Capitolo 43

Una settimana dopo...

Pov Matt...

È da quella sera che non vedo Isa, mi sono dovuto allontanare per non destare sospetti in Shelly, sinceramente sono un po' stufo di questa situazione non vedo l'ora di liberarmi di lei e di Carter.

La settimana prossima Isa e io dobbiamo presentarci a New York per il processo,  Jus ha detto che è molto nervosa e lo sarei anch'io se dovessi rivedere i miei aguzzini quelli che per anni hanno tramato alle mie spalle e mi hanno inflitto torture che io personalmente non augurerei neanche al mio peggior nemico.

Stasera posso accertarmi del suo stato d'animo visto che vado a vedere i miei figli, Isa non vuole che Shelly si avvicini a loro, come posso biasimarla dopotutto quello che sà!
Per fortuna quando andremo a New York ci saremo io, lei e Max che è il nostro avvocato, Shelly ha fatto storie ma l'ho persuasa dalla sua presa di posizione inventando mille scuse e parlando male di Isa per tutta la settimana.

Lo sò cosa state pensando ma non posso fare nient'altro.

Entro in ufficio, max ha il capo chino sulla scrivania lo saluto.
<Ciao, come va stamattina?> mi chiede.
< Potrebbe andare meglio> rispondo mogio.
<Sto lavorando al processo di Isa.>

<Non vedo l'ora di stare solo con Isa.> dico sotto voce ma max mi sente.
<Ti capisco, devi avere ancora un po' di pazienza...>
<Voglio vivermi la mia famiglia in santa pace Max.> sono esausto.

<Quando arriviamo a New York andiamo subito da Daniel ha detto che ha novità> annuisco.
<Si, mi ha chiamato ieri sera ma non potevo parlare> alzo gli occhi al cielo mentre Max ride.
Mi siedo prendendo il fascicolo di Patrick per terminare altri contratti stipulati per la sua azienda.

Leggo un nome strano come, come se... se fosse inventato, la sede è qui in uno dei distretti di Los Angeles.
Continuo la lettura e più mi applico e più vedo delle incongruenze mi gratto la fronte con una mano mentre con l'altra picchetto la biro sulla scrivania nervosamente.
Mi alzo con il contratto in mano dirigendomi verso a Max, lui è impegnato non si accorge di me, faccio un rumore con la gola per attirare la sua attenzione.
<Guarda questo contratto non vedi nulla di strano?> domando. Me lo sfila dalle  mani leggendo attentamente.

<Un nome un po' bizzarro forse!?>
<Si trova qui vicino, non capisco c'è qualcosa che non quadra.>
<Chiama Patrick e chiedi informazioni.>
<Si, ora vado a pranzo con Shelly dopo lo chiamo. Tu vuoi qualcosa?>
<No, viene kelly con il bambino andiamo a mangiare anche noi fuori.>
Prendo la giacca, le chiavi del Suv nero e mi incammino per la casa di mia madre faccio la strada lentamente perché piena di traffico quindi guardo dal finestrino le vetrine e guardo le mamme e i papà con i propri figli, osservo il cielo lanciando una preghiera, un desiderio sperando che si esaudisce.
Il telefono squilla premo il pulsante sul volante parlando in viva voce.
<Pronto.>
< Matt sono pronta!> dice con quella vocina insopportabile.
<Sono quasi arrivato devi avere un po' di pazienza c'è traffico.>
<L'avevo pensato volevo solo accertarmi che non te ne eri dimenticato.> Stronza pensai tra me e me.
<Arrivo!> chiudo subito dopo, non voglio più  sentirla anche se mi tocca stare con lei a pranzo.

Parcheggio vicino al vialetto e lei esce truccata con un miniabito color carne idem le scarpe, come aspetto è molto appetibile: le sue gambe lunghe e i suoi capelli biondi mossi, purtroppo come persona risulta alquanto squallida perdendo la mia stima sia personalmente che visivamente.

<Pensavo che avevi cambiato idea!> se non sapessi che recita ci cascherei, è davvero molto brava.
<Andiamo, ho avvertito che eravamo in ritardo per il traffico.> dico sorridendo allo stesso tempo mi rode il fegato.

Arriviamo al ristorante, prontamente il cameriere ci porta al tavolo in lontananza vedo Clark e Susy che pranzano con la bimba meno male che non li ha visti.
<Vado un attimo in bagno.> mi rivolgo a lei.
<Cosa ti ordino?>
<Tranquilla ho già ordinato io prima di venire qua.>gli faccio un sorriso baciando la sua mano per camuffare quello che sto pensando "così finiamo questa finzione il prima possibile."

Mi avvicino a Clark salutando entrambi Shelly non vede ciò che faccio perché è di spalle per fortuna.

<Come state?>
<Bene.> rispondono entrambi.
<Sei qui solo?> chiede Susy cercando con gli occhi qualcuno forse pensava che ero con Isa?
<No, sono qui con Shelly, è seduta lì, quindi sai che devi fare vero?> Clark annuisce mentre Susy ha uno sguardo misto tra sgomento e rabbia, forse pensava che stavo con Isa, cioè, no, ci sto insieme a lei, forse... nel senso che ahhhh! Mi sono confuso anch'io.

Comunque Susy non sa dell'esistenza di Shelly e viceversa, dobbiamo proteggere lei e la bimba da Carter.

<Non ti preoccupare Susy ti spiegherà tutto Clark, vado a dirlo a Giulio che uscite dal retro, pago io qui voi andate da un'alta parte.> Susy accenna qualcosa per replicare ma io la stoppo.
< Ne va della vostra sicurezza.> mi guarda spaventata e Clark la fa alzare raccogliendo le loro cose mentre io parlo con Giulio che offrendogli una bella mancia non chiede ed esegue i miei ordini accompagnando fuori Clark, la bimba e Susy.

Ritorno al tavolo stressato, non ci voleva proprio, per un soffio non l'ha vista purtroppo non so se Shelly sa di lei e di Carter stiamo ancora indagando.

Il cameriere ci serve, abbiamo pranzato in totale silenzio per me è stato il più bel pranzo fatto con lei. Veloce e silenzioso.

<Vuoi il dolce?> chiedo.
<Ti vedo strano Matt.>
<Sono preso dal lavoro lo sai come sono fatto no?>
<Si, lo so, grazie per il pranzo e no non voglio il dolce sono sazia.> si alza.
Finalmente la riaccompagno a casa.
<Ci vediamo stasera, ti aspetto per lacena? >
<No, devo finire un lavoro importante non sò che ora finisco.>
Mi lascia un bacio a stampo e se ne va...


N/A sono riuscita a scrivere il capitolo oleeee!
Grazie per la pazienza un bacio 😘  ALE ANZI FACCIAMO TRE 😘😘😘

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