Capitolo 27
Pov Isa...
Arnaldo e io accompagnamo Milly alla scuola materna oggi vado con lei anche se devo restare a riposo, perché mi devo vedere con kelly, finalmente!
Sono già passati diversi giorni da quando sono arrivati e non ci siamo potuti vedere.
Mi ha supplicato di vederci ad Arcadia tanto è vicino quindi ho accettato.
Arrivo al bar dove attendo kelly, dopo due minuti la vedo entrare sorridente mi alzo per stringerla forte ma le nostre pance creano una certa difficoltà infatti ridiamo come due sceme in questo piccolo sketch di comicità come possono due mongolfiere abbracciarsi.
<Ti trovo bene> le dico.
<A te doppiamente>
<Kelly sei proprio una stronza. Non cambi mai.>dico ridendo a crepapelle.
<Sei pronta al parto> gli chiedo.
<Manca molto poco e... sinceramente ho un po' di paura.>
<Cosa vorresti fare! Scappare?>
<Che scema che sei...> Continuiamo a ridere.
A un certo punto dopo uno scambio di battute kelly cambia faccia, quasi una faccia... mmm soddisfatta di quello che vede, mi giro per vedere cosa ha visto ed è Matt che sta ordinando al bancone.
Lo guardo e... ragazzi! Sono felice di vederlo non pensavo di avere questo effetto visto la repulsione dei giorni precedenti. Ho un sorriso che non va via e kelly mi guarda altrettanto felice della mia reazione che la spinge a chiamarlo.
<Matt!> grida che tutta la gente si gira verso la nostra direzione e qualcun'altra persona salta sulla seggiola.
Matt si gira nella nostra direzione e ci saluta con la mano dal bancone ci rimango male pensavo che veniva fino da noi, sembra un po' stitico quasi come se... non volesse vedermi, fa un po' male vedere questa reazione mi fa sentire ripugnante.
Vieni Matt.> Lo vedo indeciso, forse non ha piacere di vedermi.
<Kelly non credo che voglia venire.> ma lei agita la mano fregandosene di quello che dico, dopo una manciata di minuti si muove e si avvicina a noi.
<Ciao> saluta distaccato non capisco il perché ma mi alzo e lo saluto con due baci sulla guancia, forse le sedute con la psicologa stanno dando dei buoni risultati?
<Ciao> ricambio, inalando il suo profumo di Marsiglia e lavanda che mi fa impazzire! lo guardo negli occhi mentre lui fissa le mie labbra.
<Come stai?> mi chiede.
<Bene grazie e tu?> non riesco a capire il suo atteggiamento sembra forzato.
<Non mi lamento> le sorrido dolcemente.
<Sei venuto a prendere i caffè?> le chiede kelly, per un attimo socchiude gli occhi distogliendo il suo sguardo su di me, credo che gli faccio ribrezzo, sono una balena che cammino.
<Già, fina a quando non sistemiamo l'ufficio ci tocca venire qui.> il ragazzo lo chiama che i caffè sono pronti così ci saluta.
<È stato un piacere vederti Isa alla prossima.>mi saluta non so come definire il suo atteggiamento ma è molto ambiguo.
<Ciao Matt> lo saluto vorrei dirgli tante cose ma non penso che voglia ascoltare, ho capito che alla fine è lui che non vuole più niente a che fare con me, lui tra poco si sposa penso che il destino è stato molto esplicito "non. vuole. che. noi. stiamo. insieme."
Ok, okey ho capito chiuderò il capitolo Matt.
<Ehi, tutto bene?>
<Si, si> balbetto.
<Non ti aspettavi di vedere Matt?>
<In realtà mi ha fatto piacere ma sembra che a lui... non ha sortito lo stesso effetto.> dico delusa ma cerco di camuffarlo con scarsi risultati.
<Isa ci sono delle cose che devi sapere.> alzo le mani come per dirle che non lo voglio sapere ma lei continua.
<Isa. Matt è nei guai.> rimango paralizzata, immobile non sapendo cosa dire.
<Si, quella Shelly lo ricatta.>
<Come?>
<Si, lo ricatta dal momento che l'ha conosciuto, dice che ha dei documenti che provano la sua colpevolezza nel tuo rapimento, la presunta morte di Carter. Purtroppo non abbiamo visto questi documenti quindi ora stiamo indagando per smascherare quella Shelly e il suo complice.> rimango sconvolta dalle parole di kelly.
<Io, io non so cosa dire sono sconvolta.>
<Scusa se sono stata diretta non sapevo come dirtelo. E che... Matt non sapeva come dirtelo e non vuole che tu lo sappia.>
<Perché?> ho poche parole ma tanti perché.
<Perché ti ama Isa, vuole proteggerti anche a costo della sua felicità l'ha sempre fatto anche quando eravate ragazzi sei così stupida che ancora non l'hai capito!?> Penso a quello che mi dice kelly e metto tutti i tasselli al loro posto facendomi un quadro chiaro della situazione e in effetti non ha tutti i torti.
<Io, io...> inizio a respirare con affano.
<Stai bene Isa? >
<Non lo so credo che sto per partorire.>
< Oh cavoli!> chiama l'ambulanza, poi non so chi altro.
<È presto, è ancora presto.> dico a kelly.
<Isa stai calma.> un dolore mi prende sotto la pancia caccio un urlo.
La porta del locale si apre all'improvviso e dei paramedici si affrettano a soccorrermi. Mi portano all'ospedale e kelly mi conforta
<Sono dietro l'ambulanza, quindi quando sarai all'ospedale io sarò lì ok.>
<ok> continuo a respirare.
<Signora di quante settimane è?>
<trentatré settimane.>
<stanno per nascere resista ancora un pochino e ...>
<non posso farcela.>
<Si che può. respiri>
Faccio quello che mi dice ma sento i bambini che spingono per uscire.
<Credo che non arriviamo all'ospedale.> un'altra spinta. Il paramedico si prepara a farli nascere ha capito che non arriveremo mai all'ospedale così tra una fitta e un respiro i miei bimbi vengono alla luce in autoambulanza.
<È stata bravissima.> mi mette i bambini in braccio dove li accolgo con un bacio sulla loro fronte sono bellissimi.
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