Capitolo 59◇
Mazikeen's pov - ore 12: 23
<<Eve!>> la chiamai, alzando la voce perché mi sentisse <<Potresti venire qui un secondo?!>>
Due braccia snelle si attorcigliarono intorno alla mia vita, ed il suo profumo, un dolce misto di vaniglia e di un altro aroma che non riuscivo ad identificare ma che era altrettanto gradevole, mi invase le narici.
<<Fammi indovinare>> disse, alzandosi sulle punte dei piedi e baciandomi sulla guancia <<Hai bruciato di nuovo la frittata, vero?>>
Alzai le spalle:<<Ops?>>
<<Spostati>> mi scansò lei, spegnendo il fornello e buttando l'omelette ormai mezza annerita nel cestino dell'umido.
<<Scusa, cucciola, ma oggi non è un buon momento: ho la testa altrove>> accarezzai le morbide onde scure formate dai suoi capelli.
Lei rise:<<Tu hai sempre la testa altrove, quando si tratta di cucinare>>
<<Beh, in compenso si può dire che io sia brava in altre cose, no?>> ammiccai nella sua direzione e lei sorrise, abbassando lo sguardo.
Provai ad attirarla a me e ad abbassarle la zip della felpa arancione fluo che indossava, ma lei sgusciò abilmente via dalla mia presa, ed andò a prendere il suo cellulare.
<<Chi chiami?>> domandai.
La gelosia era un problema con il quale dovevo ancora del tutto imparare a convivere.
L'impulso di sviscerare chiunque guardasse Eve per più di tre secondi di fila era forte, ma sapevo di dover resistere.
<<Il McDonald's>> rispose, incurante del mio tono inquisitorio <<Ordino qualcosa da mangiare. Tu che vuoi?>>
<<Quello che prendi tu>> risposi.
<<E due Big Mac siano>> mentre diceva così si allontanò, andando in camera da letto.
Approfittai dei pochi minuti di solitudine che mi rimanevano per cercare la mia coppia di shuriken, perché non mi ricordavo più dove li avevo nascosti.
Dopo il mio "incidente" di qualche mese prima, ad Eve non piaceva l'idea di vedere armi in giro per casa nostra. Non l'aveva mai detto ad alta voce, ma sapevo che era così.
Perciò, pur di non buttarle via, ne avevo nascosta una buona parte nei luoghi più improbabili.
Dovevo essere preparata per il giorno dopo, in tutto e per tutto.
Amenadiel ci aveva spiegato poche ore prima che si sarebbe trattato di un singolo duello tra Michael e Luci, ma io non mi fidavo più di tanto.
Non c'era da fidarsi del gemello del Diavolo, perciò sarebbe stato meglio che mi presentassi armata meglio che potevo.
Se tutto fosse andato secondo i piani, il giorno dopo, poco dopo mezzogiorno, mi sarei goduta la vista dell'arcangelo che si soffocava nel suo stesso sangue.
Non volevo e non potevo pensare che c'era la possibilità che le cose andassero male. Dovevo rimanere positiva.
<<Oh, eccoli!>> esclamai, quando trovai le piccole armi di forma circolare nascoste nella tasca del grembiule nero che stavo indossando.
<<Che cosa?>> domandò Eve.
<<I miei shuriken...>> fui costretta a dirle la verità.
Lei strinse le labbra in una sottile linea rosata, mentre gli occhi le si rabbuiavano, e mi venne ad abbracciare.
Io la strinsi forte dopo aver risposto le piccole armi da dove le avevo tirate fuori:<<Non preoccuparti>> le sussurrai.
<<Sì, è quello che hai detto anche l'ultima volta>> abbassò lo sguardo sull'anello che le avevo regalato <<È che...Io non posso perderti, Maze, non di nuovo>>
Le feci sollevare il viso finché non arrivò a guardarmi negli occhi.
<<Andrà tutto bene>> le assicurai, seria.
La ragazza di fronte a me aggrottò leggermente le sottili sopracciglia brune:<<Lasciami venire con te>> mi supplicò.
<<Eve, ne abbiamo già parlato>> sospirai a fondo, appoggiandole le mani sulle spalle <<Ti ho già detto perché preferirei che tu non venissi>>
<<M-Ma sarà solo un duello, giusto? Non ci sarà bisogno che io sappia combattere!>> si rendeva bene conto che si stava arrampicando sugli specchi <<L'unica cosa che voglio è poter essere al tuo fianco. Ti prego, Mazi>>
Era difficile dirle di no, qualunque fosse la sua richiesta, ma stavolta non avrei avuto tentennamenti.
<<Tu non conosci i fratelli di Lucifer come li conosco io: la situazione potrebbe degenerare in fretta, anche per la più futile delle motivazioni>> mi morsi il labbro inferiore <<Nemmeno io posso perderti>> aggiunsi.
<<E allora che dovrei fare, mentre tutti voi affrontate il pericolo?! Le parole crociate o una lunga passeggiata sulla Sunset Boulevard, tu quale delle due mi consigli?!>> esclamò, stizzita, mentre si allontanava da me a grandi passi.
<<Penso che dovresti rimanere con Linda e con Charlie per tenerli al sicuro...>>
Eve rise:<<"Tenerli al sicuro"?! Se vuoi convincermi a non venire con voi, almeno sii sincera>>
Mi passai le mani tra i capelli, esasperata:<<Vuoi la verità? Perfetto, eccola qui: cerco di proteggerti, Eve, e niente altro>>
<<Non è vero!>> urlò lei <<Tu cerchi di proteggere te stessa, perché sei terrorizzata all'idea che possa succedermi qualcosa. Sei terrorizzata come non lo sei mai stata in tutta la vita, questo sentimento non ti piace, e così sono io a doverne pagare il prezzo>>
Era rossa in viso e gli occhi le luccicavano di rabbia e di lacrime a malapena trattenute.
<<Certo che sono terrorizzata all'idea che possa succederti qualcosa>> dissi, riuscendo a mantenere un tono di voce calmo.
<<Beh, la sai una cosa?! Anche io sono terrorizzata, Mazikeen!>>
Non era mai un buon segno quando mi chiamava con il mio nome intero e non con un soprannome o un nomignolo affettuoso.
<<Sono terrorizzata, perché sei mesi fa tu sei morta, capisci?! Credevo di averti persa per sempre! Allora cosa dovrei dire io, sapendo che domani affronterai un pericolo del genere senza di me?! Eppure non mi lamento con te se lo vuoi fare, perché so che per te è importante essere lì, con i nostri amici>>
Eve's pov
Finita quella sfuriata mi fermai per prendere una boccata d'aria, mentre sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi.
Maze, di fronte a me, mi guardava con uno sguardo indecifrabile, quasi come se fosse sul punto di commuoversi o di gridare ancora più forte.
Difficile a dirsi, se si trattava di Mazikeen Smith.
<<Va bene>> disse, a sorpresa <<Se venire con me è quello che desideri davvero, allora suppongo che non ci sia nulla che io possa fare per impedirtelo>>
Per tutta risposta un'enorme sorriso mi si disegnò sul volto e le saltai in braccio, di getto.
<<Ti amo!>> esclamai, baciandola sulle labbra a ripetizione.
La cacciatrice di taglie mi sorrise, quel sorriso così raro che appariva sul suo volto solo quando era davvero felice.
<<Però preparati>> disse <<Perché stai per frequentare il corso veloce della professoressa Smith sulla difesa personale>>
<<Non vedo l'ora>> le risposi, ma proprio in quel momento suonò il campanello <<Ma...Che ne dici se pranziamo, prima?>>
Mazikeen scosse la testa e mi scompigliò dolcemente i capelli.
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