capitolo12
Pov Isa...
Cammino nel viale, davanti a me si presenta un Patrick sorridente, felice di vedermi, io lo sono altrettanto mi è mancato molto... ho come un senso di vuoto dentro di me e una sensazione che ho da quando mi è tornata la memoria, come... come se mi manca un pezzo di me.
Sento una voce lontana che mi chiama, non mi giro sapendo già di chi si tratta, penso che mi ha rovinato abbastanza la serata, la mia vita, stavolta ho chiuso per sempre con lui, il mio cuore e con la mia mente.
Lo saluto velocemente entrando subito in macchina, non voglio essere raggiunta da lui sono troppo arrabbiata, umiliata. Non c'è nulla da spiegare a Patrick, ha già capito tutto mettendosi alla guida e inserendo la prima.
<Come sono contenta di vederti, mi sei mancato> appoggio la mano sulla sua che è nel cambio, la stringo con vigore da non fargli del male, solo con decisione per fargli capire il quanto.
Mi sorride pizzicando le dita con dolcezza <Anche tu mi sei mancata, sono contento della tua guarigione anche se... mi sarebbe piaciuto vedere la Isa tredicenne.> ride di gusto e io mi fingo offesa mettendo il broncio per poi scoppiare a ridere insieme.
<Almeno ora posso tornare indipendente senza essere osservata ventiquattro ore su ventiquattro, sai che stress.>
< Stasera niente stress solo divertimento ok?>
<Sono pronta, non vedo l'ora di tornare alla normalità con tutti voi.>
<Siamo arrivati> avverte Patrick, siamo davanti al burgerking! sorrido era da tanto tempo che non mangiavo schifezze.
<Wow non potevate farmi più felice!> dico gioiosa.
< Ringrazia kelly che ha voglia di cibo spazzatura e vestirsi comoda.> poco dopo arrivano max e kelly, abbraccio tutte e due a lungo.
< Ciao mi siete mancati>
<Ma se ci siamo visti due giorni fa.> dice max
<Allora non sapevo di essere vostra amica.>
<In effetti ti odiavo un po'> ribatte kelly ridendo.
<Mha!> metto le mani sui fianchi a mo di Peter Pan.
<Andiamo che ho fame?>chiede kelly impaziente.
Entriamo, io e kelly ci andiamo a sedere mentre gli uomini vanno a prendere da mangiare.
<Come va la gravidanza?> chiedo
<Bene, ora non ho più le nausee sono entrata nel quarto mese.>
<Sai già il sesso?>
<È un maschietto>
<Che bello! Che nome gli metterai ci avete già pensato? > batto le mani emozionata.
<Nathan>
<Molto bello.>
Arrivano con il magiare, hanno preso parecchie cose, infatti tornano indietro per prendere altri due vassoi.
<Credo che farò fatica ad alzarmi dopo, perché assaggiarò tutto.>dico golosa.
< Io invece mangerò tutto> si accarezza la pancia kelly.
<Noi ti aiutamo kelly e... non esagerare come l'altra volta non voglio andare in ospedale a causa della tua ingordigia.> io e Patrick ridiamo mentre kelly gli fa una linguaccia a suo marito.<Guastafeste>
Mangiamo in tranquillità tra risa e battute fino a che non si parla di Matt spiego velocemente quello che è successo ma taglio corto dicendo che non voglio parlare di lui.
Finito di mangiare portiamo i vassoi pieni di cartacce che buttiamo nel bidone sistemando i vassoi sopra ad esso.
<Dove andiamo ora?> chiedo curiosa.
<Hanno aperto un locale nuovo vicino a casa mia possiamo andare lì.> propone Patrick.
<Per me va bene. A voi va bene?> chiedo a max e kelly
<Si, dobbiamo avvertire solo Rose e Jus come si chiama il posto?>
Mentre ero convalescente tutti hanno stretto una bella amicizia, sono contenta che le mie più care amiche hanno legato.
Ho perdonato Rose e Jus per quello che c'è stato in passato, siamo stati circuiti un po' tutti, dai genitori e dagli eventi.
Rose mi è stata accanto non mi ha mai fatto sentire sola in questo periodo e mi ha spiegato cosa è successo molti anni prima.
Quando lo raccontava si sentiva il dolore e il dispiacere che ha provato ma era in balia di due persone adulte che erano il padre di Matt e di Jus che cercavano in tutti i modi di allontarci anche con delle velate minacce, ci sono riusciti, non solo con me anche con Matt allontandosi per il volere di suo padre, era tutto calcolato.
Piano piano inizio a incastrare tutti i tasselli e farmi un quadro più preciso anche se sono ancora un po' confusa.
<Si chiama Pass.> dice Patrick.
Kelly manda un messaggio vocale a Rose mentre andiamo a prendere le macchine e ci avviamo al locale.
Patrick continua a guidare e lanciarmi sguardi.
<Vuoi dirmi qualcosa?> gli chiedo visto che non smette di giocare con gli occhi a ping pong tra la strada e me.
<E per quello che sei fuggita da lui oggi?>
< Si Patrick, sono un po' stufa di sentire le sue giustificazione, io ho dato la mia vita per lui. Letteralmente. E lui? Appena vede delle belle gambe ci si fionda dentro? Non me lo merito> non dice una parola.
<Non ha rispetto per me, per il mio amore, è sempre lo stesso pensa hai suoi bisogni è... un egoista! Non voglio stare con una persona così... i miei valori sono altri e, sinceramente ho voglia di provare a fare altre esperienze. Sono giovane ho una vita davanti a me, voglio il meglio, non voglio sentirmi né uno scarto, né una ruota di scorta voglio essere amata,sentire il suo amore non mi basta un ti amo gettato nell'aria.>
<Hai ragione, ti meriti di meglio.>
Batte una mano sulla mia coscia per darmi man forte, sostenermi.
< Non voglio più parlarne stasera, ho solo voglia di divertimento e spensieratezza.>
<Hai suoi ordini.> mettendo le dita sulla fronte facendo un saluto militare.
Entriamo tutti insieme sorridendo sorvolando sul discorso che Patrick ha intavolato in macchina, cerco di non pensarci anche se mi è difficile visto che appena successo.
Ci sediamo e ordiniamo da bere decido di prendere una birra fresca per sgrassare un po' lo stomaco e digerire più velocemente.
<Mi piace questo posto sembra un pub irlandese> dico a kelly mentre legge l'opuscolo che ha in mano.
<Guarda! alle undici suonano dal vivo.> mi avvicino di più a lei.
<Oh!oh!> esclama kelly al che mi porta d'istinto ad alzare lo sguardo, si è cambiato e si avvicina a noi salutando. Sempre sicuro di sé con la sua aria fiera e un sorriso per i suoi amici.
Torno a parlare con kelly del concerto senza dargli conto...
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