Capitolo 46 pt. 2
Quando Amenadiel venne ad aprirci la porta almeno una trentina di volti si volsero nella nostra direzione.
Mi bastò una veloce, superficiale occhiata a tutti quegli uomini e donne per ridurmi a trattenere a stento una risata.
Forse era a causa della febbre che sentivo di avere, o forse a causa del mio stato emotivo attuale, fatto sta che il modo in cui quella gente era vestita mi divertì molto: parevano tutti cosplays di personaggi del Signore degli Anelli.
Fa molto medioevo, fu la prima cosa che pensai.
Tutti quegli angeli erano vestiti con abiti che non andavano già più di moda quando l'America è stata "scoperta" da Colombo.
Lunghi vestiti dai colori sgargianti, gioielli appariscenti e regali, armature scintillanti... Questo era più o meno ciò che mi ero ritrovata davanti agli occhi.
Amenadiel - l'unico che indossava abiti comuni - mi si posizionò a fianco, quello lasciato libero da Lucifer.
Mentre i loro fratelli e sorelle mi guardavano, io iniziai a sentirmi decisamente a disagio.
Stare al centro dell'attenzione non era proprio il mio forte quando ero insieme ad altre persone, figurarsi poi se si trattava di creature celesti.
Alcuni di loro mi squadravano con indifferenza o con dipinta in volto un'espressione di malcelato fastidio, e non sembravano interessati ad avvicinarsi.
Altri, invece, mi fissavano con gli occhi spalancati, come se non credessero a ciò che stavano vedendo, e con interesse.
Una in particolare seguiva con eccitazione ogni mio singolo movimento, gli occhi scuri accesi dalla curiosità e dall'impazienza.
Era una ragazza che sarebbe potuta passare per una teenager senza problemi: indossava un vestito azzurrognolo lungo fino ai piedi ed aveva legato in vita un laccio nero che doveva fungerle da cintura.
I tratti del suo viso erano delicati, appena abbozzati, il che la faceva veramente sembrare poco più che una bambina. Inoltre l'enorme massa di riccioli neri che le circondava il visino rotondo non aveva altro effetto che quello di farlo sembrare ancora più infantile, se possibile.
Per essere un angelo era all'apparenza molto... Umana.
Tutti loro parevano umani se non si contavano i loro vestiti, che li facevano sembrare un gruppo di viaggiatori del tempo appena arrivati dal milletrecento, o giù di lì.
La ragazza finalmente si decise ad avvicinarsi, a passi leggeri, a me e a Lucifer.
<<Sono così felice di conoscerti, finalmente!>> esclamò, entusiasta, gettandomi le braccia al collo.
Rivolsi una breve occhiata a Luci, il quale non sembrava troppo sorpreso, a dire il vero.
<<Jennifer>> disse Amenadiel, quando si decise a staccarsi da me <<Lei è Gabriel, mia sorella>>
<<P-piacere>> sussurrai, incredula ed indecisa su come dovessi comportarmi <<Io sono->>
Lei mi interruppe, battendo le mani:<<Sciocchina! Ma certo che so chi sei: Jennifer Bianchini, nata in Italia, più precisamente a Bologna, nella primavera di ventidue anni fa.
Un talento nello scii alpino, divoratrice seriale di libri, eccetera... Ma passiamo alle cose importanti: tu e mio fratello Lucifer, la vostra storia insieme!>>
Sbattei le palpebre, ancora più impressionata che sapesse così tante cose di me.
Beh, d'altronde è figlia di Dio, che cosa mi aspettavo?!
<<Eh, Luc, che mi dici?!>> diede di gomito a suo fratello, il quale, sempre accanto a me, sospirò.
<<Cosa vuoi sapere, Gabri?>>
Lei allargò le braccia:<<In realtà so già ogni cosa!>> dichiarò, orgogliosa.
<<Gabriel è l'angelo messaggero di nostro Padre, Jennifer>> mi spiegò Amenadiel, guadagnandosi tutta la mia gratitudine <<O, come la chiamiamo tutti, "l'Angelo del Gossip">>
Lei fece un mezzo inchino, ridendo:<<Non succede niente - e dico niente - che io non venga a sapere all'istante. O quasi>> e mi fece l'occhiolino.
Luci la guardava bonariamente, facendole un mezzo sorriso:<<Anche io sono felice di rivederti, Gabri>> e mi tolse il braccio dalla vita per dare un veloce abbraccio a sua sorella.
<<Su, ti faccio le presentazioni!>> esclamò l'angelo, afferrandomi per la mano e strappandomi da Lucifer ed Amenadiel.
Io la lasciai fare, contenta che almeno una di loro fosse così amichevole.
Poco dietro Gabriel c'era un'altra donna, ma questa non sembrava propensa ad accogliermi a braccia aperte come aveva fatto la sorella.
<<Lei è Remiel>> mi informò l'Angrlo del Gossip.
La ragazza che mi si parava davanti a braccia incrociate mi ricordava Diana, la dea della caccia e delle foreste nella mitologia degli antichi Romani.
Nonché il motivo per cui i miei genitori avevano deciso di chiamare mia sorella proprio con quel nome.
Remiel mi guardava seria, senza muovere un muscolo, fasciata nel suo stretto corpetto color nocciola, mentre il suo mantello, di qualche tonalità più scuro, che le arrivava fino a poco sopra gli scarponcini di pelle, sventolava leggermente, agitato da un vento inesistente.
I lunghi capelli neri spettinati ad arte le incorniciavano un viso la cui pelle era perfettamente abbronzata.
Notai per ultima cosa che, assicurata alla schiena, portava una lunga lancia dalla punta affilata ed un arco con la sua faretra piena di frecce.
<<Salve>> dissi io, alla fine, quando ebbi racimolato il coraggio necessario ad aprire bocca.
Lei, in tutta risposta, piegò leggermente la testa in avanti, in un breve inchino.
<<Ho saputo quello che hai fatto>> disse, con voce profonda <<Sei stata coraggiosa: quello stronzo di Michael se la meritava una lezione>>
<<Povero Mickey!>> la rimbeccò Gabriel, ed io rivalutai un momento il mio giudizio su di lei.
Remiel alzò le spalle:<<Quel che è vero è vero>>
<<Remiel ha ragione, Gabri>> Lucifer si inserì nella conversazione <<Per quanto tu voglia bene a Michael, non puoi negare che meriti una punizione per il modo in cui si è comportato>> negli occhi di Luci vedevo brillare una luce che mi faceva venire i brividi.
<<Ora non esageriamo!>> esclamò una voce maschile dall'altro lato della stanza <<Michael ha solo fatto un paio di giochetti di prestigio, in fin dei conti. Ha terrorizzato un po' un'umana e ne ha rapita un'altra, va bene, ma non ha torto loro neanche un capello>>
Mi girai verso quello che aveva parlato ed alzai la mano destra fasciata, che mi bruciava ancora come l'inferno.
L'uomo che aveva parlato disse:<<Beh, non direttamente, comunque. Quindi non ha infranto nessuna regola. Non vedo perché non dovrei schierarmi dalla sua parte, Lucifer!>>
Era alto quasi quanto Amenadiel e muscoloso, con un folto cespuglio di capelli biondi come il grano.
La leggera armatura di bronzo che indossava, decorata finemente con varie scene mitologiche, splendeva alla luce del lampadario.
<<Jophiel, come puoi parlare così?!>> ribattè, Lucifer <<Fratelli miei, davvero non vedete ciò che Michael sta facendo?! Vuole vendetta, è sempre stato geloso di me, questo lo sappiamo tutti, e vi assicuro che non si fermerà davanti a nulla pur di ottenere quello che vuole>> deglutì ed io gli strinsi di più la mano <<Questo dubito che lo sappiate, ma sento di dovervi rendere partecipi: Michael sarebbe stato disposto a sovvertire le leggi della natura stesse, leggi che nostro Padre, Dio Onnipotente, ha ideato, solo per vendicarsi di me! Sarebbe stato disposto a riportare in vita una ragazza umana!>>
Dalla maggior parte degli astanti si levò un mormorio di incredulità mista a paura.
<<Lascio a voi il semplice compito di immaginare fin dove nostro fratello sarebbe disposto a spingersi, se nemmeno resuscitare un umano sarebbe stato un problema per lui!>> dopo ciò mi rivolse uno sguardo, per assicurarsi che stessi bene.
Io gli annuii piano, sforzandomi di sorridergli.
Jophiel prese la parola tra lo sconcerto generale:<<Quello di cui lo accusi è molto grave, Lucifer. Accuse del genere non andrebbero fatte a cuor leggero. Dovresti saperlo persino tu...>> l'odio nella sua voce era più che evidente <<Hai almeno uno straccio di prova a supporto di quello che affermi?!>>
Lucifer si zittì, mordendosi la lingua.
Io mi maledissi per non aver provato a salvare il contratto che Michael voleva obbligarmi a firmare. Al momento doveva essere da qualche parte sul pavimento dell'attico di Luci, ridotto ad una pallina di carta ormai illeggibile ed imbevuta di sangue.
<<Come volevasi dimostrare!>> esclamò il biondo con addosso l'armatura <<E scommetto che è stata la tua piccola umana a riferirti del piano di Michael di resuscitare un morto! Dovresti sapere che degli umani non ci si può fidare, ma sembra proprio che l'unica cosa che ti importi sia utilizzarli come sex toys!>> scoppiò a ridere e una dozzina di angeli che non si erano presentati lo imitarono.
<<Chiudi quella bocca, Jophiel!>> sbottò Amenadiel <<È grazie a questa "piccola umana" della quale "non ci si può fidare" che mio figlio sta bene e non è ancora stato rapito e reso il re dell'Inferno>>
<<Sappiamo tutti che Michael ha anche provato a rapire Charlie, nostro nipote>> la voce profonda di Remiel mi aiutò a tenere sotto controllo la rabbia <<Ha passato il segno: non possiamo stare fermi a guardarlo mentre gioca ad essere nostro Padre>>
Lucifer la guardò grato, annuendo.
Jophiel alzò gli occhi al cielo, sbuffando:<<Ma sappiamo anche tutti che Lucifer non è propriamente il miglior stratega di sempre... Se scoppierà una guerra di sicuro non mi lascerò trascinare dalla sua parte>> e sputò sul pavimento in segno di disprezzo.
Mi schiarii la voce, rabbrividendo, mentre mi girava leggermente la testa. Mi strinsi al braccio di Lucifer, sentendomi uno straccio che era stato usato tutto il giorno per pulire per terra. Forse mi si stava alzando la temperatura.
Non mi ero mai sentita così male in vita mia, ma dovevo stringere i denti e resistere.
Un altro angelo sentì il bisogno di dire la propria:<<È una mossa troppo sconsiderata>> commentò <<Come per la tua ribellione contro Papà, Lucifer, scommetto che non hai idea di quello che fai. Ed è il motivo per cui perderai: Michael ha passato gli scorsi millenni nella Città d'Argento, al fianco di nostro Padre, e questo è un vantaggio non indifferente>> si passò una mano sulla corta barba bruna <<Sebbene - lo ammetto - questa volta le tue ragioni siano decisamente più pure, non ho intenzione di supportarti nell'ennesima crociata destinata al fallimento>>
<<Grazie, Zadkiel>> gli disse Jophiel, battendogli una mano sulla spalla.
Quello che - a quanto pareva - si chiamava Zadkiel aveva addosso solo una tunica blu fatta di un materiale pregiato con una profonda spaccatura sul davanti e degli stivali alti fino al ginocchio.
Nella mano destra portava un alto bastone arrotolato, di un tipo di legno molto chiaro, quasi trasparente, al quale non avrei saputo dare un nome.
Luci strinse i denti così forte che avvertii il rumore che produssero gli uni contro gli altri:<<Non posso credere che anche tu, l'Angelo della Giustizia, possa credere una cosa del genere! Come puoi essere così indifferente?!>> gridò.
Zadkiel si avvicinò a noi, scansando i suoi fratelli e le sue sorelle, finché non fu proprio davanti a Lucifer:<<Non provare a venire a dire a me che cosa è giusto e cosa non lo è! Tu sei il Diavolo, fratello, quindi credo che questo ti tolga a pieno titolo ogni voce in capitolo>> disse <<La mia risposta sarà sempre un "no", se sarai tu a domandare. Pensavo che lo sapessi. O forse tutti quei millenni all'Inferno ti hanno fuso le poche sinapsi funzionanti che ti rimanevano?!>>
Non sopportavo che qualcuno parlasse così a Lucifer.
Strinsi i pugni.
Mi resi conto di essere incazzata come raramente lo ero stata in vita mia.
Tra la rabbia che mi sforzavo di reprimere verso i fratelli di Luci e la febbre, mi sentivo la pelle piuttosto bollente.
Strinsi le labbra per non lasciarmi sfuggire qualche insulto.
<<Anche se>> continuò l'angelo, facendo sbattere il proprio bastone sul pavimento <<Devo ammettere che mi piacerebbe fare una chiacchierata con la tua fidanzata... Jennifer, giusto? Vediamo se lei riesce ad essere più convincente di te... Anche se ho i miei dubbi>> disse, beffardo.
<<È molto semplice, in realtà>> risposi io, decisa. Nonostante la febbre, la rabbia mi faceva guadagnare in lucidità:<<Mi sembra di capire che tu sei l'Angelo della Giustizia, e che quindi è tuo compito assicurarti che la giustizia venga messa in pratica qui sulla Terra>>
<<È così>> mi guardava con aria di scherno.
<<E allora direi che fin'ora hai fatto proprio un lavoro di merda>> tutti gli angeli intorno a me si zittirono, sorpresi dalle mie parole <<Con rispetto>> aggiunsi io, ma il tono di voce che utilizzai era sarcastico.
<<Sì, esatto!>> esclamai, rivolta a tutti i presenti <<Perché mentre vostro fratello era troppo impegnato a farsi una sega dopo l'altra, su in paradiso, qui sulla Terra tre umani: un padre, una madre ed una figlia adolescente morivano in un brutto incidente d'auto. Erano le persone più buone e gentili che potessero esistere, e di sicuro non meritavano di finire così!>> mentre parlavo la consapevolezza di quanto fosse vero ciò che dicevo mi accendeva sempre di più, aumentando il mio furore.
<<Sono sicura che già lo sai, ma lo ripeterò: loro erano la mia famiglia, capito, Zachy, o come cazzo ti chiami?! Non c'è giustizia in tutto questo. Ed è solo colpa tua!>>
Presi fiato, sicura di essere rossa in viso. Nessuno degli astanti osava dire una mezza parola, né produrre il più piccolo suono.
<<Quindi... Il minimo che tu possa fare adesso per rimediare a ciò che hai fatto, a me e a tutti l'umanità, è aiutarci a sconfiggere quel bastardo di tuo fratello!>>
Quando terminai di parlare ci fu un lungo intervallo nel quale nessuno fiatò.
Amenadiel e Lucifer, accanto a me, erano tesi come corde di violino, ed io lo ero altrettanto: sapevo che quello che volevo fare sarebbe stato rischioso, sapevo che - se l'angelo l'avesse presa a male - le conseguenze sarebbero potute essere terribili.
Poi, però, Zadkiel alzò le folte sopracciglia scure, sorridendo:<<Mia sorella Remiel aveva ragione su di te: hai coraggio da vendere. E non hai paura di dire la verità per quanto scomoda possa essere la situazione nella quale ti trovi: hai il mio appoggio. Forse>> e poi, rivolto a Luci:<<Ringrazia la tua fidanzata>>
<<Non ci posso credere!>> esplose Jophiel <<Fratello, ti sei fatto abbindolare da un'umana! Sei proprio un'idiota!>> e poi disse una sequela di parole che non capii, perché pronunciate in una lingua che non conoscevo, ma che di sicuro non erano complimenti.
Zadkiel guardò male l'altro, per poi rivolgersi a me:<<Ed ecco il motivo per cui nella Bibbia non viene menzionato nemmeno una volta: il suo brutto caratteraccio!>>
<<A parte gli scherzi - e per quanto nostro fratello Jophiel sia un vero stupido - non posso che dargli ragione: come ricorderete ho appoggiato Lucifer nella sua rivolta, eoni fa, ed è stata la peggiore scelta della mia vita. Non commetterò il medesimo errore una seconda volta>>
La donna che aveva parlato, alta e slanciata, indossava un lungo vestito grigio che brillava di luce propria, con un'ampia scollatura sulla schiena.
Portava i capelli color dell'ebano legati in una lunga treccia che le accarezzava morbidamente la pelle nuda in corrispondenza della colonna vertebrale.
Amenadiel le rivolse un'occhiata incredula e lo stesso fece Jophiel, probabilmente non proprio contento di essere stato definito "un vero stupido".
<<Saraphiel... Sara... Dici davvero?>> domandò Luci.
Lei alzò gli occhi al cielo. Si vedeva che era ancora arrabbiata con lui.
<<Sì>> annuì <<Mi dispiace: non sono d'accordo con le azioni di Michael, ma mi rifiuto di correre il rischio di dover subire la rabbia passivo - aggressiva di nostro Padre per altri duemila anni>>
Gabriel riprese la parola per la prima volta:<<Qui non si tratta di te, Sara, o di me, o di chiunque altro: qui si tratta della giustizia per il bene dell'umanità. Noi siamo angeli, santo Papà, se non siamo noi i primi a combattere per ciò che è giusto, come possiamo pretendere che chiunque altro lo faccia?!>>
Fui rassicurata quando vidi che un buon numero dei presenti annuiva o dava segni d'assenso. Lo stesso però non fece Saraphiel, la quale scosse la testa, irremovibile sulla sua decisione iniziale.
<<Bene>> disse il Diavolo <<Abbiamo sentito alcuni pareri per il teamMichael ed anche per il teamLucifer, e sono sicuro che ognuno qui abbia fatto la propria scelta non la massima attenzione. Sono al corrente, proprio come lo siete voi, che ci sarà una guerra. Un'altra>> mi guardò per qualche secondo, smettendo di parlare, ma poi riprese:<<Sapete tutti come contattarmi, perciò voglio che mi facciate sapere per chi avete deciso. Avete tempo fino a mezzogiorno di domani>> concluse.
Fui tentata di applaudire tanto ero fiera di lui, ma mi trattenni.
<<Andiamo a casa?>>mi sussurrò all'orecchio.
Non vedevo l'ora che lo dicesse: temevo che la febbre fosse salita ulteriormente, e mi sentivo davvero debole.
Ero sul punto di annuire quando una figura incappucciata apparve a pochi metri da noi, nel centro esatto della sala, facendomi sobbalzare per lo spavento.
<<Azrael!>> esclamò Lucifer, evidentemente riconoscendo quello sconosciuto. Pareva sollevato.
<<Chi?>> chiesi ad Amenadiel, in un sussurro.
<<È la nostra sorella minore, l'Angelo della Morte. Va a prendere le anime degli umani quando è il loro momento, e le accompagna in paradiso o all'inferno>> chiarì lui, senza mai staccare gli occhi dalla nuova arrivata.
Rimasi scioccata quando lei si tolse dalla testa il cappuccio del lungo mantello nero che la copriva da capo a piedi, mostrando un volto ovale dai tratti leggermente orientali ed un caschetto con frangetta composto da capelli scuri.
Non saprei come esprimere la sensazione che provai, ma all'improvviso mi sentii congelare le ossa fino al midollo.
Sebbene la ragazza di fronte a me fosse molto minuta e magra, oltre a non avere nessuna enorme falce con sé, metteva dentro inquietudine solo a guardarla negli occhi, anch'essi neri.
Con il passare dei secondi l'attitudine di Lucifer cambio dal sollievo alla preoccupazione:<<Azrael, ma che ci fai qui?>> le domandò.
<<Mi dispiace interrompere>> disse l'Angelo della Morte <<Ma sono qui per Jennifer>>
Un brivido di paura pura mi scosse fino nel profondo dell'anima, non appena mi indicò.
Nello stesso momento Lucifer fece un passo avanti verso sua sorella, guardandola in modo minaccioso:<<No!>> esclamò all'istante <<Non se ne parla nemmeno: stai lontana da lei!>>
Azrael gli sorrise, scuotendo la testa:<<Forse mi sono spiegata male. Permettimi di rimediare, Lu: non sono qui per portare via Jennifer, ma solo per parlarle>>
Lucifer si girò verso di me e ci scambiammo un'occhiata interrogativa: perché mai l'Angelo della Morte avrebbe dovuto essere interessata a parlare con me?
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Ho cambiato qualche piccolo dettaglio nell'aspetto o nella scelta di parte di qualcuno dei fratelli di Lucifer, ma del resto ho cercato di essere il più fedele possibile ai personaggi originali della serie.
Spero vi piaccia il capitolo, perché è stato forse uno dei più difficili da scrivere💗
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