Capitolo 51

Abbasso il finestrino allungando una mano fuori, il vento tra le dita mi fa il solletico mentre osservo il tramonto, ormai è da un po’ che siamo tornati in città. Non riesco a guardare Noah negli occhi mentre parla.
“Mi hanno preso mentre stavo tornando a casa, sapevano anche di te ma non ti hanno mai trovata, mi mandavano fuori con loro perché volevano che li portassi da te, è quanto ti ho incontrato” Dice a Carter.
Ethan Luke e Kedlark discutono di qualcosa a bassa voce ma non me ne preoccupo.
Non so quanto tempo resteremo in viaggio, dicono che ormai dobbiamo andare anche noi in quel campo perché la loro copertura è saltata.
Restare con loro non è esattamente ciò che avrei voluto, ma la scelta era tra questo e la camminata nella speranza di trovare un rifugio prima che il Governo trovi noi. Quindi in realtà non c’era nulla da scegliere.
“Gli avevo detto che ci eravamo divisi per cercare in posti diversi e li ho portati in un autogrill dicendogli che ci saremmo dovuti incontrare lì per allontanarli da casa nostra ma quando non ti hanno vista hanno smesso di farmi uscire” Annuisco con lo sguardo basso “Mi dispiace di non essere venuta con te”
“Per fare cosa? Farci catturare in due?” Domanda sarcastico facendomi alzare gli occhi al cielo “Almeno saremmo rimasti insieme....non sapevo dove fossi né cosa ti fosse capitato” Mi si inumidiscono gli occhi e deglutisco cercando di rimandare indietro le lacrime “Non ha più importanza adesso” Mi rassicura.
Probabilmente ha ragione, magari non sarebbe cambiato nulla se io fossi andata con lui, ma magari si, magari non avrei mai incontrato i ragazzi e Eric sarebbe ancora qui.
Non posso salvare tutti, lo so, ma allora perché fa così dannatamente male? Prima Noah, poi Eric...se potessi dimenticare le notti insonni, gli incubi, la paura, lo farei, ma non è così che funziona. Non smetterà di avere importanza solo perché ora siamo di nuovo insieme, non posso semplicemente cancellare tutto, e Eric non tornerà in vita.
Una parte di me non mi perdonerà mai, ma questo Noah non ha bisogno di saperlo ora, per cui annuisco.
“Noah” Inizio cercando di ignorare la voragine nel petto “Tu sai di cosa parlava Kalan? Conosceva la mamma, mi chiedeva di continuo di una formula...” Dico cambiando discorso.
Forse non è il massimo, in fondo ha appena saputo di nostra madre, forse una parte di lui ne era sempre stata consapevole dopo che non è tornata, ma è diverso dal sentirselo dire. Però io devo capire cosa c’entra lei in tutta questa storia.
Mi giro verso di lui, seduto tra me e Carter. Accarezzo Balto seduto ai miei piedi, non so cosa avrei fatto se non lo avessero portato, probabilmente non è stata un’idea di Luke visto che ne è terrorizzato….forse Ethan. Il pensiero mi irrigidisce, lo guardo di sfuggita mentre guida, non ci siamo detti una parola e va bene così.
Magari è stata un’idea di Eric...riesco ancora a sentire il rumore del suo corpo schiantarsi a terra e scuoto la testa come per scrollarmene, rabbrividendo. Adorava Balto, e la cosa era reciproca. Ora non lo accarezzerà mai più.
“Lily...” Comincia Noah, facendomi concentrare di nuovo su di lui “Nostra madre non era chi credevamo noi” Aggrotto le sopracciglia “Che intendi dire?” Fa un respiro profondo “Lei era una scienziata prima di avere noi, sono anni che il Governo ha sottomano il virus, lei sapeva che le ricerche erano rischiose ma nessuno le ha dato ascolto. Quando si è diffuso per errore lei stava già lavorando ad un antidoto da tanto tempo e loro credono che lo abbia trovato e nascosto, pensano che noi sappiamo dove si trova” Si interrompe.
Sbatto gli occhi un paio di volte “È ridicolo, lei non era una scienziata” Il suo sguardo si addolcisce “Lily, non ci ha detto tutto..” Comincia cauto “Non ha alcun senso, sicuramente hanno sbagliato persona” Scuoto la testa “E perché dovrebbe nascondere l’antidoto?” Abbasso lo sguardo pensando ai cassetti chiusi a chiave nella stanza di mia madre, alle analisi che ci faceva fare da bambini, alle visite...non può essere...
Guardo fuori dal finestrino cercando di respirare meglio. Perché tenere tutto nascosto? Perché mentire?
“Perché loro non hanno intenzione di diffondere l’antidoto” Risponde Ethan “Non tra i civili almeno”.
Giro di scatto la testa, sorpresa non solo dal suo intervento, ma anche e soprattutto dal fatto che stia parlando a me. Incontro il suo sguardo nello specchietto retrovisore e giurerei di poter sentire ancora quella sensazione.
A Noah non ho detto nulla, non abbiamo avuto ancora un momento da soli e non voglio farlo preoccupare o arrabbiare, tanto resteremo con loro solo lo stretto necessario, poi andremo per la nostra strada. Non ha bisogno di sapere.
Cerco di ignorare la fitta al cuore e mi costringo a concentrarmi “Perché?” Domando allora.
“Non credono che tua madre ne abbia prodotto molto e temono di non poterlo riprodurre” ma a rispondere stavolta è Luke.
Distolgo lo sguardo da Ethan e all’improvviso mi sento vuota.
“Ma avete detto che stanno provando a trovare una cura per conto loro”
“Si beh non ci stanno riuscendo” Dice Ethan con un tono improvvisamente cupo e ripenso ai ragazzi rinchiusi in quelle celle. Non abbiamo nemmeno provato ad aiutarli...anche se so che sarebbe stato impossibile, mi sento comunque un po’ in colpa.
“In base a cosa scelgono i ragazzi?” Chiedo sperando che mi risponda Kedlark visto che Luke ed Ethan hanno detto di non saperlo.
Kedlark ride e io aggrotto le sopracciglia “In base a quanto sono vivi, che razza di domanda è?” Chiede prendendomi in giro.
E poi capisco.
Mi hanno mentito anche su questo.
Non mi prendo il disturbo di rispondergli, né di ricambiare lo sguardo di Ethan, anche se riesco a sentirlo sulla pelle.
Guardo fuori dal finestrino il cielo diventare sempre più scuro, tra poco dovremo fermarci da qualche parte.
Nessuno parla più per un po’ e nel frattempo usciamo di nuovo dalla città, superando alcune delle case che abbiamo controllato insieme appena qualche settimana fa. Sembra essere passato molto di più.
Anche quello era una presa in giro, non avevamo bisogno di quel cibo, le scorte di caffè e cioccolata provenivano dal Governo... la casa totalmente in ordine appena sono arrivata è perché non ci abitava nessuno prima, ovviamente, ci sono andati per la missione: me.
Ancora non posso credere di essere stata così cieca.
“Come fai ad essere sicuro che nostra madre fosse davvero chi dicono?” Chiedo a Noah ancora dubbiosa, il suo sguardo si rabbuia, fa per rispondere ma Luke lo interrompe “Dobbiamo fermarci qui per stanotte” Mi accorgo solo ora che ci siamo parcheggiati sul retro di una casa, non l’ho mai vista prima.
Scendiamo dall’auto e scorgo a qualche metro di distanza il minivan che usavamo prima, non possiamo continuare con questa macchina.
Gli altri cominciano ad incamminarsi verso la porta sul retro e io avanzo incerta. Solo fino a che non saremo al campo, continuo a ripetermi.
“Tieni” Sento accanto a me, sobbalzando leggermente. Incontro lo sguardo di Josh che mi porge la mia accetta sorridendo.
La prendo incapace di reagire e quando capisce che non risponderò va verso gli altri.
Dopo poco lo seguo stringendo l’arma, mi sento già un po’ meglio.
Sospiro affiancando Luke e ignorando il suo sorriso.
Ethan apre la porta e per i seguenti dieci minuti ispezioniamo la casa in religioso silenzio controllando ogni stanza e angolo illuminandoli con una torcia e devo ricordarmi più volte quanto nulla sia più come prima.
Gli altri restano fuori fin quando non gli diamo il via libera e rilascio un sospiro di sollievo quando non siamo più soli.
Non ci sono abbastanza stanze quindi dobbiamo arrangiarci.
Ethan Luke e Kedlark si sono sistemati nella camera padronale dove c’è anche un divanetto.
Josh e Carter sono nel soggiorno e io e Noah nella camera che suppongo fosse di due bambini, cerco di non pensare a che fine possano aver fatto.
Quando mi sdraio il sonno arriva con più facilità di quanto pensassi e un secondo prima di chiudere gli occhi e perdere conoscenza mi sembra di intravedere le mie stelline attaccate sul soffitto.

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mancano davvero pochi capitoli
cosa ne pensate?

-emme<3

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