Capitolo 40

Sara stava per andare al lavoro come tutte le mattine, quando sua madre disse che le doveva parlare.
《Che cosa sta succedendo?》esordì la signora Renata.
《Non sta succedendo niente, mamma》giurò la ragazza, e fece per uscire, ma sua madre si parò davanti alla porta.
《E invece sì che sta succedendo qualcosa. Te lo leggo negli occhi. Tu ti stai innamorando di quel ragazzo che ha preso a pugni Tancredi Galiardi》insistette.
《Ma che dici?》cercò di liquidarla la giovane.
《Non fingere con me, Sara. Sei mia figlia, io ti conosco. Devo ricordarti che siamo qui solo per salvare tuo padre, e che non devi per alcun motivo affezionarti a quel ristorante e ai suoi dipendenti?》continuò la donna.
《Mamma, ma tu davvero vuoi la demolizione de "L'ingrediente segreto" per far tornare papà alla luce del sole? Saresti davvero disposta a barattare la dignità di un sacco di gente con la libertà di un uomo solo?》la sfidò sua figlia.
《Ma che stai dicendo, Sara? Sei impazzita?》ribattè la signora Lentini.
《No, non sono impazzita. Anzi, sono rinsavita. Ti rendi conto che papà ha quasi ucciso Roberto Mainaghi? E che mettendoti dalla parte dei Galiardi ti stai rendendo complice di una delazione?》la accusò l'aiuto-contabile.
《Zitta, tu devi stare zitta! Mannaggia a quando ci sei entrata, in quel posto maledetto! Tutta scimunita diventasti!》berciò Renata.
《Io mi sto zitta, ma quando le ruspe demoliranno il ristorante, a fine anno, sarà la tua coscienza a parlare, e vedrai che papà non riuscirai nemmeno a guardarlo negli occhi, come non ci riuscirò io!》replicò Sara, e uscì sbattendo la porta prima che sua madre potesse controbattere.

                                        ***

Nell'appartamento di fronte, Stefano si preparava a comunicare a Monica una decisione importante.
《È arrivato il momento di far incontrare te e la tua sorellastra Lisa》esordì.
《La mia sorellastra? La figlia di Beatrice?》domandò la ragazza.
《Esattamente. È comunque sangue del mio sangue, proprio come te. Beatrice e io abbiamo deciso di regolarizzare la nostra situazione, ed è ora che tu incontri Lisa》continuò l'ispettore sanitario.
《E questa cosa te l'ha fatta maturare il matrimonio alle porte, il mio fidanzamento con Tancredi o lo spirito natalizio che aleggia nell'aria?》lo provocò la figlia.
《Pensavo che avessimo superato le nostre incomprensioni》replicò Dalmata.
《Ah sì? Magari speravi anche che stare con Tancredi mi avesse rabbonita, vero?》fece alterata la giovane.
《Monica, ormai siamo una famiglia, e dobbiamo comportarci come tale, che ti piaccia o no. L'8 dicembre andremo al convento con Beatrice e tu conoscerai Lisa》impose lui.
《Ai suoi ordini, signore!》lo sbeffeggiò lei, lasciando la cucina e chiudendosi in bagno senza lasciare al padre il tempo di replicare.

                                       ***

Per fortuna Tancredi era venuto a prenderla per portarla al lavoro, e così durante il tragitto dal Quartiere Harar a "L'ingrediente segreto" gli parlò della conversazione con suo padre.
《E così ha proposto una riunione familiare, come è successo a noi Galiardi con Sofia?》commentò il giovane.
《Esatto. Gioca alla famiglia felice come se nulla fosse, e pretende che io gli dia retta senza oppormi!》si lamentò la ragazza.
《Magari è veramente intenzionato a mettere le cose a posto, non vuole sposare la Morin?》domandò lui.
《Sì, ma secondo te come faccio a guardare quella bambina negli occhi sapendo che è nata da un tradimento nei confronti di mia madre?》gli ricordò lei.
《Monica, quella bambina è innocente, così come lo sei tu. Le colpe dei padri non devono mai ricadere sui figli, l'ho imparato con Sofia》rispose l'uno.
《Forse hai ragione. Comunque scendo. Non vuoi venire a vedere a che punto è l'albero di Natale?》fece l'altra.
《No, grazie. Lo vedrò quando sarà finito. Ho iniziato una scultura e vorrei finirla per Sant'Ambrogio》sorrise il primo.
《Allora ti lascio al tuo lavoro!》lo salutò la seconda, baciandolo e poi avviandosi dentro il ristorante.
Tancredi si sentì estremamente bugiardo: non voleva entrare per non incontrare Grazia; averla vista al circolo, sorridente accanto ad Alessandro Tomei, gli aveva provocato una strana sensazione di fastidio, molto più di quando l'aveva scoperta amante di suo padre. Ma non voleva preoccupare Monica con simili sciocchezze.

                                       ***

Nel frattempo grida di gioia provenivano dalla cucina: Sofia e Maddalena avevano ricevuto da Raffaele Galiardi due inviti per la prima alla Scala, la sera di Sant'Ambrogio.
《Che emozione!》esclamò Giulia.
《Deve essere meraviglioso vedere l'Opera, con le sue storie e i suoi personaggi...》si aggiunse Marta.
《La mia prima volta all'Opera al fianco di Roberto è stata stupenda. Quando il sipario si è alzato mi batteva forte il cuore...》ricordò malinconica Camilla, pensando a un tempo che non esisteva più.
《Ci andrai lo stesso quest'anno?》chiese Sofia.
《Sì, con Andrea e Adele, ormai faccio parte della famiglia a tutti gli effetti》si sforzò di dire la suchef.
《Allora ci faremo compagnia, visto che io sarò al fianco di Tancredi!》intervenne Monica.
《Io spero di essere all'altezza. La mamma dice che non devo farmi problemi, che sono una Galiardi e che c'è Guido accanto a me, ma io temo di essere inadeguata...》sospirò la Veralli.
《Macché, tu sarai perfetta, una vera principessa accanto a un vero principe! Ah, se fossi io al tuo posto...》replicò con invidia la Ricci, che stava con Rino il quale a malapena sapeva che la Scala era un Teatro dell'Opera.
《Sono certa che vi divertirete》commentò la Sensi, preoccupandosi che il giovane Lojacono non si sentisse umiliato dalla consapevolezza di non poter avverare i sogni in grande della ragazza che amava.
Forse era vero che non erano fatti l'uno per l'altra, e lei si ripromise di approfondire la questione.

                                        ***

Il campanello dell'appartamento di Fabrizio suonò; il ragazzo andò immediatamente ad aprire e si ritrovò davanti la cameriera Claudia, sua referente a Villa Galiardi.
《Che ci fai qui?》esordì seccato, non appena la vide.
《Fammi entrare perché per portarti ciò che mi hai chiesto me la sono arrischiata alla grande!》ribattè la giovane.
《Le hai trovate?》domandò Imbriani, facendola accomodare.
La ragazza tirò fuori dalla borsa dei fascicoli.
《Non è stato facile, ma per fortuna i signori erano usciti, e con la scusa di riordinare le stanze posso entrare ovunque》replicò.
Intanto Fabrizio osservava con interesse il contenuto dei fascicoli: c'erano scritte, nero su bianco, tutte le tappe che avrebbero portato "L'ingrediente segreto" al tracollo, dall'apporto di capitali dei Galiardi al passaggio delle ruspe il 31 dicembre fino ai permessi per costruire i Grandi Magazzini sognati dalla potente famiglia e da Emma Ferraro.
《Non avverti la tua amica Mainaghi?》fece la cameriera.
《Domani, alla prima della Scala. Tu intanto torna al tuo lavoro》ordinò lui.
《Non me la merito una ricompensa?》ammiccò lei maliziosa.
《A tempo debito saprò ricompensarti a dovere》ribattè il giovane Imbriani. Aveva fretta che Claudia tornasse a casa per non destare sospetti; quando la ragazza se ne fu andata, sorrise soddisfatto: probabilmente adesso Adele non lo avrebbe più considerato un pazzo visionario.

                                        ***

Alla pausa Guido e Sofia andarono a salutare Andrea.
《Fratellone! Sempre all'opera?》esordì l'amministratore delegato.
《Domani più che mai!》scherzò lo chef, giocando sulla parola "opera" e riferendosi alla prima della Scala.
《Abbiamo ricevuto i biglietti in regalo proprio stamattina, chef. È stata una vera emozione, non ci sono mai stata all'Opera!》esclamò la giovane Veralli.
《E lo sarà ancora di più, signorina Veralli. Quando il sipario si alzerà entrerà in un mondo magico!》rispose Andrea.
《Domani saremo vicini di palco?》domandò Guido.
《Dirimpettai, più che altro. Voi seguirete lo spettacolo dal palco riservato ai Galiardi》ricordò il maggiore.
《E voi da quello dei Mainaghi》replicò il minore.
《Comunque ci ritroveremo all'intervallo, giusto?》chiese Sofia.
《Ma certo, signorina. E in quel momento mi dirà cosa avrà pensato della prima parte dello spettacolo》sorrise lo chef.
Passarono un altro po' di minuti a parlare di come si sarebbe svolta la serata dell'indomani, poi si salutarono. Andrea rimase solo a pensare che forse avrebbe voluto starci lui, nel palco dei Galiardi; accanto a Violetta, possibilmente. Con un lungo sospiro, si rimise ai fornelli.

                                      ***

L'Opera che sarebbe andata in scena quella sera era l'Otello: gli sguardi che si erano lanciati Andrea e Violetta dai rispettivi palchi prima che il sipario si alzasse avevano insinuato in Adele che fosse una prima assolutamente azzeccata; trattava infatti il tema della gelosia del protagonista Otello per Desdemona, la quale gli aveva preferito l'antagonista Iago, portando il protagonista alla disperazione e poi alla morte.
Tutta presa dai suoi dubbi, fu ridestata solo da qualcosa che colpì la sua attenzione in modo particolare; per tutto il primo tempo Camilla, elegantissima accanto a lei e Andrea, non aveva fatto altro che guardare con la coda dell'occhio Francesco che sedeva con Emma nel palco dei Galiardi, constatando con preoccupazione che veniva ricambiata: furono quegli sguardi a farle tornare in mente le parole di Fabrizio sui Galiardi, che aveva pronunciato qualche mese prima. Era da qualche tempo che la Mainaghi notava la vicinanza tra la sua futura cognata e il primogenito di Raffaele e Serena; questa vicinanza, sommata all'intesa crescente tra Andrea e Violetta, allo strano atteggiamento del ragionier Vespucci e alla costante presenza della Ferraro, stava portando Adele a ricomporre i pezzi del losco puzzle che Imbriani aveva individuato immediatamente e che lei non aveva saputo - o voluto - vedere, e che quella sera di Sant'Ambrogio, alla Scala, sul palco di fronte, le si manifestava in tutta la sua tragica chiarezza: un intrigo ai danni di lei e Roberto stava venendo tessuto.
All'intervallo stava andando alla toeletta per rinfrescarsi, quando Imbriani la fermò.
《Stavo andando a rassettarmi》rispose sbrigativamente la Mainaghi.
《Devi starmi a sentire. Una mia informatrice, una cameriera di Villa Galiardi, mi ha portato dei documenti》esordì lui.
《Quali documenti?》domandò lei.
《Non posso parlartene qui, è troppo pericoloso》replicò nervosamente l'uno.
《Che cosa sono tutti questi misteri? Se fossero cose importanti?》lo incalzò l'altra.
《Non costringermi a dire di più. Pensa solo al fatto che avevo ragione, e diffida di chi dice di essere tuo amico...》ribattè il primo, allontanandosi.
《Fabrizio, aspetta!》lo chiamò la seconda, ma il ragazzo era già sparito.
Chiedendosi di cosa parlasse, andò alla toeletta, ma davanti allo specchio vide Violetta.
《Buonasera, Adele》la salutò.
La Mainaghi impallidì come se avesse visto un fantasma.
《Va tutto bene?》le chiese poi.
Adele ripensò alla frase di Fabrizio sul diffidare di coloro che si consideravano suoi amici; era ovvio che parlasse dei Galiardi; era palese che Violetta, in quanto una di loro, la stesse separando da Andrea.
《Sì, tutto bene》mentì.

                                         ***

Non dormì tutta la notte, sia perché le parole di Fabrizio la tormentavano, sia perché sentiva di avere la coscienza sporca: se anche Andrea Si fosse innamorato di Violetta, era stata lei a tradire per prima.
Aveva bisogno di parlargli, per cui dopo aver fatto colazione uscì e andò direttamente a "L'ingrediente segreto" e convocò d'urgenza lo chef nel suo ufficio.
《Adele, come mai tutta questa urgenza?》domandò quest'ultimo.
《Devo parlarti. Di tante cose》esordì la Mainaghi, sedendosi.
《Va tutto bene?》si sincerò Del Bosco, preoccupato.
《No, temo proprio di no. Abbiamo un problema》rispose lei.
《Quale problema?》chiese lui, sinceramente preoccupato dalla brutta cera della sua fidanzata.
《Ti ho tradito》riuscì finalmente a dire quest'ultima.
L'aveva detto, finalmente. Andrea rimase basito per pochi secondi. Adele non riusciva a decifrare la sua espressione.
《Con chi?》articolò meccanicamente.
《Con Fabrizio Imbriani》ribattè l'imprenditrice.
《Con Fabrizio Imbriani?》sbottò lo chef sbigottito.
《Fabrizio e io ci conosciamo da quando eravamo ragazzi. Mia zia lavorava come governante nella villa della famiglia Imbriani. Lui mi ha detto che Raffaele Galiardi ha fatto arrestare suo padre, e costretto lui, sua madre Chiara e sua sorella Greta a scappare a Parigi, fingendosi loro benefattore. Ma alla morte della madre Fabrizio ha scoperto la colpevolezza di Raffaele, e da allora medita vendetta》confessò l'una.
《Vendetta? Ma di cosa stai parlando?》continuò l'altro, sempre più spaesato.
《Fabrizio intende sposare Violetta Galiardi per metterla contro la sua famiglia. Ecco perché si frequentano. Solo che lei non cede perché ci sei tu》ammise la prima.
《Io?》impallidì il secondo.
《Esattamente. Io lo so che Violetta è innamorata di te e tu di lei. Ho visto come la guardi, è un modo in cui non mi guardi più o forse in cui non mi hai mai guardato!》replicò la ragazza.
《L'ho baciata. Adele, ho baciato Violetta. Ma non ci sono certo andato a letto, come tu hai fatto con Fabrizio... Non potevo certo competere col tuo amore di gioventù!》sbraitò il giovane.
《Ho sbagliato, Andrea. Abbiamo sbagliato entrambi. Ma non è il momento di pensare a noi. Fabrizio ha parlato di interessi, interessi che hanno i Galiardi riguardo il terreno su cui sorge il ristorante...》spiegò Adele.
《Per quanto ne so potrebbe essersi inventato tutto per riconquistarti!》si alterò Andrea.
《Fabrizio ha perso suo padre per gli interessi dei Galiardi già una volta, non mi mentirebbe mai su questo. Invece tu hai baciato Violetta e per lavarti la coscienza mi volevi anche sposare!》rinfacciò la proprietaria de "L'ingrediente segreto".
《Ti volevo sposare perché credevo ancora che avessimo una possibilità, ma evidentemente mi sbagliavo!》rimbeccò l'uomo.
《Sei ingiusto. Mi sono ritrovata in mezzo ad una situazione assurda in cui ormai sei anche tu! E se l'intento dei Galiardi era dividerci per renderci più deboli, beh, ci sono riusciti!》sottolineò la donna alzando ulteriormente i toni.
La loro conversazione fu interrotta dall'irruzione di Vespucci.
《Ragioniere!》esclamò Adele.
《Come mai è entrato di soprassalto?》domandò Andrea.
Il contabile si mise a sedere, sfilandosi gli occhiali.
《È arrivato il momento di parlarvi di una cosa. Una cosa di cui avrei dovuto avvertirvi subito》sospirò.



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