto è inquietante. Inizia il tour, mentre camminiamo parlo della storia dell'Accademia e che chi ne entra dovrà offrirsi volontario per gli Hunger Games e blah, blah, blah... Finita la tortura mi dirigo verso la mia stanza. Mi fermo quando sento una presa che mi tiene per il cappuccio della felpa vietandomi di andare avanti. "Mr. Smith ha detto che mi devi accompagnare alla mia stanza" E' la voce di una ragazza. Mi giro e vedo quegli occhi blu puntati su di me, mi guarda con aria cattiva. "Senti bambinetta innanzitutto devo sape come ti chiami" "Non sono una bambinetta." "Si invece." dico tra me e me facendo finta di tossire. "Cosa?" "No niente." Stranamente se ne sta zitta. "Ti ho chiesto come ti chiami" "Devo proprio?" "Si" Alza gli occhi al cielo e sbuffando mi dice "Clove Kentwell..." "Perfetto ora cerco sul registro il tuo nome e la stanza che ti corrisponde." Annuisce."Clove Kentwell, stanza 315b" Oddio è di fianco alla mia." Seguimi la mia è la 316b quindi sono accanto, prendiamo l'ascensore è all'ultimo piano" Saliamo in ascensore, apro la sua stanza e le do le chiavi," Le prende velocemente dalle mie mani, quasi come rubarmele sotto il naso. "Posso fare da sola adesso." Continua a fissarmi con quegli occhi blu mare, questa volta con aria di sfida. Ricambio il suo sguardo. "Ok allora ciao, Clove Kentwell" Vado verso la mia camera non voglio più rivedere quella bambinetta inquietantissima. "Aspetta." Oh no. "Che c'è?" le chiedo scorbutico. "Come ti chiami?" E' vero non mi sono ancora presentato "Cato, Cato Hadley" Dico sorridendole. Subito dopo apro la porta e mi chiudo nella mia stanza. Clove Kentwell che strana bambina...

*Clove*
Oggi mi sveglio presto perché sarà il mio primo giorno al centro di addestramento e devo prepararmi.Vado in bagno e mi faccio una doccia,poi indosso una camicia a quadri scozzese,una gonna nera lunga fino al ginocchio e degli stivali dello stesso colore. Poi vado in cucina per fare colazione,mangio una fetta di pane con la marmellata e un succo di frutta alla mela. La visita inizierà alle 12.30 quindi ho ancora un ora di tempo prima che il pullman venga a prendermi. Esco nel cortile dietro a casa e prendo i miei coltelli, incomincio a lanciarli contro un manichino che mi è stato regalato da mio padre per il mio 7º compleanno,all'epoca ero già molto brava con i coltelli e ora che ho 12 anni sono migliorata molto.Dopo un po guardò l'orologio:12.10.Ritiro i coltelli ed esco di casa salutando mia madre che sta facendo colazione in cucina. Il pullman arriva poco dopo e io salgo,al suo interno ci sono già 3 ragazzi e 2 ragazze,ricordo di averli già visti a scuola qualche volta ma non ho mai parlato con loro. Circa mezz'ora dopo siamo arrivato davanti ad un enorme struttura dipinta di bianco. Il conducente del pullman ci dice di scendere e noi lo facciamo. Quando siamo scesi un uomo di corporatura robusta si presenta "Sono Mr. Smith". Poco dopo mi accorgo che di fianco a lui c'è un ragazzo biondo e con dei profondi occhi azzurri che ci fa un cenno con la testa, avrà qualche anno in più di me ma è lo stesso molto alto,credo che sarà la nostra guida per il giro turistico dell'Accademia. Inizia il tour e il ragazzo biondo ci parla della storia dell'Accademia. Quando ha finito Mr. Smith lo congeda e lui si dirige verso la sua stanza. Gli altri ragazzi vanno a fare un giro dell'Accademia  per conto proprio.Io sono stanca quindi chiedo a Mr. Smith dove si trova la mia camera, lui mi risponde che devo chiedere al ragazzo biondo che ci ha fatto da guida. Allora mi dirigo verso il corridoio che ha imboccato poco prima e appena lo raggiungo lo afferro per il cappuccio della felpa e lo fermo "Mr. Smith ha detto che devi dirmi dov'è la mia camera" lui si gira e mi guarda, "Prima cosa come ti chiami,bambinetta?" "Non chiamarmi bambinetta!" dico acida,lui fa finta di tossire e dice qualcosa del tipo "Si invece" non ribatto, è inutile parlare con gente così stupida. "Allora la mia camera?" Chiedo scocciata "Il tuo nome?" "Per forza?" Chiedo,lui annuisce "Clove Kentwell" rispondo alzando gli occhi al cielo. Lui cerca il mio nome sul l'elenco  "Kentwell 315b. Vieni è la camera accanto alla mia..." No,anche questa no,la camera vicino a questo idiota non la voglio.Mi scorta in ascensore e  quando arriviamo apre la mia porta e mi dà le chiavi "Ora faccio da sola" dico e lui si gira diretto in camera sua. "Aspetta" lo fermo prima che entri in camera sua "Come ti chiami?" "Cato,Cato Hadley" dice sorridendo,poi si gira e si chiude in camera.Giá lo odio.

Angolo autrice:
Siamo tornate con il primo capitolo.
In collaborazione con MaddyEverdeen_ ❤️
Mi raccomando seguitela e leggete le sue storie,sono fantastiche.
Al prossimo capitolo,ve se ama😍❤️

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