capitolo 32



Io e Matt saliamo sul il jet privato della ditta, ci sediamo uno difronte all'altro, dimenticando per un attimo il sogno ma era solo per un attimo infatti divento rossa.
<Tutto bene Isa?> mi chiede.
<Si, si sono solo un po' preoccupata per Susy.>
<Io la conosco?>
<L'hai vista una sola volta quando ci siamo visti per il mio colloquio ricordi?>
<Si, mi ricordo. Come mai devi correre da lei?>
<Non me l'ha detto, sembrava disperata, non posso lasciarla sola lei mi ha sempre aiutato anche quando non poteva.>

<Capisco. Isa per quanto riguarda a noi due...> lo fermo con un gesto della mano non voglio sentire, non voglio discutere con lui.
<Ti chiedo scusa per quello che ti ho fatto passare... ti ringrazio per non avermi allontano dalla vita dei miei figli, cioè nostri.>continua nonostante non volevo ascoltare.

Rido ma il mio sorriso è amaro, deluso. <Matt credo che mi conosci abbastanza anche se a volte risulto ingenua ma la più matura tra i due sono io.> lo guardo diritto negli occhi continuando a parlare.

<Certo non pensavo che le persone a me più care e vicine come te mi avrebbero fatto soffrire ma è stato così e non posso farci nulla.> alzo le spalle sconfitta.

Lo vedo risentito delle mie parole < Scusa se non te lo detto prima, volevo farlo ma non eravamo mai soli.> si alza dal posto, un pochino mi da fastidio che mi chiede scusa... io non accetto le sue scuse.

<Per cosa ti devo scusare? Perché non mi hai mai creduto? O per quando ho perso la memoria e ti scopavi Shelly alle mie spalle, quando ti ho beccato dentro di lei sulla tua scrivania, o per tutte le scenate ingiustificate, quando mi hai detto che mi amavi lasciandomi da sola e di nuovo incinta! Per cosa eh!> dico infuriata.
<Non accetto le tue scuse Matt, accetto soltanto che sei il padre dei miei figli.> dico infine.

<Ho sbagliato con te me ne rendo conto io volevo farti sapere che mi dispiace. Non pretendo il tuo perdono.>

<Certo! Così ti senti con  la coscienza pulita e scappi come hai sempre fatto  per poi tornare e dirmi "ho sbagliato tutto con te ma ti ho sempre amato" sei esilarante Matt> dico sarcastica.

<Isa mi sento così in colpa per tutto quello che ti ho fatto, non so come comportarmi con te, anche quando ti ho visto insieme a kelly nel bar la prima volta dopo tanto tempo pensavo che mi sbraitavi appena mi avresti visto invece, non è stato così, mi hai spiazzato. Come fai sempre mi spiazzi.> si tocca la testa indeciso su cosa dirmi.

<Non ne voglio più parlare Matt.>dico risoluta.

<Non posso Isa i miei sensi di colpa mi stanno uccidendo. Una parte di me e morta Isa.>
<Allora adesso sai cosa ho provato in tutti in questi anni Matt.> lo dico come se non fosse più un problema mio.
< Hai ragione.> se ne va in bagno.

Sono stata dura con lui ma pensando al passato non mi sono meritata il suo comportamento a volte così cattivo, privo di sentimenti e ricco di insulti gratuiti.

Parlo così perché sono ferita ma dentro di me provo l'opposto in contrasto con i miei pensieri se solo avessi una bacchetta magica! Come quando ero piccola e i miei mi dicevano di mettere a posto la camera mi immaginavo di essere come mago Merlino e cantando la canzoncina mettevo in ordine  usando la mia fantasia... vorrei tornare indietro e non conoscere mai Matt Preston ha reso la mia vita un inferno iniziando da suo padre...

Mi alzo cerco qualcosa da fare Matt non torna il che mi fa preoccupare vado verso il bagno e busso ma non ricevo risposta, apro la porta e dentro non vedo nessuno. "Dove si sarà cacciato?" Cerco in camera e lo trovo lì steso in pancia in su con un braccio sugli occhi.
<Tutto bene?> chiedo.
<Si sto bene grazie.> si gira dall'altra parte dandomi le spalle.
Chiudo la porta, forse vuole rimanere solo e di certo male non gli fa.

Mi siedo e inclino lo schienale chiudo gli occhi e immergo la mia mente nel silenzio più totale che da troppo tempo è bombardato da i continui mamma e pianti da neonato.

Mi sono addormentata cullata dal silenzio Matt mi sveglia sbatto più volte le palpebre mi ricordo del piccolo viaggio che stiamo facendo.
<Stiamo atterrando Isa svegliati.> lo guardo attentamente il suo viso e... provato.

<Si, si mi sciacquo il viso e arrivo.> parlo ancora assonnata, mi alzo e mi stiro per bene prima di andare in bagno, mi getto dell'acqua fresca in viso e mi guardo ho tutta la faccia stropicciata faccio le boccacce e massaggio il viso tirando due piccoli schiaffetti.
Torno di la e vedo Matt seduto dove era prima <Devi allacciarti la cintura.>

<Si, arrivo> mi siedo e allaccio le cinture.
Mi guardo in giro senza sapere cosa dire, sono nervosa un po' per la discussione di prima e un po' per quello che mi deve dire Susy.

<Sei nervosa?>caspita se ne accorto.
<Sinceramente spero che non sia nulla di grave.>Sospiro.
<Ti ha chiesto un lavoro, un aiuto, credo che il suo problema sia finanziario.>
< C'è sicuramente sotto qualcos'altro che non poteva dirmi al telefono ma non me ha voluto dire nulla.>
<Cosa pensi che sia?>
< È troppo tempo che non parlo con lei, quindi non saprei>
< Tra qualche minuto lo scopriremo.> mi batte la mano sul ginocchio, al suo tocco sposto la gamba diventando rossa come un peperone.
<Scusami> mi chiede.
<Non è successo nulla.> cerco di tranquillizzarlo.

Scendiamo dall'aereo dove ci aspetta Carlos  che ci porta da Susy.









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