Capitolo 18

La settimana passò, venne il sabato, e finalmente Camilla poté partire per Ginevra, accompagnata come in passato dall'autista della Toledo.
Su richiesta di Emma e Francesco, l'investigatore privato Attilio Anceschi li seguiva per riferire ai suoi mandanti ogni parola detta tra la Reggiani e Mainaghi.
La ragazza corse incontro al suo uomo, cercando di fare appello a tutto l'amore che aveva per lui per ritrovare quell'antico trasporto che percepiva come affievolito, come se dall'oggi al domani non ci fosse davanti a lei Roberto, ma uno sconosciuto.
《Amore, va tutto bene?》domandò quest'ultimo.
《Sì, ovviamente. È che sono un po' stanca. La storia delle Delizie della terra mi ha levato molte energie...》spiegò la giovane.
《Ho letto che avete girato una pubblicità de "L'ingrediente segreto" per il Carosello. È incredibile quante cose sono cambiate, da quando sono qui...》osservò Roberto.
《Dovresti vederlo, il nostro ristorante. È un focolaio di nuove idee, iniziative, vicende...》raccontò Camilla.
《Ho letto anche i giornali che parlavano della parentela tra Tancredi Galiardi e Sofia Veralli. Che brutta storia. Lo sapevo che Maddalena aveva un passato ingombrante, ma non immaginavo così tanto...》commentò l'uomo.
《E non è la sola cosa successa. Ricordi l'osteria di Biella?》cambiò discorso lei.
《Eccome se me la ricordo. Sognavamo di aprirci una filiale》ricordò lui.
《E ce l'apriremo. Emma Ferraro ha staccato un assegno, presto cominceranno i lavori》rivelò l'una.
《Emma Ferraro?》chiese l'altro, perdendo un po' di colore.
《Sì, lo sai che è socia del ristorante. Ma non immaginavo che prendesse così a cuore questa vicenda》replicò la prima.
《Emma è una donna di mondo, e questo la porta ad essere molto generosa》affermò il secondo. Ma in realtà la generosità della sua ex fidanzata non gli piaceva affatto.

                                   ***

Quando fu il momento di tornare a casa, Camilla e l'autista della marchesa fecero una sgradevole scoperta: la macchina non partiva.
《Perché non parte?》si agitò la ragazza.
《Temo di essermi dimenticato di fare benzina》si ricordò l'uomo.
《Come sarebbe a dire che si è dimenticato di fare benzina?》fece sgomenta lei.
《Mi creda, non ce n'era bisogno quando sono partito》ribattè lui.
《In ogni caso, adesso come torniamo a Milano?》si lamentò l'una.
《Possiamo farci venire a prendere da qualcuno...》propose l'altro.
《Francesco!》s'illuminò all'improvviso la Reggiani. 《Mi aspetti qui, cerco un telefono...》aggiunse poi, andando alla ricerca di una cabina. Non appena la trovò, compose il numero dell'ufficio di Francesco.
《Pronto?》fece la voce di quest'ultimo dall'altra parte della cornetta.
《Francesco, sono Camilla. Sono a Ginevra ed è successo un disastro...》rispose la suchef.
《Che intendi dire?》chiese Galiardi.
《L'autista della marchesa Toledo ha finito la benzina e siamo bloccati in Svizzera...》spiegò la Reggiani.
《Non ti preoccupare, vengo a prenderti!》esclamò Francesco, uscendo di corsa dal suo ufficio, intruppandosi con Emma.
《Ma che ti prende? Dove vai così di corsa?》gli domandò.
《A salvare la povera piccola Camilla in difficoltà!》ribattè lui, congedandosi da lei e correndo fuori dal ristorante, dove prese la macchina e si mise a guidare alla volta di Ginevra.

                                     ***

Nel frattempo Andrea bussò alla porta dell'ufficio di Adele.
《Sono io!》annunciò.
《Dai, vieni!》esclamò la fidanzata, che lo chef trovò immersa fra carte e documenti.
《Però, hai un bel da fare oggi!》osservò.
《Lo so, è il lavoro più noioso del ristorante, ma qualcuno deve pur svolgerlo. Tra poco arriverà Vespucci a darmi una mano, deve venire a riferirmi i costi e i benefici dei prossimi ordini per i nuovi prodotti. La pubblicità delle Delizie ha avuto più successo di quanto ci aspettassimo...》spiegò la Mainaghi.
《L'importante è che non ti sforzi troppo...》disse premurosamente lui.
《Ho smesso di chiedermi quanto mi sforzo da quando è cominciata questa storia...》replicò lei.
《Puoi approfittare per fare una pausa e ascoltare la mia nuova idea》propose l'uno.
《Però, già ne hai una?》domandò l'altra.
《Come sai, con novembre alle porte arriverà San Martino. E come recitano i versi dell'omonima poesia di Carducci?》fece il primo.
《"La nebbia agl'irti colli piovigginando sale...》recitò la seconda.
《Immagina la città avvolta nella nebbia. I nostri clienti riusciranno a scorgere in lontananza "L'ingrediente segreto" e vorranno assaggiare, ad esempio, una prelibatezza che viene menzionata nella poesia...》continuò lo chef.
《"Gira sui ceppi accesi lo spiedo scoppiettando"... Ma "L'ingrediente segreto" è un ristorante di lusso, mica un'osteria... Qui proponiamo aragoste, non certo spiedini...》obiettò la giovane.
《Se è per questo neanche eravamo un luogo da pubblicità del Carosello, eppure eccoci in televisione, e col doppio dei clienti... Perché non ci buttiamo anche stavolta? Penso che sarebbe un'idea vincente...》spiegò Del Bosco.
《Un'idea vincente che però prima devo proporre al resto dei soci, e le cui spese vanno valutate dal ragioniere... Mi dispiace essere la solita bacchettona guastafeste, ma come ho detto prima, il compito meno  divertente mi tocca...》commentò Adele.
《Parlane a tutti, poi fammi sapere. Io intanto vado ad occuparmi della nuova fornitura. Quanto sei bella quando sei indaffarata!》esclamò il ragazzo, prima di andarsene.
La sorella minore di Roberto sorrise e scosse la testa.

                                     ***

《Violetta!》esclamò Del Bosco, non appena vide la giovane Galiardi occuparsi personalmente delle merci e dei fornitori.
《Andrea... Mi sono permessa di occuparmi dei nuovi prodotti arrivati... Ho fatto male?》fece la ragazza.
《No, macché... Anzi, mi hai fatto un favore, perché con Camilla a Ginevra devo pensare da solo alla cucina... E poi mi è venuta un'idea》spiegò lo chef.
《Un'idea?》chiese lei.
《Sì, un'iniziativa per le giornate intorno a San Martino. Una cucina umile ma sostanziosa e per certi versi regale. Poetica, più esattamente, perché viene dalla poesia di Carducci》argomentò lui.
《E ne hai parlato a qualcuno?》domandò l'una.
《Solo ad Adele, finora. Tuo padre ancora non è arrivato, tuo fratello è uscito velocemente. Emma invece?》replicò l'altro.
《Non l'ho ancora vista, ma non mi sembra una buona influenza, soprattutto per mio fratello》affermò la prima.
《E cosa te lo fa pensare?》chiese il secondo, mentre si occupavano della merce.
《Il mio istinto. Difficilmente sbaglia...》rispose Violetta, ma mentre parlava inciampò su una delle casse. Andrea la salvò appena in tempo.
《Però stavolta si è scordato di avvertirti!》scherzò, guardandola negli occhi. Lei ricambiò lo sguardo. I loro visi erano maledettamente vicini.
La più piccola dei Galiardi aveva una dannata voglia di baciarlo, ma si trattenne, ricordando che era fidanzato e innamorato di Adele.
《Pensiamo alla merce, va...》si rialzò, concentrandosi sui prodotti. Lo chef fece lo stesso.

                                     ***

A Ginevra, Camilla si sentì sollevata nel vedere Francesco che veniva incontro a lei e all'autista della marchesa Toledo.
《Meno male che sei arrivato!》esclamò, buttandogli le braccia al collo.
《Appena ho saputo che eri... Che eravate in difficoltà, non ho esitato un attimo a venire》rispose lui.
《Sei una persona troppo altruista》sorrise la Reggiani.
《Lo faccio con piacere, lo sai》replicò il giovane Galiardi.
《Scusate... Ma la macchina?》s'intromise l'autista.
《Non si preoccupi, mi occuperò di chiamare un carrozziere. Il telefono è qui, giusto?》propose gentilmente Francesco.
Camilla glielo indicò, cosicché lui potesse occuparsi della macchina della marchesa, dopodiché la fece salire sulla sua, insieme all'autista, il quale pensò, in cuor suo, che la suchef stesse sorridendo troppo al primogenito di Raffaele Galiardi, durante il viaggio di ritorno a Milano.

                                    ***

《Eccoci qui!》decretò Francesco, una volta che ebbe parcheggiato davanti al ristorante.
《Grazie mille, Francesco. Ci hai salvato la vita. Non so davvero come avremmo fatto senza di te...》rispose Camilla.
《L'ho fatto con piacere. Signore, vuole che la riaccompagni a casa?》chiese Galiardi, rivolgendosi all'autista.
《Non si disturbi, signore. Preferisco fare una passeggiata. Grazie lo stesso》ribattè quest'ultimo, voltando loro le spalle e andandosene.
《Camilla, Francesco!》esclamò Adele, che proprio in quel momento passava di lì.
《Adele!》fece la suchef.
《Ma non eri da Roberto?》chiese la Mainaghi.
《Ci sono andata qualche ora fa, ma durante il ritorno l'autista della Toledo e io abbiamo scoperto che era finita la benzina. Così ho deciso di chiamare Francesco, che è venuto subito》spiegò la Reggiani.
《Perché non hai chiamato me? Sarei venuta subito anch'io. E poi sarebbe stata un'occasione per andare a trovare mio fratello...》puntualizzò Adele, la quale non gradiva molto l'amicizia che era venuta a crearsi tra la sua futura cognata e l'erede dell'impero dei Galiardi.
《Sicuramente Camilla non avrà voluto disturbarti, mia cara. D'altra parte negli ultimi tempi sei sempre così oberata di lavoro...》intervenne Francesco.
《Su questo non posso darti torto, anzi, avremo ancora di più da fare visto che ad Andrea è venuta in mente una nuova iniziativa》raccontò la Mainaghi.
《Un'altra? Sono state appena lanciate le Delizie della terra...》osservò Camilla.
《Riguarda la metà di novembre. Intende realizzare un menu di San Martino a base di carni arrostite. Io gli ho detto che avrei parlato con te, tuo padre ed Emma, ma aspettavo che foste tutti presenti...》ribattè la sorella minore di Roberto.
Come se fosse stato evocato, Raffaele comparve davanti a loro: quella mattina era particolarmente in forma.
《Di che cosa volevate parlare quando saremmo stati tutti presenti?》domandò.
《Si tratta della nuova idea dello chef Del Bosco. Riguarda il periodo di San Martino》spiegò Adele.
L'uomo lanciò un'impercettibile e fugace occhiata a suo figlio, il quale capì subito che dovevano fare in modo di rendere questa idea, una volta attuata in concreto, un fiasco.
《Andiamo tutti nel tuo ufficio, allora, cara, così lo chef ci spiega di cosa si tratta e mettiamo la sua proposta ai voti》li esortò, mentre entrava nel ristorante. Adele e Francesco lo seguirono, Camilla rivolse un ultimo sguardo al giovane Galiardi prima di tornare nelle cucine.

                                     ***

《Un menu di San Martino?》chiese Francesco, non appena la riunione cominciò.
《Esattamente. D'altra parte siamo alla metà di ottobre, e novembre è quasi alle porte》rispose Andrea.
《Ma siamo già nel pieno dell'iniziativa Delizie della terra. È conveniente lanciarne un'altra, magari col rischio di confondere i clienti?》obiettò Raffaele.
《Quello che lo chef Del Bosco intende dire è che il nostro obiettivo è proprio quello di sfruttare l'onda del successo delle Delizie per lanciare il menu di San Martino, che si ispirerà al celebre componimento di Carducci》spiegò Adele.
《Cucina e poesia... Molto interessante. E in cosa consisterà questo menu?》domandò Emma.
《Una cucina popolare, fatta di ingredienti semplici e genuini, principalmente incentrata sulla carne allo spiedo》replicò Andrea.
《Un ristorante di lusso che propone una cucina popolare? Non sembra un po' un azzardo?》osservò perplesso Francesco.
《Anche pubblicizzare "L'ingrediente segreto" in televisione lo è stato. Eppure abbiamo avuto un grandissimo successo!》ricordò lo chef.
《Possiamo provarci, perché no?》intervenne Raffaele.
《Raffaele ha ragione, può rivelarsi una scommessa vincente come quella delle Delizie della terra!》esclamò Emma.
《Allora siamo tutti d'accordo. Da lunedì cominceremo a lavorare al menu di San Martino, mentre parallelamente porteremo avanti l'iniziativa precedente》decretò Adele, dopodiché tutti uscirono dal suo ufficio.

                                     ***

Dopo la riunione Raffaele si diresse subito alla cassa, dove Grazia lo aspettava, sorridente dopo la notte di fuoco passata insieme al Grand Hotel.
《Allora, che aveva di così importante da dirvi lo chef Del Bosco?》chiese la Vallesi.
《Una nuova iniziativa per San Martino》spiegò l'uomo.
《Che bello, magari verranno di nuovo quelli della Rai!》esclamò la giovane donna.
Quelle parole fecero venire l'orticaria a Galiardi senior: doveva immediatamente consultarsi con la moglie, il figlio ed Emma per sabotare la nuova idea di Andrea, con una mossa che mettesse lui, Adele e Camilla in ginocchio.
Ma Grazia aveva la sua utilità: a letto poteva rivelarsi una preziosa fonte d'informazione, e inoltre la sua intesa sessuale con Serena era morta e sepolta da tempo.
《In attesa che questa iniziativa prenda corpo, ci rivediamo?》propose lui con voce suadente.
Lei fu spiazzata da una tale proposta: fino al giorno prima era Tancredi il centro dei suoi pensieri, e ora andava a letto con suo padre.
Ma sentiva che avrebbe avuto molteplici vantaggi da questa relazione, e tanto bastò a zittire la sua coscienza.
《Con molto piacere. Dammi una data e un'ora, e io verrò da te!》rispose sfoggiando un sorriso a trentadue denti.

                                     ***

Poche ore dopo, Camilla, Giulia e Marta si incamminavano verso casa Veralli per andare a trovare Sofia: dal giorno in cui aveva tentato il suicidio, non era più tornata a "L'ingrediente segreto" perché lo chef Del Bosco aveva deciso che era meglio farla riposare; ma poiché con le Delizie della terra il lavoro era il doppio di prima, la Morin aveva messo un annuncio per assumere una persona in più, d'accordo con Adele, Emma e i Galiardi.
Quando bussarono alla porta e Maddalena se le ritrovò davanti, sorrise sollevata.
《Oh, ragazze! Sofia sarà così contenta di vedervi...》esordì, facendole accomodare. 《Tesoro, hai delle visite!》esclamò poi, rivolgendosi alla figlia, che, in vestaglia rosa, si diresse in salotto e, vedendo le amiche, il suo volto s'illuminò.
《Sofia!》fecero Camilla, Giulia e Marta, correndole incontro e abbracciandola.
《Ragazze, sono così felice di vedervi!》esclamò la giovane Veralli.
《Io torno al ristorante, adesso so che sei in buone mani》si congedò sua madre, uscendo di casa.
《Allora, come stai?》chiese subito Giulia.
《Cerco di andare avanti. Non è facile, dopo quello che mi è successo mi sento sporca, sbagliata. Ma sapere che non ho colpa, e che non ce l'ha nemmeno Tancredi, mi fa stare più tranquilla》ammise Sofia.
《Ci manchi molto, sai? Anche la tua assenza si fa sentire al ristorante, tanto che la signorina Mainaghi ha dato il via libera alla Morin per assumere una cameriera in più...》raccontò Marta.
《Mi vogliono sostituire?》domandò preoccupata la ragazza.
《Ma no, è che adesso lavoreremo anche ad un'altra iniziativa, per San Martino》spiegò Camilla.
《E allora non vedo l'ora di tornare per contribuire a questa nuova, meravigliosa idea dello chef Del Bosco!》sorrise la Veralli.
《E noi aspetteremo il tuo ritorno!》decretò la Reggiani.

                                    ***

Successivamente, quando furono sotto il portone del loro palazzo, videro che c'era Mimmo ad aspettarle.
《Ciao, ragazze. Marta, oggi abbiamo il cinema, ricordi?》fece sorridendo.
《Oh, sì. "A qualcuno piace caldo". Allora andiamo. Ci vediamo dopo, ragazze!》ricordò Marta, salutando le coinquiline.
Quando i due si furono un po' allontanati, Camilla si sentì in dovere di rivolgere una domanda a Giulia.
《Sei sicura di non essere un po' gelosa?》chiese.
《No, e perché?》ribattè quest'ultima.
《È che gli muori dietro dalla prima volta che lo hai visto...》commentò l'una.
《E adesso invece c'è Rino》replicò l'altra.
《Che è sempre stato innamorato di Marta》le ricordò la prima.
《E quindi? Le cose cambiano, Camilla. Dovresti saperlo meglio di me. Hai dovuto accogliere nuovi soci a "L'ingrediente segreto" per salvare Roberto dal fallimento assicurato》rispose la seconda, mentre salivano le scale. Camilla pensò che Giulia avesse spaventosamente ragione: molte cose cambiavano, e anche ad un ritmo vertiginoso.

                                     ***

Beatrice stava per svoltare l'angolo e tornare a casa, quando sentì una voce dietro di lei.
《Faccia buon viaggio di rientro, signorina Morin!》esclamò il ragionier Vespucci.
《Ragioniere... Pensavo che fosse ancora dentro a controllare che i conti quadrassero... Sa, per assumere quella cameriera in più che le dicevo...》disse subito la donna.
《Veramente ne avevamo già parlato e avevamo detto che era tutto a posto... Ma va tutto bene? La vedo agitata...》fece premurosamente lui.
《Va tutto benissimo, ragioniere, grazie della premura. È che con tutto il lavoro in più dato dalle Delizie, l'assenza della signorina Veralli si sente... È solo un po' di stanchezza, non si preoccupi》lo rassicurò lei.
《Ne sono lieto. Ma per qualunque cosa si ricordi che può sempre contare su di me》replicò gentilmente l'uomo.
《Grazie mille, davvero. Adesso vado a casa. Buonanotte, ragioniere!》lo salutò la capocameriera, incamminandosi velocemente verso casa.
Ma quel tono non piaceva a Vespucci; era sicuro che nascondesse qualcosa, perciò decise che l'indomani l'avrebbe seguita. Quella sera era troppo stanco.

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