Capitolo 4

La mattina successiva Camilla, Giulia e Marta andarono a fare colazione alla caffetteria, per raccontare della nuova socia a Mimmo e alla signora Chiarini.
《Ragazze, ma è vero che al ristorante c'è una nuova socia?》le accolse la proprietaria dell'attività.
《Certo che le notizie volano...》commentò Giulia.
《Non dimenticatevi che pure mio fratello lavora a "L'ingrediente segreto", eh!》intervenne il giovane Lojacono.
《E poi è una persona importante, nientemeno viene dall'America!》fece la Chiarini.
《La sua famiglia ha dei grandi magazzini a New York》precisò Camilla.
《E poi conosce bene i Galiardi》aggiunse Marta.
《I ricchi tutti si conoscono, alla fine...》commentò Mimmo, mentre faceva i cappuccini per le ragazze.
《E tu sei un esperto del bel mondo, immagino...》lo prese in giro la sua principale.
《A Castelbuono ci stanno i baroni Sciarra che sono i proprietari di mezzo paese e danno certi ricevimenti che pure la marchesa Toledo se li sogna!》ribattè il ragazzo con aria saccente.
《Ma anche la signorina Ferraro mica scherza... È una donna molto elegante, deve intendersi di moda, avendo dei grandi magazzini...》replicò Giulia.
《E tu chi sei per dare un giudizio, un'esperta di moda?》scherzò Mimmo.
La Ricci arrossì: sentiva di aver fatto una figuraccia davanti al ragazzo che le piaceva.
《Che scemo che sei!》sdrammatizzò la Reggiani.
Si misero tutti a ridere.

                                 ***

Intanto nella parte del seminterrato di Villa Galiardi adibita a laboratorio artistico di Tancredi, quest'ultimo aveva passato la notte in compagnia di Grazia Vallesi.
Intorno a loro c'erano quadri e sculture in stile neoclassico, ritraenti soggetti femminili, ispirati da modelle che finivano tutte puntualmente nel letto del giovane Galiardi.
《Allora, come va con la tua scommessa? Ho visto Sofia così raggiante ieri...》esordì la cassiera.
《Oh sì, ieri mattina le ho inviato un mazzo di fiori e una lunga lettera in cui ammettevo di essere rimasto affascinato dalla sua naturalezza...》spiegò Tancredi.
《Ma che romantico! Quasi quasi ci cascavo anch'io...》lo derise Grazia.
《Non è che sei gelosa?》fece l'ereditiero.
《Io gelosa? Troppe volte avrei dovuto esserlo, con tutte le cretine che ti sei portato a letto con la scusa delle opere d'arte! Noi abbiamo un rapporto speciale, puoi sedurre chi vuoi, tanto è sempre da me che torni...》replicò la ragazza.
《Così come tu torni da me dopo l'ennesimo scemo con cui ti va male...》le sussurrò all'orecchio Galiardi, baciandole il collo.
《Sarà difficile far capitolare Sofia, con quella madre che si ritrova ha avuto un'educazione ferrea... Magari pure la signora Maddalena crederà che sei il buon partito venuto a sposarsi sua figlia!》replicò la giovane Vallesi.
《Meglio ancora, no? Se deve essere una recita, che sia credibile!》esclamò Tancredi.
《Non fa una piega...》ammise Grazia.
In fondo le facevano tenerezza, tutte quelle poverine a cui il suo amante spezzava il cuore.
Ma in fondo da quel lurido gioco nei confronti dell'ingenua Sofia dipendeva la loro vacanza in Costa Azzurra l'estate prossima; non era il caso di provare pietà.

                                  ***

《Straordinario! È veramente straordinario! Come ho fatto a non venirci mai prima?》fece Violetta, che quel giorno era venuta a mangiare a "L'ingrediente segreto" con Fabrizio.
《Sei una Galiardi, hai frequentato locali molto più quotati...》sorrise il giovane.
《Ma questo non significa che questo locale sia di qualità inferiore... Insomma, non credo che mio padre e mio fratello abbiano investito nel primo ristorante che capitava loro a tiro...》commentò la ragazza.
《Infatti siamo qui per provare in prima persona tutta la fama di cui gode... Dai, andiamo!》sorrise Imbriani, conducendola dentro.
《Buongiorno, signori!》li salutò Maddalena.
《Siamo qui per sperimentare le prelibatezze del vostro ristorante... Vorremmo un tavolo, se c'è. Sono Fabrizio Imbriani, e lei è Violetta Galiardi》rispose il ragazzo, sottolineando i loro nomi e cognomi.
《Seguitemi, il tavolo vicino alle vetrate che fanno sui Navigli si è appena liberato...》li guidò lei, facendoli accomodare.
Era la migliore postazione de "L'ingrediente segreto", luminosa e affacciata su un paesaggio veramente suggestivo.
《Vado a chiamare la capocameriera Morin》disse la Veralli congedandosi.
《Che bisogno c'era di ribadire chi siamo?》domandò Violetta non appena furono soli.
《Mia cara, so bene che sei contraria alla corsia preferenziale che il tuo cognome ti permette di percorrere... Ma se non li avessi ribaditi, non ci avrebbero mai dato un tavolo che si affaccia sui Navigli...》ammise Fabrizio in maniera così convincente da togliere ogni dubbio nella mente della Galiardi.
Si misero a guardare i menu, quando arrivò Beatrice Morin a prendere le ordinazioni.
Triestina, aveva trentacinque anni, capelli neri raccolti e grandi occhi azzurri; era al contempo materna e intransigente con le sue ragazze, e questo la rendeva un ottimo capo.
《I signori vogliono ordinare?》chiese.
《Io prendo verdure grigliate per antipasto》rispose Fabrizio.
《Io invece gradirei una frittura mista di pesce》si aggiunse Violetta.
La Morin prese le comande e, dopo aver salutato gli illustri ospiti, si diresse in cucina.

                                  ***

Dopo pranzo Violetta volle andare in cucina a complimentarsi con Andrea e Camilla.
《Chef Del Bosco?》esordì entrando. Camerieri, lavapiatti, cuochi e addetti alle pulizie la guardavano come se fosse un alieno.
《Signorina Galiardi!》esclamò l'interessato. A Camilla per poco non cadde il coltello dalle mani, mentre tagliava le cipolle.
《Sono venuta a fare i complimenti a lei e alla sua collega per il pranzo straordinario che ho appena gustato!》spiegò la ragazza.
《Grazie mille... Suo padre sa che è qui? O suo fratello?》intervenne la Reggiani.
《Ero a pranzo con un amico, Fabrizio Imbriani. In realtà volevo interessarmi anch'io a questo ristorante in cui i miei hanno voluto investire... Non sono fatta per stare a casa a fare la signora annoiata come mia madre》si giustificò la ragazza.
《È una delle poche giovani ereditiere a cui sento dire queste parole!》ammise lo chef.
《Non amo stare con le mani in mano》rispose Violetta.
《Vuole vedere la ricetta che stiamo cucinando dal vivo?》propose Andrea.
《Ma non è che al suo amico possa dispiacere?》chiese Camilla.
《Oh, sicuramente Fabrizio avrà trovato qualcuno con cui intrattenersi, conoscendolo. Rimango volentieri》sorrise la Galiardi, avvicinandosi allo chef, alla suchef e ai cuochi.

                                  ***

Adele sentì bussare alla porta del suo ufficio.
《Avanti》disse.
La marchesa Toledo entrò.
《Si accomodi, marchesa》la fece sedere la Mainaghi.
《Devo assolutamente parlarle》esordì la Toledo abbassando la voce.
《Riguardo cosa?》chiese la proprietaria del ristorante.
《Quella Emma Ferraro non mi piace. Non mi piacciono i suoi modi, non mi piace il suo modo di gestire gli affari e non mi piace la sua amicizia con i Galiardi!》confessò l'una.
《Neanche a me, a dire la verità. E a Camilla lo ha detto?》chiese l'altra.
《Sì, ma minimizza. Camilla è un'ingenua, si fida di tutti. Per questo ho parlato con lei》ammise la prima.
《Ha fatto bene. Cercherò di tenerla sott'occhio, e appena vedrò qualcosa di strano glielo riferirò》promise la seconda.
Margherita Toledo se ne andò più tranquilla.
Adele scese per controllare se fosse già arrivata la Ferraro, ma vide Violetta in compagnia di Fabrizio, che si alzavano da uno dei tavoli sui Navigli.
《Allora, ti è piaciuto venire qui?》domandò Imbriani.
《Certo, torniamoci più spesso. Lo chef Del Bosco e la suchef Camilla sono simpatici. Credo che andremo d'accordo!》esclamò la ragazza.
Il giovane l'accompagnò velocemente fuori, doveva aver capito che Adele lo aveva notato e quindi aveva una certa fretta di andare via.

                                  ***

Poco dopo che Violetta e Fabrizio se ne furono andati, Tancredi arrivava a "L'ingrediente segreto": un sorriso complice scambiato con Grazia, che si era accorta di lui dalla sua postazione alla cassa, significava che la sua recita con Sofia stava entrando nel vivo del primo atto, dopo la lettera e il mazzo di fiori che lui le aveva inviato il giorno prima.
《Buongiorno, caro Tancredi!》lo riconobbe Maddalena.
《Signora Veralli... Sono qui per vedere sua figlia...》esordì lui.
《Anche lei sarà così contenta di questa nuova sorpresa...》sorrise lei.
《Le sono piaciuti i fiori? E le parole della lettera?》la incalzò l'uno.
《Oh, sapessi... Ha letto e riletto la tua lettera, e i fiori li abbiamo messi nel nostro vaso più bello, in sala da pranzo》rispose l'altra.
《La felicità di sua figlia è anche la mia felicità!》esclamò convincente il primo.
《Te la vado a chiamare subito!》fece la seconda, correndo in cucina.
Tancredi si girò verso Grazia: la cassiera stava ridendo di gusto del suo ruolo da bravo ragazzo innamorato. Veniva da ridere anche a lui stesso, ma cercò di contenersi.

                                 ***

《Sofia, tesoro... Vieni subito di là!》esclamò la responsabile di sala rivolta alla figlia.
《Che c'è, mamma?》chiese la ragazza a sua madre.
《Non indovinerai mai chi c'è in sala ad aspettarti...》sorrise la donna.
《Chi?》domandò la cameriera.
《Il tuo Tancredi Galiardi!》fece Maddalena, attirando su di loro gli sguardi di mezza cucina.
A Nanni per poco non sgusciò un piatto di mano, che venne prontamente preso da Rino.
《Per me?》insistette Sofia.
《E per chi altri? Ora vai da lui e sorridi, mi raccomando!》esclamò sua madre, quasi spingendola fuori dalla cucina e seguendola.
《Secondo voi Tancredi Galiardi è innamorato di Sofia?》chiese Giulia, sempre romantica.
《Secondo me no. Li conosco quelli come lui, si vogliono solo divertire》ribattè Nanni scontroso.
《Non starai esagerando?》domandò Rino.
《Magari le sue intenzioni sono buone...》concordò Marta.
《Il tempo darà ragione a me, vedrete!》replicò Borghese.
《Sei un disfattista, un disfattista geloso!》concluse la Ricci, tornando alle sue mansioni.

                                  ***

《Salve, Sofia!》esordì Tancredi, vedendo arrivare la giovane Veralli.
《Tancredi! Che piacere vederti...》rispose timidamente la ragazza.
《Tua madre mi ha detto che hai letto la mia lettera》continuò lui.
《Oh sì, le parole che hai usato erano molto belle, davvero...》replicò lei arrossendo.
Dalla cassa, Grazia cercava di trattenere le risate. Tancredi le lanciò un'occhiataccia, ma lei non si fece intimorire.
《Perché non andiamo fuori? Se non sbaglio tra poco comincia la pausa pranzo...》propose il giovane Galiardi.
《Va bene...》rispose la Veralli.
Lui la condusse fuori, sotto il perenne sguardo colmo di scherno di Grazia.
《È molto tempo che lavori a "L'ingrediente segreto"?》domandò.
《In realtà è come se ci fossi nata. Mia madre è stata una dei primi assunti dal signor Mainaghi》raccontò lei.
《Mio padre e tua madre si conoscevano da ragazzi, quando avevano all'incirca la tua età, lo sapevi?》chiese l'uno.
《Sì, ma non ne parla molto. Magari sarà stato più gentile con lei di mio padre...》ribattè l'altra.
《Che vuoi dire?》domandò il primo.
《Non l'ho mai conosciuto. Mia madre mi ha cresciuto da sola, non gli ha mai parlato di me. È per questo che non lo odio. Non è stata colpa sua. Si fanno tante cose da giovani, credo》replicò la seconda.
Toccava tasti dolorosi della sua vita, ma lo faceva con una tale purezza e semplicità che Tancredi ne rimase profondamente colpito, tanto che per un attimo si sentì quasi in colpa di averla messa in mezzo nella sua scommessa con Grazia.
《Hai ragione. E sono convinto che ci sia tempo, che magari quando meno te lo aspetti busserà alla tua porta!》sorrise.
《Grazie. Davvero. Tante persone mi hanno detto questa cosa, ma lo fanno per pietà, non ci credono nemmeno loro. Tu invece sei sincero》commentò tranquilla Sofia.
Da qualche parte dentro di sé, Tancredi sentì la sua coscienza che urlava.
《Ti riaccompagno dentro?》chiese infine lui.
《Grazie mille》fece lei.
Mentre tornavano dentro, il giovane Galiardi sentì lo sguardo di Grazia addosso che lo riportava bruscamente alla realtà. La cassiera continuò a guardarlo con aria di sfottò, nel frattempo che Sofia tornava in cucina, dopo che il ragazzo le ebbe promesso un nuovo appuntamento.
Accertandosi che nessuno vedesse, si avvicinò alla cassa.
《La smetti di guardarmi a quel modo? Si capiva che ci stavi deridendo...》sbottò a bassa voce, rivolto alla Vallesi.
《È inutile che fai lo stucchevole. Lo capirò sempre che non è vero》gli sussurrò all'orecchio lei in un tono così suadente che il ragazzo si ricordò il suo obiettivo: un'estate in Costa Azzurra, tra le braccia di Grazia.

                                 ***

Quella sera Camilla, Giulia e Marta tornarono a casa parlando di Sofia e Tancredi.
《Dite che si è innamorato?》domandò la Ricci.
《Che c'è di strano? Anche io non credevo vero che Roberto fosse innamorato di me...》rispose la Reggiani.
《Ma voi avete già tutta un'altra storia. Sofia non ha mai conosciuto suo padre: la signora Maddalena non ha mai rivelato niente a nessuno. E pare che conosca Raffaele Galiardi, che fossero vecchi amici...》raccontò la Sensi.
《Dici che la madre le sta combinando il matrimonio?》chiese la piemontese.
《Non combinando, ma sicuramente ci sta ricamando sopra. Se Sofia sposasse Tancredi si sistemerebbe a vita...》commentò la veneta.
《Qualsiasi cosa sia, speriamo che siano felici. Almeno loro...》sospirò l'emiliana.
《Ti manca Roberto, vero?》domandò premurosamente Marta.
《Ogni minuto di ogni ora di ogni giorno. Ma poi penso che se sta a Ginevra, lo fa per il suo bene. E che un giorno potrà tornare a Milano》replicò serenamente Camilla.
《Hai ragione, non bisogna mai perdere la speranza!》esclamò Giulia.

                                  ***

Qualche ora più tardi, Adele attendeva Fabrizio davanti casa: doveva scoprire perché lo evitava, quando gli aveva giurato di non dire niente dei suoi piani.
Era sicura che l'uomo avrebbe percorso quella strada come ogni sera; non aveva paura, era sicura che Imbriani non le avrebbe mai messo le mani addosso.
《Fabrizio!》esclamò, vedendolo arrivare.
《Che cosa ci fai qui? Mi fai gli agguati?》fece lui spaventato.
《Non avevo altro modo. È da giorni che mi eviti. Oggi quando eri a pranzo con Violetta e mi hai vista arrivare sei scappato. Si può sapere di cosa hai paura?》lo sfidò lei.
《Io? Di niente. Solo che tutto deve filare liscio. Davanti a te hai l'uomo che diventerà presto il marito di Violetta Galiardi, figlia prediletta e punto debole di Raffaele Galiardi》spiegò l'uno.
《Tu sei completamente pazzo! Ho capito che vuoi farla pagare a Raffaele per ciò che ha fatto a tuo padre, ma abbi pietà di Violetta, lei è innocente!》lo pregò l'altra.
《Anche noi eravamo innocenti, Adele, ma nessuno ha avuto pietà!》ribattè alterato il primo.
《Ma non sarà così che riuscirai a vendicarti... Dimentica tutto e cerca di voltare pagina...》lo supplicò la seconda.
《I figli hanno sempre una parte di responsabilità nelle colpe dei padri. Adesso va a casa, Adele... Ti prego...》fece Imbriani, congedandosi.
La Mainaghi rimase lì, senza dire una parola. Non sapeva se mai sarebbe riuscita a fermarlo.

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