Capitolo 9

Verso mezzogiorno Violetta arrivò a "L'ingrediente segreto" con la sua inseparabile cartella rossa dei disegni: aveva lavorato tutta la mattina alla campagna pubblicitaria delle Delizie della terra, e voleva mostrare le sue idee allo chef Del Bosco.
La prima persona a venirle incontro fu Maddalena.
《Signorina Galiardi, è qui per pranzo?》chiese.
《Veramente cerco lo chef Del Bosco. Sono venuta a cercarlo per la campagna pubblicitaria》spiegò Violetta.
《Lo chef come al solito è in cucina, può trovarlo lì》indicò la responsabile di sala.
《Grazie mille, signora Veralli!》rispose la giovane, dirigendosi alle cucine, dove tutti erano al lavoro.
《Signor Del Bosco!》esclamò, notando lo chef.
《Signorina Violetta, come mai da queste parti? Pensavo che ultimamente preferisse la concorrenza...》ribattè lo chef in tono di sfida.
《Che cosa ne sa lei del fatto che ero a cena a "La Rosa dei Venti"?》si stupì la Galiardi.
《Perché anch'io ero lì con la mia fidanzata. L'abbiamo notata in compagnia di Fabrizio Imbriani, proprio mentre poche ore prima aveva giurato a suo padre che si sarebbe occupata della campagna pubblicitaria di Delizie della terra》replicò Del Bosco, pronunciando il nome del giovane uomo d'affari con un certo astio.
《Ieri sera Fabrizio Imbriani mi ha dato alcuni consigli su come muovermi per le scelte in merito alla pubblicità dell'iniziativa!》puntualizzò piccata la ragazza.
《Ah perché, è anche pubblicitario il signor Imbriani?》la provocò l'uomo.
《Ha molte conoscenze alla Rai, che possono darmi una mano con la struttura della pubblicità. Io ho buttato giù delle idee, e volevo fargliele vedere...》ribattè lei, mostrando i disegni ad Andrea e a Camilla.
《"Quando il freddo pungente d'autunno ti sorprende e non sai dove fermarti, vieni a L'ingrediente segreto. La nuova iniziativa Delizie della terra ti farà sentire come al caldo di casa tua"》lesse lui.
《Efficace... Non credi?》osservò Camilla, rivolgendosi ad Andrea.
《Semplice e diretto. Ci lavori un altro po' e poi vada in Rai》rispose lo chef.
《Può contarci. Arrivederci, chef Del Bosco. Signorina Reggiani...》salutò la giovane, lasciando la cucina.
《Però, è tosta la ragazza...》commentò la suchef.
《Mi ricorda te quando hai cominciato. Ma la differenza è che tu sei venuta dal basso, lei sa di avere le spalle coperte e quindi, per quanto volenterosa, è anche arrogante...》ribattè l'uomo.
《Però ti ho visto diverso, con lei. Più vivo》osservò Camilla.
Poi si rimise al lavoro, lasciando il suo superiore a meditare sulle parole che gli aveva detto.

                                   ***

Nel frattempo rientrava anche Sofia, dopo l'ora passata con Tancredi: era ansiosa di raccontare tutto alle amiche e a sua madre.
Mentre rientrava vide la capocameriera Morin.
《È tornata dal suo appuntamento romantico, signorina?》le domandò gentilmente.
《Oh sì, signorina Morin. Ora torno subito al lavoro...》rispose la ragazza, e mentre si dirigeva alle cucine per poco non andò a sbattere contro il ragionier Vespucci.
《Signorina Veralli, tutto a posto?》chiese quest'ultimo.
《Ragioniere... Mi scusi, non l'ho vista... È che sono così euforica... Sono uscita con Tancredi Galiardi, sa? È un artista, mi ha fatto vedere il suo laboratorio...》replicò Sofia, parlando molto in fretta per l'emozione e l'imbarazzo.
《Ah, vero. Il signorino Tancredi ama l'arte in tutte le sue forme...》commentò Vespucci, ma le parole gli uscirono a fatica: infatti non vedeva di buon occhio né le attenzioni spudorate del giovane Galiardi nei confronti di Sofia, né che Maddalena incoraggiasse la figlia a frequentare un ragazzo che poteva essere un suo consanguineo.
《Io vado in cucina da mia madre e dalle ragazze, immagino vorranno sapere tutto...》si congedò l'ingenua fanciulla, correndo verso le cucine.
《Ragioniere, va tutto bene?》chiese premurosamente Beatrice notando la faccia vitrea dell'uomo.
《Non si preoccupi, signorina Morin, ho solo un po' di acidità di stomaco...》replicò Vespucci.
La sua non era acidità di stomaco, bensì nausea per quello che sarebbe potuto succedere se lui non avesse fermato Maddalena e le sue macchinazioni.

                                    ***

Quando Maddalena vide arrivare la figlia, la prese subito da parte.
《Allora? Com'è andata con Tancredi?》la incalzò.
《Oh, mamma! È un principe, un vero principe azzurro! Mi ha fatto vedere il suo laboratorio, è un artista!》esclamò Sofia.
《E ti ha dato un altro appuntamento?》le chiese la responsabile di sala.
《Mi ha chiesto di fargli da modella per la sua prossima scultura...》confessò la giovane cameriera, arrossendo.
《Oh, allora è fatta!》decretò trionfante Maddalena.
《In che senso?》domandò Sofia inconsapevole.
《Vedi, tesoro... I rapporti tra gli artisti e le modelle sono molto particolari... Potreste finire a letto insieme prima del matrimonio... Ma non è un problema, perché a quel punto dovrà sposarti》le sussurrò all'orecchio la Veralli.
《E quindi se succede che cosa faccio?》chiese la figlia, agitata.
《Se succede, allora lasciati andare! Tanto poi andrà tutto bene, se ti fidi di me...》la rassicurò sua madre.
《Io... Mi fido di te...》rispose la ragazza.
《Ecco, brava. Tu continua a comportarti come sempre...》la incoraggiò la donna, pensando che Sofia avrebbe dovuto mantenere un profilo basso, non solo perché il ragionier Vespucci l'aveva minacciata di rivelare la verità sulla nascita di sua figlia, ma anche perché c'era il lavapiatti Nanni che non toglieva gli occhi dalla giovane Veralli.
Se quel ragazzo avesse distolto Sofia dalla corte di Tancredi, i piani di riscatto sociale ed economico della responsabile di sala sarebbero andati in frantumi, e questo non doveva succedere.
Dalla sua postazione ai lavandini, Borghese non si lasciava sfuggire un'espressione delle Veralli; non riusciva a sentire quel che si dicevano - si parlavano all'orecchio e c'era lo scroscio continuo dell'acqua - ma una cosa traspariva palesemente: Sofia era come obbligata da sua madre a farsi corteggiare da Tancredi Galiardi.

                                    ***

Tutta presa dai progetti che aveva in mente per sua figlia e Tancredi, Maddalena non poteva immaginare che ad attenderla in sala c'era nientemeno che il padre del ragazzo. La donna sbiancò.
《Signor Galiardi...》lo salutò educatamente, senza scomporsi.
《Spiegami che cosa ti passa per la testa!》le sussurrò all'orecchio con tono imperativo.
《Che cosa stai cercando di dirmi?》chiese Maddalena, dandogli del tu e guardandolo negli occhi.
《Sono giorni che vedo mio figlio in compagnia della tua Sofia... O meglio di quella che sostieni essere solo tua...》raccontò Raffaele, scandendo bene le ultime parole.
《Continuo a non capire》insistette la Veralli.
《Non fare finta di niente. Non con me. Per quanto ne so potrebbe essere mia, o del povero Ernesto...》replicò scandalizzato Galiardi, sempre a bassa voce.
《Tu non lo devi neanche nominare Ernesto, dopo il suo "suicidio"》ribattè lei, mettendo tra virgolette la parola suicidio.
《Mio fratello si è lanciato nel vuoto perché era stanco di vivere, lo sanno tutti》puntualizzò lui.
《O è quello che tu e la tua nobile moglie avete fatto credere a tutti》gli ricordò l'una.
《Non siamo qui per parlare del passato, ma del futuro. Cosa stai architettando per i nostri figli?》volle sapere l'altro.
《Io? Semplicemente sto facendo in modo che Sofia abbia quello che a me è stato rubato!》rispose la prima, decisa.
《Maddalena, sei stata tu a lasciarmi per mio fratello, non te lo dimenticare. Ho sposato Serena non per amore, ma perché suo padre mi aveva messo alle strette. E comunque ti avevo assunto come mia segretaria!》fece il secondo.
《Volevi tenermi per usufruire di me ogni volta che volevi, per far pesare a me e a Ernesto il fatto che avevamo una relazione. Sapevamo benissimo chi eri, chi sei ancora e cos'hai fatto, e tu non solo mi hai cacciato appena ti ho detto di essere incinta, ma ti sei anche liberato di Ernesto con la scusa del suo mal di vivere...》sottolineò la responsabile di sala.
《Non ti permetto né di fare delle illazioni simili, né di tormentare la mia famiglia in modo diretto o indiretto. E di' a tua figlia di lasciare in pace Tancredi... La cameriera che sposa il rampollo della famiglia ricca... Non si può vedere neanche nel più smielato dei libri harmony!》ordinò l'imprenditore.
《Io posso fare la mia parte, ma loro sono giovani, e non ci ascoltano...》lo provocò Maddalena. 《Ora mi scusi, ma ho molto lavoro. Signor Galiardi...》si congedò poi, a voce più alta, voltandogli le spalle.
Raffaele pensò che avrebbe dovuto mettere all'angolo quella donna perché sapeva troppe cose e con la sua sola testimonianza avrebbe innescato una reazione a catena tale da poterlo rovinare.

                                   ***

Nello stesso momento Adele si stava dirigendo al circolo per affrontare Fabrizio: trovava squallido il corteggiamento di quest'ultimo nei confronti di Violetta, e trovarli la sera prima a chiacchierare allegramente a "La Rosa dei Venti" le aveva dato veramente fastidio, dimostrandole quanto quel ragazzo che aveva amato quindici anni prima fosse diventato subdolo, vendicativo e spregevole.
《Adele, ma che piacere vederti!》esclamò subito il giovane Imbriani, vedendola arrivare.
《Risparmiati i convenevoli e rispondi alla mia domanda: cosa avevate di tanto divertente da dirvi tu e Violetta Galiardi ieri sera a cena a "La Rosa dei Venti"?》domandò subito la Mainaghi.
《Perché, c'eri anche tu?》chiese lui.
《Ero a cena con Andrea, doveva parlarmi di una cosa importante, ma avervi visto ci ha fatto passare l'appetito》dichiarò lei.
《Non è che il tuo fidanzato comincia a volgere il suo sguardo altrove?》cominciò il primo.
《Ma come ti viene in mente?》ribattè indignata la seconda.
《Ogni uomo venuto dal nulla non ti considererebbe più come quella di una volta, dopo ciò che è successo a tuo fratello... La sorella di Roberto Mainaghi, una trentenne sfiorita dalle preoccupazioni che ha dovuto far entrare in società degli estranei pur di avere nuova liquidità... D'altra parte, prima di mettersi con te, lo chef Del Bosco era sensibile al fascino femminile, e se l'alternativa è una donna giovane, bella, dinamica e figlia di uno degli uomini più ricchi di Milano, fossi in te comincerei a preoccuparmi...》la provocò il ragazzo.
《Perché mi dici queste cose?》fece la giovane, annichilita da tutto quel fango che Fabrizio le stava rovesciando addosso.
《Perché non ho mai dimenticato quello che c'è stato tra di noi, e proprio per questo voglio metterti in guardia: i Galiardi ed Emma Ferraro sono gente potente, molto più di quanto tu possa immaginare; non ci metteranno molto a prendersi la maggioranza delle quote fino a estromettere del tutto te e Roberto e rispedirvi nel nulla da cui provenite. E a quel punto il tuo amato Andrea, non facendosene più niente di te, si schiererà dalla loro parte, al fianco di Violetta》argomentò Fabrizio.
《No, non accadrà. Lo dici solo per giustificare la tua vendetta...》rispose velocemente Adele.
《Eppure hai fatto ricorso al mio aiuto per tenere sotto controllo la signorina Ferraro...》le ricordò l'uomo.
《L'ho fatto solo per stare più tranquilla》ribattè la donna.
《La verità è che sei gelosa, Adele, io l'ho sempre detto. Ma io ti comprendo, ed è proprio per questo che ti aspetterò da me, ogni sera. So che verrai...》la invitò lui.
《Farò finta di non aver sentito...》si congedò lei, voltandogli le spalle e uscendo di lì alla ricerca di un po' d'aria. Fabrizio Imbriani voleva trasformarla nella sua amante, un'amante obbediente e omertosa e un simile oltraggio la Mainaghi non poteva sopportarlo.

                                     ***

Verso l'una il campanello aveva suonato a casa Anceschi: una giovane donna bionda con gli occhi azzurro chiaro e in stato di gravidanza avanzato aprì la porta.
《Buongiorno, cerca mio marito?》domandò, trovandosi davanti Emma Ferraro.
《Sì, signora. È in casa?》domandò gentilmente quest'ultima.
《Glielo chiamo subito... Intanto si accomodi pure...》fece la signora Anceschi, facendola accomodare.
《Certo che avete proprio una bella casa: accogliente, raccolta...》osservò la Ferraro.
《Oh sì, grazie... Forse un po' piccola... Sa, tra poco tempo saremo in tre...》spiegò sorridendo la padrona di casa, accarezzandosi la pancia.
《Maschio o femmina?》chiese Emma.
《Femmina... Abbiamo pensato di chiamarla Lucia!》svelò la donna.
《I figli sono un dono del cielo!》decretò l'imprenditrice.
《Comunque vado a chiamare mio marito... Attilio!》fece la moglie dell'investigatore privato; l'uomo si precipitò in salotto.
《Signorina Ferraro! Come mai è venuta qui?》domandò stupito.
《Volevo parlarle...》esordì Emma.
《Io vado a preparare tè e biscotti!》intervenne la signora Anceschi, sparendo in cucina.
《Complimenti, ha una brava moglie. E complimenti anche alla scelta del nome, Lucia...》cominciò la Ferraro.
《Senta, io non so perché sia venuta a casa mia, ma ho giurato anche al signor Galiardi che la prossima volta che seguirò la Reggiani in clinica starò più attento...》rispose subito Attilio.
《Certo che starà più attento... Lei ha famiglia, farebbe di tutto per loro... E sarebbe un peccato se finissero in serio pericolo...》ribattè l'italo-americana, tirando fuori dalla borsetta una pistola.
Anceschi sbiancò nel vedere l'arma.
《Lei è fuori di testa...》mormorò.
《Vede, io soffro di un disturbo della personalità, che mi fa alternare momenti di calma a momenti d'ira incontrollabile... Potrei riversarla su sua moglie e su suo figlio... Non ho niente da perdere!》lo minacciò lei.
《La prossima volta che andrò a Ginevra scoprirò esattamente dove si trova il signor Mainaghi, starò attento, ma la prego, lasci stare la mia famiglia...》la scongiurò lui.
《Bravo, Anceschi. So che farà un buon lavoro!》concluse Emma, mentre la moglie dell'uomo arrivava con tè e biscotti. La Ferraro nascose immediatamente la pistola.
《Grazie mille!》esclamò con un gran sorriso, prendendo in mano la tazzina fumante e portandosela alle labbra.

                                    ***

Alla pausa pranzo, Nanni e Rino erano andati fuori a fumare e a parlare delle loro sfortune in amore.
《Guardala quanto è bella, Marta... E nemmeno si ricorda che esisto...》si lamentò Lojacono.
《Lo dici a me... Corteggio Sofia da quando ne ho memoria, poi è arrivato il rampollo del nuovo socio e adesso stanno a un passo dall'altare...》replicò Borghese.
《Miii, che esagerato sei! Due volte si videro...》ribattè il siciliano.
《Dimentichi che razza di madre che ha... La signora Maddalena non mi ha mai potuto vedere, se mi avvicinavo a sua figlia erano guai... Figuriamoci adesso, che ha il pretendente ricco!》sbuffò il lombardo.
《Stai esagerando, te lo dico io... Anzi, lo vuoi un consiglio? Cerca di guardarti intorno...》suggerì Rino, mentre Grazia Vallesi veniva loro incontro, raggiante.
《Che cos'è tutta questa allegria, oggi?》li prese in giro, notando le loro facce scure.
《La solita malasorte che ci perseguita, tu invece sei un po' troppo felice, Graziè!》rispose divertito Lojacono.
《Quest'estate vado in vacanza, sapete?》si vantò la cassiera.
《Ah sì? E dove te ne vai di bello, a Ventimiglia?》chiese il lavapiatti.
《Macché Ventimiglia... In Costa Azzurra!》rivelò la ragazza.
《Addirittura... Ti sei presa uno ricco, a quanto pare...》commentò Nanni.
《Talmente ricco che devo fare attenzione che i costumi e i sopracostumi che sceglierò quando ci saranno i saldi a gennaio siano abbastanza eleganti...》osservò lei.
《Se è ricco perché non te li fai regalare dal tuo tizio?》chiese lui.
《Perché resto comunque una donna libera e indipendente, senza particolari legàmi, divertente e disponibile, per chi mi sa apprezzare...》ammiccò la Vallesi.
《Ti apprezzano anche in troppi...》puntualizzò il lavapiatti.
《Peccato... So che prima o poi cambierai idea... A quel punto sai dove trovarmi!》lo provocò la ragazza, voltandogli le spalle e rientrando.
《Fossi in te accetterei!》intervenne Rino.
《Sì, vabbè!》fece Borghese mentre rientravano anche loro.

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