Capitolo 19

Il lunedì successivo, una ragazza sostava di fronte a "L'ingrediente segreto", aspettando l'orario di apertura. Era mattina presto e la giovane, un po' infreddolita, si stringeva nel suo cappotto rosso; era minuta e magra, ma formosa, aveva i capelli castani mossi e grandi occhi marroni a mandorla.
Aveva letto l'annuncio di lavoro con il quale a "L'ingrediente segreto" cercavano una cameriera, e lei, ovviamente, non si era lasciata scappare l'occasione di lavorare in un luogo così elegante e famoso, finito pure in televisione.
Non appena vide Beatrice Morin arrivarle incontro, sorrise: avrebbe dovuto consegnarle le sue referenze, per poi farsi presentare ad Adele Mainaghi e agli altri soci.
《Buongiorno, signorina. Lei è per caso qui per l'annuncio?》domandò la capocameriera.
《Oh sì. Mi chiamo Monica Castello》si presentò la ragazza.
《Castello, ha detto?》chiese subito la donna. Quel cognome le suonava vagamente familiare.
《Sì, ho delle origini istriane. Anche lei dall'accento, se non sbaglio》indovinò la ragazza.
《Esatto. Mi chiamo Beatrice Morin e sono la capocameriera de "L'ingrediente segreto". Ha già lavorato in questo campo, signorina?》replicò l'una.
《Sì, in un bar. E ho anche guardato dei bambini》raccontò l'altra, consegnandole le referenze.
La prima le guardò attentamente. 《Mi lasci dire che non sono esattamente le referenze per lavorare in un ristorante di lusso...》commentò.
《Lo so, non avrò l'esperienza necessaria, ma imparo in fretta. E poi anche voi avete disperatamente bisogno di qualcuno, dico bene?》insistette la seconda.
《Su questo ha ragione lei. D'altra parte abbiamo bisogno di persone intraprendenti e volenterose. Prima però dobbiamo parlarne con i soci, e con il ragionier Vespucci, che eventualmente si occuperà delle pratiche per la sua assunzione》ribattè Beatrice.
《Grazie, grazie mille davvero, signorina Morin. Non immagina quanto mi fa felice. Sarebbe un onore per me venire a lavorare qui, ci passo sempre davanti e l'ho visto pure in televisione!》esclamò Monica Castello.
《Allora mi segua》fece la Morin, conducendola dentro.

                                    ***

Proprio in quel momento stavano entrando anche Adele e Andrea.
《Buongiorno, signorina Mainaghi, e buongiorno anche a lei, signor Del Bosco. Capitate a proposito, vi avrei comunque cercati io per presentarvi una possibile candidata al posto di cameriera》esordì Beatrice.
《È la signorina qui presente?》domandò Adele, accennando a Monica.
《Sì, signorina Mainaghi, sono io. Mi chiamo Monica Castello e sono molto felice di conoscerla, l'ho vista sui giornali, è molto elegante e raffinata, ma dal vivo lo è ancora di più!》cominciò la nuova arrivata, stringendole la mano.
《La ringrazio, signorina Castello. Lui invece è lo chef Andrea Del Bosco, il mio fidanzato, nonché il nostro fiore all'occhiello. Tutte le iniziative brillanti di cui ci siamo resi protagonisti sono tutte sue idee》sorrise orgogliosamente Adele.
《Signorina Castello, se verrà assunta, lavoreremo molto tempo insieme perché lei entrerà a far parte della grande famiglia del ristorante in generale, e delle cucine in particolare》si presentò Del Bosco.
《Anch'io sono felice di conoscerla, signor Del Bosco. Ho visto alla televisione la pubblicità delle Delizie della terra. È veramente straordinaria come iniziativa》si complimentò Monica.
《Lei è troppo gentile...》fece Andrea.
《Ha già consegnato le referenze alla signorina Morin?》chiese la giovane Mainaghi.
《Sì, ho dato un'occhiata, anche se non mi sembrano proprio giuste per lavorare in un posto come questo...》osservò giustamente quest'ultima.
《Ma comunque imparo in fretta, l'ho detto anche alla signorina Morin. Il lavoro non mi spaventa》giurò la Castello.
《Il suo zelo mi piace, devo ammetterlo. Vorrei metterla in prova. Se mi vuole seguire nel mio ufficio, chiedo subito al ragionier Vespucci di occuparsi delle pratiche per la sua assunzione》decretò Adele.
《Benvenuta a bordo!》esclamò Andrea, mentre la ragazza li seguiva. Beatrice rimase lì, in compagnia dei suoi dubbi riguardanti la Castello.

                                    ***

Nel frattempo, a Villa Galiardi era stata indetta una riunione tempestiva nello studio di Raffaele: attorno al suo tavolo l'uomo aveva chiamato Serena, Francesco ed Emma.
《Sapete benissimo perché vi ho convocati tutti qui》esordì il capofamiglia.
《Già, Andrea Del Bosco e le sue idee strampalate. Mi chiedo come faccia Violetta a stimarlo così tanto...》commentò la contessa.
《È un uomo intraprendente, mamma, non c'è dubbio. Il fatto è che noi, però, speravamo che le Delizie della terra fossero un fallimento totale, e invece è stato un successo. E temiamo che questo successo possa essere bissato dalla nuova iniziativa dello chef, ossia un menu di San Martino》spiegò Francesco.
《E come si chiamerebbe, "La nebbia agl'irti colli"?》chiese sarcastica sua madre.
《Non mi stupirei se lo chef Del Bosco la chiamasse così》osservò Emma.
《Dobbiamo farci venire in mente una contromossa che li metta in ginocchio definitivamente. Manca un mese e mezzo alla fine dell'anno e "L'ingrediente segreto", invece di essere alla deriva, è più in funzione che mai!》ricordò loro il primogenito dei Galiardi.
《Ho diverse amicizie nel campo dell'ispezione sanitaria. Mi basterà fare qualche telefonata e una squadra ben organizzata farà irruzione nel ristorante cogliendoli di sorpresa e facendo emergere tutta la loro impreparazione a far fronte a questo tipo di emergenze!》decise Galiardi senior.
《È sicuro che funzionerà, stavolta? È garantito che non troveranno una soluzione dell'ultimo minuto per cavarsela?》domandò la Ferraro.
《Ne sono sicuro, Emma. L'ispettore sanitario Stefano Dalmata è un uomo impeccabile nello svolgimento della sua professione. Non perdonerà nessun errore ai Mainaghi, che si beccheranno una bella denuncia, cosicché saranno costretti a chiudere e noi avremmo raggiunto i nostri obiettivi》promise Raffaele.

                                     ***

Beatrice aveva aspettato tutto il tempo che Vespucci uscisse dal suo ufficio, dopo essersi occupato delle carte necessarie all'assunzione di Monica Castello: quella ragazza non le ispirava una particolare fiducia, senza contare che aveva un chiaro accento friulano, proprio come lei; la Morin aveva fatto tanto per nascondere la sua storia agli occhi del mondo, e per anni era andata bene così.
Se Monica fosse stata di Udine, poi, sarebbe stato un disastro: la voce si sarebbe sparsa, giungendo probabilmente fino alle orecchie di Stefano Dalmata, l'uomo sposato dal quale aveva avuto sua figlia Lisa, otto anni prima; la capocameriera temeva che, se quest'ultimo fosse venuto a sapere di avere una figlia, seppure illegittima, avrebbe fatto di tutto per ottenerne l'affidamento, allontanandola da lei: d'altra parte era il suo padre naturale e aveva tutto il diritto di riconoscerla, senza contare che le avrebbe dato una vita tranquilla e stabile, non un letto in un convento per carità delle suore e la raccomandazione di essere invisibile.
Non poteva fare niente, solo pregare che filasse tutto liscio.
《Signorina Morin!》la chiamò Vespucci.
《Ragioniere, proprio lei aspettavo. Cosa ne pensa di quella ragazza che si è presentata per il posto di cameriera?》domandò la donna.
《Mi sembra un po' inesperta, a dire la verità, ma d'altronde tutte le nostre ragazze lo erano, stando a quanto mi ha raccontato lei》rispose l'uomo.
《Non posso darle torto, questo me lo ricordo anch'io. All'inizio la signorina Sensi non riusciva a relazionarsi coi clienti, la signorina Ricci rompeva tutto, la signorina Veralli non sapeva emanciparsi da sua madre e la signorina Reggiani ha dovuto fare appello a tutto il suo talento per dimostrarci quanto valeva...》raccontò lei con un'ombra di nostalgia.
《Ha visto? Quindi sa meglio di me che non è la prima impressione ciò che conta》replicò lui.
《Ha ragione lei, ragioniere. È che erano altri tempi, c'era il signor Roberto a gestire tutto. Da quando è stato colpito e ricoverato, tutte le nostre certezze si sono incrinate...》si giustificò l'una.
《Comprendo le sue remore e i suoi dubbi, ma sono certo che saprà guidare e consigliare la signorina Castello esattamente come ha fatto con le altre sue ragazze》la rassicurò l'altro, prima di salutarla e tornare ai suoi conti.
Beatrice lo guardò allontanarsi e sospirò: mai come allora aveva desiderato il ritorno di Roberto Mainaghi, lui avrebbe saputo prendere la decisione giusta.

                                     ***

Violetta era arrivata proprio poco prima per parlare con Andrea delle sue idee per l'iniziativa di San Martino: ormai l'ultimogenita di Raffaele Galiardi era di casa al ristorante, specialmente nelle cucine, e soprattutto molto vicina allo chef, cosa che aveva dato il via al sospetto che i due avessero una relazione segreta, neanche lontanamente immaginata da Adele.
Ignari di simili insinuazioni sul loro conto, Andrea e Violetta lavoravano al menu di San Martino, confrontandosi su tutto, dalla pubblicità alla tipologia dei prodotti servita, e formavano un vincente binomio artistico.
《Il nostro menu dovrà ruotare attorno alla carne. Specialmente a quella allo spiedo, agli arrosti di pollo, allo spezzatino in umido. Senza contare i contorni adatti ad accompagnare i nostri piatti!》spiegò lo chef.
《La pubblicità dovrà avere riferimenti colti, ma anche scaldare il cuore dei clienti, così come è successo per le Delizie. Ho intenzione di chiedere una mano a Fabrizio, per parlare nuovamente a quel suo amico dirigente della Rai》rispose la Galiardi.
《Sarebbe una buona idea utilizzare di nuovo la televisione. È un veicolo d'informazioni molto utile》replicò lui.
《Mi metterò presto a lavorare alla pubblicità》saltò su lei.
《Il tuo entusiasmo è trascinante!》si complimentò sorridendo lo chef, accompagnandola all'uscita delle cucine.
Proprio in quel momento venne loro incontro Sofia.
《Buongiorno, signorina Galiardi》salutò rispettosamente la Veralli.
《Sofia, sono felice che tu stia meglio. Sappi che non ce l'ho con te, non è giusto che paghi per le colpe di mio padre, o di mio zio. Né con Tancredi》chiarì Violetta, per tranquillizzarla.
《Siamo tutti felici che si sia ristabilita, signorina Veralli. Così da domani conoscerà la sua futura collega》aggiunse Andrea.
《Davvero? È già arrivata? Com'è?》volle sapere Sofia.
《È in gamba, tosta e intraprendente. Ci darà una grossa mano》disse Del Bosco.
《E ce ne sarà bisogno, visto che l'iniziativa di San Martino è alle porte》aggiunse la giovane Galiardi, salutandola. Dopodiché Andrea tornò alla sua postazione, mentre Sofia si avvicinò a Nanni.
《Sono contento che tu sia tornata》sorrise lui.
《E io volevo ringraziarti per avermi tirata via da quella macchina. Scusami se ti ho trattato male, non sapevo quello che dicevo》replicò lei.
《Non fa niente, il passato è passato. Adesso conta solo il futuro》la rassicurò il giovane lavapiatti.

                                      ***

Verso l'ora di pranzo Raffaele arrivò per presentarsi all'appuntamento con Grazia: i due si incontrarono nel magazzino prima che cominciasse l'ora di punta.
《Non sai quanto aspettavo questo momento!》esclamò la Vallesi, baciandolo con passione.
《Te l'avevo detto che ci saremmo rivisti presto!》replicò Galiardi senior rispondendo al bacio.
《Incontrarsi clandestinamente nel magazzino è molto eccitante, anche se preferisco il Grand Hotel!》fece lei.
《Ti ci porterò presto al Grand Hotel, ma devi avere pazienza. Dobbiamo fare tutto lontano da occhi indiscreti, e adesso, col menu di San Martino, noi soci avremo i riflettori puntati addosso...》spiegò lui.
《I riflettori puntati addosso li avevate qualche giorno fa, con la storia di tuo figlio e Sofia Veralli, però mica te ne importava molto della discrezione, quando sei venuto da me...》gli ricordò l'una.
《E dai, non mi dire che adesso fai l'offesa...》la provocò l'altro.
《Non faccio l'offesa, d'altra parte sono una donna libera e tu un uomo sposato. Ma Tancredi, in tutto questo, non ha ancora voluto incontrarmi!》rimarcò la prima.
《Non devi preoccuparti, mia cara. Tancredi tornerà da te a tempo debito... Intanto ci sono io ad occuparmi di te...》le sussurrò all'orecchio il secondo, con voce suadente, attirandola a sé e riprendendo a baciarla.
Non avevano la minima idea del fatto che, abilmente nascosto, Fabrizio Imbriani li stesse osservando; d'altra parte il giovane conosceva bene la famiglia Galiardi al punto da sapere benissimo che a Tancredi non avrebbe fatto piacere sapere che la sua amante storica si incontrasse clandestinamente con suo padre, il quale, per altro, non nutriva alcuna stima nei suoi confronti.
I Galiardi non si erano ancora del tutto ripresi dallo scandalo delle Veralli: colpirli ulteriormente in quel momento di fragilità sarebbe stata la sua prossima mossa.

                                    ***

Era appena l'una dopo mezzogiorno quando un gruppo di uomini ben vestiti pretese di entrare immediatamente.
《Signori, ma si può sapere che cosa volete, con tutta questa foga?》li sfidò Maddalena.
《Siamo dell'ispezione sanitaria》spiegò quello che doveva essere il capo.
《Come l'ispezione sanitaria? Chi vi ha chiamati?》chiese subito la Veralli.
《È solo un controllo di routine, signora. Ma se non avete nulla da nascondere, non vedo perché debba preoccuparsi così tanto...》insistette il capo degli ispettori.
《Se volete accomodarvi ad un tavolo io vado ad avvertire il resto dei dipendenti del vostro arrivo》cercò di prendere tempo la responsabile di sala.
《È meglio che noi la seguiamo, signora...?》fece lui.
《Veralli. Maddalena Veralli》si presentò lei.
《Ispettore sanitario Stefano Dalmata, e questi sono i miei uomini》rispose l'uomo, seguendola in cucina col resto della squadra.
Da dietro la porta del bagno delle donne, Beatrice Morin aspettava che tutta quella storia finisse: quell'uomo era Stefano Dalmata, il padre naturale di sua figlia Lisa.

                                     ***

《Signori, questo è l'ispettore sanitario Stefano Dalmata, e con lui ci sono i suoi uomini》esordì Maddalena, entrando in cucina.
《Buongiorno, sono lo chef Andrea Del Bosco, e questa è la mia suchef Camilla Reggiani》fece subito Andrea. Dalmata strinse la mano sia a lui che a Camilla.
《Siamo venuti per controllare lo stato del risultante》spiegò l'ispettore.
《Lo stato del ristorante è ottimo, glielo possiamo assicurare》si affrettò a dire la Reggiani.
《Questo lasciatelo giudicare a noi》rispose l'ispettore, mentre dava ordine ai suoi uomini di controllare tutto, dalla cappa al forno ai lavandini, fin nei minimi dettagli.
Anche se non avevano niente da nascondere, tutti tremarono finché Dalmata e i suoi non ebbero finito.
《Questa cucina è in uno stato eccellente, e mi dispiace per l'irruenza, ma vedete, faccio solo il mio lavoro...》si scusò l'uomo.
《E noi lo comprendiamo. Anzi, confidiamo che possa tornare a trovarci in futuro, ma come cliente》rispose Andrea.
Sempre nascosta dietro la porta del bagno, Beatrice aspettò che Dalmata e gli uomini della sua squadra se ne fossero andati, per poter tornare in sala.

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