Prologo

Era una notte di fine inverno e la giovane Asha gironzolava ancora per i boschi. La ragazza, che andava verso i 30 anni, era di indole ribelle e odiava farsi dare ordini. I suoi genitori volevano per forza che imparasse a diventare una cacciatrice ma lei non voleva mangiare la carne ed era più propensa a studiare la magia degli sciamani. Era considerata una testa calda nel suo villaggio, a tal punto che gli abitanti dicevano che grazie ad Asha nessuno sarebbe morto assiderato d'inverno. Asha non vedeva l'ora di andarsene dal villaggio natale, il Clan del Lupo di Bronzo, e di vivere da sola, secondo il suo codice morale e non quello del clan. Asha non sapeva se seguire o meno il suo totem, il lupo della comprensione, in quanto era piuttosto neutrale verso queste creature, considerate sacre nel suo villaggio. Non le piacevano i loro ululati, che, secondo lei, erano inquietanti, soprattutto di notte, ma aveva promesso a sé stessa che non gli avrebbe mai dato fastidio. La filosofia della ragazza era "te lasci in pace me e io lascio in pace te". Asha scosse la testa, scacciando i pensieri sui lupi e sul suo villaggio, e raccolse un po' di neve per lo sciamano. Era utile per curare la febbre o trasformarla in acqua, se messa in una pentola sul fuoco. Asha la nascose in una piccola scodella, di modo che non si sciogliesse a contatto con il suo calore corporeo, e si alzò per tornare a casa, sperando che fosse l'ultima volta. Di sfuggita, la ragazza intravide un branco di lupi, che correva dietro gli alberi di fianco a lei. Asha si limitò a guardarli con circospezione ma nessun lupo si girò a guardarla. Nessuno tranne uno. Un lupo un po' piccolo e lento, dal manto marroncino e bianco, indugiò a osservare la ragazza di quasi 30 anni, muovendo le orecchie. Il suo sguardo venne ricambiato dagli occhi quasi neri di Asha. Rimasero così per alcuni secondi, poi un lupo ululò e il piccoletto se ne andò di corsa a raggiungere i suoi compagni. Asha sospirò e si diresse verso il suo villaggio, preparandosi mentalmente per l'ennesima predica.

Il sole stava sorgendo, quando Asha tornò al villaggio. Quasi tutti erano svegli, pronti a svolgere le loro attività quotidiane. Soltanto i bambini e pochi adulti dormivano ancora, tenuti d'occhio dagli anziani. Gli uomini e le donne si preparavano per la caccia, mentre altri radunavano le provviste per la colazione. Asha individuò suo padre, nonché capoclan, che affilava la punta della sua lancia con un sasso. Sembrava non far caso alla figlia, finché lei non si avvicinò abbastanza. -Finalmente sei qui, Asha.- disse l'uomo, che si alzò in piedi. Asha incrociò le braccia al petto, facendo tintinnare le pentole. -Ebbene sì, sono ancora qua, papà.- ribatté lei. Il capoclan sospirò e mise una mano sulla spalla della figlia. -Lo sai che la magia può essere pericolosa.- Asha aggrottò la fronte e fece il verso a suo padre. -Novus, dobbiamo andare!- gridò una delle donne. Novus era il nome del padre di Asha. Lui annuì. -Sono subito da voi, Aqua. Ricordati cos'è successo a tua madre, Asha.- disse l'uomo, poi si incamminò dietro al suo gruppo di cacciatori. Asha aveva voglia di urlare ma non uscì niente dalla sua bocca. Sua madre, Snow, era morta 20 anni prima in circostanze misteriose, appena fuori dal villaggio. Di tutti i suoi oggetti, Novus conservava solo un bracciale di legno, mentre Asha aveva al collo il totem del lupo, appartenuto alla madre. Ma Novus sospettava che la compagna avesse studiato di nascosto la magia e che ne avesse usata così tanta da farla morire. Ad Asha non importava, era sicura che fosse stato qualcos'altro a uccidere sua madre, non di certo la magia, anche se il corpo della donna non aveva ferite esterne o tracce di soffocamento. Era un altro motivo del perchè Asha voleva imparare la magia: capire cos'avesse ucciso sua madre. La ragazza si limitò a sbuffare ed entrò nella tenda dello sciamano, che l'accolse quasi con rimprovero. -Quante volte ti ho detto che non devi allontanarti di notte? E' proprio il momento in cui saltano fuori i demoni della foresta.- disse l'anziano sciamano, che stava masticando lentamente un pezzo di pesce. Asha posò le pentole di neve sul tavolo centrale, accanto alle misture di erbe e piante, e si sedette accanto al fuoco. Era abituata alla lentezza dell'anziano ma quella mattina stava perdendo la pazienza. -Possibile che debba sempre fare quello che mi dite tu e papà?- domandò Asha con irritazione. Lo sciamano ingoiò il suo pesce e mise la lisca di pesce sul tavolo. -Asha, tra poche lune tu compirai 30 anni e avrai l'età giusta per scegliere la tua strada ma prima devi imparare. Tu ami la magia, la studi da anni grazie a me ma non sei ancora pronta ad avventurarti da sola nella foresta.- La ragazza fece del suo meglio per non sbuffare e aiutò il suo maestro a staccare le lische del pesce. -Senti, Bumble, finora sono sopravvissuta a tante notti da sola nel bosco. Cosa mi impedisce di farlo ancora?- Lo sciamano mise le pentole di neve sopra il fuoco, anche se gran parte della neve si era già sciolta. -Hai solo avuto fortuna, Asha. I demoni si stanno moltiplicando, fanno fuggire le prede e morire di fame i predatori. La magia purtroppo non può fare molto.- disse Bumble, che tossì sul fuoco, facendo aumentare la fiamma. Asha si trattenne dal commentare. -Ora lascia perdere i demoni e concentrati, se proprio insisti a voler sapere tutto sulla magia.- disse Bumble, che tolse le pentole dal fuoco. Asha fece un sorrisetto, pensando che ora il vecchio burbero avrebbe fatto qualcosa di davvero utile. I 2 fecero lezione di magia per il resto della giornata, fino a quando i cacciatori non tornarono con un grosso cervo appena ucciso.

-Demoni... puah!- borbottò Asha, quando finì di preparare le erbe su cui esercitarsi. Lo sciamano le diceva di fare pratica con gli incantesimi semplici, poiché con quelli più difficili si sarebbe prosciugata troppe energie o rischiava la vita, ma la cosa più importante era pronunciare bene le formule. Quella sera Asha decise di provare con un incantesimo di trasmutazione sulle erbe, lontana dal villaggio, così almeno nessuno le avrebbe detto qualcosa. Bumble le aveva assicurato che era abbastanza facile e, durante la giornata, le aveva insegnato e dimostrato la formula. Ora toccava alla ragazza fare pratica e rendere orgoglioso quel brontolone, che cascava nelle sue vesti di pelliccia. Asha prese un pezzo di vischio e provò a farlo diventare una rosa. Asha sbuffò ma doveva aspettarsi che il primo tentativo non riusciva quasi mai, cosa che Bumble le ripeteva mille volte. Ma, al contrario delle altre volte, Asha era determinata a non lasciarsi scoraggiare. Se voleva vivere da sola, doveva imparare a essere forte. La ragazza si tirò su le maniche della sua giacca invernale, ignorando gli spifferi gelidi che le rizzavano i peli sulle braccia, e formulò di nuovo l'incantesimo. Ma qualcosa andò storto. La pianta non diventò un fiore. Anzi, era Asha a subire una trasformazione. Si contorse a terra per il dolore o, molto più probabilmente, per lo spavento, e urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni, tenendo gli occhi chiusi. Il suo grido divenne un ululato e, quando la ragazza riaprì gli occhi, vide il mondo da un punto di vista diverso. I colori erano più vivaci, più belli e avevano persino un odore. Asha vide persino delle scie di animali, facendo confondere ancora di più la giovane. Asha scosse la testa e cercò di alzarsi in piedi ma ci riuscì per pochissimo. Ricadde su 4 zampe e lanciò una rapida occhiata a una pozza, prima di perdere coscienza. Asha si era appena trasformata in un lupo nero!

Nota dell'autrice: buongiorno a voi ^^ finalmente sono tornata con una storia lunga (ammettetelo che vi sono mancata).

Questa è una storia originale, anche se ho preso ispirazione dal film Disney Koda fratello orso (se non lo avete visto, recuperate appena potete) e dal film Wolfwalkers (che devo ancora vedere per intero ma so a grandi linee la trama). La protagonista Asha è l'alter ego della mia migliore amica (di nuovo, ormai è ovunque nelle mie storie :D) e successivamente ci saranno anche il mio alter ego lupo, quello di mio fratello e del suo personaggio preferito di Star Wars. La foto del capitolo è un paesaggio innevato preso dalla serie Disney the lion guard (consigliata anche quella, soprattutto la terza stagione).

Nel weekend, come sempre, pubblicherò il capitolo seguente. Spero che vi piaccia il prologo e a presto ^^

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