Capitolo 38

L'ambulanza era arrivata, e poco dopo anche Stefano Dalmata, chiamato da Beatrice perché il pugno sferrato da Nanni a Tancredi aveva dato conferma ai suoi sospetti: Monica aveva una relazione con il giovane Galiardi.
La ragazza aveva intenzione di seguire l'amato mentre lo caricavano sull'ambulanza, ma suo padre la fermò.
《Noi dobbiamo parlare》esordì.
《Parleremo di tutto quello che vuoi, papà, ma non adesso. Voglio andare al pronto soccorso con lui!》si ribellò la ragazza.
《Ci andranno suo padre e suo fratello. È necessario che parli con suo padre, signorina Dalmata》intervenne la Morin.
《Lei non deve mettere bocca su questa storia, non vedeva l'ora che facessi un passo falso!》inveì Monica tra le lacrime.
Suo padre le tirò uno schiaffo.
《Non cercare di scaricare barile. Sei nel torto marcio, e ora dovrai spiegarci un sacco di cose...》decretò, tirandola via, mentre Beatrice li seguiva preoccupata, e Raffaele e Francesco salivano sull'ambulanza.
Sofia era sotto shock, e Nanni stava per spiegare il perché del suo gesto, ma Maddalena si frappose tra di loro.
《Non provare ad avvicinarti a mia figlia. Sei un pazzo, violento e fuori controllo. Se il povero signor Mainaghi fosse qui ti licenzierebbe in tronco!》lo minacciò, guardandolo con occhi sbarrati e pieni di rabbia. Il giovane non seppe come replicare.

                                        ***

Tancredi era stato ricoverato d'urgenza al pronto soccorso; quando la ferita fu messa sotto controllo, Raffaele e Francesco vennero fatti entrare.
《Come stai?》domandò Galiardi senior entrando nella stanza del figlio.
《È da tanto tempo che non me lo chiedi...》commentò il ragazzo.
《Sempre spiritoso, anche dopo una rissa...》intervenne suo fratello.
《Non è stata una rissa. Giovanni Borghese, o come lo chiamano tutti Nanni, mi ha aggredito》rispose il minore.
《È un pazzo, bisogna licenziarlo subito!》esclamò il maggiore.
《Non verrà licenziato nessuno! Quel ragazzo ha salvato Sofia da un tentativo di suicidio, e probabilmente ha covato molto rancore nei confronti di Tancredi》gli disse il padre.
《Almeno il suo intervento mi ha spinto a dirvi la verità... Su me e Monica, intendo. Anzi, forse da domani la notizia sarà addirittura di dominio pubblico》ribattè Tancredi.
《Per carità, ci manca solo un altro scandalo... Domani chiamiamo l'ispettore Dalmata e gli stacchiamo un cospicuo assegno...》decretò Francesco.
《Tu non capisci niente, io la amo per davvero!》replicò l'uno.
《Quel pugno ti ha chiaramente colpito in testa prima che in faccia, tu non hai mai amato nessuna in vita tua, non sapevi nemmeno cosa fosse l'amore...》affermò l'altro.
《Io invece voglio darti fiducia, Tancredi. Dopo tutto quello che ti è successo negli ultimi mesi, l'idea di intraprendere una relazione seria fa di te una persona matura》osservò Raffaele.
《Lo è, e non perché sono impazzito. Io amo Monica, perché non c'entra assolutamente nulla. Con le ragazze di una sera, con le scommesse, con il mondo finto che ho sempre frequentato. Lei mi fa sentire migliore di quello che sono》raccontò il secondogenito.
《Mentre qui piove zucchero vado ad avvertire la mamma e Violetta che stai bene, almeno fisicamente, perché mentalmente si ritroveranno davanti un eroe dei romanzi d'appendice!》decise il primogenito, dirigendosi presso il telefono del pronto soccorso.
《Capirà anche lui che l'amore cambia le persone》lo rassicurò il genitore.

                                         ***

《Un pugno? Da parte di un lavapiatti? Ma è inaudito!》aveva esclamato Serena al di là della cornetta.
《Lo so, e io ho anche suggerito a papà di licenziarlo, ma lui non era d'accordo...》rispose Francesco.
《Tuo padre è sempre il solito... Ma piuttosto, sai dirmi il motivo?》domandò la Di Castelbianco.
《Pare che questa storia abbia fatto emergere la relazione tra Tancredi e Monica, la figlia dell'ispettore Dalmata》spiegò Galiardi.
《Lo sapevo che il nostro Tancredi si era innamorato... Beh, almeno non di una spiantata qualsiasi, insomma, Dalmata è un caro amico...》replicò lei.
《Questa storia non mi convince molto. Se dipendesse da me, rifilerei ai Dalmata un assegno e metterei un punto a questa storia...》sostenne lui.
《Non dirlo nemmeno per scherzo, potrebbe essere l'occasione per tuo fratello di mettere la testa a posto!》esclamò l'una.
《Ci crederò soltanto quando saranno sposati. Se arriveranno fino all'altare!》decretò l'altro.
《Mamma, è Francesco al telefono? Tancredi sta bene?》irruppe Violetta.
《Sì, Tancredi ha solo uno zigomo spaccato e una fidanzata ufficiale!》sottolineò sarcastica la contessa.
《Allora vado da lui》decise la ragazza.
《Meglio se rimani a casa. Domani lo dimettono》suggerì la madre.
《Infatti dille di non muoversi! Rimaniamo io e papà con lui...》fece Francesco dall'altra parte della cornetta.
《Allora ci vediamo domani, tesoro. E di' a Tancredi che lo aspettiamo! Buonanotte》concluse la nobildonna.
《Buonanotte》la salutò il primogenito, riattaccando il telefono.
《Allora? Chi è la fortunata?》chiese Violetta alla madre.
《Monica Dalmata, la figlia dell'ispettore sanitario. Pare che sia stata lei a trasformare tuo fratello in una persona seria》disse quest'ultima.
La ragazza sorrise: sentiva che il suo intuito l'aveva portata alla conclusione giusta; magari Monica l'avrebbe reso davvero un uomo.

                                        ***

Stefano disse a Monica di sedersi in soggiorno non appena rientrarono, ma in maniera non troppo rigida come gli aveva suggerito Beatrice.
《Adesso hai tutta la notte per raccontarmi la verità》esordì l'ispettore sanitario.
《Quando ti sei rincontrato con Beatrice ero furiosa con te: pensavo che avessi tradito la mamma una seconda volta; la scoperta del fatto che avevate una figlia è stata la coltellata finale》cominciò la ragazza.
《Mi stai dicendo che se hai tirato su un castello di bugie è colpa mia?》domandò stranito suo padre.
《Assolutamente no. Tancredi e io ci siamo incontrati praticamente per caso. Lui era già sotto tiro per via di quello che era successo con Sofia, e oltretutto aveva scoperto che suo padre aveva un'amante. Eravamo uguali e ci siamo trovati, giorno dopo giorno. Ci siamo innamorati in maniera semplice e naturale》spiegò la figlia.
《Mi riesce difficile credere che un ragazzo che scommette di portare ragazze a letto in cambio di un'estate in Costa Azzurra si sia innamorato sul serio》replicò lui.
《Anche a me è riuscito e riesce ancora difficile credere che dietro la decisione di Beatrice di sposarti non ci sia un minimo d'interesse. In fondo è una ragazza madre con una figlia nascosta, e il matrimonio con te sarebbe la regolarizzazione di tutti i suoi segreti. Eppure pare che ti ami veramente》lo sfidò lei.
《Non è la stessa cosa》ribattè l'uno.
《Sì che è la stessa cosa. Le persone cambiano, papà. E non per forza in peggio. Tancredi ha affrontato l'inferno, e ne è uscito a testa alta. Siamo stati io e lui a convincere Alessandro Tomei a girare lo spot dell'iniziativa di San Martino a "L'ingrediente segreto". Sa di avere delle responsabilità adesso, e le prenderà anche nei miei confronti》sostenne l'altra.
L'ispettore era stupito dalla sicurezza e dalla saggezza di sua figlia.
《Effettivamente i Galiardi si sono rimessi in discussione un po' tutti. Vorrei una cena di famiglia》propose.
《E l'avrai. Raffaele Galiardi sta organizzando una cena al circolo, per presentare Sofia Veralli in società. Sarà l'occasione per ufficializzare anche me e Tancredi》concesse la giovane.
Dalmata fu d'accordo. Finalmente le cose andavano sistemandosi su tutti i fronti.

                                        ***

Quella mattina la ragazza fu accompagnata dal padre al lavoro: Sara lo interpretò come uno spiraglio di riconciliazione tra i due, ma ci fu una sorpresa anche per lei; infatti fuori dal portone, appena scese le scale, si ritrovò faccia a faccia con Nanni.
《Lo so cosa penserai di me. Che sono stato un pazzo...》esordì.
《Piuttosto penso che in questo momento potevi farmi prendere un colpo!》sobbalzò la ragazza.
《Non volevo spaventarti, solo che ho pensato che tu saresti stata l'unica persona in grado di capirmi. Insomma, tutti mi hanno dato addosso...》si giustificò il giovane.
《E te ne stupisci? Hai dato un pugno a Tancredi davanti a "L'ingrediente segreto"...》rispose la Lentini.
《Sono stato avventato, lo so. È che a vederlo di nuovo felice con un'altra, quando Sofia ha tentato il suicidio per lui, mi ha fatto andare il sangue al cervello e non ci ho capito più niente...》raccontò Borghese.
《Monica e Tancredi sono veramente innamorati, e il tuo gesto non porterà Sofia da te, anzi, la spingerà ancora di più tra le braccia di Guido Del Bosco》replicò l'aiuto-contabile.
《Dopo quello che ho fatto Sofia non sarà mai mia comunque. E poi c'è sua madre, che non mi ha mai potuto vedere, e adesso più che mai non vorrà nemmeno che io respiri accanto  a sua figlia》ammise il lavapiatti.
《Se ti vedessero oggi potresti beccarti una sospensione dal lavoro, ma se non vieni non lo saprai mai, no?》propose lei.
《Davvero ti faresti vedere con me dopo ieri sera?》domandò lui.
《Tu sei una persona buona, Nanni, che si è solo lasciata prendere da cattivi pensieri》lo rassicurò l'una.
《Sei il mio angelo custode, ti conosco da poco tempo ma non so davvero cosa farei senza di te!》esclamò l'altro, dandole il braccio.
Dalla finestra del primo piano, Renata Lentini li guardava, e pensava all'idea di vedere il ristorante distrutto in cambio della libertà di suo padre, non sarebbe riuscita mai più a guardarlo negli occhi.

                                       ***

Purtroppo la prima persona che incrociarono arrivando a "L'ingrediente segreto" fu proprio Maddalena, che appena vide Nanni subito lo aggredì verbalmente.
《Sei un pazzo, violento, buzurro e pericoloso! Come osi mettere di nuovo piede qui dopo quello che hai fatto?》inveì.
《Ho sbagliato, signora Veralli, me ne rendo conto...》cercò di replicare il ragazzo.
《Dovresti farlo a casa, se fossi al posto dei proprietari non ti farei nemmeno entrare!》continuò la donna.
《Ma lei non è una socia, signora Veralli, quindi non può fare niente contro il signor Borghese》intervenne Adele, arrivando proprio in quel momento in contemporanea al ragionier Vespucci.
《Mi scusi, signorina Mainaghi, ma non posso pensare che un simile soggetto lavori a contatto con mia figlia...》si giustificò la responsabile di sala.
《Sono sicura che il signor Borghese non intendeva fare quello che ha fatto. E lei lo conosce, signora Veralli, e sa che solitamente è un uomo tranquillo》ribattè la Mainaghi.
《Confermo, Nanni... Cioè, il signor Borghese, è un uomo tranquillo!》intervenne Sara.
《E poi non possiamo permetterci licenziamenti in questo momento. Sant'Ambrogio è alle porte, e il lavoro raddoppierà》ricordò la proprietaria del ristorante.
《Prima però non dovremmo parlare con i signori Galiardi e con la signorina Ferraro?》chiese Vespucci.
Adele lo guardò di sbieco.
《Direi che non è il caso di disturbare i Galiardi e la signorina Ferraro, che sicuramente in questo momento sarà loro vicina. E poi vorrei ricordarle, caro ragioniere, che sono questo posto è ancora di proprietà della famiglia Mainaghi. Per cui Giovanni Borghese resterà con noi, anche se riceverà una penalità sul salario mensile》sostenne.
《La ringrazio, signorina Mainaghi. Imparerò dai miei errori》promise Nanni.
《Ne sono sicura》rispose la giovane imprenditrice.
Successivamente tutti tornarono alle proprie mansioni: Maddalena in sala, Nanni in cucina, Vespucci e Sara nell'ufficio di lui, Adele nel suo, senza distogliere un minuto gli occhi dal ragioniere, il cui comportamento gli sembrava sempre più una conferma dei sospetti di Fabrizio.

                                       ***

Dalla sua postazione alla cassa, Grazia guardava le facce nervose della Veralli e delle cameriere, pensando che era arrivata molto vicina alla verità il giorno in cui Monica Dalmata si era atteggiata, tutta trionfante, davanti a lei; solo che allora non era completamente sicura che quella ragazzina avesse potuto far perdere la testa a uno come Tancredi: lei lo conosceva bene e sapeva ciò di cui aveva bisogno; certamente Raffaele non sarebbe stato molto contento di sapere che la Vallesi aveva fallito nel compito che lui le aveva assegnato, e cioè scoprire chi fosse la ragazza che aveva cambiato la vita di suo figlio.
Ma la notizia che si trattasse proprio della Dalmata aveva stupito anche lei, quindi perché Galiardi senior avrebbe dovuto darle la colpa?
Lo scoprì nel momento in cui vide quest'ultimo entrare furibondo nel ristorante, diretto verso di lei.
《Adesso vieni fuori e mi spieghi un paio di cose...》esordì prendendola per un braccio e portandola fuori.
《Io una cosa sola ti avevo chiesto, di scoprire chi frequentava Tancredi, era così complicato?》sbraitò.
《Non avrei mai potuto immaginare che si trattasse della figlia dell'ispettore Dalmata, né loro mi avevano dato alcun motivo di sospettare!》si oppose la ragazza.
《Peccato che per la tua cecità mio figlio è stato aggredito da un lavapiatti che gioca a fare l'eroe!》ricordò l'uomo.
《Nanni è un tipo strano ma non devi dare la colpa a me!》ribattè lei.
《Essere la mia amante ti ha concesso talmente tanti privilegi che tu dovresti fare tutto quello che dico io e zitta, e invece ti permetti di fare quello che ti pare a scapito della mia famiglia!》la strattonò lui.
《Tu la tua famiglia non ricordi nemmeno di avercela!》controbattè la cassiera.
《Va tutto bene, signorina Grazia?》intervenne una voce maschile. Era Alessandro Tomei.
《Tutto bene, sì》replicò nervoso Raffaele. 《Noi due stasera parliamo, e non osare darmi buca!》intimò poi alla Vallesi, prima di tornare dentro.
《Mi dica la verità, signorina... Le ha fatto del male?》domandò Tomei premuroso.
《Non lo sopporto più... Non pensavo che fosse così, quando ci siamo conosciuti... Volevo solo farla pagare a Tancredi, dimostrargli che potevo vivere anche senza di lui, magari fargliela sotto il naso con suo padre, e invece è stato soltanto l'inizio di un incubo da cui non riesco a uscire!》si disperò Grazia.
《Non faccia così, Grazia. Anzi, lo sa cosa fa? Lei a quell'individuo darà buca eccome, stasera, perché verrà a cena al circolo con me, d'accordo?》propose lui.
《Grazie, signor Tomei. Lei è davvero un brav'uomo!》fece lei.
Avrebbe ribadito a Raffaele che non era una pedina nelle sue mani, come invece credeva lui.

                                        ***

Tancredi era rientrato alla villa di pomeriggio, ed era stato accolto festosamente: la contessa aveva ordinato alla servitù di organizzare una cena degna di un re; Emma era ovviamente gradita ospite - a parte per Violetta, a cui la Ferraro non era mai piaciuta.
Il giovane Galiardi aveva parlato della sua relazione con Monica Dalmata, del loro primo incontro e la sua intenzione di sposarla.
《Vorrà dire che organizzeremo una cena tutti insieme, dove Sofia Veralli verrà riconosciuta come tua sorella e tu ti presenterai in società con la tua fidanzata. Che ne dite del 4 dicembre? Un giorno precedente a Sant'Ambrogio e alla prima della Scala, ma non troppo》propose Serena.
《È un'idea meravigliosa, contessa. La famiglia è una cosa molto importante》concordò Emma.
《Specialmente quando è unita, felice e senza filtri》fece Violetta, guardando la Ferraro negli occhi con un'espressione di sfida.
Quest'ultima non vi diede troppo peso e la cena continuò tranquillamente.
Quando Emma se ne fu andata e Tancredi andò a dormire, seguito da Raffaele e Serena, la più piccola dei Galiardi seguì il fratello in soggiorno.
《Si può sapere cosa ti passa per la testa?》gli chiese.
《Di cosa parli?》fece Francesco.
《Fino a qualche ora fa volevi far sparire i Dalmata dalla vita di Tancredi con un assegno e adesso elargisci parole meravigliose sulla famiglia. Cos'hai in mente?》lo attaccò subito lei.
《Semplicemente non credo alla redenzione di Tancredi, voglio metterlo alla prova》rispose lui.
《Non riesci proprio a concepire che si sia innamorato, proprio lui, il nostro fratello spensierato e superficiale, vero?》continuò l'una.
《Questa storia non mi convince perché le persone non cambiano dall'oggi al domani come pensi tu, Violetta》ribattè l'altro.
《Parli di moralità proprio tu, che intrattieni un'amicizia dubbia con Emma Ferraro e intanto vai dietro a Camilla. Che intenzioni hai con lei?》lo sfidò la prima.
《Nessuna perché non è affar tuo. E adesso vorrei andare a dormire. Buonanotte》concluse bruscamente il secondo, lasciandola senza parole.

                                       ***

Alessandro venne a prendere Grazia alle nove, e si diressero al circolo, dove ordinarono un tavolo, mangiarono aragoste e bevvero champagne.
《Era da tanto che non mi sentivo così bene!》esclamò la ragazza.
《Non mi dica che non mangiavi aragoste anche con Galiardi!》fece divertito il dirigente.
《Certo che le mangiavo, le mangiavo anche con Tancredi, se è per questo. Ma nessuno di loro mi aveva portato a cena al circolo come una regina come sta facendo lei...》ribattè sorridendo la cassiera.
《Ma perché invece non ci diamo del tu? Io sono Alessandro!》propose lui.
《Grazia》rispose lei.
Fu una serata piacevole, in cui la Vallesi rise, sentendosi leggera come non si sentiva da quando aveva lasciato Tancredi; pensava ancora a quest'ultimo, ma la relazione tra il giovane Galiardi e Monica le faceva meno male.
Poco lontano, al Grand Hotel, Raffaele la aspettava invano; aveva realizzato che Grazia l'aveva lasciato definitivamente.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top