Capitolo 3

{Hermione}

- Anaklusmos -

- Anaklusmos? - chiesi

- Si è il nome dell'oggetto che devi cercare - disse la Mcgranitt al telefono - Mi è stato comunicato dal ministro della magia poco fa -

- E come faccio a trovarlo? Ma soprattutto, che cos'è? - chiesi

Non avevo mai sentito un nome simile e non mi diceva nulla.

Anaklusmos.
Se avessi almeno saputo il significato del nome forse avrei avuto una possibilità di trovarlo.

- Mi spiace ma non so cosa sai - mi rispose la professoressa - Prova a chiedere da qualche parte. Ho sentito che è un oggetto molto antico -

Chiusi la chiamata e sbuffai
Ero da capo a dodici.
Sapere il nome di un oggetto non mi aiutava più di tanto.
Anche se forse il fatto che fosse un oggetto antico poteva aiutarmi un po'.
Forse in un museo potevano darmi delle risposte.

Uscii di casa poco dopo.
C'era un piccolo museo sulla strada per andare dal mio appartamento alla scuola.
Mi diressi da quella parte, con la speranza di trovare il museo aperto

Il caso volle che il museo era chiuso perché alcune sezioni erano in ristrutturazione

Sbuffai.
Sembrava quasi che il fato, il destino o chi per esso, non volesse farmi trovare quell'oggetto

Mi sedetti sulle scale e mi presi la testa tra le mani, pensando a cosa fare.
Forse, se avessi scritto il nome su internet avrei trovato qualcosa, ma avevo la sensazione che non avrei trovato quello che cercavo.

- Hermione Granger, giusto? - mi sentii chiamare e alzai il capo

Di fronte a me, alla fine della scalinata, c'era il professor Paul Stokfis

- Emh...si. Salve professore - lo salutai alzandomi e avvicinandomi al mio insegnante

- Cosa fai qui davanti? - mi chiese indicando il museo

- Emh...dovevo fare una specie di ricerca e ho pensato di cominciare dal museo ma ho appena scoperto che è chiuso per i lavori di ristrutturazione - spiegai

- Si è da un po' che è chiuso, in effetti - mi disse - Comunque, che tipo di ricerca? Forse posso aiutarti -

Sentii la speranza nascere dentro di me. Come avevo fatto a non pensarci prima?
Il professore insegnava letteratura, forse avrebbe potuto aiutarmi o almeno darmi qualche informazione.

- Allora... è una ricerca su un oggetto. Ma ne conosco solo il nome e nient'altro - raccontai

- Dimmi questo nome, forse potrei conoscerlo - mi disse

- Anaklusmos - dissi - Questo è il nome -

Il professore sussultò e strinse la mano in un pugno.
Si schiarì la voce e si guardò intorno.

- Come lo conosci? - mi chiese

- Emh...ne ho sentito parlare - dissi vaga

Lui annuì

- Vieni a casa mia, meglio non parlarne qui fuori -

Avevo capito che il professor Stockfis conosceva quel nome e che c'era qualcosa che lo turbava.

Una qualsiasi altra persona non avrebbe seguito un professore che ti invita a casa propria, ma io avevo bisogno di risposte e sapevo difendermi. E poi, il professor Stokfis sembrava una brava persona

- Casa mia è dietro l'angolo, non serve la macchina - disse cominciando a camminare - Dimmi, che cosa vuoi sapere? -

- Be', intanto il significato del nome, se ne ha uno - spiegai

Lui annuì

- Vortice - mi rispose - È questo che significa. È un nome greco comunque -

Vortice?!
Ed era un oggetto? Un oggetto che si chiamava Vortice?
Certo che io ero una strega e vivevo in un mondo in cui la magia era la regola di tutti i giorni ed ero abituata alle cose strane.
Ma non potevo capire che cosa potesse essere un oggetto con quel nome.

Arrivammo davanti al portone di un condominio e lui aprì, facendomi strada su per le scale

- Arrivati - disse aprendo la porta - Sally, sono a casa e abbiamo un ospite - urlò entrando

Entrai dietro di lui e mi guardai intorno: era un appartamento non troppo grande, più del mio sicuramente; la porta dava su un salotto con un divano nuovo e un televisore; da lì poi si vedevano tre porte; nel salotto c'erano una libreria piena di libri e un mobile su cui c'erano diverse foto.

- Accomodati pure, vado a chiamare mia moglie - mi disse il professore

Annuii ma invece di sedermi andai a guardare le foto: ce ne era una che ritraeva il professore e una donna in abiti da matrimonio, probabilmente il giorno in cui si erano sposati; poi ce ne erano delle altre che raffiguravano sempre la stessa persona in varie età: una in cui c'era un bambino che sorrideva e si vedevano dei buchi dove mancavano dei denti, un altra c'era lo stesso bambino, più grande, forse intorno ai dodici anni, insieme ad un ragazzo dalla pelle un po' scura e una ragazza bionda; c'era un'altra ancora in cui il bambino non lo era più, ma era un ragazzo con un sorriso strafottente e le mani nelle tasche dei pantaloni.

Guardai meglio la foto e sgranai gli occhi.
Conoscevo quel ragazzo, era Percy Jackson!

- Eccomi, mia moglie sta arrivando - disse il professore

- Ma Percy Jackson è vostro figlio? - chiesi prendendo la foto in mano

- Il mio figliastro - disse - Ho sposato sua madre quando lui aveva quindici anni -

- Ah -

- Eccomi! - esclamò una voce allegra

Una donna uscì da una delle stanze e si avvicinò
Aveva i capelli neri, lunghi e ricci, gli occhi blu ed era giovane. Forse non aveva nemmeno quarant'anni.
Un sorriso dolce e amichevole

- Sono Sally Jackson. Tu sei un' alunna di mio marito? - mi chiese

Annuii

- Hermione Granger - risposi allungando una mano per presentarmi

- Piacere. Posso offrirti qualcosa? -

- Oh...no, grazie... - balbettai

- Non fare complimenti. Prendo qualcosa -

Detto questo sparì di nuovo, probabilmente in cucina.

- Allora che vuoi sapere? - mi chiese il prof sedendosi e facendomi segno di imitarlo

- Sinceramente? Vorrei sapere che cos'è - risposi diretta

Meglio saltare i convenevoli e andare dritta al punto

- Una spada, una spada antica, molto antica - rispose - Fa parte della mitologia greca. Secondo la leggenda una ragazza, una figlia del dio Atlante la donò ad Eracle, meglio conosciuto come Ercole e lo aiutò a rubare le mele dal giardino delle sue sorelle.
Ci sono molte storie sul modo in cui la spada è stata forgiata ma non si sa quale sia, effettivamente, quella vera. Molti dicono che è stata immersa in uno dei fiumi degli inferi per il raffreddamento del metallo ma non so altro -

- Quindi è solo una leggenda? - chiesi cominciando a sentirmi abbattuta

Tutta quella fatica e Anaklusmos era solo una leggenda? E anche se fosse esistita, stiamo parlando di milioni di anni prima!
Chi mi diceva che esisteva ancora e se esisteva?

- Certo che è una leggenda. Pensavi fosse vero? - mi chiese la signora Jackson

E ora, come gliel'ho dicevo a dei babbani che esisteva la magia e che, quindi, probabilmente, esisteva anche questa famosa spada?

- E tu che ci fai qui? - chiese una voce alle mie spalle

Mi voltai e...

- Aaaahhh - urlai alzandomi in piedi

- Che hai da urlare Granger? - mi chiese Percy

Lo guardai e mi sentii il volto in fiamme

Portava solo un asciugamano legato in vita e per il resto era nudo!
Aveva il corpo in bella vista e che vista!
Avevo già avuto un assaggio del suo corpo grazie alla maglietta bagnata ma ora, era tutta un'altra storia.
Gli addominali scolpiti erano in bella vista e la V era anche troppo evidente, soprattutto visto che, grazie all'asciugamano, era quasi completa verso il basso; aveva anche i pettorali, non molte esagerati ma li aveva.
Si portò una mano ai capelli bagnati e se li portò all'indietro, solo a quel punto notai che aveva un tatuaggio sull'avambraccio destro.

- Finito di sbavare? - mi chiese lui con su sorriso

- Perseus Jackson! - esclamò quella che avevo capito essere sua madre




Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top