Capitolo 50.
Non riuscivo a far calmare Eve, in attesa che Lucifer e Maze tornassero.
Però, quantomeno, ero riuscita a farmi spiegare a grandi linee ciò che era successo, tra le lacrime e i singhiozzi della ragazza.
<<Se le è capitato qualcosa è solo colpa mia!>> esclamò, abbracciandomi.
<<Sono sicura che se la sia cavata. Lei è Maze: se la cava sempre>> la rassicurai, facendola sedere sul divano e porgendole un pacchetto di fazzoletti.
Deglutii, sperando con tutto il cuore che Mazikeen stesse bene per davvero, non potendo fare a meno di rivedermi in Eve.
Se fosse successo qualcosa a Maze, la ragazza di fronte a me si sarebbe sentita in colpa per il resto della vita.
Mi sedetti accanto a lei:<<Qualunque cosa accada, Eve, voglio che tu sappia che non è colpa tua...La tua fidanzata ha fatto le sue scelte, e...>>
La prima donna mai creata si portò le mani sul volto, singhiozzando, e i lunghi capelli neri si chiusero davanti ad esso come una cortina di fumo scuro.
Un tonfo sordo ci avvisò di un atterraggio avvenuto da pochi secondi.
Eve alzò gli occhi umidi, speranzosa e spaventata al tempo stesso.
Io mi fiondai in salotto dove vidi Lucifer.
La prima cosa che notai furono le sue guancie luccicanti di lacrime e la sua espressione disperata.
Fu in quel momento che capii, non ebbi nemmeno bisogno di notare che il corpo che Luci portava in braccio non dava alcun segno di vita.
Lui non disse niente, né tantomeno lo feci io.
Si limitò ad appoggiare Maze sul tavolo della cucina, con estrema delicatezza, come se lei potesse sentire qualcosa.
<<Di là c'è Eve>> riuscii a sussurrare, seppure dire che fossi sotto chock sarebbe stato un eufemismo.
Luci mi guardò tristemente, poi spostò lo sguardo sulla camicia bianca che indossava e sulle proprie mani, sporche di sangue.
Quando rialzò gli occhi notai che si era concentrato su un punto alle mie spalle.
Oh no.
Eve era qualche centimetro dietro di me e si portava le mani al petto, il volto pallido.
<<No>> disse <<Ditemi che non è vero>>
Poi scoppiò di nuovo a piangere, inginocchiandosi accanto al tavolo, vicino a quello che ormai non era altro che un cadavere.
Solo in quel momento mi accorsi che anche io ero in lacrime.
Sia per l'amica che avevo perso, sia perché quella scena mi era familiare in modo straziante.
Rivolsi un'occhiata a Lucifer, il quale guardava disperatamente in direzione di Maze, come aspettandosi che quella sì risvegliasse da un momento all'altro, ridendo ed esclamando:<<Che scemi, ci siete proprio cascati!>>.
Non succederà, vero?
Quando Eve aprì bocca ci fece sobbalzare entrambi <<Tu devi riportarmela indietro!>> gridò, rivolta a Luci.
<<I-Io non poss->>
<<Tu devi farlo!>> la ragazza puntò gli occhi scuri in faccia al Diavolo.
<<Mi dispiace...Vorrei tanto poterlo fare, ma non posso rip-portare in vita nessuno...Nemmeno se è all'Inferno>>
La mia attenzione si focalizzò su di lui.
All'Inferno?
Maze era all'Inferno?
Era letteralmente morta per salvare la vita ad un'altra persona, eppure...
Eve si fece ancora più disperata, se possibile:<<Lei è... All'Inferno?>> le tremava la voce.
Lucifer esitava, mordendosi il labbro il labbro inferiore, conscio del fatto che non poteva mentire ma non poteva nemmeno dire la verità.
<<Oh, Eve, mi dispiace tanto...>> dissi, senza sapere come comportarmi.
Lei non staccò mai lo sguardo da Lucifer, in attesa di una risposta:<<È all'Inferno?>> chiese, un'altra volta.
Alla fine il Diavolo fu costretto ad annuire affermativamente.
<<No, non è vero!>> esclamò <<Tu menti... Tutti voi mentite: Maze non può essere finita all'Inferno! No, perché lei è la persona più coraggiosa, buona e...Altruista che conosca!>>
Lucifer la fissava in silenzio, gli occhi pieni di lacrime.
<<Non può essere morta, giusto?>> Eve singhiozzò <<Non ho forse ragione?!>>
Cercò una qualche conferma da parte mia e di Luci, ma nessuno dei due parlò, né osò fiatare.
Vidi nello sguardo della ragazza dal vestito blu che solo in quel momento aveva accettato pienamente l'accaduto: la sua Maze, la persona che amava, semplicemente non c'era più.
Si accasciò piano sul pavimento, come se le forze le mancassero, ed io ebbi la prontezza di afferarla per la vita e farla sedere su una sedia prima che crollasse.
Il suo sguardo non si staccava dal volto di Mazikeen, mentre io cercavo di guardarlo il meno possibile.
Sapevo già cosa avrei visto: un pallore innaturale e livido, al di sotto della sua carnagione scura, gli occhi chiusi e in volto un'espressione solo apparentemente serena.
L'avevo già visto prima, e non avrei sopportato di assistere nuovamente ad un tale spettacolo di morte.
<<Ma che cosa...?!>> esclamò Eve all'improvviso, distogliendo sia me sia Lucifer dai nostri pensieri funesti.
Lo spettacolo che mi si presentò davanti agli occhi mi lasciò a bocca aperta: le ferite sul corpo...Sul cadavere di Maze, si stavano rimarginando.
Feci qualche passo verso il tavolo, incredula, chiedendomi se non stessi immaginando tutto.
Lucifer, pur essendo sorpreso, sembrava sapere cosa stesse accadendo:<<State indietro!>> intimò a me e ad Eve <<L'immortalità di Lilith>> mormorò poi a mezza voce.
<<Cosa?>> chiesi alla ragazza accanto a me, ma lei si limitò a scuotere la testa, senza distogliere lo sguardo da Maze.
Due secondi prima il demone aveva un grosso livido intorno all'occhio destro, ma ora era quasi svanito.
Lo stesso si poteva dire per un taglio sul braccio che mi era parso piuttosto profondo, ma che ora era ridotto ad una sottile cicatrice rosata.
Passarono i minuti ed anche i graffi di minore entità iniziarono a svanire dalla pelle olivastra del demone.
È una mia impressione o sta riprendendo colore?
Sentivo il cuore sul punto di esplodermi nel petto quando notai che un anello che Mazikeen portava al dito, e precisamente la pietra nera sulla sua sommità, stava brillando di un'intensa luce dorata.
Non potevo credere a ciò che stavo vedendo.
Lucifer aveva blaterato qualcosa che non avevo capito a proposito dell'immortalità di una certa Lilith, ma ero certa che quell'anello stesse guarendo Maze.
In qualche modo.
Avevo appena finito di formulare quel pensiero che gli occhi marroni del demone si spalancarono, mentre la loro proprietaria boccheggiava, alla disperata ricerca di ossigeno.
<<Oddio!>> esclamai, vedendola sbattere le palpebre.
Due secondi prima piangevamo per la sua morte ed ora lei era resuscitata...O almeno credo.
Non riuscii a convincere i miei piedi a muoversi per andare da lei, mentre Eve le si buttò letteralmente addosso, trattenendosi solo quel tanto che bastava per non pesarle.
Luci mi si avvicinò e mi prese per mano, attirando così la mia attenzione, ed io gli gettai le braccia al collo.
Rimanemmo stretti l'una all'altro per almeno venti secondi, confortandoci a vicenda, mentre Eve accarezzava il volto di Maze, che pareva stravolto ma molto felice.
<<Maze?>> la chiamai io, incredula.
<<Sì?>>
<<Sono così contenta che tu...Che tu stia bene>> non potevo ancora crederci.
Lei sbuffò:<<Già>> disse <<Non è f-facile sbarazzarsi di me>>
Lucifer, avvicinatosi al demone, piangeva di gioia.
Lacrime silenziose gli rigavano le guance, ma lui sorrideva felice.
Così come Eve, che doveva essere al settimo cielo.
<<Grazie, Luci>> sussurrò Maze.
Lui scosse la testa:<<Dopo tutto quello che hai fatto per me era il minimo. E l'anello tienilo pure>>
Solo in quel momento realizzai che, in effetti, nonostante fosse al dito di Maze, esso apparteneva a Lucifer.
Forse aveva qualche potere magico?
Comunque l'importante era che Mazikeen stesse bene, nient'altro.
<<Oh, cazzo!>> esclamò lei ad un tratto.
Tutti e tre scattammo, preoccupati.
<<Devo aver perso Stanley e Stabby>> si lamentò il demone.
<<Chi?>> chiesi.
Lucifer e Maze risero:<<I suoi pugnali preferiti>> mi spiegò lui.
<<Oh>>
Lucifer prese in braccio Maze, sempre con molta delicatezza, e la portò nella mia camera da letto, con Eve che non la lasciava sola un secondo.
Le portai dei vestiti per cambiarsi, visto che i suoi erano bagnati fradici di sangue.
Poi io e Lucifer - assicuratici ancora una volta che stesse bene - la lasciammo sola con Eve, in modo che la sua fidanzata potesse aiutarla con il cambio d'abiti.
Io e lui andammo a sederci sul mio divano, tirando un sospiro di sollievo.
<<E per fortuna che non sono una persona facilmente impressionabile>> considerai io dopo un pò, per spezzare il silenzio.
Luci mi sorrise e mi baciò, abbracciandomi forte. Io lo lasciai fare nonostante avesse le mani sporche di sangue rappreso.
Gli strinsi le braccia intorno al collo:<<Ti amo>> mormorai <<Mi sembra di non dirtelo mai abbastanza>>
Forse ho visto cos'è successo a Maze ed ora ho paura di perderti, ancora più di quanta ne avessi prima.
<<Anche io, Jennifer>> rispose <<E tanto>> mi guardava con uno sguardo indecifrabile in quegli occhi scuri, come faceva sempre quando si sentiva in colpa.
Scossi la testa per scacciare quel pensiero, quella minuscola, fastidiosa spia rossa che mi si accendeva in testa ogni volta in cui temevo che non fosse del tutto sincero con me.
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