14. Il progetto del sindaco
Dopo l'architetto Bongini c'era, per Nereo, il primo appuntamento davvero di peso, non ché l'ultimo della giornata.
A fargli visita sarebbe infatti giunto il sindaco Andrei.
Il sindaco non poteva passare impunemente dal paese, senza farsi riconoscere, salutare, senza ritardi... ecco perché l'Andrei si era letteralmente travestito da cercatore di funghi ed era arrivato a Roncale dai sentieri che sovrastavano la collina, anziché dalla strada acciottolata che saliva dal paese.
"Nereo, che piacere vederti, ero sicuro che avrebbero scelto un bravo ragazzo come te per un compito così delicato, uno in gamba, brillante, attaccato al paese".
In effetti una delle specialità del sindaco era l'adulazione. Si era talmente abituato negli anni a esaltare le qualità dei suoi interlocutori (per lo più per calcolo) che non si rendeva più assolutamente conto di farlo. Usciva così, spontaneamente. Ma Nereo era attrezzato, e l'adulazione non lo colpiva minimamente.
"Signor Sindaco"
"Ma chiamami pure Michele, non c'è alcun problema"
"Come vuole"
Il sindaco Andrei parve scrutare l'incaricato per qualche secondo poi, dopo che ebbe in qualche modo inquadrato chi aveva di fronte, lo guardò fisso negli occhi, cambiando espressione e assumendone una di assoluta lucidità, furbizia ma anche onestà che raramente (per dire mai) i cittadini, esclusa la sua segretaria Rosa, gli avevano visto in volto.
"Ascoltami bene Nereo, io sono un uomo al quale la politica piace. La faccio da molti anni e anche con un certo successo. Ma sono anche piuttosto bravo nel mio mestiere, se è vero che i miei consensi sono sempre stati in crescita."
Riflessione opinabile, ma quantomeno democraticamente fondata.
"Dunque, io credo che siamo su questa terra, tu lo sai che sono credente, per lasciare un segno e una traccia del nostro passaggio nel tempo che ci viene dato a disposizione. Ecco perché vorrei fare ora qualcosa che faccia di Michele Andrei un sindaco che si possa ricordare in futuro."
"Comprensibile..." ammise quasi con una formula di passaggio il buon Nereo.
"Voglio però, ovviamente, che questo non sia un qualcosa che piace a me o che sia esclusivamente a vantaggio di qualcuno. Voglio davvero che si dica che il Sindaco Andrei è stato un ottimo sindaco perché è riuscito a fare qualcosa di buono per il paese, investendo bene i soldi ottenuti da questa possibilità".
"Continui, signor sindaco" gli rispose speranzoso.
"Un progetto che faccia entrare questo paese nel futuro, che rappresenti una grande opportunità e che venga studiato anche dai paesi limitrofi e da quelli lontani. Qualcosa di semplice e al contempo estremamente innovativo".
Nereo cominciò davvero a farsi curioso. Che cosa avrebbe proposto il sindaco? Un percorso per il ciclo a rifiuti zero, un progetto di paese 3.0, un qualcosa legato all'informatica avanzata, alla realtà aumentata, al turismo diffuso?
"Ecco, conosci la storia dell'Osservatorio di San Bernardo, vero?"
"Certo signor Sindaco"- Il primo cittadino si riferiva al piccolo osservatorio astronomico realizzato in un alpeggio del comune grazie alla passione di un testardo gruppo e a qualche fondo pubblico.
"Non sto a girarci intorno: voglio potenziarlo e fare sì che diventi un centro di ricerca, con collegamenti universitari, scienziati, visite didattiche e, perché no, una potenziale attrattiva turistica. 20 Milioni per un progetto del genere sono anche pochi, ma avendo una tale disponibilità liquida sono abbastanza sicuro di poterne trovare più del doppio tra fondi pubblici, enti di ricerca e una eventuale 'partecipazione' al progetto".
Nereo era ammirato, non era sicuro in effetti che quello fosse la migliore iniziativa possibile ma gli sembrava un'ottima idea, disinteressata e realmente impegnata per il paese.
Dopo qualche domanda prese i fogli e congedò il sindaco, scrivendo sul suo quaderno, al punto 2. "Nuovo osservatorio: progetto del Sindaco".
Cominciò a guardare le carte: tutto sembrava bello, disinteressato, ordinato e preciso: una boccata di aria fresca. Sembrava... ma lo era davvero? In fondo, come dicono i proverbi non è tutto oro quello che luccica.
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