Capitolo 25

{Percy}

- Ancora non hai fatto nulla? - chiese il Ministro - Ma che ti pago a fare? -

- Ho bisogno che l'effetto dei tranquillanti sparisca del tutto per fare un prelievo decente - disse la dottoressa pazza - A forza di ignettargli quella robaccia all'interno del corpo, c'è più tranquillante che sangue. Devo vedere come reagiscono le sue cellule a contatto con il prodotto -

Chiusi gli occhi. Ero stremato.
Quella tizia mi aveva distrutto mentalmente e fisicamente con i suoi esperimenti sul mio corpo, non avevo più la forza di reagire a nulla.

- È un tuo problema quando l'effetto sarà finito dovrai vedertela con lui -

Sentii i passi dell'uomo allontanarsi in fretta e la presenza della donna pazza avvicinarsi la mio viso.
La sentii trafficare intorno alla mia testa e poco dopo non sentii più la stretta della cinghia sulla fronte. Aprii gli occhi e mi ritrovai gli occhi della dottoressa su di me. Mi sorrise e la trovai decisamente inquietante.
Mi portò le mani al viso.

- Sta fermo - mi disse.

Sentii la stretta che avevo sulla bocca allentarsi e poi fu un attimo, la tipa tirò via l'attrezzo che avevo in bocca e insieme portò via il tubo che avevo in gola.

Tossii per la pressione e per poco non vomitai l'anima. Probabilmente se non fossi stato allungato e legato avrei rimesso...cosa poi non lo sapevo visto che il mio stomaco era vuoto.

- Buono buono - disse la donna.

Mi mise una mano dietro alla testa e la sollevò. Mi avvicinò una bottiglia alle labbra e mi attaccai senza pensarci due volte, lasciando che l'acqua fresca mi scivolava in gola.

- Va meglio? - mi chiese lasciandomi andare e lasciando che ripoggiassi la testa sul piano su cui ero steso.

- Andrebbe meglio se mi lasciassi andare - risposi con voce roca.

Non riconoscevo la mia stessa voce.

- Questo non posso farlo - disse stringendosi nelle spalle.

Deglutii e provai a sgranchirmi il collo. Probabilmente mi avrebbe bloccato di nuovo tra qualche minuto e volevo approfittarne.

- Che volete da me? - chiesi.

Sembrava l'unica che forse mi avrebbe dato qualche cavolo di spiegazione.

- Per me sei una scoperta - mi disse - Per loro...una macchina da guerra da usare a loro piacimento. Vogliono che usi un determinato prodotto su di te per stimolare la tua forza e un altro per controllarti la mente -

Picchiettò con un dito sulla mia fronte.

Mi incupii. Quei tipi erano pazzi!
Stimolare la mia forza e controllarmi come se fossi stato un burattino...era da pazzi.

Quante possibilità c'erano che ci riuscissero?
Io stesso temevo per l'incolumità di chi si sarebbe trovato sulla mia strada.

- Ma perché? - chiesi ancora.

Temevo di sapere che cosa volevano e sperai fortemente di sbagliarmi. Se volevano le mie capacità come minimo volevano scatenare una guerra.

- Chi lo sa? Vogliono scatenare una guerra? Spaventare i babbani? Conquistare il mondo? Forse tutte e tre le cose - mi rispose.

Ecco...a volte odiavo il mio istinto.

La fissai truce.

- E tu hai intenzione di assecondarli? - chiesi.

- Mi pagano - rispose - Adesso però rispondi tu alle mie domande. Nel mentre che aspettiamo che l'effetto della roba che ti hanno iniettato svanisca dal tuo corpo -

Sparì dal mio campo visivo e poi tornò poggiandomi qualcosa di metallico sull'addome.

- Che cos'è? - chiesi allarmato quando notai che somigliava ad un incrocio tra un ragno e uno scorpione.

Mi fece abbassare il capo e strinse la cinghia sulla mia testa, di nuovo.

- Se non rispondi il mio amico laggiù entrerà nel tuo corpo lentamente - disse - E io non voglio rovinare il tuo bel fisico. Quindi collabora -

Strinsi i denti.

Ragazzi se ci siete datevi una mossa cazzo.

                            ***

{Hermione}

- Ne siete sicuri? - chiese la McGranitt guardandoci.

Appena Malfoy ci aveva comunicato quello che aveva scoperto eravamo andati di corsa ad Hogwarts.
I semidei erano rimasti nel cortile ad aspettare mentre alcuni studenti li guardavano incuriositi.

Li avevamo lasciati insieme a Ron, mentre io, Harry e Malfoy eravamo andati ad avvisare la professoressa.

- Si - disse Draco - Ho sentito una conversazione che non dovevo sentire -

La McGranitt si alzò dalla sua sedia e cominciò a camminare avanti e indietro con fare nervoso.

- Non riesco a crederci che il Ministero voglia fare una cosa del genere - disse - Dovrebbero proteggere la nostra identità invece... -

- Appunto dobbiamo fermarli - disse Harry - La cosa migliore sarebbe andare al Ministero e impedire che ci riescano per davvero, nel loro intento -

- Vorresti attaccare il Ministero della Magia? - chiese la professoressa.

- Non abbiamo scelta e poi...i semidei sono stati chiari al riguardo - precisò il mio migliore amico.

- Semidei - disse la McGranitt sedendosi e poggiando la fronte sulle mani intrecciate sopra la scrivania - Pensavo fossero solo una leggenda -

Già lo pensavo anche io prima di incontrare Percy e per quanto quel ragazzo mi era sembrato un babbano non lo era affatto.
Sospirai.
Non riuscivo a credere a tutto quello che era successo e soprattutto non riuscivo a togliermi quella dannata sensazione che fosse stata anche colpa mia.
Che ero stata la loro burattina finché non mi ero innamorata di Percy.

Non avrei mai dovuto avvicinarlo. Ero stata io a metterlo in pericolo.

L'idea di non poterlo rivedere più, di non poter mi vedere quel suo sorriso o quegli occhi incredibili mi facevano sprofondare il cuore.

- Hermione? - mi chiamò Harry dandomi una gomitata al fianco.

Sbattei le palpebre e lo guardai confusa.

- La professoressa ti stava chiedendo una cosa - mi disse.

- Ah...Mh...mi scusi - dissi sentendomi arrossire.

La McGranitt mi sorrise.

- Tu sei quella che ha passato più tempo con quel ragazzo...che mi sai dire? - mi chiese.

Nulla che ci avrebbe aiutato a sistemare la situazione purtroppo.
Quello che sapevo su Percy non riguardava i suoi poteri. Potevo solo dire che era un ragazzo d'oro, che quando amava, amava per davvero e senza esitazione, che metteva la vita delle persone a cui teneva prima della sua. Era impulsivo ma di certo non lo rendeva pericoloso, era controllato, sapeva gestire le sue emozioni alla perfezione, quando voleva sapeva avere un volto di pietra...ed era bravo sotto le lenzuola.

- Sui suoi poteri poco e niente - dissi - Posso solo dire che ha detto di essere il figlio della scuotitore della terra, che è velocissimo, che controlla l'acqua, da quanto ho capito è abile con la spada, da quello che mi hanno detto è il miglior spadaccino del secolo e...i nostri poteri non hanno nessun effetto su di lui -

- È pericoloso - disse Malfoy - Nemmeno quelli del Ministero sanno quanto. Io l'ho visto, è instancabile e dire che è velocissimo è poca cosa...la spada? Sembra un estensione  del suo braccio, per non parlare di tutto quello che mi ha detto di aver fatto, in un attimo d'irritazione -

- E i suoi amici fremono dalla voglia di andare a tirarlo fuori dai guai per paura di affrontarlo - disse Harry.

Rabbrividii.

- Dobbiamo tirarlo fuori da lì, per questo dobbiamo attaccare il Ministero - dissi - Nico è stato chiaro quando ha detto che dobbiamo prepararci ad affrontare l'inferno -

Ma il problema era soprattutto un altro: non volevo combattere con un ragazzo che mi aveva insegnato a vivere per davvero e a farmi capire che significava amare...



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