Capitolo 69.
Bussai piano alla porta di casa della Detective, mentre Lucifer, evidentemente più esperto di me riguardo a quel luogo, si sistemava il colletto della camicia con aria scocciata.
Non potevo credere che avesse davvero intenzione di venire in Italia con me.
Ovviamente ero lusingata da quella proposta, ma temevo anche che avesse parlato senza pensare due volte a ciò che stava per dire.
La sua vita era lì, a Los Angeles, e non gli avrei mai chiesto di lasciare ogni cosa - il Lux, il suo lavoro con l'LAPD ed i suoi amici - per me.
Eppure - nonostante fossi stata chiara nelle ore precedente sul perché non volevo che venisse - lui non sembrava volersene fare una ragione.
<<Ti amo>> gli sussurrai prendendolo per mano, mentre aspettavamo che Chloe ci aprisse.
Lui alzò un sopracciglio di qualche millimetro, abbozzando un sorrisetto:<<Vorrei anche vedere!>> esclamò.
Proprio in quel momento la porta dell'appartamento si spalancò e Trixie, ancora in pigiama, ci rivolse un mezzo sorriso.
I suoi occhioni neri ci squadravano con cordialità, ma i capelli scuri e spettinati indicavano che non doveva essersi svegliata da tanto, nonostante fosse ormai quasi mezzogiorno.
Quello era il primo giorno delle vacanze natalizie anche per lei.
<<Ciao>> disse <<Mia madre mi ha chiesto di venire ad aprirvi: sta tirando fuori il tacchino ripieno dal forno>>
Io la salutai, e la ragazzina ci fece cenno di entrare per poi chiudere la porta dietro di noi.
<<Maze ed Eve sono già arrivate>> ci informò appena prima di scomparire in camera sua.
Io e Luci ci scambiammo una breve occhiata perplessa, che di certo non sfuggì al demone vestito in pelle seduto sul divano del salotto:<<Quel piccolo, insulso scarafaggio del suo fidanzato l'ha lasciata ieri>> spiegò, quasi ringhiando.
Luci rivolse un cenno di saluto ad Eve, leggiadra come sempre, seduta accanto ala sua ragazza, e disse:<<Stando così le cose, devo dire che non scommetterei che il malcapitato abbia ancora tutte le dita al loro posto!>>
In effetti, Maze non era famosa per la sua capacità di andarci giù con delicatezza. Soprattutto se qualcuno si azzardava a toccarle Trixie.
Mazikeen scrollò le spalle e guardò Eve, la quale ci sorrise:<<Ed invece è ancora tutto intero grazie me>> spiegò <<Niente più spedizioni punitive, dico bene, amore?>>
Il demone annuì, rassegnata, e Lucifer si lasciò scappare una lieve risatina in direzione della sua migliore amica.
Lei, in tutta risposta, lo fulminò con lo sguardo, ma poi sembrò venirle in mente una vendetta migliore, perché un sorriso le distese le labbra coperte da un rossetto viola.
<<Sono davvero felice che il nostro piano di ieri sera sia andato a buon fine, partner>> si rivolse a me, che mi ero seduta accanto a lei, e mi circondò le spalle con un braccio.
<<Anche io>> risposi, sorridendole <<Grazie, Maze: sei la migliore>>
Il demone mi rifilò una veloce pacca sulla spalla:<<Certo che sì>> disse <<Anche se, quando hai detto di voler fare pace con Lucifer, non pensavo che ciò che veramente intendessi fosse che avevate in mente di apportare dei cambiamenti nella planimetria del suo attico>>
<<Maze!>> la rimproverò sottovoce Eve, comprendendo esattamente dove il demone volesse andare a parare.
Lei la ignorò ed io mi sentii arrossire.
<<Ieri notte sono passata un attimo dal Lux, sapete, per prendere le ultime cose dal mio ex appartamento, e mi sono davvero spaventata! C'è mancato poco che non venissi a controllare!>> scherzò <<Dico davvero: sembrava che steste abbattendo un muro, o qualcosa del genere>>
Guardai Lucifer con l'aria di chi la sapeva lunga, nonostante l'imbarazzo, ed il Diavolo dovette ammettere la sconfitta:<<Non credevo che avessimo fatto così tanto rumore>> si limitò a dire divertito.
Maze - ed anche Eve, seppure in maniera meno evidente - lo guardarono con un miscuglio di curiosità.
<<Sì!>> esclamai, rispondendo a Luci <<Chi l'avrebbe mai detto che lasciare il segno nei muri avrebbe fatto tanto rumore, eh?!>>
Eve ridacchiò, ma Mazikeen non sembrava avere l'aria di un demone stanco del discorso:<<Lasciare il segno nei muri...Addirittura, partner?! Devo ammettere che ti sei proprio superata, stavolta!>> sogghignò <<Ed è un vero complimento, se te lo dico io!>>
<<Sta' zitta!>> la rimproverai a mezza voce, dandole una leggera spinta <<Neanche tu saresti felice se venissi ad ascoltare ciò che tu fai nella tua camera da letto con Eve>>
Il demone colse la palla al balzo:<<E perché mai? Un po' di pubblico non guasta>> rise <<E poi, ad essere proprio onesta, la notte scorsa sarebbe stato impossibile non "ascoltare" ciò che facevate vuoi due, ragazzi>>
Lucifer la guardava con aria rassegnata, scuotendo la testa e sorridendo:<<Ma senti da che pulpito viene la critica...>>
Il demone alzò nuovamente le spalle, dando segno di averne abbastanza, e si appoggiò allo schienale del divano.
Proprio in quel momento fece il suo ingresso la Detective, sorridendo nel vederci seduti tutti insieme a prenderci amabilmente in giro gli uni con gli altri.
<<Ho come l'impressione di immaginare di cosa steste parlando>> disse, rivolta a Lucifer <<E sono felice di non aver sentito>>
Luci alzò gli occhi al cielo:<<Tranquilla, Chloe: pericolo scampato. Sei ancora la solita, noiosa detective di sempre>>
Lei gli sorrise con affetto, mentre i suoi occhi azzurri si illuminavano.
Sapevo quanto quei due tenessero l'uno all'altra - sarebbe stato evidente anche ad una persona che li vedeva per la prima volta - il che non faceva che sorprendermi ancora di più per la dichiarazione di Lucifer di voler venire in Italia con me.
<<Mancano solo Linda, Amenadiel e Charlie, e poi potremo sederci a tavola>> annunciò Chloe, avvolta nel suo maglione di lana rosa <<Il pranzo è quasi pronto, devo solo finire di apparecchiare la tavola>>
Eve scattò in piedi:<<Vengo a darti una mano, Detective>> si offrì, collaborativa.
<<No, non serve. Davvero>> provò a dire Chloe, ma niente avrebbe potuto dissuadere la ragazza dall'aiutarla.
Lei e la Detective andarono così a terminare i preparativi per il mio pranzo d'addio, e presto Maze seguì le due donne a ruota, lasciando me e Luci da soli in salotto.
Slittai più vicina a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla e tentando di distendere i muscoli doloranti delle braccia e delle gambe.
<<Tutto a posto, tesoro?>> mi domandò, notando cosa stessi cercando di fare.
<<Più o meno>> ridacchiai io.
Luci mi baciò sui capelli:<<Forse non avresti dovuto giocare a fare la campionessa d'arrampicata>>
<<Forse>> ripetei e gli appoggiai le mani sull'accenno di barba che aveva sulle guance, per poi attirarlo a me per un bacio passionale ma purtroppo veloce.
Fummo interrotti dal campanello dell'appartamento, e la voce di Chloe ci chiese dalla cucina di andare ad aprire la porta.
Un sorridente angelo, una psicologa elegante ed un piccolo bambino dai folti ricci mi si presentarono davanti.
<<Benevenuti>> li invitai ad entrare, sorridendo, genuinamente felice che ora fossimo al completo.
Linda mi abbracciò stretta mentre Anenadiel si scambiava uno sguardo complice con il fratello.
Gli occhi neri di Charlie mi scrutavano sorridenti, ed il bambino, una volta che il padre l'ebbe appoggiato con i piedi per terra, gattonò velocemente verso di me.
Allora si sedette per poi aprire le braccine perché lo prendessi in braccio, ed io non potei fare a meno di acconsentire alla sua richiesta silenziosa.
<<Ciao, piccolino>> gli sussurrai, quando mi appoggiò la testa sul petto.
Lucifer - così come i genitori del bambino - guardavano estasiati quella scena, quasi sul punto di commuoversi.
Il Diavolo fece mezzo passo verso di me e accarezzò piano i ricci scuri di suo nipote, con fare amorevole.
Per quanto affermasse di odiare i bambini, sapevamo tutti che per quel bambino ci sarebbe sempre stato un posto speciale nel suo cuore. Ed anche nel mio, se era per quello.
<<Allora, dove sono gli altri?!>> chiese Linda.
<<Chloe, Eve e Maze sono di là>> la informò Lucifer, e lei si affrettò per raggiungerle, ma non prima di aver rivolto un'ultimo dolce sguardo a suo figlio, tra le mie braccia.
<<Felice di vederti tutta intera>> mi salutò l'angelo <<E felice di vedervi riappacificati! Cosa farebbe Lucifer senza di te>> scherzò, emanando tutto intorno a lui la sua aurea.
<<E cosa farei io senza di te, fratello!>> rispose l'altro <<Grazie di cuore per il regalo che hai fatto a Jennifer. Altroché divina provvidenza, questo si è dimostrato ad un livello persino superiore!>> rise malizioso ed Amenadiel capì al volo, distogliendo lo sguardo.
<<Non c'è di che, Luci, ma potresti per favore non alludere al sesso davanti a mio figlio?>> gli porsi il bambino <<Non vorrai mica traumatizzarlo prima del tempo>>
<<Oh, certo che no, non sia mai. Non potrei mai perdonarmelo!>> lo prese in giro Lucifer, deliziandosi della sua espressione a metà tra lo scocciato e il rassegnato.
<<Su, venite>> la voce della Detective risuonò in tutta la casa <<È pronto!>>
Trixie emerse magicamente dal suo rifugio, di certo attratta dall'invitante profumino proveniente dalla cucina, e sia Mazikeen sia sua madre furono sollevate di vederla riapparire.
Ci sedemmo tutti insieme attorno al tavolo quadrato, apparecchiato con un servizio di piatti in ceramica e con la mia tovaglia rossa e verde, quella natalizia. Le quattro candele profumate, appoggiate in altrettanti portacandele bianchi, bruciavano lentamente, e fuori dalla finestra avevano ripreso a volteggiare leggeri fiocchi di neve.
Sapevo da Lucifer che Daniel - o il detective Stronzo, come lo chiamava lui - era dai suoi genitori, visto che il giorno di natale l'avrebbe passato con Trixie e Chloe.
Notai con grande piacere che tutti, a partire da Lucifer, seduto alla mia sinistra, per finire con Mazikeen, alla mia destra, facevano grandi sorrisi e ridevano a pieni polmoni.
Per una volta, in quel momento, tutto era esattamente come avrebbe dovuto essere.
Circondata da persone che amavo e che mi amavano, vedendo tutti loro felici, non avrei potuto essere più soddisfatta.
Forse era l'atmosfera natalizia, o forse la spensieratezza dovuta alla consapevolezza di aver combattuto e vinto le nostre battaglie, fatto sta che di rado mi ero sentita così in pace con me stessa come in quel momento.
E l'ottimo cibo faceva di certo la sua parte, così come il vino.
Lucifer ed Amenadiel - con il valido aiuto di Mazikeen - finirono quattro bottiglie di bianco, mentre Trixie, per quanto pregasse la madre di lasciargliene assaggiare un dito, non ne ricevette nemmeno un po'.
Ci pensò Lucifer a rimettere a posto la situazione e, non appena la Detective si alzò per portare in tavola il secondo, gliene versò un mezzo bicchiere abbondante.
La ragazzina lo guardò con l'ammirazione più profonda, sbrigandosi a bere il vino prima che sua madre tornasse, perché non sospettasse nulla.
Dopo il tacchino ripieno passammo al dolce: un'enorme torta alla panna montata ed al cioccolato.
Non appena venne portata in tavola Trixie la fissò ad occhi spalancati - soprattutto per la parte al cioccolato - e la sua espressione non passò inosservata a nessuno.
Quando tutti finimmo di mangiare il dessert e di ripulire il casino che il piccolo Charlie aveva fatto giocando con il cibo, Chloe annunciò che era il momento dei regali.
<<Regali?!>> domandai.
Lucifer, accanto a me, non pareva sorpreso, né tantomeno lo erano Maze, Eve o Amenadiel, il che mi fece arrivare alla conclusione che tutti lo sapessero tranne me.
<<Certo che sì>> Eve si sporse in avanti sul tavolo per farmi uno dei suoi soliti, dolci sorrisi <<Non possiamo mica farti partire a mani vuote, dico bene?>>
Tutti gli astanti annuirono in segno di approvazione, ed io non potei fare altro che mormorare un:"Ragazzi, non dovevate" a fior di labbra.
Il primo che ricevetti fu da parte di Linda, Amenadiel e Charlie, racchiuso in una piccola scatola ricoperta di carta da regalo.
La aprii, provando a rovinarla il meno possibile, e ciò che mi trovai davanti fu un libricino dalla copertina rossa.
<<Non sarà mica una Bibbia!>> scherzai, scatenando l'ilarità generale.
<<È un riassunto della storia degli angeli>> mi spiegò Linda <<Io e Amenadiel l'abbiamo messo giù pensando che potesse essere una lettura interessante>>
La andai ad abbracciare, e lo stesso feci con l'angelo, che mi sussurrò:<<Nel caso dovessi aver bisogno di aiuto, non devi fare altro che dire una piccola preghiera>>
Il secondo regalo, da parte della Detective, non era altro che una copia in CD del suo film, Hot Tub High School.
Mi feci una gran risata, e Lucifer, accanto me, inarcò le sopracciglia:<<È davvero fantastico>> commentò <<Sopratutto la parte della vasca...Mi sorprendo che non ti abbiano dato un Oscar, Detective!>>
Chloe alzò gli occhi al cielo ed io la andai ad abbracciare, ringraziandola.
<<Non fare i miei stessi errori, intesi?>> mi disse lei, ed io annuii.
Il terzo ed ultimo regalo, da parte di Eve e Maze, era chiuso dentro una borsa nera di cuoio.
<<Buon natale, partner>> disse il demone, mettendomela in mano.
La aprii e ne tirai fuori un curioso oggetto in metallo a forma di semicerchio, con l'estremità esterna estremamente affilata.
<<Grazie, ragazze>> dissi <<Qualcunque cosa sia...>>
Maze scoppiò a ridere, e la sua fidanzata disse:<<La mia stessa reazione quando Mazi me lo ha mostrato per la prima volta>>
<<Si chiama Turkana>> mi informò lei <<È un coltello da polso che in passato veniva utilizzato da diverse tribù africane, ed è parecchio affilato. Abbiamo pensato che potrà tornarti utile>>
Forse le due non si erano rese del tutto conto che non stavo andando in Italia per fare il macellaio, e soprattutto che dove ero diretta fosse illegale andare in giro armati senza un permesso speciale per farlo, ma ero comunque grata del pensiero.
Quando tornai seduta al mio posto, Lucifer si sporse verso di me e mi sussurrò all'orecchio un:<<Il mio regalo lo lascio per dopo>> che mi fece sentire le farfalle fin nel cervello.
<<Grazie a tutti voi, davvero>> dissi <<Per ogni cosa. Mi mancherete tantissimo>> rivolsi lo sguardo sul viso di ognuno di loro, con calma, per imprimermi in mente il ricordo di quel momento.
Detto ciò, dopo che il momento di commozione generale fu passato, ricominciammo a chiacchierare.
Linda e Amenadiel raccontarono dei loro progetti futuri per Charlie, ben attenti a non accennare alla sua natura metà angelica davanti a Trixie, di quale bambino speciale fosse e di quanto non vedessero l'ora di vederlo crescere.
Chloe parlò con entusiasmo del suo lavoro e della nuova campagna che aveva iniziato, avendo promesso ad una collega di impegnarsi a combattere il razzismo dilagante nel dipartimento di polizia nel quale lavorava.
E Trixie, approfittando di quel momento di distrazione di sua madre, sgattaiolò via ed andò a prendersi un pezzo di torta al cioccolato dal frigorifero.
Mazikeen raccontò dell'ultimo criminale che avevamo consegnato alla giustizia - dilungandosi ovviamente nella descrizione dei dettagli più sanguinolenti - per la gioia della figlia di Chloe, che la ascoltava attentamente, pendendo dalle sue labbra.
Eve, infine, ci rese partecipi della decisione sua e della sua fidanzata: adottare insieme un cucciolo di cane. Ci aveva messo diversi giorni a convincere Mazikeen, ma alla fine l'aveva spuntata.
Io rispondevo a tutti loro, genuinamente interessata a ciò che avevano da dire, e poi parlai brevemente dei miei progetti futuri, dell'università, di quanto fossi felice - anche se un pochino preoccupata - di tornare finalmente a casa.
Di tanto in tanto lanciavo veloci occhiate verso Lucifer, il quale sedeva rilassato sulla sua sedia e seguiva i discorsi che facevamo, sorridendo ed annuendo leggermente, di tanto in tanto.
Sembrava davvero contento, ma il suo comportamento mi lasciava perplessa: non era da lui stare in silenzio per così tanto tempo.
Gli presi una mano da sotto il tavolo e lui iniziò ad accarezzare piano il dorso della mia con il pollice.
Quando uscimmo dall'appartamento di Chloe, dopo che ebbi salutato tutti con la promessa di rivederci quella sera in aeroporto, erano quasi le quattro.
La neve aveva smesso di cadere e il terreno sotto i nostri piedi era ricoperto da un sottile strato soffice di colore bianco.
Il sole iniziava già a tramontare dietro le colline all'orizzonte e, sebbene fosse ovviamente freddo, sarei rimasta ferma a guardarmi intorno per sempre.
<<Andiamo nel mio attico?>> propose Luci, mentre ci dirigevamo verso la mia auto.
<<Certo>> risposi. Dopotutto era lì che tutto era iniziato, perciò mi pareva anche giusto che fosse quello il luogo in cui concludere.
Salimmo in macchina ed io misi in moto, guidando con attenzione sulle strade della Città degli Angeli per una delle ultime volte.
E Lucifer continuava a non aprire bocca, sebbene tenesse la mano sinistra morbidamente appoggiata sulla mia coscia.
<<È tutto a posto?>> chiesi, quando quell'insolito silenzio iniziò a disturbarmi <<Non stai bene?>>
Lui rise:<<Sì, sto bene>> rispoae <<È che ho appena avuto una catarsi, se così vogliamo dire>>
<<Sì?>>
Lucifer annuì:<<Avevi ragione tu, a quanto pare: davvero non posso venire in Italia con te>>
Io sorrisi sotto i baffi tentando di non farmi notare, ben sapendo che Luci tendeva a non apprezzare i "te lo avevo detto", se non era lui a rifilarli a qualcun'altro.
<<Sono contenta che tu l'abbia capito>> dissi soltanto.
<<Già>> si lisciò il tessuto della giacca con la mano libera <<Prendi la Detective, per esempio: come farebbe a risolvere i suoi casi senza il mio aiuto?! Ha un disperato bisogno di me, di certo non posso lasciarla>>
<<Certo, come farebbe senza di te...>> commentai io, sarcastica.
Lucifer fece finta di non accorgersi del mio tono.
Il suo attico mi diede il benvenuto per quella che sarebbe potuta essere anche l'ultima volta per un bel po' di tempo, circa dieci minuti dopo.
Luci andò al bancone e versò da bere in due bicchieri di vetro, sospirando rumorosamente.
Esaminai con attenzione il buco profondo diversi centimetri e alto quasi un metro che avevamo lasciato nel muro la notte precedente:<<Cosa pensi di fare per questo?>> chiesi.
Lui scrollò le spalle, scalandosi l'alcool che aveva versato per sé e poi prendendosene ancora:<<Un pochino di stucco e sarà come nuovo>>
Io alzai un sopracciglio, dubitando che dello stucco avrebbe riparato un'antica e pregiata parete decorata con dei geroglifici egizi, ma lasciai correre.
Recuperai il mio bicchiere e ne bevvi il contenuto, mentre Luci era già arrivato a scolarsi lo shot numero sei o sette, e non sembrava intenzionato a fermarsi.
Passammo qualche minuto immersi nel più completo silenzio, a bere.
O meglio: Lucifer beveva ed io mi guardavo intorno, sentendomi già nostalgica. Quel luogo mi sarebbe mancato più di tutti gli altri.
<<Sei pronta per il mio regalo?>> chiese, appoggiando una mano sopra la mia, sul bancone.
<<E tu?>> scherzai, anche vista la grande quantità di alcool che aveva appena ingurgitato.
Lui mi tirò dolcemente verso il centro della stanza, vicino al bellissimo pianoforte nero.
Lo sguardo che aveva negli occhi era serio, molto serio, degno delle situazioni importanti.
<<Ti amo>> dissi io, visto che lui non parlava, con lo sguardo fisso sulle nostre mani l'una nell'altra.
<<Ti amo, Jennifer Bianchini>> dichiarò lui e, con mia grande sorpresa, si inginocchiò davanti a me, appoggiando un ginocchio sul pavimento e guardandomi fissa negli occhi.
Ricambiai lo sguardo, incredula, non riuscendo a credere che lo stesse davvero facendo.
<<T-ti si è slacciata una scarpa?>> riuscii a sussurrare io, nonostante il cuore in gola e il panico che mi frullava nello stomaco.
Lui scoppiò a ridere forte e si infilò una mano nella tasca dei pantaloni, dalla quale tirò fuori una scatolina, per poi allungare il braccio verso di me.
Ed eccolo lì, all'interno della scatolina, il famoso anello d'oro bianco sormontato dallo smeraldo.
La luce dello stravagante lampadario pendente dal soffitto batteva proprio sulla pietra preziosa, facendola risplendere.
Dubitavo che fosse una coincidenza.
Stavo iniziando a sudare freddo quando Lucifer si decise finalmente ad aprire bocca:<<Sarei l'uomo - o meglio, il Diavolo - più felice del mondo, se tu volessi farmi l'onore di passare queste ultime ore con me>>
Tirai un gran sospiro di sollievo, rilassando i muscoli e sorridendogli:<<Non vorrei passarle con nessun'altro>> risposi, sicura.
Lui si alzò in piedi e mi abbracciò stretta, affonando il viso nei miei capelli e baciandomi il collo.
Poi tirò l'anello fuori dalla scatolina foderata di tessuto blu e me lo infilò all'anulare sinistro, soddisfatto nel constatare come calzasse a pennello.
Mi fermai ad osservarlo per bene, estasiata dalla bellezza di quel piccolo gioiellino.
<<Certo che sei davvero un idiota!>> esclamai, spingendolo piano all'indietro <<Alla fine cel'hai fatta a scaricarmelo, eh?!>>
Sia per quello sia perché alla fine aveva trovato il modo di vendicarsi per il mio scherzo.
Dopotutto, come meglio vendicarsi di uno scherzo riguardante il chiedermi di sposarlo, se non fingere di volermelo chiedere per davvero?
Lui scrollò le spalle e mi accarezzò i capelli:<<È da sempre stato destinato a te>> mormorò piano, con le lacrime agli occhi.
Io strinsi le labbra, tentando di non piangere a mia volta:<<Non fare così, Luci...Non ci stiamo mica dicendo addio>> gli presi il volto tra le mani <<Ci potremo sentire ogni giorno, a-anche più volte al giorno, e tu potrai sempre venire a trovarmi, no? Ti basterà spalancare le ali e in poche ore sarai arrivato...>>
Lucifer strinse le labbra:<<Certo che sì, verrò a trovarti spesso. Non ti libererai di me>>
Tirai su col naso, deglutendo le lacrime, e lo abbracciai di nuovo, appoggiando la testa sul suo petto, contro la sua camicia.
Lui mi passò le braccia intorno al busto, attirandomi ancora più vicina, e mi appoggiò delicatamente il mento sul capo mentre mi accarezzava la schiena con movimenti lenti.
<<Tu starai bene, qui?>> domandai, quando riuscii a guardarlo negli occhi.
Lui mi sistemò i capelli dietro le orecchie, annuendo, mentre io stavo ben attenta a non allontanarmi da lui, a stargli vicina più che potessi, in tutti i sensi.
<<Se dovesse succedere qualcosa - e intendo qualunque cosa - prometti che mi chiamerai subito>> mi tremavano le labbra, mentre parlavo.
Non era la prima volta che lasciavo delle persone a cui tenevo mentre io andavo a perseguire un mio progetto in un altro continente.
Lucifer era il Diavolo, ma questo non significava che non gli sarebbe successo nulla.
Feci un respiro profondo, convincendomi che sarebbe andato tutto alla grande, che le cose avrebbero funzionato come speravo, che entrambi avremmo avuto ciò che volevamo senza per questo dover rinunciare all'altro.
Lucifer parve leggermi nel pensiero, perché mi baciò sulla fronte, appena sopra la cicatrice a cui ormai avevo fatto l'abitudine, e mi prese le mani tra le sue.
<<Promesso>> disse <<Non devi preoccuparti per me, cara, né per nessuno di noi: staremo bene>>
Sorrisi, mentre lo sguardo mi cadeva sul bellissimo anello al mio dito, ancora. Lucifer, nel frattempo, non mi staccava gli occhi dal volto.
<<Posso farti una domanda?>> dissi io, dopo poco.
<<Fai pure>> mi sorrise, incoraggiandomi.
<<Dimmi, Lucifer, che cos'è che il Diavolo desidera davvero, più di ogni altra cosa al mondo?>>
Lui inarcò le sopracciglia, sorpreso:<<Perché lo vuoi sapere?>> ribattè.
<<Non lo so, ho solo pensato che sarebbe stato...Giusto chiedertelo, credo>>
Lucifer annuì piano, mentre una lacrima gli scivolava lenta giù per la guancia destra:<<Desidero poter stare con te- poter stare al tuo fianco. Desidero imparare a farlo nel modo giusto>>
Quelle poche parole così sentite mi portarono a tanto così dallo scoppiare a piangere:<<Non so quale sia il "modo giusto" al quale ti riferisci, ma posso dirti che così come stai facendo ora a me va più che bene>>
Luci si lasciò scappare una breve risatina, mettendomi le mani ai lati del collo e appoggiando le labbra sulle mie per baciarmi.
<<Allora, adesso che mi hai chiesto il permesso, che ne dici di mettermi al corrente dei nostri programmi per le prossime ore?>> gli chiesi, una volta che ebbi ripreso fiato.
<<Una visita panoramica>> rimase volutamente sul vago per poi porgermi il mio impermeabile, rimasto abbandonato sul suo divano di pelle italiana per tutto quel tempo.
<<Una visita panoramica?>> me lo infilai in fretta visto che - a quanto pareva - stavamo per uscire.
<<Ti sorprenderesti di quanto siano magnifiche le luci di Los Angeles viste dall'altro>> mi rispose <<Specialmente dopo il tramonto>>
-
Ed ecco qui quello che sarà quasi certamente l'ultimo capitolo prima del gran finale.
Spero davvero che vi piaccia ❤
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