CAP. 13-Ricordi
CAPITOLO 13
Ricordi
Eravamo tutti a terra.
Qualcuno era ferito, altri erano addirittura sotto i pezzi dell'astronave.
Io ero ancora mano nella mano con Mima.
Tossii.
"Mima... tutto bene?".
"Diciamo... ma chi sei?" Disse lasciandomi la mano.
Non sapevo se dirle la verità o mentirle, dovevamo ancora darle il liquido.
"Non mi conosci, non ti preoccupare, siamo qui per aiutarti".
Poi mi voltai verso gli altri.
L'astronave era completamente aperta su un lato.
Eravamo in una foresta, l'astronave aveva incendiato alcuni alberi.
"Ragazzi tutto bene?" Chiese Chandler in ottime condizioni.
Immediatamente mi girai verso i miei figli.
Stavano tutti e tre bene.
"Aaaahhh!!" Gridò Guglielmo.
Accidenti... mi ero dimenticata che di figli io ne avevo quattro!! Ormai avevo del tutto dimenticato Guglielmo.
Mi precipitai da lui. Era rimasto incastrato sotto un pezzo dell'astronave, come anche Tenda un po' più avanti.
"Guglielmo aspetta un attimo che ti libero" Gli dissi spingendo quel pezzo via.
Aveva un profondo taglio nella gamba sinistra.
"Dobbiamo portarti in infermeria" Dissi.
Nel frattempo Saretta e Fiona avevano liberato Tenda.
"Ma dove siamo finiti..." Gustavo stava guardando fuori.
Suor Marika si avvicinò a lui.
"Non sono riuscita a fare di meglio, sono andata nel panico e ho fatto spuntare un buco nero a caso... Siamo tornati sulla nostra vecchia Terra...".
"Cosa?" Chiesi in un sussurro.
"O Dio mio!" Esclamò mamma.
Il Dio Volo si voltò immediatamente verso di lei.
"Oh scusa..." Disse poi mamma.
"Quindi siamo tornati" Disse Shrek.
"Gli alieni sono su questo pianeta allora..." Continuò Emanuele.
Ci girammo verso Suor Marika.
"E perché allora Suor Marika rimane bella e chiara?" Chiese Gabriele.
"Beh... quando eravamo qui gli alieni andavano e venivano. Forse tornano alla loro base" Ipotizzò Francesco.
"Beh... allora ci conviene uscire, perché quassù ormai non funziona più nulla. I motori sono andati distrutti" Disse Gustavo.
Uscimmo dall'astronave.
Per il momento lasciammo Mima, Tenda e Guglielmo lì da soli, in infermeria.
Giusto il tempo di trovare un luogo sicuro.
Stavamo camminando per la foresta, quando un cane mi saltò addosso.
Io subito lo presi e lo lanciai a terra.
Appena lo vidi spalancai gli occhi. Era orribile!!! E parlava!!!
"Grrr Elisa... Ti ricordi di me? Beh, sono il cucciolo di peli a cui non hai mai dato un nome. Ti ricordi quando quei settantasei indiani sono entrati dalla finestra e ti hanno rapita? E mi hai lasciato da solo a morire in quel castello?
Beh, adesso è la mia ora di vendetta" Disse ringhiandomi contro.
"Ho nuotato per chilometri e chilometri per trovarti, e adesso che sei qui, non ti farò scappare!!".
Stava per saltarmi addosso ma io con un calcio lo fermai, uccidendolo.
Era diventato debolissimo. In fondo mi dispiaceva per lui, ma molto in fondo.
Non avevo mai più pensato a quel cane da quel giorno.
Continuammo a camminare.
Qualche minuto dopo raggiungemmo un accampamento.
C'erano 5 ragazzi seduti davanti ad un falò.
Ci avvicinammo a loro.
Appena ci notarono scattarono in piedi e ci puntarono le loro armi contro.
La maggior parte di noi arretrò spaventata.
"Ehi ehi!!! Veniamo in pace!!" Gli disse Gustavo.
"E i cani non sbavano!!" Urlò Francesco.
I ragazzi lo guardarono confusi.
"Siamo alla ricerca di un posto sicuro. Stiamo scappando dagli alieni" Disse Suor Marika.
"Noi non vogliamo compagnia, sho!" Disse uno dei ragazzi.
"Perfavore!!" Continuai io.
"Sentite adesso se non ve ne andate vi sparo tutti! Chiaro??" Disse l'unica ragazza del gruppo puntandoci un fucile contro.
"Aspetta un attimo..." Sussurrò Sgorbio.
Tutti ci girammo verso di lui.
"Si!! Tina!! Sei tu!! Come stai?" Continuò lui.
"Vero!! No aspetta! Lei è Gina!!" Continuò Parmiggiano.
"Ragà, si chiama Nina, mi ricordo benissimo" Disse Emanuele.
"Ma che state a dì, io so Pina. Ma chi siete...".
"Noi ti abbiamo consigliato di picchiare quel tuo fidanzato... Marselo!" Disse Saretta.
La ragazza stava pensando, poi sembro ricordarsi di loro, gli si illuminò il viso.
"Giusto!! Siete voi!! Grazie ragazzi. Da quel giorno nessuno mi ha più messo i piedi in testa, in una coppia sono io che comando. Ho anche creato il mio gruppo di guerrieri" Disse riferendosi ai suo quattro amici.
"Che bello, sono contento per te!" Disse Gabriele.
"Ragazzi ma chi è lei? Ce la presentate?" Chiese Sara.
Gustavo iniziò a parlare "Allora, quando abbiamo recuperato i vostri corpi nei contenitori, eravamo in Brasile.
E lì, prima di farvi tornare, abbiamo incontrato Pina che era disperata a causa del suo fidanzato Marselo.
Avevano rotto e noi le abbiamo consigliato di picchiarlo con tutta la forza che aveva".
"Un momento... Marselo??" Disse Pina guardando Spiderouse.
Lo guardammo tutti.
"We bellissima".
"Lui è Marselo?" Chiesi.
"Si!!".
"Beh... devi sapere che si chiama Spiderouse" Continuai.
Poi Martina si mise in mezzo "Quindi tu stavi con lui eh? E mentiva anche a te? Almeno a te cambiava solo il nome. Quando stavamo insieme cambiava anche sesso! Per messaggio si fingeva la madre!!".
Vidi Antonio lanciarle un'occhiataccia.
"Oh... ragazzi sparatelo" Disse Pina.
Immediatamente i suoi amici presero i fucili e bucarono in mille pezzi Spiderouse.
Rimanemmo senza parole.
"Vabbè dai tanto era inutile" Disse Papà.
"Si infatti, io lo odiavo" Disse Mirella.
"Ma anche io, ero sempre con lui solo perché volevo vedere come sarebbe finita. Beh, è finita" Continuò Rosita.
Ci facemmo tutti una risata, poi Gustavo tornò serio e si rivolse a Pina "Se lo fai con un altro di noi sei fuori".
Rimase leggermente scossa.
"Vabbè dai, se volete vivere qui con noi dovremmo costruire altre capanne, perché qui ce ne sono solo sei e una è per il cibo e le armi. Ah, quasi dimenticavo, gli alieni arrivano una volta ogni due giorni, alle ore 14:56. Di solito noi ci andiamo a nascondere dentro quella grotta".
"Okay okay...ma quindi... siamo in Brasile?" Chiese Shrek a Pina.
"Magari... il Brasile è andato distrutto tre anni fa, per fortuna che mi stavano arrestando per aver picchiato Marselo.
Ero su un aereo, diretta al carcere.
Ad un certo punto l'aereo ha notato dei corpi che stavano precipitando sulla Terra, così ci siamo fermati alle Hawaii.
Ed eccoci qui, alle Hawaii".
Quelle erano le Hawaii? Ma era una foresta in fumo! Impossibile!
In soli tre anni era andato tutto distrutto!
Un posto bello come le Hawaii, cambiato completamente.
Stavo seriamente iniziando a preoccuparmi per quello che sarebbe successo dopo, in guerra.
Immaginai in quella stessa foresta triliardi di alieni e il Papa.
Non ce l'avremmo mai fatta.
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