6.Riflessioni e desideri
"Le persone vanno ascoltate quando stanno in silenzio, vanno guardate mentre dormono, aiutate quando si sentono invivibili."
È passato un mese e mezzo circa dalla prima volta che Christopher è scappato la prima volta a casa di Derek, il rapporto tra noi tre è migliorato.
Almeno così pare, Derek è più sé stesso ora, Chris so che ci va spesso e io, niente, io accompagno Chris quando Margaret non c'è.
Per esempio oggi c'è, motivo per cui sono sdraiato sul mio letto mentre fisso il soffitto sopra di me.
Mi alzo a chiudere la finestra e con monotonia torno nel mio letto.
Amo la spontaneità della maggior parte dei bambini, proprio come quando vogliono una carezza e ti prendono la mano e la poggiano sulla loro guancia, invitandoti a farlo, su quella loro tenera pelle morbida.
La loro inconsapevolezza, il loro modo di prendere le cose così alla leggera.
Mi ritrovo a pensare a Chris, che con così tanta facilità è andato in quel appartamento, senza un motivo preciso e ha portato un ragazzo ad affezionarsi a lui, semplicemente essendo sé stesso.
Mi ritrovo a voler essere quel bambino, non solo per avere il suo carattere, ma per poter avere così facilmente quel ragazzo dagli occhi verdi e i capelli scompigliati.
Quegli occhi verdi che mi hanno scrutato, studiato e messo a disagio.
Quei capelli che desidero ancora mettere bene, oppure metterci sopra le mani.
Saranno soffici e morbidi come sembra? Oppure saranno secchi e orribili al tatto?
Oppure quel sorriso stupendo, quello sincero intendo, quello raro, non quello che rivolge a chiunque, ma quello che ti rivolge quando sta davvero bene.
Mi giro faccia nel cuscino, in attesa di trovare qualcosa da fare al posto di pensare.
In realtà ho del sonno arretrato, ieri ho praticamente costretto mio padre a parlarmi del caso che sta affrontando e quindi abbiamo finito per andare a dormire troppo tardi.
«Stiles, sono a casa» Sento chiudere la porta al piano di sotto, mio padre è appena rientrato da lavoro.
«Va bene!» Rispondo con la voce ovattata dal cuscino.
Un rumore indefinito interrompe il silenzio nella stanza, mi volto è una figura di spalle è seduta al bordo del mio letto «Derek?» Chiedo con un filo di voce, mi metto a sedere, accanto alla figura.
Sì, è Derek, seduto accanto a me, sul mio letto.
«Derek, che fai qui?» Chiedo notando che il ragazzo non si gira, non da neanche segno di voler parlare, però questo non è una novità.
Borbotto qualcosa tra me e osservo il piccolo gesto compiuto dal ragazzo, un lieve sorriso è visibile sulle sue labbra, nonostante sia voltato di spalle a me.
Si muove, lo guardo osservare la stanza attorno a noi.
Noi? È così strano usare un noi, quando qui è incluso lui, con me.
«Come sei entrato?» Oso chiedere, in effetti ora che ci ho fatto caso non l'ho sentito entrare.
Ridacchia e si volta verso di me «Sono passato dalla finestra» Mi fa notare la finestra socchiusa.
Ma non l'avevo chiusa?
«Non farlo più» Sembra così tranquillo.. Inclino il viso di lato, accennando un sorriso.
Scuoto il capo e lo guardo seriamente «Mio padre avrebbe potuto scoprirti e poi ho preso io un colpo».
In tutta risposta Derek solleva le spalle e mi sorride «Ma non è successo, tuo padre non ci ha sentito e noi siamo qui, tranquilli»
Annuisco solamente, perso nel scavare oltre quelle iridi che mi osservano come fossi la cosa più importante che ha.
Mi ritrovo ad avvicinarmi al ragazzo, a volere meno distanza tra noi.
Il sorriso che aveva sparisce, ora è il suo sguardo a parlare, lo punta prima sul mio, poi sulle mie labbra.
Mi rendo conto di aver fatto lo stesso quando sento le sue morbide labbra contro le mie, socchiudo gli occhi e lascio che a parlare ora siano i nostri gesti.
Da casto e lento, il bacio diventata appassionato, come se entrambi stessimo racchiudendo in un bacio tutte le emozioni provate in questo periodo.
Porto le mani tra i suoi capelli, scoprendo che sono morbidi come pensavo.
Mi mette schiena al materasso del mio letto e lo sento mettersi a cavalcioni sopra il mio esile corpo.
Mugulo sorpreso dal gesto e poso le mani sulle sue spalle, per no perdere il contatto tra le nostre labbra.
Spingo leggermente il bacino contro il suo per fargli capire cosa mi sta provocando.
Tutto ciò non mi pare nemmeno reale.
Gli mordo il labbro inferiore per reprimergli il gemito che era in procinto di emanare.
I nostri sono una serie si movimenti coordinati tra loro, come i nostri corpi combaciassero l'uno con l'altro.
Separiamo di poco le labbra solo per riprendere fiato, tengo gli occhi chiusi ma sento il respiro affannato di Derek sul mio collo.
Poco dopo non lo sento più, però sento la sua lingua e le sue labbra, vogliose contro il mio collo.
Il mio respiro è irregolare, alzo di poco la testa, permettendogli così di compiere il gesto che mi sta procurando un piacere straordinario.
Presi dal momento ci mettiamo entrambi seduto in ginocchio sul letto, per levarci le magliette che sembrano diventate di troppo in questo momento.
Mentre mi levo la maglietta il mio sguardo si concentra sulla lavagna che tengo in camera.
Da quando scrivo così male? Cosa c'è scritto?
Lascio cadere la maglietta sul letto e mi alzo.
Inutile, non riesco a comprendere cosa ci sia scritto.
Ma è inglese ciò che ho scritto?
Ma sono delle lettere?
«Stiles» Mi sento chiamare, non mi volto.
«Stiles» Ripete la voce.
«Stiles, svegliati!» Tutto nero improvvisamente.
«Papà?» Guardo la figura di mio padre che mi osserva preoccupato.
Derek?
Dov'è Derek?
Mi agito nel letto, mi guardo attorno in cerca del ragazzo.
Mi levo le mani di mio padre dalle spalle e mi alzo scattante.
Cerco il ragazzo per tutta la casa..
Niente, non c'è.
Era tutto un sogno?
Era tutto così reale..
Dopo avermi chiesto se stavo bene, mio padre mi ha avvisato che la cena era pronta.
Credo di non aver toccato cibo, ho aspettato che mio padre finisse e mi sono alzato, diretto nuovamente alla mia stanza.
Cosa significava quel sogno?
Perché sto sorridendo comunque mentre penso a Derek?
Prendo il telefono tra le mani.
Perché ho appena preso il telefono speranzoso di ricevere un suo messaggio se lui non ha nemmeno il mio numero?
Non ammetterò mai che credo di starmi innamorando di Derek Hale.
Non lo farò.
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