Capitolo 5

La mattina seguente, quando Violetta scese per la colazione, vide suo padre, sua madre e suo fratello Francesco che parlavano de "L'ingrediente segreto".
《Deve essere una conversazione interessante, se siete così presi...》osservò.
《Tua madre vorrebbe suggerirmi una rosa rossa come logo del ristorante! Una rosa rossa, nemmeno nelle boutique...》cominciò  Raffaele.
《La rosa rossa è simbolo di regalità, e per quanto in quella bettola imbellettata non sappiano neanche cosa sia, il mio è un suggerimento che Adele Mainaghi dovrebbe accettare di corsa!》ribattè decisa Serena.
《Mamma, non parlare così de "L'ingrediente segreto". È un luogo rinomato e dentro c'è gente onesta》replicò Violetta.
《Talmente onesta che appena si sono ritrovati col proprietario da curare in Svizzera, hanno praticamente svenduto le loro quote!》sostenne velenosa la Di Castelbianco.
《Indipendentemente dall'onestà, dobbiamo consultare tutti e decidere di comune accordo》fece Francesco.
《Se per "tutti" intendi lo chef Del Bosco, la sua suchef e la Mainaghi, siamo a posto! A quanto pare facciamo prendere decisioni alla gente che proviene dalle cucine...》commentò la contessa.
《Sarebbe un ristorante》puntualizzò la figlia.
《Meno male che almeno Emma Ferraro ha un po' di gusto...》continuò la madre.
《Per favore, un po' di calma! Ci metteremo a tavolino e decideremo questo benedetto logo!》li zittì Raffaele. 《Dov'è quello sfaticato di Tancredi? Ha intenzione di svegliarsi di nuovo a mezzogiorno?》aggiunse poi, notando che il secondogenito non si era ancora svegliato.
《Magari il nostro "giovin signore" ha fatto le ore piccole anche stanotte con una delle sue modelle?》ipotizzò Francesco.
《Non c'è alcun dubbio!》esclamò Serena.
《Mentre voi continuate a bastonare Tancredi, vado in camera mia!》si congedò Violetta dopo aver finito di mangiare. Lei e Tancredi erano sempre stati molto uniti, e non le faceva piacere che i genitori e il fratello maggiore lo criticassero in continuazione.

                                  ***

Corse in camera sua, si diresse alla scrivania colma di fogli di carta, matite, penne e pastelli - neanche Mary Poppins in persona avrebbe messo ordine in quel caos, sosteneva sua madre - e si mise al lavoro.
Non aveva idea su quale potesse essere il nuovo logo ideale de "L'ingrediente segreto", non si intendeva di queste cose; chiuse gli occhi per cercare l'ispirazione giusta.
Ricordò la serata della festa alla villa, nel momento in cui aveva conosciuto lo chef Andrea Del Bosco; ricordò quando era entrata per la prima volta nella sua cucina, il giorno prima.
Quando c'era lui si sentiva in cima al mondo, come se tutti i sogni del mondo fossero possibili: e non era forse quello "L'ingrediente segreto"? Un sogno di rinascita che diventava di nuovo realtà?
Prese un foglio, mise mano a una matita e cominciò a disegnare: il primo risultato non le andò bene e appallottolò il foglio, gettandolo via; ne prese un secondo e fece lo stesso poco dopo.
Nulla le piaceva, perché nulla le ricordava l'anima del ristorante, fino a quando, dopo una quindicina di fogli appallottolati e gettati a terra, trovò quello che cercava: una ballerina che usciva danzando da una cloche aperta, portando in una mano un piatto fumante, e in un'altra un calice di champagne la cui schiuma si spargeva tutt'intorno.
Non era sicura che suo padre e suo fratello lo avrebbero approvato, quindi decise di andare direttamente al ristorante a farlo vedere ad Adele, ad Emma e soprattutto ad Andrea, la cui cucina era l'anima dell'attività.
Scese di nuovo al piano di sotto, salutò tutti di corsa e poi uscì, diretta all'auto di famiglia.
《Gianni, potresti portarmi a "L'ingrediente segreto"?》chiese gentilmente all'autista.
《Subito, signorina Galiardi!》fece quest'ultimo, mettendo in moto.

                                 ***

La macchina si fermò davanti a "L'ingrediente segreto" e Violetta ne discese con la sua inseparabile cartella rossa dei disegni sotto braccio.
Corse subito dentro e chiese alla Veralli se Adele Mainaghi o Emma Ferraro erano nei loro uffici.
《Ma certo, l'accompagno subito da loro...》disse la responsabile di sala, quando una voce maschile si intromise nel discorso.
《Signorina Galiardi!》esclamò Andrea.
《Chef Del Bosco!》fece la ragazza.
《Anche oggi ha deciso di pranzare da noi?》domandò l'uomo.
《In realtà sono venuta per un altro motivo. Stamattina a colazione ho sentito mio padre, mia madre e mio fratello parlare in merito al nuovo logo del ristorante, e io sono venuta a proporre la mia idea!》spiegò la giovane.
《Posso vederla?》chiese lo chef.
《Non andiamo nell'ufficio della signorina Mainaghi? O in quello della signorina Ferraro?》domandò lei.
《Ci andremo non appena lo avrò visto, perché sono molto curioso...》rispose lui.
Violetta aprì la cartella e ne estrasse il disegno con la ballerina che aveva realizzato poco prima. Andrea lo guardò attentamente e sorrise.
《Le piace?》chiese l'una.
《È geniale! Incarna perfettamente lo spirito della nostra attività, dobbiamo mostrarlo assolutamente a Emma e Adele, venga con me...》si complimentò l'altro, prendendola per mano e portandola ai piani superiori. La ragazza sentì un sobbalzo al cuore.

                                 ***

Lo chef Del Bosco bussò alla porta della sua fidanzata.
《Chi è?》fece la voce di Adele.
《Sono io, Andrea. C'è qui con me la figlia del signor Galiardi!》rispose Andrea.
《Avanti!》esclamò la donna.
L'uomo e la ragazza si accomodarono.
《La signorina Violetta è qui per proporre la sua idea in merito al logo del ristorante》spiegò lo chef.
《Ha portato una bozza?》chiese Adele, rivolta alla Galiardi.
《Certamente. Eccola qui》disse quest'ultima porgendole il disegno. La Mainaghi lo guardò con attenzione.
《Mi piace. Devo ancora consultare il resto dei soci, ma mi piace. Grazie della sua idea, signorina Galiardi, la proporrò nella riunione che chiamerò tra poco》replicò soddisfatta.
《Grazie a lei. Io torno a casa, spero tanto di vedere il mio logo nelle prossime settimane sulla facciata del ristorante!》ribattè entusiasta, stringendo la mano di Adele.
《Chef Del Bosco...》aggiunse poi rivolta ad Andrea, che le baciò la mano prima che uscisse.
Dopo che se ne fu andata, Andrea chiuse la porta.
《Ti piace davvero?》volle sincerarsi.
《A me sì, ma temo che Raffaele, Francesco ed Emma mi bastoneranno... Insomma, si rivolgeranno ai migliori grafici di Milano e io mi presento con lo schizzo di una ragazzina...》commentò la giovane Mainaghi.
《Uno schizzo geniale, che incarna perfettamente lo spirito de "L'ingrediente segreto"》le fece notare Del Bosco.
《Questo sarà stabilito durante la riunione》promise Adele.

                                 ***

Quando lo chef tornò nelle cucine, Camilla gli raccontò che un biglietto diretto a Sofia stava creando stupore ed eccitazione tra le cameriere.
《Credo che sia da parte di Tancredi Galiardi...》ipotizzò la suchef.
《Però, quanto sono entrati nelle nostre vite questi Galiardi...》commentò Andrea.
《Che vuoi dire?》chiese Camilla.
《Poco fa Violetta Galiardi si è presentata con un'idea per il nuovo logo e l'ha fatta vedere a me e Adele》spiegò lo chef.
《E vi è piaciuto?》domandò la ragazza.
《A noi sì, ma adesso Adele deve sottoporre il disegno all'esame del resto dei soci》ribattè l'uomo.
《Che cosa c'era sul disegno?》fece la Reggiani.
《Una ballerina, che usciva da una cloche portando in una mano un piatto fumante, e nell'altra una coppa di champagne che spargeva spuma tutt'intorno》rispose Del Bosco.
《È una buona idea. Questa Violetta ha molto talento》osservò lei.
《Lo penso anch'io》affermò lui.
Poco più in là, Giulia e Marta tartassavano di domande Sofia che, tremante di emozione e rossa d'imbarazzo, a stento riusciva a rispondere.
《Allora, è lui?》chiese la Ricci.
《Che cosa dice?》si aggiunse la Sensi.
《Lui... Ecco... Mi invita stasera a cena a "La Rosa dei Venti", uno dei ristoranti della concorrenza, nonché costosissimo...》fece la Veralli, quasi senza fiato.
《Ma che bello! Sono emozionata per te!》esclamò Giulia.
《Miii, tutto sto casino per un invito a cena, manco fosse il gran ballo...》s'intromise Rino.
《Che c'è di male? Sofia è fortunata...》rispose Marta.
《Continua a non convincermi questa storia...》commentò Nanni.
《Tu un po' di gioia mai, eh?》ribattè la Ricci. Il lavapiatti stava per risponderle, quando arrivò la Morin.
《Che cosa fate qui, il salottino? I clienti non aspettano i vostri comodi!》esclamò richiamando le ragazze.
《Sofia ha appena ricevuto un invito a cena!》fece Giulia, portando l'amica ad arrossire ancora di più.
《Perfetto, la signorina Veralli ci penserà stasera. Come tutte voi, del resto. Avanti, al lavoro!》le esortò, distribuendo le comande.
《Ste femmine, gli basta poco per essere così allegre...》osservò Rino.
《Beate loro, io allegro non lo sono per niente...》commentò amareggiato Nanni.

                                  ***

Poche ore dopo Raffaele, Francesco ed Emma si riunivano nello studio di Adele per discutere del logo.
《Mia figlia ha un discreto talento per il disegno...》cominciò Galiardi senior.
《E un po' troppo zelo... Insomma, neanche è socia, anzi, a dire la verità non si è mai occupata di nulla in vita sua...》continuò suo figlio.
《Secondo me invece è interessante...》commentò Emma.
《Sempre meravigliosamente conciliante lei, signorina Ferraro...》replicò Adele con un leggero tono di sfida nella voce.
《So riconoscere il talento quando lo vedo, signorina Mainaghi, che c'è di strano?》ribattè la Ferraro con lo stesso tono.
《Signore, per favore... In fondo è solo un logo...》intervenne Raffaele.
《Un logo è il biglietto da visita di un ristorante!》sostenne la Mainaghi.
《Comunque non intendevo denigrare il lavoro svolto da mia sorella... Semplicemente, non ha mai alzato un dito in ventun anni, mi sembrava strano tutto il suo impegno all'improvviso...》osservò Francesco.
《E invece io penso che dovresti darle più fiducia, mio caro. Io approvo!》esclamò Emma.
《Anch'io approvo...》si aggiunse Galiardi senior.
《Direi che la maggioranza vince》decretò Adele.
《Nel pomeriggio invieremo la bozza ad un'agenzia pubblicitaria che conosco e tra una settimana avremo l'insegna!》promise Raffaele.
《Perfetto, allora siamo tranquilli》concluse la proprietaria de "L'ingrediente segreto", dopodiché Raffaele e suo figlio uscirono. Emma si trattenne.
《Vuole dirmi qualcos'altro, signorina Ferraro?》domandò Adele.
《Percepisco molta ostilità nei miei confronti, signorina Mainaghi, e volevo conoscerne il motivo...》esordì Emma.
《Io non conosco la natura dei rapporti che la legano ai Galiardi, ma non mi piace affatto》ribattè l'una.
《Francesco e io siamo vecchi amici, e ho avuto modo di conoscere la sua famiglia. Non ha nulla da temere da me. I suoi sospetti sono inutili, e mi offendono》replicò l'altra.
《Non avevo intenzione di offenderla, signorina Ferraro. Perdoni i miei sospetti. Imparerò a fidarmi di lei》affermò la prima.
《Meraviglioso. Siamo partite col piede sbagliato, ma possiamo ricominciare》sorrise l'altra.
《Ci conti...》fece Adele, mentre Emma se ne andava.
Quando fu sola tirò un grosso sospiro. Non si fidava affatto di lei, doveva prendere informazioni.
C'era una sola persona che poteva aiutarla in questo, ed era Fabrizio.

                                 ***

Più tardi, nel tardo pomeriggio, la marchesa Toledo passò a trovare Camilla: le fu concessa una pausa dallo chef Del Bosco.
《Marchesa... È qui per cena?》domandò la ragazza all'illustre ospite.
《Sono qui per sapere come stai... Guarda che lo che mascheri la tua tristezza dietro una mole di lavoro, ma io ti conosco meglio di chiunque altro... Ti manca molto Roberto?》replicò la Toledo.
《Più dell'aria che respiro, marchesa. L'ho lasciato in clinica circa una settimana fa, ma è come se non ci vedessimo da secoli...》sospirò la Reggiani.
《Perché non vai a trovarlo allora?》chiese la marchesa.
《Io? Ma con tutto il lavoro che ho da fare... Come faccio...?》si lamentò Camilla.
《Potresti andarci nel fine settimana, per qualche ora. In macchina, la Svizzera è a portata di mano. Il mio autista è a tua completa disposizione》rispose sorridendo Margherita.
《Davvero lo farebbe?》domandò incredula la suchef.
《Ma certo, mia cara. Non sarà una stupida lontananza a fermare un amore grande come il vostro...》fece la marchesa.
《Grazie, grazie mille!》esclamò felice Camilla, immensamente grata per aver conosciuto quella donna di mezz'età bruna e minuta, ma ancora giovanile e piacente, che le stava dando la possibilità di tornare dal suo uomo senza trascurare "L'ingrediente segreto".

                                 ***

Qualche ora dopo, a casa Veralli, Sofia era pronta per uscire.
Per l'occasione aveva indossato un abito verde a mezze maniche, s'era truccata e cotonata i capelli, tra le mille esclamazioni di entusiasmo della madre Maddalena, che già si prefigurava il matrimonio tra la figlia e il giovane Tancredi.
Alle otto il campanello suonò.
《Oh mio Dio, è lui...》si agitò la ragazza.
《Adesso calmati e sorridi, che andrà tutto per il verso giusto...》la rassicurò sua madre.
Poi andò ad aprire la porta.
《Signora Veralli, sempre bellissima!》esclamò il ragazzo.
《E tu sempre troppo gentile, caro Tancredi... Sofia è pronta!》fece Maddalena, indicando sua figlia, che stava arrivando.
《Sofia, questa sera sei bellissima!》esclamò Tancredi.
《Grazie...》rispose la Veralli arrossendo.
《Allora andiamo?》chiese lui, dandole il braccio.
《Va bene...》rispose lei.
《Divertitevi, ragazzi!》li salutò Maddalena, mentre uscivano.
Quando rimase sola, sorrise trionfante: sua figlia le ricordava lei stessa alla sua età, quando cercava di fare chiarezza nel suo cuore, indecisa com'era tra l'allora giovane e spiantato Raffaele Galiardi e suo fratello minore Ernesto.
Quando era rimasta incinta, ventiquattro anni prima, non aveva avuto il coraggio di capire di chi fosse la bambina che aspettava; magari quella sera la sua bambina, ormai donna, avrebbe avuto più fortuna.

                                 ***

Tancredi e Sofia, sulla strada per il ristorante "La Rosa dei Venti", passarono sfrecciando con la decappottabile di lui davanti a "L'ingrediente segreto", dove in quel momento Nanni e Grazia stavano fumando una sigaretta.
Il giovane lavapiatti sentì un colpo al cuore, nel vedere la ragazza che amava sempre in compagnia del secondogenito di Raffaele Galiardi.
Tutto questo sembrava divertire la Vallesi, che si avvicinò a Borghese.
《Brutto quando chi ami se ne va con qualcun altro, vero?》esordì.
《Che vuoi?》chiese Nanni, sulla difensiva.
《Niente, solo ricordarti che non ti conviene fare l'innamorato sconsolato e respinto, e che dovresti guardarti intorno...》rispose maliziosamente Grazia.
《Con te, magari? Mi dispiace, ma non mi piacciono le donne di tutti...》ribattè sarcastico il ragazzo, sottolineando i facili costumi della cassiera.
《Chi disprezza compra...》lo sfidò allora quest'ultima.
《Ma non eri tu quella che passava le serate - e le nottate - in compagnia di Tancredi Galiardi, o sbaglio? Si può sapere che cosa vuole ora lui da Sofia?》domandò l'uno spazientito.
《Si vede che anche a lui non piacciono le donne di tutti!》lo prese in giro l'altra, spegnendo la sigaretta per terra e lasciandolo solo, senza possibilità di replicare.




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