capitolo 37

Pov Matt...

Vedo Isa agitata, deglutisce di continuo, si alza andando verso il bagno non la seguo subito per non aggravare ancora di più il suo stato.
Lascia la porta aperta vedo che mette i polsi sotto l'acqua e si rinfresca il viso e il collo per poi appoggiare le mani sul lavandino e tirare dei gran sospiri sta cercando di calmarsi capisco che è un attacco di panico.

<Susy, Isa ha bisogno di me qualsiasi cosa succede non interferire. Capito ?>
<Cos'ha?>
<Credo che ha un attacco di panico quindi non ti preoccupare ok?> fa cenno di sì con la testa e io arrivo vicino alla porta semiaperta busso.
<Isa stai bene?>
<No.>
Mi fiondo dentro e  cerco di prenderla ma non c'è ne bisogno è isterica su di giri, cerco di prenderla e la porto in camera da letto con fatica chiedo l'hostess un sacchetto di carta e del thè caldo che arriva subito.
<Tutto bene signore?> Isa continua il suo sproloquio senza senso.
<Si ci penso io, la chiamo se ho bisogno.> penso di conoscerla, di non aver bisogno.

<Isa calmati.>
<No, no non posso.> sventola le mani sul viso.
Non so se fermarla o lasciarla stare, mi faccio avanti le prendo le spalle lei si agita <Calmati > la strattono.

<Mi devo calmare come faccio! Eh! Come? Sono, anzi siamo di nuovo in pericolo... ora ho i miei bambini, Susy, sì, sì la Susy  come facciamo con lei, COME?>
< Troveremo una soluzione calmati.>
<Non ce la faccio> continua affanata.
<Tu non capisci Matt, non ci riesco. Aiutami...> la fisso mi guarda con quei occhi impauriti pieni di dolore, non riesco a guardarla e faccio la prima cosa che ho in mente.

La bacio con passione, mi avvento su di lei come un lupo affamato lei mi fa resistenza ma io non mollo la stringo più forte cercando di essere un solo corpo una sola anima.
Voglio che entri dentro di me che sente la forza del mio amore della mia anima che è solo sua e che lei è solo mia, l'amo con tutto me stesso anche se lei non si fida più di me.

La guardo negli occhi, continuo a scaldare il suo corpo con le mie carezze, i miei baci, i miei sospiri ora dolci, famelici e come una danza rilassante che ti porta in un piano astrale dove il nulla e tutto, dove i sentimenti e passioni raggiungono il nirvana a uno stato di serenità totale.
Sento che si rilassa, la mia mano accarezza i suoi capelli vorrei dirle qualcosa ma ho paura di rovinare tutto, non voglio distrarla, non voglio lasciarla...

Prende un'iniziativa che mi sconvolge sul attimo ma, la lascio fare, mi toglie la giacca e inizia a sbottonare la mia camicia sento le sue dita solliticarmi il petto non sò se devo fermarla o lasciare che continui, non vorrei che possa pentirsene, così la fermo voglio fare l'uomo, non voglio essere egoista devo redimere il mio passato.

<Isa, Isa fermati.> dico sulle sue labbra sussurrando.
Lei si ferma mi guarda spaesata come se l'avessi risvegliata da un sogno.
<Perché?> dice allontandosi un poco da me, in un attimo sento le mie labbra fredde.
<Non voglio che domani ti penti di quello che stai per farle oggi Isa.> Si allontana ancora un po' sciogliendo l'abbraccio.
<Ho capito, scusa mi sono lasciata andare.> si sistema velocemente aggiustando più  volte i suoi capelli.
<Non dovevo, scusa dimenticalo Matt.> vedo che sta soffrendo, si passa più  volte le mani sul viso.
<Isa, non fraintendere.>
<No, no ho capito benissimo tranquillo, ora vado.> si guarda ancora intorno insicura esce di colpo e corre in bagno.
<Isa> la chiamo ma non si volta.
Esco dalla stanza Susy mi guarda <tutto bene?>
<Più o meno>mi dirigo verso il bagno avvicino la testa alla porta sottile sento che piange, che si da della stupida, che ci è cascata di nuovo come un ingenua.
Sentire questo mi provoca turbamento e rimorso l'ho ferita di nuovo ma io non volevo... anzi, la volevo, la desideravo con tutto me stesso. Ho fatto di nuovo uno sbaglio, io che credevo di fare la cosa giusta pensando a lei a un suo pentimento. Bravo Matt! Mi odio.

Lascio che si sfoghi un po', Susy continua a guardarmi stranita così busso la porta <Isa apri per favore hai frainteso tutto. Esci che parliamo.> devo aggiustare immediatamente questo pasticcio. Non risponde.
< Isa apri> busso più forte.
<Sto bene, vattene via.>dice singhiozzando.
<Forse e meglio che la lasci in pace> mi suggerisce Susy.

Guardo fisso il pavimento pensando cosa devo fare con lei se la lascio perdere e le cose peggiorano o no, questo è un enigma sono in balia di una decisione ma se ci penso bene ora come ora, visto come si presentano le cose e visto che dobbiamo tornare a L.A. forse è meglio che le cose sono andate così.
Ecco perché non gli ho detto mai niente per paura di una sua reazione, infatti è successo. Però capisco che è stremata effettivamente non gliene va bene neanche una, sarà  satura di tutta questa merda che l'ha circondata per anni, avrei dovuto aspettare e, dirlo davanti a Jus e gli altri, non si sarebbe sentita sola, avrebbe avuto i suoi amici vicini a confortarla sono un idiota!

Perché non penso mai quando c'è lei di mezzo?

<Isa, ho bisogno di parlarti ti prego esci da quel bagno.> appoggio la fronte sulla porta rassegnato...
Dopo qualche secondo...








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