Capitolo 37
Grazia era stata abbastanza contenta di rimanere all'interno del ristorante, a servizio della clientela più affezionata: la folla di disperati che si accalcavano da tre giorni per il Black Friday dei prodotti Gigli non faceva proprio per lei; tuttavia sentiva le risate dei suoi colleghi, le loro esclamazioni di gioia, e pensava che in un certo qual modo si stavano divertendo, e che forse non sarebbe stato male essere tra loro.
Oltretutto, aveva anche un compito ingrato da assolvere: capire se la ragazza amata da Tancredi lavorasse a "L'ingrediente segreto", capire chi fosse e riferirlo a Raffaele; e lei, per quanto fosse da tempo l'amante di quest'ultimo, non aveva mai smesso di amare il ragazzo, e l'idea che si fosse innamorato di un'altra - oltretutto seriamente - le dava l'orribile conferma di essere stata solo una delle tante, per lui.
Questo pensiero la perseguitò fino a quando non vide entrare Alessandro Tomei, che appena la vide sorrise.
《Signorina Vallesi!》esclamò.
《Dottor Tomei, che piacere vederla! È qui per il Black Friday?》rispose la cassiera.
《Veramente ero qui per pranzare, ma poi ho visto la vostra nuova iniziativa, è veramente geniale!》si complimentò lui.
《È stata un'idea dello chef Del Bosco, come le Delizie della terra e "La nebbia agl'irti colli"!》spiegò lei.
《Il buon cibo alla portata di tutti: un concetto rivoluzionario, che spezza le convenzioni sociali!》osservò l'uno.
《L'obiettivo dello chef era regalare tre giorni unici alla gente che non può permettersi di venire a mangiare qui》sorrise l'altra.
《Che ne dice di vivere anche lei qualcosa di unico?》propose il primo.
《Mi sta forse invitando?》ribattè maliziosamente la seconda.
《Esatto, perché non andiamo insieme al circolo, una di queste sere?》fece il dirigente della Rai.
《Mi farebbe molto, molto piacere. E non si preoccupi per eventuali altri impegni: saprò annullarli》promise la ragazza. Da tempo sognava di svincolarsi dall'ingombrante presenza di Raffaele, e Tomei rappresentava l'occasione perfetta.
***
Emma piombò come una furia nell'ufficio di Francesco.
《Si può sapere cos'è questa storia?》esordì alterata.
《Buongiorno anche a te, cara Emma》esordì tranquillo il giovane Galiardi.
《Questo Black Friday avrebbe dovuto essere un flop, un irrimediabile fallimento, e invece quel maledetto chef e tutta la sua squadra sono riusciti a trasformarlo in un grande successo!》sbottò la Ferraro.
《Davvero sta andando così bene?》domandò lui.
《La gente si accalca in massa da tre giorni davanti allo stand dei prodotti Gigli! Non ne ho mai vista così tanta neanche ai Black Friday americani!》continuò lei.
《Non vedo niente di cui preoccuparsi. Anche se tutta Milano dovesse riversarsi su quello stand, il prezzo di ogni prodotto sarebbe sempre di 1000 lire, e con l'ammontare guadagnato non riusciranno mai ad arrivare alle 200.000 lire di debito che Adele Mainaghi ha contratto con noi》spiegò l'uno.
《Dobbiamo velocizzare il meccanismo di fallimento del ristorante prima che Del Bosco risponda con un'altra idea geniale!》esclamò l'altra.
《Cosa proponi?》chiese il primo.
《Voglio andare in Svizzera da Roberto. Dirgli che Camilla vuole lasciarlo per te e che "L'ingrediente segreto" presto non esisterà più. Fare in modo che sia di nuovo tra le mie braccia》pretese la seconda.
《È ancora presto, potrai andare da lui solo quando saremo sicuri che per il ristorante non ci sia più possibilità di ripresa》le ricordò il primogenito dei Galiardi.
《E quando? Non ce la faccio più!》si lamentò l'imprenditrice.
《Porta pazienza, amica mia. Una vittoria più attesa si assapora con più gusto, una volta ottenuta. Tra un mese nessuno sentirà più parlare de "L'ingrediente segreto", i Grandi Magazzini Galiardi prospereranno e tu vivrai felice col tuo Roberto》giurò il ragazzo.
***
Violetta intanto era tornata ad essere di casa al ristorante: quei giorni le erano serviti per fare chiarezza su ciò che provava per Andrea; e aveva dedotto che non voleva rovinarsi la vita per un amore impossibile nei confronti di un uomo che apparteneva ad un'altra.
Andrea e Adele si amavano da molto prima che lei entrasse in scena, non aveva alcun diritto di intromettersi nella loro vita sentimentale; tuttavia lei amava "L'ingrediente segreto", e avrebbe messo da parte tutti i suoi sentimenti per il bene di quel posto.
《Se avessi saputo che il Black Friday ti avrebbe fatta tornare, ne avrei organizzato uno settimane fa!》esclamò lo chef divertito.
《Avevo bisogno di tempo per riflettere, lo sai》rispose la ragazza.
《E hai riflettuto?》domandò lui.
《Sì, e anche a lungo. Ho capito che non posso sconvolgerti la vita, ma non voglio nemmeno rinunciare a questo posto》spiegò lei.
《Allora siamo sempre amici?》fece l'uno.
《Amici!》concluse l'altra convinta, stringendogli la mano.
Dalla finestra del suo ufficio Adele li vide: a lungo aveva fatto finta di non vedere, ma ormai non poteva continuare ad ignorare l'attrazione che c'era tra Andrea e Violetta.
E tutto questo non faceva altro che spingerla a desiderare la presenza di Fabrizio.
***
E così era andata a casa di Imbriani, e lui non appena vide la sua aria stralunata la guardò con aria interrogativa.
《Che succede?》le domandò non appena aprì la porta.
《È successo tutto e il contrario di tutto. Ce l'hai qualcosa di forte?》ribattè la Mainaghi.
L'uomo la fece accomodare e le versò un bicchiere di whisky, lei lo tracannò in maniera poco signorile.
《Deve essere qualcosa di sconvolgente, bevi come il vecchio Orlando, il giardiniere di Villa Imbriani...》osservò lui.
《Orlando beveva per dimenticare il periodo in trincea, io mi ci sento anche senza essere in guerra》rispose la donna.
《Ti riferisci a quello che è successo?》chiese l'uno.
《È tutto sbagliato. Da quando sono entrati i Galiardi nella nostra vita sono successe cose strane, tra cui un'ispezione sanitaria a sorpresa e uno stock di merce che non sapevamo nemmeno come smaltire...》si lamentò l'altra.
《Ti ho già spiegato più volte i motivi》le ricordò il primo.
《E fino a poco tempo fa ti ritenevo un pazzo visionario, mentre invece adesso non posso far altro che darti retta e stare addosso a Vespucci...》replicò la seconda.
《Si è tradito in qualche modo?》volle sapere il giovane imprenditore.
《Mente, glielo leggo in faccia. Non riesce nemmeno a guardarmi negli occhi da quando abbiamo acquistato i prodotti Gigli. E non sai quanto vorrei riuscire a dirlo ad Andrea, a fargli venire il minimo sospetto sui Galiardi, ma ci si è messa in mezzo anche Violetta...》commentò la ragazza.
《Violetta si è innamorata del tuo Andrea dal primo momento che l'ha visto, ma tu non hai voluto rendertene conto, nemmeno quando tentavo di aprirti gli occhi》puntualizzò Fabrizio.
《E che cosa dovrei fare adesso?》sospirò disperata Adele.
《Devi continuare a raccogliere prove contro i Galiardi. Io ti aiuterò. E quando il tuo chef si troverà di fronte alla verità, ci penserà bene da che parte schierarsi...》la rassicurò Imbriani.
《Non ce la faccio più a sopportare questo clima. Vorrei che tutto finisse》decretò la Mainaghi.
《Ci sono io, ci sono io...》la consolò il ragazzo, conducendola in camera da letto. Adele si rese conto che non avrebbe potuto assolutamente fare la morale ad Andrea; non era nella posizione.
***
《Ragionier Vespucci, buongiorno!》esclamò Sara, non appena vide il suo superiore entrare.
《Signorina Lentini... È già arrivata?》sobbalzò quest'ultimo.
《È tutto a posto? La vedo strano, agitato, praticamente irriconoscibile. Io non voglio essere indiscreta, non mi fraintenda...》esordì la ragazza.
《Ha ragione, signorina. La verità è che c'è qualcosa che mi tormenta da quando sono arrivato a "L'ingrediente segreto", e quel qualcosa si chiama Beatrice Morin》confessò l'uomo.
《La nostra capocameriera?》si stupì l'aiuto-contabile.
《Esattamente. Non se n'è mai accorto nessuno, forse nemmeno lei, perché non ho mai avuto il coraggio di confessarle i miei sentimenti. E infatti adesso sta per sposarsi con un altro uomo, l'ispettore Dalmata, che tra l'altro è anche il padre di sua figlia. Insomma, sono una famiglia e io invece non ho mai pensato a formarne una tutta mia, dovrei solo farmi da parte. Ma ogni volta penso al coraggio che non ho mai avuto e questa sensazione non mi lascia respirare...》si confidò il ragioniere.
《Mi dispiace, ragioniere. Davvero. Io la conosco poco, ma da quello che ho capito lei è un uomo buono. Mi ha dato una mansione adatta alle mie competenze quando una donna verrebbe solo impiegata come segretaria. E poi capisce le esigenze di tutti. Magari i suoi calcoli non hanno coinciso con il prezzo richiesto dai Gigli, ma non deve farsene una colpa, lei non poteva saperlo...》lo rassicurò la giovane.
《Lei è una ragazza comprensiva, signorina Sara. Sono sicura che andrà lontano perché sa pensare con la sua testa. Una cosa sola le chiedo, non dica a nessuno quello che le ho confessato...》fece l'uno.
《Sarò muta come un pesce, ragioniere!》promise l'altra.
Alfredo le sorrise: Sara gli appariva veramente come un angelo, finita per sbaglio in un piano diabolico; sapeva che poteva cominciare a fidarsi di lei.
***
La giovane Lentini pensò a lungo alla confessione del ragionier Vespucci riguardo il suo amore segreto per Beatrice Morin: un amore non corrisposto, tenuto segreto perché avrebbe compromesso il suo ruolo di referente dei Galiardi al fine di portare "L'ingrediente segreto" alla distruzione; e lei lo capiva benissimo, perché si trovava nella stessa situazione: era una spia di Raffaele e Francesco quanto il suo superiore, anche se sua madre le ricordava ogni giorno che tutto il suo operato era finalizzato alla salvezza di suo padre.
Tuttavia quel ruolo cominciava ad andarle stretto perché le impediva di vivere appieno i suoi vent'anni; vedeva le altre ragazze e le loro situazioni: Camilla che combatteva per portare avanti il sogno del suo Roberto; Giulia e Marta felici con i fratelli Lojacono; Monica che viveva la sua storia d'amore segreta con Tancredi; Sofia che si rifaceva una vita con Guido, superando lo scandalo che l'aveva travolta; Grazia che aveva un amante potente ma non le mancava la corte da parte di altri uomini.
Avrebbe voluto anche lei, per poche ore, dimenticare chi era e perché si trovava lì, ma ogni volta che rincasava e sua madre le chiedeva cosa avesse scoperto in quella giornata, tornava bruscamente alla realtà, e l'impatto era talmente violento da toglierle il fiato.
Stava tornando allo stand, aperto per la sua ultima giornata, quando incontrò Nanni.
《Ehi, ciao!》esclamò.
《Sara... Stai tornando allo stand? C'è molta gente fuori?》domandò il giovane Borghese.
《Oh sì, dovresti venire a vedere...》lo invitò la Lentini.
《Non posso, devo occuparmi dei piatti. E poi non riesco a vedere Guido Del Bosco che ogni tanto esce dall'ufficio per andare a trovare Sofia》rispose lui.
《Non riesci proprio a superare l'idea che Sofia possa fidanzarsi col fratello dello chef Andrea?》chiese lei.
《Io ci ho provato a fare l'amico. Ci provo sempre. Ma è difficile, terribilmente difficile...》sospirò l'uno.
L'altra gli prese le mani.
《Non devi essere impaziente, Nanni. Sono sicura che un giorno Sofia si accorgerà che sei tu quello giusto. Devi solo darle tempo...》gli disse.
《E se non fossi io quello giusto?》domandò il primo.
《Allora devi essere ottimista perché significa che un giorno troverai anche tu la ragazza giusta》gli sorrise la seconda.
《A volte vorrei essere come te. Mi chiedo da quale pianeta tu venga. Riesci sempre a trovare il lato bello in tutte le cose. Da quando ti conosco, il mondo mi sembra davvero un posto migliore...》confessò il lavapiatti.
A quel punto la giovane assistente di Vespucci avrebbe voluto dirgli che non era affatto l'angelo che lui credeva. Che era una bugiarda, una spia. Che per liberare un padre latitante avrebbe permesso che lui e tutti gli altri perdessero il lavoro.
《Grazie》rispose invece.
Forse, quel fegato, Sara non l'avrebbe mai avuto.
***
Rincuorato dalle parole della Lentini, Nanni era venuto a prendere Sofia alla fine del lavoro; quello era stato l'ultimo giorno del Black Friday e quindi lei aveva dovuto dare una mano a smontare la struttura.
《Allora, come è andata oggi?》le domandò.
《Sono stata davvero felice di aver avverato il sogno di tanta gente》raccontò la Veralli.
《Sicura che vuoi che sia io ad accompagnarti a casa? Non ci pensa Guido?》le chiese Borghese.
《Sì, ne sono sicura. Mi trovo bene con te perché siamo amici, e poi mi hai salvato la vita. Te ne sarò sempre grata》rispose lei.
《E io lo farei mille volte ancora》replicò sorridendo lui, mentre si incamminavano.
《Sai una cosa?》fece l'una.
《Cosa?》volle sapere l'altro.
《Non pensavo che sarei mai tornata a sorridere, da dopo quello che era successo con Tancredi. Né immaginavo che un altro uomo mi avrebbe mai voluto. Poi è arrivato Guido, e tutto è tornato miracolosamente ad andare per il verso giusto...》confidò la cameriera. Ma il lavapiatti smise all'improvviso di prestarle attenzione nel momento in cui una decappottabile rossa parcheggiò davanti al ristorante e ne discese Tancredi; Nanni e Sofia notarono che veniva raggiunto da una ragazza che lo aveva baciato e gli chiedeva che film al cinema avrebbero visto quella sera.
《Allora stanno insieme...》commentò la giovane.
Gli occhi di Borghese si dilatarono dalla rabbia: odiava a morte il ragazzo da quando aveva sedotto e abbandonato Sofia, e da quel giorno meditava vendetta.
《Nanni...》lo richiamò lei, ma lui avanzava minaccioso verso la coppia, le mani strette a pugno.
《Tancredi Galiardi!》esclamò il lavapiatti.
《Sì?》fece quest'ultimo, ma prima di rendersi conto cosa stesse per succedere, Nanni gli sferrò un pugno in faccia.
《Ahhh!》gridò di dolore Tancredi.
《Nanni, ma sei pazzo?》intervenne Sofia.
《Tancredi, amore mio... Ma cosa gli hai fatto? Aiuto! Chiamate un'ambulanza!》si chinò Monica, cercando di tamponare con un fazzoletto di stoffa il sangue che sgorgava copioso dallo zigomo sinistro del ragazzo.
Sofia non sapeva che fare, se non accorgersi del barlume di follia negli occhi di Nanni.
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