Capitolo 34
《Signor Galiardi!》esclamò Adele, mentre seguiva Raffaele.
《Sì, signorina Mainaghi?》domandò quest'ultimo.
《Grazie per il suo prestito, davvero. Non mi sarei mai immaginata che quello sciacallo di Gigli rincasasse il prezzo della merce》rispose la giovane donna, mentre lo chef Del Bosco veniva loro incontro.
《Cos'è successo? Chi è lo sciacallo?》chiese subito, guardando prima Galiardi senior, poi la fidanzata.
《Il signor Gigli ha deciso all'ultimo minuto di vendere la sua merce ad un prezzo più alto, 700.000 lire anziché 500.000. Cosicché alla parte rimanente ci ho pensato io》raccontò l'uomo d'affari.
《Si lasci dire che è la Provvidenza che l'ha mandato, signor Galiardi》commentò allora Andrea.
《Già, le dobbiamo veramente un grande favore di 200.000 lire...》osservò la Mainaghi in imbarazzo.
《Non angustiatevi per questo. Me le restituirete ai prossimi incassi del ristorante, che sembrano essere oltre le aspettative...》li tranquillizzò Galiardi.
Poi li salutò, lasciandoli a rimuginare ognuno coi propri pensieri: Del Bosco pensava al bacio scambiato con Violetta; Adele alle parole di Fabrizio sui Galiardi e sul ragionier Vespucci.
***
La merce fu portata in magazzino: mentre la mettevano a posto, i magazzinieri notarono che era un bel po' di roba, difficile da smaltire in tempi brevi.
Anche la marchesa Toledo lo notò, mentre entrava a "L'ingrediente segreto" per parlare con Camilla: la donna sperava che con la telefonata di Roberto, quest'ultimo scoprisse cosa passava per la testa della suchef, che in quei giorni era sempre più strana.
Si chiedeva se si fossero già parlati al telefono, o se per caso lei si fosse in qualche modo negata.
《Buongiorno, marchesa!》la salutò Maddalena.
《Maddalena cara, si può sapere cos'è quell'assurdo viavai di casse, qui fuori?》domandò Margherita.
《Si tratta del nuovo acquisto della signorina Mainaghi e dello chef Del Bosco. Uno stock di prodotti della ditta Gigli》spiegò la Veralli.
《La ditta Gigli? Ma non è fallita?》chiese la Toledo.
《Sì, e il signor Gigli ha venduto la sua merce ad un prezzo attualmente un po' alto per le tasche della signorina Adele, ma per fortuna il signor Galiardi le ha prestato le 200.000 lire mancanti》raccontò la responsabile di sala.
《Un sant'uomo, questo Raffaele Galiardi. Il cielo l'ha messo sulla loro strada!》commentò la marchesa cercando di risultare convincente, mentre Maddalena l'accompagnava al solito tavolo. Quell'uomo, suo figlio Francesco ed Emma Ferraro non le erano mai piaciute: la storia del prestito le puzzava di bruciato, e cominciò a pensare che fosse in qualche modo legata al comportamento di Camilla.
《Le chiamo la signorina Reggiani?》domandò la Veralli, leggendole nel pensiero.
《Oh sì, grazie》sorrise la nobildonna, mentre la madre di Sofia si dirigeva in cucina.
Poco dopo Camilla andò al tavolo della marchesa.
《Camilla cara, come stai?》chiese quest'ultima alla suchef.
《Un po' frastornata, a dire la verità. Questo rincaro del prezzo della merce Gigli ci ha spiazzati letteralmente》rispose la ragazza.
《La signora Maddalena mi ha detto che Raffaele Galiardi ha prestato dei soldi ad Adele》riferì la donna.
《Sì, e ci ha salvato. Ci hanno sempre salvato, i Galiardi. Da quando sono arrivati, il ristorante va meglio...》commentò l'una.
《Meglio di quando c'era Roberto?》fece l'altra, guardandola negli occhi.
《Vuole dirmi qualcosa, marchesa?》ribattè la prima.
《Sei strana, cara. Troppo. Ho chiamato dunque Roberto per sapere se era successo qualcosa tra voi, e lui ha detto che ti avrebbe richiamato》disse la seconda.
《E lo ha fatto, ma non gli ho risposto perché avevo un gran mal di testa. Ma tanto sabato prossimo vado a trovarlo》ammise la suchef.
《Ho saputo che si è quasi completamente ristabilito, tanto che dovrebbe tornare per Natale. Sei contenta del suo ritorno?》replicò la marchesa.
Camilla avrebbe voluto dirle che non lo era affatto, che si sentiva sporca e disonesta nei confronti di Roberto perché amava un altro uomo, che ci erano voluti undici mesi di lontananza per far distruggere il loro amore. Ma si trattenne.
《Sì, sono molto contenta, davvero》mentì.
Margherita si accontentò della sua risposta, anche se non le credeva.
***
Fabrizio rispose al telefono non appena sentì il primo squillo: immaginava che fosse Adele, anzi, sperava che fosse lei; qualcosa doveva essere successo, e anche lui aveva delle cose da comunicarle.
《Adele, sei tu?》domandò.
《Abbiamo acquistato lo stock di prodotti della ditta Gigli. Ci ha chiesto un rincaro del prezzo e i soldi rimanenti me li ha prestati Raffaele...》rispose lei.
《Ma sei impazzita? Ti ho avvertito a vuoto?》sbottò lui.
《Sono solo 200.000 lire, gliere restituirò con i prossimi incassi del ristorante》ribattè decisa l'una.
《Se ci sarà ancora, il tuo ristorante!》esclamò l'altro.
《Ancora con le tue teorie complottiste, Fabrizio? A patto che tu possa avere ragione, come potrebbe questa storia del prestito ritorcersi contro di noi, se riusciamo a smaltire tutta la merce e a restituirgli fino all'ultimo centesimo?》fece la prima.
《Ti sei chiesta perché il ragionier Vespucci e la sua nuova aiuto-contabile ti abbiano parlato di 500.000 lire quando in realtà Gigli te ne ha chieste 700.000?》chiese il secondo.
《Vespucci ha ammesso di aver fatto un errore di calcolo...》replicò la Mainaghi.
《Come puoi essere così ingenua? Il ragioniere lo ha fatto apposta, aiutato o minacciato dalla sua nuova assistente...》continuò Imbriani.
《Che ne sai che abbiamo assunto un'assistente per Vespucci?》si stupì la giovane.
《Dimentichi che ho diverse fonti, le quali affermano che il padre della ragazza, Vito Lentini, si nasconde per un tentato omicidio commesso qualche mese fa...》riferì il ragazzo.
《Chi è Vito Lentini? Quale reato ha commesso? Che basi hanno le tue fonti per affermare ciò che dicono?》volle capire Adele.
《Non posso dirti di più, non al telefono, almeno. Galiardi e suo figlio potrebbero intercettare ogni tua parola, così come Emma Ferraro. Tu intanto stai attenta al ragionier Vespucci e a Sara Lentini...》ribadì Fabrizio, prima di riattaccare.
La giovane Mainaghi non riusciva a capire fino in fondo i complotti che vedeva Imbriani ad ogni dove, ma di una cosa era sicura: troppe stranezze si erano verificate da quando erano arrivati i Galiardi, e lei cominciava a sentirsi in pericolo.
***
《Però, quanti piatti... La nostra iniziativa sta andando bene...》osservò Nanni, mentre lui e Rino avevano come sempre le mani in ammollo.
《Benissimo, direi. E sono sicura che con i prodotti della ditta Gigli. Dicono che in magazzino ce ne siano tantissimi!》esclamò Sofia, mentre glieli porgeva.
《Forse anche troppi per essere smaltiti in breve tempo》puntualizzò Borghese.
《Ma sicuramente allo chef verrà in mente un'idea geniale per finirli tutti, vedrete!》intervenne Rino.
《Anch'io penso di sì... Lo chef Del Bosco è sempre così creativo...》approvò la Veralli.
《Tu invece come stai?》domandò il lavapiatti.
《Io? Bene... Sono serena, dopo tanto tempo... Non pensavo di riprendermi così velocemente》rispose la cameriera.
《Merito di Guido?》chiese lui.
《Merito di Guido》precisò lei.
Intanto Maddalena era entrata in cucina, e vedere sua figlia parlare con Borghese non le era piaciuto molto: quel ragazzo le aveva salvato la vita, ma non poteva certo aspirare al cuore di Sofia; ormai lei era una Galiardi, e Nanni non sarebbe stato abbastanza.
《Tutto bene, tesoro?》domandò alla figlia.
《Sì, mamma. Sono venuta a portare i piatti sporchi, adesso torno in sala》rispose la ragazza, prima di uscire dalla cucina.
La responsabile di sala guardò la figlia che se ne andava, poi guardò Nanni: avrebbe dovuto tenerlo d'occhio.
***
Ciò che Maddalena non sapeva era che il giovane aveva tutt'altra persona per la testa: infatti in pausa pranzo si era incontrato con Sara.
Appena lo vide arrivare, la Lentini sorrise: sapeva benissimo che il suo coinvolgimento sarebbe potuto essere rischioso, ma non poteva fare a meno di viverlo; Nanni era un bravo ragazzo, e anche tutti gli altri dipendenti de "L'ingrediente segreto" erano brave persone, e la ragazza non aveva idea di come si sarebbe potuta guardare allo specchio, a partire dal primo gennaio del 1960; pensava solo che tutto quello che stava facendo era finalizzato al ritorno di suo padre alla vita di sempre, senza più bisogno di nascondersi.
《Nanni, ciao!》esclamò.
《Ciao, Sara. Mi aspetti da molto?》domandò il ragazzo.
《In realtà sono arrivata da poco. Ho dovuto calmare il ragionier Vespucci, era così agitato per aver sbagliato i conti, poverino... Temeva che la signorina Mainaghi lo licenziasse in tronco...》rispose la giovane.
《Però per fortuna è intervenuto il signor Galiardi, che le ha prestato la cifra mancante》ricordò lui.
A quell'ultima frase lei ebbe un tuffo al cuore: sapeva benissimo il motivo della generosità, e non era affatto bello. Per un attimo fu tentata di raccontare a Borghese la verità, ma non ne ebbe il coraggio.
《Già, il signor Galiardi è un uomo veramente generoso》mentì velocemente.
《Se non fosse stato per lui forse non esisterebbe nemmeno più questo posto. E Sofia non avrebbe ritrovato suo padre》commentò l'uno, con un velo di tristezza.
《Sei ancora innamorato di lei, vero?》chiese l'altra.
《Temo di non avere mai smesso. Solo che lei prima amava Tancredi, e adesso ama Guido. Per me non ci sarà mai posto》sospirò il primo.
《Tu stalle vicino. Falle capire che ci sarai sempre, anche quando le cose si metteranno male. Il resto verrà da sé》lo rassicurò la seconda, prendendogli una mano. Nanni gliela strinse: Sara sembrava l'unica persona a capire i suoi tormenti; se non ci fosse stata Sofia nei suoi pensieri, magari si sarebbe anche potuto innamorare della Lentini, e se quest'ultima non si fosse sentita una bugiarda, avrebbe anche ricambiato.
Ma vederli mano nella mano bastò a Maddalena per mettersi in testa che non era Sofia la ragazza che Nanni amava.
***
Serena Di Castelbianco era stata accompagnata dall'autista fino a "L'ingrediente segreto": non veniva spesso in quel posto, e nemmeno lo amava particolarmente, ma aveva intenzione di parlare con suo marito di una questione importante, che riguardava il loro figlio di mezzo, Tancredi.
Non appena entrò e vide Grazia alla cassa, le lanciò uno sguardo pieno di disprezzo, con cui le ribadiva che per Raffaele era un'amante come un'altra, e che sua moglie rimaneva lei.
《Mio marito è qui, vero?》le domandò.
《Sì, signora. È nel suo ufficio》rispose la Vallesi, la quale era ormai stanca di Galiardi.
《Bene, allora vado da lui. Dobbiamo parlare di cose importanti riguardanti la famiglia, che a quanto pare lei conosce approfonditamente》la punzecchiò maliziosamente la contessa, prima di voltarle le spalle e raggiungere l'ufficio di Raffaele.
《Chi è?》domandò l'uomo, non appena sentì bussare.
《Sono io》rispose la nobildonna.
《Entra》fece lui. Lei aprì la porta e si sedette di fronte al marito.
《Vedo che c'è un discreto viavai qui davanti. Per caso l'affare Gigli è andato come volevi?》cominciò.
《Anche meglio. Adele Mainaghi ha accettato immediatamente il mio prestito. La demolizione de "L'ingrediente segreto" avverrà prima del previsto》affermò l'uno.
《Tuttavia non sono venuta qui per i nostri progetti futuri, ma per tuo figlio Tancredi》sostenne l'altra.
《Che cosa ha combinato stavolta?》chiese il primo.
《Credo che si sia innamorato》disse la seconda.
《Tancredi innamorato? Ma stai scherzando?》rise Galiardi.
《Non ridere, Raffaele. Non saresti contento se Tancredi si fosse innamorato veramente?》ribattè la Di Castelbianco.
《Lo sarei, se fosse un altro. Ma stiamo parlando di Tancredi, e non dimenticare che ha scommesso di portarsi a letto una ragazza che in realtà era tua sorella, per andare con la sua amante storica in Costa Azzurra! Come può uno come lui innamorarsi?》replicò l'imprenditore.
《Anch'io mi sono chiesta spesso come hai potuto perdere la testa per l'amante storica di tuo figlio, eppure è successo. Se Tancredi si è innamorato veramente di una brava ragazza, non saresti contento?》lo sfidò la contessa.
《Sì, sarei contento di sapere che quello scapestrato di mio figlio avesse messo la testa a posto. Bisogna solo scoprire l'identità di questa misteriosa ragazza》confessò Raffaele.
《Sono sicura che i mezzi per effettuare questa ricerca non ti manchino, mio caro. E adesso scusami, ma mi aspettano al circolo》si congedò Serena, lasciando l'ufficio.
Galiardi senior riflettè a lungo sulle parole della moglie: chi poteva essere la donna che aveva fatto battere il cuore a suo figlio? Forse lavorava alla villa? O magari a "L'ingrediente segreto"? Quella sera si sarebbe dovuto incontrare con Grazia al Grand Hotel: avrebbe chiesto a lei, chissà che non sapesse qualcosa.
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