Capitolo 11
Quella notte Grazia non riuscì a dormire; il modo in cui Nanni l'aveva presa nel magazzino del ristorante non le aveva fatto chiudere occhio.
Era anche vero che l'aveva provocato lei più volte, ma mai si sarebbe immaginata che un ragazzo così schivo e riservato potesse tramutarsi in una bestia bisognosa soltanto di soddisfare i suoi bisogni.
La giovane cassiera aveva avuto parecchi uomini in vita sua, ma nessuno l'aveva trattata in quel modo: dopo il rapporto sessuale avuto con il lavapiatti, si era sentita come una puttana; in cuor suo avrebbe voluto quasi che lui la pagasse, per rimanere in tema.
E tutto era cominciato per colpa di quella sciocca ingenua di Sofia Veralli: Nanni era pazzo di lei, Tancredi voleva portarsela a letto per scommessa.
Nessuno dei due si era mai chiesto cosa ne pensasse lei, ma in quel momento nella sua mente offuscata dalla rabbia una sola cosa era chiara: non avrebbe sopportato la felicità di Sofia un minuto di più.
***
Lontana dagli intrighi che venivano orditi alle sue spalle, la giovane cameriera era tornata a casa la mattina presto, con un sorriso a trentadue denti e la voglia di toccare il cielo con un dito.
《Allora, com'è andata?》chiese sua madre, rimasta sveglia tutta la notte.
《Abbiamo fatto l'amore!》annunciò sognante la ragazza.
《Ma è fantastico, tesoro! Vi sposerete presto, è solo questione di tempo!》sentenziò Maddalena.
《E se non volesse sposarmi?》domandò giustamente Sofia.
《Ma che dici! Lui è innamorato di te, e se proprio dovesse avere dei dubbi, ci penserò io a sistemare tutto!》promise la responsabile di sala.
《In che senso?》insistette sua figlia.
《Tu ti fidi di me?》chiese la donna.
《Sì》rispose la ragazza.
《Allora aspetta la prossima mossa di Tancredi. Tempo e pazienza, tesoro. Tempo e pazienza》la rassicurò l'ex segretaria di Raffaele Galiardi.
Presto Sofia sarebbe diventata la moglie del secondogenito dell'imprenditore, Maddalena sarebbe riuscita a farla diventare la nuova signora Veralli anche a costo di andare contro le leggi di natura.
***
A Villa Galiardi Raffaele, dati gli ultimi aggiornamenti di suo figlio, aveva indetto una riunione nel suo studio insieme a quest'ultimo, Serena ed Emma Ferraro.
《Ebbene, se siamo qui è perché abbiamo una questione importante da discutere: la prossima partenza di Adele Mainaghi per la Svizzera》esordì.
《La ragazza andrà a trovare suo fratello, immagino》osservò la contessa.
《E il nostro prezioso Anceschi è già stato istruito in merito. Sono sicura che stavolta non fallirà》promise la Ferraro.
《Speriamo, perché se malauguratamente l'iniziativa Delizie della terra dovesse rivelarsi un successo, sarebbe davvero un disastro per i nostri piani...》sbuffò Francesco.
《L'iniziativa sarà un tracollo totale: come sapete Violetta ama disegnare, ma le campagne pubblicitarie sono un'altra cosa, e un ristorante stellato non è adatto per la pubblicità alla televisione...》li rassicurò Raffaele.
《Nostra figlia è già stata distratta a dovere da Fabrizio... Piuttosto, mi preoccuperei di più per Tancredi... C'è troppo viavai tra lui e la figlia di Maddalena Veralli, fossi in te porrei rimedio...》commentò Serena.
《Che genere di viavai?》scattò l'imprenditore.
《Diurni, ma anche notturni...》confessò maliziosamente la moglie.
《Ci manca solo un'arrampicatrice sociale in famiglia!》sbottò Francesco.
《Con una madre ancora più ambiziosa di lei, peraltro》ci tenne a precisare la Di Castelbianco.
《Potremmo tenere d'occhio i loro movimenti a "L'ingrediente segreto", se può servire》propose Emma.
《Mi fareste un favore, ragazzi, anche se temo che si siano spostati nel laboratorio di Tancredi, ultimamente...》ipotizzò Raffaele, rivolgendosi prima al figlio maggiore e alla Ferraro, poi alla moglie, il cui sguardo si era riempito di rabbia repressa.
《A giudicare dai pettegolezzi della servitù, hai ben ragione di temere il peggio》ribattè quest'ultima.
Raffaele si sentì piuttosto a disagio, ma mantenne comunque la calma.
《Bene, signori, dovremmo lavorare su due fronti, ma ne usciremo vincitori. La riunione è conclusa》decretò l'uomo, andando incontro a Serena, mentre Emma e Francesco lasciavano lo studio.
***
《Ti sembrano battute da fare così a cuor leggero, Serena?》gridò Raffaele alla moglie, inseguendola per il salone.
《Come osi venirmi a fare la morale, proprio tu che non ti sei accorto di pezzi del nostro passato che gironzolano per casa?》rimbeccò la contessa furibonda.
《Io ho cercato di fermare quella psicopatica di Maddalena, credimi, l'avevo anche minacciata a dovere...》si difese lui.
《Ma a quanto pare non è bastato, visto che sotto questo tetto si è appena consumato un incesto!》ribattè lei disgustata.
《Non strillarlo ad alta voce, per carità!》bisbigliò Galiardi.
《Bisogna troncare questa storia sul nascere, e al più presto, con ogni mezzo che abbiamo a disposizione!》replicò la Di Castelbianco usando lo stesso tono di voce.
《Non ti preoccupare, qualcosa in mente per fermare Maddalena lo troverò, ma non posso andare a dissotterrare tutta quella storia di Ernesto e degli Imbriani che avevo debitamente nascosto!》la rassicurò l'imprenditore.
《Qualsiasi cosa, basta che il buon nome della nostra famiglia non venga intaccato!》lo avvertì la contessa.
《Hai la mia parola》promise Raffaele.
***
Nel frattempo al ristorante era appena cominciata la pausa pranzo, quando Giulia e Rino si incrociarono mentre andavano entrambi in cortile.
《Però... Continuiamo a incontrarci, noi due?》fece divertito il lavapiatti.
《Buffo, vero?》replicò sorridendo la cameriera.
《Certo che sono tutti strani, stamattina...》cominciò lui, per parlare di qualcosa.
《Dici?》chiese lei.
《Guarda bene... Sofia pare che tocca il cielo con un dito, Nanni ha una faccia da funerale e Grazia non fa la civetta come tutte le mattine》rispose il ragazzo.
《Senza contare la preoccupazione della signorina Mainaghi per suo fratello... Ho sentito che vuole andarlo a trovare in Svizzera...》raccontò la giovane.
《E allora lo chef Del Bosco può fare quello che gli pare... L'ho visto molto vicino alla signorina Galiardi, ultimamente...》osservò l'uno.
《Non sta bene origliare e spettegolare, in realtà...》riflettè l'altra.
《E dai, non facciamo niente di male... Però mi piace che sei una persona discreta, sai?》disse il primo.
《Davvero?》sorrise la seconda.
《Sì... Anzi, ti va di venire con me in caffetteria, domani mattina prima dell'apertura?》propose Lojacono.
La Ricci dapprima arrossì, poi ci pensò su: in caffetteria con Rino, davanti a Mimmo, il quale magari si sarebbe dato una bella svegliata, accorgendosi finalmente di lei. Non era un'idea malvagia.
《Con molto piacere!》esclamò.
***
Poco più in là, Nanni stava dirigendosi da Sofia, la quale non aveva smesso di sorridere neanche per un minuto.
Voleva chiederle perché aveva deciso di concedersi a Tancredi, la sera prima, a quel giovane ricco che conosceva appena.
Stava per avvicinarsi a lei, quando Maddalena gli si parò davanti.
《Non osare avvicinarti a mia figlia!》lo redarguì.
《Signora Veralli...》provò a spiegare Borghese.
《Signora Veralli un corno, tu non devi proprio rivolgere la parola a Sofia, visto che è fidanzata con Tancredi Galiardi!》esclamò la responsabile di sala.
《Allora è vero quello che dicono...》osservò il lavapiatti.
《È vero, e proprio per questo devi levartela dalla testa! Sono i tipi come te che minano alla virtù delle ragazze perbene!》ribattè la Veralli.
《Certo, e invece Tancredi Galiardi l'ama come un pazzo, no?》replicò Borghese in tono di sfida.
《Tancredi è uno dei partiti migliori della città, e sono sicura che offrirà a Sofia una vita da principessa, quella vita che tu non le potrai dare mai!》sottolineò la donna. 《E adesso togliti dai piedi, non voglio più vederti nei dintorni quando c'è mia figlia!》aggiunse poi.
《Non può impedirmi di starle vicino!》la sfidò il ragazzo.
《Ah no? Allora lascia che ti dica una cosa: conosco Raffaele Galiardi da moltissimo tempo, e mi basta una parola per farti licenziare in tronco!》lo minacciò lei.
《Non può farmi questo...》mormorò sconcertato lui.
《Oh, si che posso. E adesso vattene, vai dietro a quelle povere disgraziate in cucina che aspettano il principe azzurro!》troncò Maddalena, voltandogli le spalle.
Nanni non poteva credere alle sue orecchie: la madre di Sofia, della donna che amava, lo stava seriamente ricattando.
***
Nel magazzino, il ragionier Vespucci si occupava di trattare con i fornitori che venivano a portare i prodotti per le Delizie della terra.
Poiché il lavoro era molto e arduo, Adele aveva chiesto a Beatrice Morin di dargli una mano: tra i due stava nascendo un'intesa che non sapevano spiegare, e a cui a dire la verità non avevano mai dato troppo peso, forse per noncuranza o per paura - in fondo entrambi erano sempre vissuti da soli.
Lavorare gomito a gomito sarebbe stata per loro un'opportunità per capire ciò che provavano l'uno per l'altra, nonché un'occasione per Vespucci affinché non pensasse troppo a Maddalena e ai suoi intrighi.
《Quanta roba sta arrivando, ragioniere!》esclamò la Morin.
《Lo chef Del Bosco ha espresso delle richieste molto precise: le Delizie della terra saranno un grande evento che rilancerà "L'ingrediente segreto"》spiegò Vespucci.
《Un grandissimo evento, dato che coinvolgerà anche la televisione》osservò la capocameriera.
《Di cui la signorina Galiardi si sta occupando egregiamente》precisò il ragioniere.
《I Galiardi hanno dato proprio una nuova linfa vitale al ristorante... Guarda anche la signorina Sofia e il signorino Tancredi》commentò la donna.
A sentire quei due nomi, l'uomo sentì un reflusso acido allo stomaco.
《Va tutto bene?》chiese Beatrice, che si accorse della sua espressione preoccupata.
《Stia tranquilla, va tutto bene》la rassicurò Alfredo.
Aveva saputo dai pettegolezzi delle cameriere che Sofia e Tancredi avevano passato la notte insieme, e conoscendo cose che ai due giovani erano oscure, e a tratti era preso da una sensazione di sgomento.
***
Grazia si era arrovellata tutto il giorno nella sua rabbia: verso Nanni, che l'aveva usata e poi scaricata; verso Sofia, che sbandierava a destra e a manca il suo fidanzamento con Tancredi; e verso quest'ultimo, che doveva proprio mettersi a corteggiare quell'idiota per scommessa.
La Vallesi sapeva che era tutta una recita, ma dopo l'episodio della sera precedente con Nanni in magazzino, non poteva più nascondere che era gelosa di Tancredi, della loro maledetta relazione aperta e di quell'insulsa ragazzina inconsapevole che saltellava per le cucine, felice come una Pasqua.
Era quasi orario di chiusura, quando sentì Sofia ridacchiare con le colleghe, parlando di Tancredi e del futuro.
《Sofia!》esclamò Grazia, dietro di lei.
《Grazia! Cosa c'è?》rispose la Veralli, allontanandosi dalle amiche.
《Volevo parlarti. Ho saputo che ti sei fidanzata con Tancredi》esordì la cassiera.
《Sì, si è innamorato di me dal primo momento in cui mi ha vista》spiegò la cameriera.
Alla parola "innamorato" la Vallesi cacciò una risata sguaiata.
《Che cosa c'è da ridere?》fece la Veralli, sbigottita.
《No, niente... È che "innamorato" non è proprio un termine che si addice a Tancredi... Io lo conosco bene, sai? Intimamente, intendo》continuò imperterrita l'una, che sembrava divertirsi un mondo.
《Cosa vuoi dire?》domandò ingenuamente l'altra.
《Intendo dire che abbiamo una relazione da molto prima che si accorgesse della tua esistenza, e che portarti a letto faceva parte di una scommessa che valeva l'estate che passeremo in Costa Azzurra!》esclamò trionfante l'altra.
《No... Non ci credo, tu ti inventi le cose...》biascicò incredula e disperata la prima.
《Inventarmi le cose? Io? Macché! Ho anche scelto i costumi da comprare!》ribattè la seconda.
《Ma perché mi ha fatto questo?》chiese Sofia sull'orlo delle lacrime.
《Perché lui non sa cosa voglia dire amare... Se vuoi l'amore, puoi chiederlo al tuo amico lavapiatti Nanni!》replicò Grazia senza pietà.
La povera Veralli quasi non si reggeva in piedi dallo shock.
Il dolore le toglieva il respiro.
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