8.Una notte particolare

[Leggete Il spazio me ]

"Nessuno si avvicinerebbe al fuoco dopo aver capito che scotta.
Nessuno, tranne chi ha un motivo valido per bruciarsi."

Esco dal bagno, pienamente convinto di tornare a nel letto, per provare a dormire.
«Stiles» Sento chiamarmi dalla stanza accanto a quella dove dovrei andare io.
È la stanza di Derek.
Tiro un sospiro prima di avvicinarmi alla porta socchiusa della stanza, cigola appena e mi maledico mentalmente per il mio essere sgraziato.
«Entra» Mormora e io mi faccio mille complessi sul perché mi voglia nella sua camera da letto.
Il possibile stupro mi passa per la testa, ma rimuovo subito l'idea.
Non so nemmeno il suo orientamento, che idee mi faccio passare per la testa?
Ci sono tante cose che vorrei sapere sul ragazzo dagli occhi verdi.

«Derek?» Lui annuisce, se non è un muta-forma è ovvio che sia lui.
Poso lo sguardo sul letto, ma lui non c'è.
Dov'è?
Entro del tutto e mi guardo attorno, noto il ragazzo nel piccolo balconcino della finestra.
Mi avvicino a lui, stando però a debita distanza.
Si è messo un paio di pantaloni e una felpa, nonostante siamo in pieno Agosto la notte qui c'è freddo.

«Ho pensato parecchio a ciò che mi hai detto, lo sai?» Dice fissando il cielo stellato sopra di noi.
«A cosa?» Oso chiedere.
«Alle stelle, sai è bello sentirsi sorvegliati da qualcuno che pensavi ormai perso.» Risponde e poggia le mani sul cemento del balcone.

Volto lo sguardo sul ragazzo accanto a me, dopo queste parole il suo sguardo sembra perso, lui pare più piccolo e indifeso, più debole.
«E se te lo chiedi, sì, io ho qualche stella di lassù, ho qualcuno che mi osserva, la mia famiglia per l'esattezza.» Ammette il tutto con un filo di voce, sembra che stia per piangere.
«Non sei costretto a parlare se non vuoi, insomma, non intendo dire che non ti voglio sentire, dico solo che non sei costretto a parlare, tutto qui. » Dico distogliendo lo sguardo dal ragazzo.
Ridacchia divertito.
Cosa c'è da ridacchiare?
«Ora comprendo perché hai detto di essere logorroico» Accenna un lieve sorriso mentre abbassa il viso sulle proprie mani.
Mi passo una mano sul viso, ridacchiando anch'io.
Come fa a farmi cambiare l'umore così tante volte in così poco tempo?
Questo ragazzo mi farà impazzire.

«... sì, insomma, ero molto legato a loro, non c'è altro da dire.» Finisce di spiegare, facendo cadere il cuscino che stava facendo roteare, sul mio viso.
Sì, ora siamo entrambi coricati sul suo letto da una piazza e mezzo, io mi sono messo al lato del letto, ricevendo da Derek uno sguardo rassegnato.

Sbuffo col cuscino sopra il viso e in tutta risposta lo rimetto sopra il viso del ragazzo.
«Ragazzino, come hai osato?» Dovrebbe sembrare serio, però mi ritrovo ad immaginare il sorriso sotto il cuscino.
Mi ritrovo a voler essere il cuscino, solo perché è a contatto con le sue labbra.
«Eehe, mi dispiace Sourwolf» Rido, voltandomi su un fianco, verso il ragazzo.
Si leva il cuscino dal viso e mi guarda con il sorriso che mi ero immaginato.
Insomma, è qualcosa di stupendo.

Poggio una mano tra i suoi capelli, non curandomi di ciò che sto facendo.
Incastro le dita tra quei morbidi capelli talmente scuri che sembrano neri, mi passo la lingua tra le labbra mentre osservo la mia mano compiere quel gesto talmente rilassante.
Abbasso lo sguardo dalla mia mano al suo viso, notando il suo sopracciglio alzato, realizzo cosa sto facendo e levo immediatamente la mano, come ne fossi scottato.
«Tu, hai qualcuno tra le stelle, non è vero?» Osa chiedermi con un filo di voce, come per non interrompere quell'aria rilassante.
«Mia madre» Rispondo solamente.
«Donna stupenda, immagino» Dice lui.
«Come fai a dirlo?»
«Ha messo al mondo un ragazzo come te» Dice come fosse una cosa ovvia.
Arrossisco visibilmente e un sorriso divertito appare sul suo viso.
Non è chiaro, l'unica luce che abbiamo è quella della luna che ci illumina attraverso la finestra ancora aperta.

Aver nominato mia madre dovrebbe farmi male, ed è così infatti, però non mi sento crollare come sempre, mi sento come se parte del dolore è colmato da qualcosa o qualcuno di positivo.
Alzo lo sguardo e sorrido guardando Derek davanti a me, con gli occhi chiusi e le labbra leggermente schiuse.
Dorme con in volto un espressione rilassata e una braccio sul mio fianco.
Aspetta, un braccio sul mio fianco!?
Sbuffo arreso, guardo l'ora sul telefono che tengo in tasca.
Sono le tre del mattino passate, è il caso che mi metta a dormire.
Mi spingo leggermente più avanti e poggio la testa nello stesso cuscino del ragazzo, prendendo lentamente sonno.

Mugulo qualcosa di incomprensibile quando sento una mano calda sulla mia guancia.
«Ma buongiorno» mormora Derek con voce roca, a pochi millimetri dalle mie labbra.
Sorrido, buongiorno migliore non potevo desiderare.
Mi lascia un lieve bacio a fior di labbra e poggio una mano sul suo petto baciandolo nuovamente.
«Mhmm, c'è Chris in soggiorno» Mi ricorda, annuisce distrattamente, non mi interessa altro che non sia Derek.
«Sti» Sento chiamarmi

«Sti» La voce che mi chiama è più chiara.
Faccio per alzarmi quando però sento qualcosa bloccarmi, è il braccio di Derek attorno alla mia vita.
Sbuffo, Christopher è sullo stipite della porta che mi guarda ancora leggermente addormentato.
Ma non sono scocciato per quello, più che altro perché non posso muovermi senza svegliare il ragazzo che preme dietro di me.
Senza alcuna alternativa mi volto faccia a faccia col ragazzo.
«Derek» Mormoro scuotendolo leggermente.
«Sti resta nel letto... ancora un po'» Risponde, però sta sognando, è evidente.
Cerco di non pensare a cosa sta pensando, non mi riguarda.
«Derek..» Ripeto, questa volta borbotta qualcosa tra sé e leva il braccio dal mio fianco per grattarsi gli occhi con il dorso della mano.
Sembra quasi un bambino.

Mi alzo dal letto e gli rivolgo un buongiorno prima di uscire dalla stanza con Chris che mi aspetta ancora per sapere dov'è il bagno.

Sto fuori dalla porta mentre aspetto che il bambino esca dal bagno.
Guardo l'ora sul telefono, sono appena le otto, sto crollando dal sonno, ma non posso dormire, dobbiamo tornare all'appartamento.

Mi guardo attorno nel piccolo andito, trovo un pacco di post-it e un portapenne sul mobile.

Christopher riprende i suoi peluche, salutiamo entrambi il ragazzo che è appena entrato in bagno, lascio un post-it sul tavolo della cucina ed usciamo dal appartamento.

Come avevo detto, è stata una lunga notte.

Spazio me
Cosa avrà sognato Derek?
E Stiles cosa avrà scritto nel post-it?

Comunque, ho una storia da consigliarvi.
È di pll2016, si intitola "Quello che le telecamere non vedono", a parer mio è una storia davvero bella, merita di essere letta, aggiornamento dopo aggiornamento.
E niente, dovete assolutamente leggerla, non sapete che vi perdete se non lo fate u.u
E niente, come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Eeee, ah
Buon Ferragosto a tutti/e!
Ciau personcine carine!

-Claw

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