Segni
Dopo vari dubbi esistenziali decisi di prepararmi una tisana per tranquillizzarmi, Giuseppe, Sascha, Stefano e Salvatore erano andati a dormire e io stavo ancora sul divano a guardare la TV, quando ad un certo punto ci fu un black-out, si aprirono le finestre e sentivo rumori strani, Stefano corse nel salotto dove stavo io.
"Che succede?" chiese,ancora mezzo addormentato
"Non ne ho la minima idea" riposi, sorseggiando la tisana
"Tu aspetta qui" disse correndo in cucina...
Pietro's Pov
Ero a casa di Giorgio per stare un po' con lui dato che non stava molto bene e a casa sua non c'era nessuno.
"Sei sicuro che non ti serva nulla?" domandai sedendomi vicino a lui.
"Si, non preoccuparti" rispose accennando un sorriso.
Ad un certo punto sentimmo un gran boato e le luci si spensero, andai a vedere cosa fosse successo, i fusibili erano esplosi "strano" pensai.
Giovanni pov
Andrea non mi rispose al telefono quindi decisi di andare a fare un giretto per la città, era tutto tranquillo ed era tutto deserto quindi fondamentalmente girai a cazzo.
Qualcosa mi torturava mentalmente ma non riuscivo a capire cosa fosse, mi sentivo bene... forse... era per quel fatto del demone che non era andato via dal corpo di Andrea.
Mentre stavo tornando a casa la città divenne completamente buia e si alzo un vento enorme, cominciai a correre anche se non vedevo nulla, non avevo una destinazione precisa, ma corsi semplicemente alla ceca.
Quando non ebbi più fiato mi fermai e presi il mio cellulare, non avevo altra scelta, se non tornare a casa.
Federico's Pov
Ero andato da Matteo su a Milano per passare un po' di tempo con lui.
Eravamo nel giardino su delle sdraio a guardare il cielo e ripensavamo a tutto quello che successo un mese prima.
Ad un tratto sentimmo un esplosione in casa entrammo e trovammo il contatore della luce rotto, ci guardammo intorno e sentimmo una voce dire "Sta tornando"...
Mauricio's pov
Gli altri non risposero per ore e io mi stavo preoccupando ma andai a dormire.
Sentivo continuamente una voce che diceva "sta tornando"...
Andrea's pov
Io ed Erica stavamo camminando per tornare a casa quando ad un tratto non si vide più nulla e la sentii urlare, corsi verso di lei e vidi delle persone portarla via da me e metterla su un furgone.
Entrai in panico, quando per pieno culo vidi Giovanni correre verso casa,gli corsi dietro e lo raggiunsi.
"Giova, ho bisogno di te!" dissi tutto d'un fiato.
"Che ti serve?" chiese, con il fiatone,mi guardai un attimo intorno il furgone era ancora visibile.
"prendi la macchina e insegui quel furgone, Erica e li dentro." fissi tagliando corto.
Con uno sbuffo corse a prendere la Macchina e poco dopo tornò li, salii a bordo e andammo a riprendere Erica.
Ci fermammo in una fattoria abbandonata, scesi solo dalla macchina e senza farmi vedere riuscii ad infiltrarmi e presi il pugnale che trovai per terra.
Erica era svenuta, la buttarono sul pavimento e si misero a cerchio davanti a lei, tirai un pugno alla mensola, loro mi scoprirono e ovviamente cominciarono a prendermi a calci.
"Non vi conviene." dissi cadendo a terra.
"Il signorino minaccia pure." disse quell'uomo continuando a menarmi.
"Ti conviene smettere." ripetei, con un tono più alto, ma non mi diede ascolto e cercò di farmi incazzare infastidendo insieme alla sua gang, Erica.
"Lasciatela stare."
"Altrimenti? "
"Altrimenti la mia sarà l'ultima faccia che vedrete prima di morire."
"Che fai minacci eh?!" disse, buttandomi a terra, mentre gli altri stavano cercando di fare qualcosa ad Erica.
"Io vi ho avvertito, non mi lasciate altra scelta." tuonai con due voci sovrapposte, quando ebbero capito che piega stesse prendendo la situazione era troppo tardi, presi il pugnale e squartai quei bastardi, mentre lo facevo provavo piacere, ero soddisfatto e non avevo rimorsi, volevo solo vederli agonizzanti ai miei piedi era quasi come se non fossi in me, non mi rendevo conto di nulla solo delle emozioni che provavo. I rapitori urlavano di disperazione e dolore ma io non mi fermai e continuai.
Quando mi resi realmente conto di ciò che avevo fatto e ciò che avrebbe comportato fu troppo tardi e mi buttai a terra fissando il vuoto, poco dopo entrò Giovanni che rimase impietrito e successivamente si avvicinò a me.
"Non sei stato tu vero?"
"Mi avevano provocato, avevo detto di smetterla."
"Dimmi che sei stato costretto a farlo!"
"Io... Avevo il pugnale... Mi dispiace."
"Perché hai gli occhi neri?"
"I-io non lo so..."
"FANCULO! Doveva essere finita, DAVVERO FINITA, e invece guardati, tutto quello che abbiamo fatto fin'ora non è servito a un cazzo Andrea! Ma infondo è sempre colpa mia, PERCHÉ SE FOSSI VENUTO CON TE, TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO! e quello che ho cercato di fare in questi mesi non ti è servito... Lo capisco si..." disse con le lacrime agli occhi.
Poi prese Erica su una spalla e mi strascinò fuori...
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