Capitolo 23
{Hermione}
Io e Ron avevamo detto tutto a Poseidone.
Purtroppo però, quando arrivammo al campo per avvisare Percy e gli altri ragazzi era troppo tardi.
Non mi stupii nemmeno del fatto che Harry non sapeva nulla.
Provammo a cercare Percy e Malfoy in tutta il campo e nei dintorni ma niente.
Erano scomparsi.
Dopo aver controllato da per tutto, insieme ai figli di Ecate controllammo la casa di Percy.
C'era una scia magica lì dentro e poco dopo capii che si trattava di una smaterializzazione.
Ma, teoricamente, era impossibile smaterializzarsi ad una distanza simile!
Tra America ed Inghilterra c'era troppa distanza, giusto un mago potente come Albus Silente poteva fare un azzardo simile, certo c'era la possibilità che Malfoy avesse fatto una serie di salti per riuscire nell'intento senza consumare tutta la sua forza magica a vitale.
Dovevo fare qualcosa.
Se Draco Malfoy era riuscito nel suo intento il mio ragazzo si trovava nelle mani del Ministero adesso e solo Dio sapeva che cosa gli avrebbero fatto.
Uscii dalla casa di Poseidone scuotendo il capo.
- Allora? - mi chiese Annabeth.
- Si sono smaterializzati e anche da un po' - dissi - Posso rintracciare la scia di Malfoy ma non posso assicurarvi nulla, dipendente da quanto tempo è passato -
Una risata mi fece sussultare.
- Stai dicendo che Percy è stato rapito da uno a cui avevamo dato il beneficio del dubbio ma non puoi farci nulla? - mi chiese uno dei ragazzi del campo guardandomi male.
- Hermione non ha detto questo... - mi venne in soccorso Ron - Sappiamo dove l'ha portato...o almeno ne abbiamo una mezza idea -
I semidei ci guardarono male.
Mi concentrai su Annabeth.
Era il suo giudizio che mi interessava.
Lei era la ex del mio ragazzo, lei mi aveva accolto, si era fidata di me e mi aveva affidato Percy e io non ero riuscita ad impedire che lo rapissero.
- Hai garantito per il tuo amico - mi accusò un altro.
- Calmiamoci tutti ok? - disse Harry mettendosi davanti a me - Non sapevamo quali erano le intenzioni di Malfoy...adesso l'unica cosa che possiamo fare è andare a liberare Percy -
Annabeth si schiarì la voce.
- Ci sarà una guerra - disse - Hanno toccato Percy e non dovevano farlo, ora sono nostri nemici voi che fate? -
La guardai negli occhi.
Una tempesta vera e propria infuriava in quella ragazza. Anche se tra lei e Percy era finita era chiaro che non avrebbe permesso a nessun di fargli del male.
- Sappiamo che Percy sa badare a sé stesso - disse Will a quel punto - Secondo me ha in mente qualcosa. Dubito fortemente che si sia fatto catturare così facilmente, dobbiamo ragionare -
- Forse o forse no - disse Nico.
- Ma comunque ci hanno minacciato e hanno preso Percy, è sufficiente per farli fuori - intervenne Clarisse.
Mi guardarono.
Evidentemente non ci tenevano a considerarmi loro nemica visto che ero la ragazza di Percy ma se mi mettevo contro di loro...
- Sono con voi - risposi - Percy è il mio ragazzo, non lo lascio -
Harry e Ron annuirono, anche se il mio ex era leggermente scettico.
- Bene allora preparatevi - disse Annabeth - Andiamo a visitare l'Inghilterra -
***
{Percy}
- Portiamolo ad Azkaban! - esclamò il tizio di fronte a me.
- Se lo portiamo ad Azkaban tutti sapranno della sua esistenza e non possiamo permettercelo - disse un altro.
- Saprebbero che siete criminali? - chiesi a quel punto.
C'erano tre maghi insieme a me. Non erano quelli che avevano provato a cavarmi le parole di bocca ma altri e un quarto, evidentemente il capo o il presidente o il ministro, non ne avevo idea, di fronte a me, seduto su uno scranno che mi guardava scettico.
Ero in ginocchio in una sala enorme sotto terra, avevo le mani legate dietro la schiena da delle spesse catene.
- Se lo facciamo fuori ci ringrazieranno - disse quello di prima.
Il ministro mi scrutò e io lo fissai negli occhi.
Se pensava di incutermi timore si sbagliava di grosso.
Infatti poco dopo abbassò lo sguardo e si schiarì la voce.
- Non hai intenzione di darci quell'arma? - mi chiese.
- Non hai intenzione di dirmi cosa volete? - chiesi a mia volta - Non sono stupido, non volete solo Anaklusmos che, tra l'altro, non potreste usare nemmeno volendo -
Non mi rispose e portò lo sguardo sul mago alla mia destra.
- Dobbiamo agire - disse il tizio - È inutile aspettare ancora -
Il ministro annuì.
- Chiamate il dottore - disse alzandosi.
Poi si avvicinò a me e mi prese per i capelli, obbligandomi a guardarlo in volto.
- Spero che l'esperimento funzioni su di te - disse - Ma comunque hai ragione, non è la tua arma che vogliamo, sei tu l'arma che cercavamo -
Sgranai gli occhi, confuso.
Mi lasciò andare e fece un cenno al mago che avevo a sinistra che mi afferrò per una spalla e sentii una puntura al collo.
- Non di nuovo! - ringhiai.
Mi stavano drogando, ancora!
Provai a muovermi ma gli altri due si unirono al primo e mi inchiodarono al pavimento, continuando con l'ignezione.
- Me la pagherete - dissi stringendo i denti.
- Quando avremmo finito con te non ti ricorderai nemmeno il tuo nome - mi disse uno beffardo, spingendo il ginocchio in mezzo alla mie spalle.
Solo in quel momento mi resi conto che ero stato un'idiota e che Hermione aveva avuto ragione.
Solo allora mi resi conto di essere nei guai e che non sarei riuscito a farla franca tanto facilmente...
Angolo me:
Sono tornata!
Ecco l'aggiornamento come promesso!
Che ne pensate?
Che succederà adesso?
Cosa vogliono da Percy?
Secondo voi?
Al prossimo capitolo!
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