25. Techno

Quindi, in pratica, il buon Don Fabiano era stato anche un analista finanziario.
"Ho mantenuto qualche contatto, anzi più di uno..." lasciò intendere.
"E con chi penserebbe di lavorare?"
"Con la Graamen Bank, quella del microcredito di Yunus, sono interessati a iniziare qualcosa anche qui".
Nereo era sempre più convinto che il sacerdote ben sapesse quello che faceva, perciò alla fine del colloquio scrisse con convinzione sul proprio quadernetto che il progetto di Don Fabiano era uno di quelli da tenere d'occhio.
Poco dopo che lo ebbe congedato, se ne andò un attimo fuori sul prato a sgranchirsi le ossa. La mattina era abbastanza movimentata e i primi incontri dell'incaricato avevano già scombussolato a sufficienza la giornata. Quello che si domandava era il perché e con quale scopo Alberto Comi, detto anche il 'giovanotto' in paese, gli avesse chiesto un incontro.
Alberto Aveva ormai quarantacinque anni, tuttavia era perfettamente convinto di essere un eterno giovane, o comunque di avere diritto a rappresentare sempre il 'nuovo' e le opinioni giovanili. Diciamo un giovanilista. Arrivò vestito con un abbigliamento che naturalmente non era affatto consono ai suoi 45 anni, tra jeans strappati, maglietta a collo largo e taglio di capelli completamente cresteggiante, se pur abbondantemente brizzolato.
"Bella Nere! Zio ti ho portato un progetto."
Come esordio non c'era male.
"Alberto, ciao anche a te, cosa hai pensato".
"Cioè praticamente..."
Nereo si perse il prologo dopo queste due semplici parole, anche perché odiava che i discorsi iniziassero in questo modo. Amava che le persone venissero al dunque, possibilmente senza troppi fronzoli e soprattutto senza vuote interiezioni. Quando si riprese, fece comunque in tempo a sentire il cuore delle idee del Comi.
"Allora, no? Secondo me l'importante qua in sintesi è dare un po' una svolta a sto paese di vecchi."
"Ah, e come pensavi di fare?"
"Eh, secondo me ci vuole un evento, ma una roba fatta bene, di modo che così possiamo anche tirare un po' di gente da fuori..."
"Un evento di che tipo?" fece Nereo incuriosito.
"Eh io pensavo a una roba per un pubblico giovane, tutta gente giusta di quella che alla fine senza troppe pare si sistema così il grano lo puoi mettere tutto per il core, cioè, per quelli che proprio devi pagare."
A volta Alberto era un po' criptico.
"Continua..."
Il Comi estrasse da una specie di sacca che aveva portato con sé alcuni fogli spiegazzati sui quali si vedevano folle oceaniche e gente che ballava.
"Cosa sono?"
"Questi sono i più forti festival Techno d'Europa"
"Ah, quindi vorresti organizzare un festival Techno... E dove se posso?"
"Non vorrei organizzare un festival – lo interruppe per un momento il Comi – ma IL festival dei festival, il più grande mai pensato in Europa!"
"E dove Alberto?"
"In Val Fontana, al piano dei cavalli, hai presente dove ci sono quelli con le mucche?"
"I pastori, vorrai dire"
"Eh si, proprio quei vecchi barboni lì. Lo facciamo d'estate, ovviamente devono smammare per qualche giorno ma se proprio vogliono con 20 milioni le vacche cioè, gliele portiamo via con la Limousine, che poi le vacche ai trovano bene sulla Limousine fratelloo! Oh grande battuta" ridacchiò da solo.
"Raffinatissima" fece a fil di voce Nereo convinto (a torto) di avere soltanto pensato.
Il progetto proseguiva con amplificatori in mezzo al pendio della montagna, tendopoli e ovviamente "Se viene tutta quella gente io sono per l'ambiente e oh ci vorranno un casino di cessi chimici, non so anche una settantina".
Nereo aveva sentito abbastanza, gli disse di avere capito bene e gentilmente comunicò che si sarebbero risentiti se il progetto fosse stato prescelto.
Appena Alberto, con il suo passo dinoccolato e ciondolante, sparì lungo la strada sulla collina, Nereo pensò un attimo al Piano dei Cavalli invaso da una settantina di bagni chimici portatili. Un incubo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top