22.Possiamo essere felici?
"I really need you, I really need of your love right now"
<Sto bene!> Urlo scendendo le scale due a due, sotto lo sguardo di mio padre che sicuramente sta pensando che ho qualcosa anche se sa meglio di me come sto.
Stoo bene! Mi sento bene, cioè non mi sembra ancora vero ciò che è successo, però se sto sognando desidero non svegliarmi più!
Flashback
<Dovresti uscire e svagare, Stiles> Mi dice mio padre, sullo stipite della porta, alzo lo sguardo dal libro, tenendo tra le labbra un evidenziatore giallo. <Devo essere pronto per gli studi, mi manca ancora parecchio> Me ne esco con la prima scusa che mi passa per la testa, in realtà ho finito già il programma e l'ho riniziato, penso che farò così sin quando non dovrò andare.
Mio padre mi prende il libro poggiato sul letto <Quali sono le differenze tra le regole presenti intorno al duemila otto e quelle attuali?> Stavo giocherellando con gli evidenziatori mentre il silenzio si faceva spazio nella stanza, però appena sento la risposta alzo lo sguardo su di lui < Le regole del duemila otto prevedono che queste squadre possano essere impegnate una sola volta nel corso delle valutazioni, mentre le norme previste dalla nuova versione rendono possibili più operazioni di sorveglianza nel corso di una singola valutazione> Dico tutto d'un fiato, mio padre ridacchia fa sbattere di peso il libro sulla scrivania <Stiles, non ti ho nemmeno specificato la domanda e tu mi hai saputo rispondere> Mi fa notare, tirandomi giù dal letto con le forze, mugulo in disapprovazione ma lui sembra non sentirmi, mi carica sulla sua spalla come fossi un sacco di patate e mi lascia scendere solo diversi minuti dopo accanto allo sportello della macchina.
<Questo è maltrattamento dei minori> Incrocio le braccia al petto, seduto accanto al posto del guidatore.
<Hai quasi diciannove anni, non penso che tu sia ancora minorenne, quindi taci> Sbuffo e metto la cintura, non aprendo bocca per tutto il viaggio.
«RICORDATEMI PERCHÉ AVETE MESSO IN MEZZO ANCHE ME?» Urlo scendendo dal vagoncino delle montagne russe, entrambi ridono, devo ammettere che potrebbe essere una registrazione nella mia playlist.
«Perchè..» Chris guarda Derek come per chiedere aiuto, lui in tutta risposta fa spallucce «Perchè senza di te non sarebbe stata la stessa cosa» Derek mi poggia una mano sulla fronte, levandomi dei ciuffetti dal viso.
Ridacchio al ricordo, ricevendo uno sguardo stranito da parte di mio padre, ma ehi, dovrebbe essere contento di ciò.
Sposta la mano dal volante, alla mia gamba, come per darmi conforto, gliene sono molto grato.
Il ricordo comunque è ancora chiaro nella mia testa, è stata una delle giornate migliori nella mia vita, stavo davvero bene, avevo Christopher con me, non del tutto Derek, ma stavo iniziando a passare del tempo con lui, magari me ne stavo lentamente innamorando senza accorgermene.
Veramente non mi sono accorto di niente, è passato tutto velocemente, la notte che mi ha notato, quella in cui gli ho fatto cadere la roba addosso, la serata al luna Park, la notte sotto le stelle, noi, insomma, mi sono innamorato e non me ne sono accorto.
Ha iniziato a farsi spazio nella mia vita e l'ha resa migliore, diventando una parte essenziale di essa. (ringraziamo pll2016 e ICEBLOOD7112 che mi hanno fatto provare questo in prima persona)
<A che pensi?> Mi chiede mio padre, notando il mio lieve sorriso senza mai levare lo sguardo dalla strada davanti a lui.
Volto lo sguardo verso di lui, alzo un sopracciglio come dire: "non è ovvio?" <Derek> Rispondo comunque, riportando lo sguardo e la testa sul finestrino.
.....
<Dovresti mangiare salutare tu> Gli ricordo con un mazzo di patatine in bocca, lui mi guarda addentando il suo panino con hamburger, ketchup, maionese e cetrioli <Hai sempre da ridire, ragazzino?> Mi chiede prendendo la Coca poggiata nel cruscotto davanti a me.
<Fai schifo> Rido, rubandogli la coca dalle mani, lui mi guarda fingendosi offeso, io continuo a bere imperterrito.
Pochi minuti dopo la macchina dello Sceriffo ha carte di patatine e panini sparsi qua e là, bicchieri di bibite poggiate o sui sedili posteriori o sul cruscotto, fa decisamente schifo.
<Penso che domani prima di andare a lavoro dovrai pulire tutta la macchina, fa decisamente schifo> Constato finendo l'ultimo panino rimasto.
<E tu, giovanotto, mi aiuterai!> Mi rimprovera, guardando i sedili dietro di noi, mi rivolge uno sguardo per poi scoppiare a ridere, lo guardo e scoppio a ridere, provando a sentire qualche emozione dopo troppi mesi.
....
<Mi spieghi perché stiamo andando a casa di Derek?> Chiedo a mio padre mentre osservo la strada troppo famigliare che scorre davanti a noi <Derek mi ha chiesto se andavo a prendere le ultime cose ha casa sua, lo hanno avvisato che se non sarebbe andato a prenderle entro pochi giorni avrebbero messo tutto all'asta e sai, per lui tutto in quella casa è davvero importante> Mi spiega, parcheggiando la macchina nei parcheggi della palazzina.
Scendo e guardo l'edificio davanti me con nostalgia, sento che potrei crollare, ma non lo farò.
Mi passo una mano tra i capelli, sospiro mordendomi un labbro e entro nella palazzina, seguendo mio padre.
Oh, le scale dove ho rincorso Chris, sotto gli sguardi divertiti di Derek, tasto le pareti in cartongesso, ricordando le volte in cui mi ci sono ritrovato contro, intento a baciare il mio ragazzo.
Arriviamo al appartamento di Derek, la porta è socchiusa, non mi faccio troppe domande ed entro cauto, cercando l'interruttore, quando accendo la luce mi guardo intorno, sembra tutto... troppo arredato per essere inabitato!
<Chi ha osato toccare la casa di Derek in sua assenza!? Chi!?> Sbraito e mio padre mi prende per le spalle, cerca di farmi calmare quando però qualcuno accende la luce del corridoio <Scusa, però lui mi ha dato il permesso> Dice una ragazza, intimorita da me, mentre indica un'altra figura che si fa spazio nel ingresso.
Penso di star per svenire, il battito del cuore va troppo veloce contro il mio cuore.
Si avvicina a me e in pochi secondi sento delle possenti braccia stringermi come fossi qualcosa di prezioso.
Le mie lacrime gli bagnano quella sua solita maglia aderente, non sento nulla attorno, nulla a parte lui e le sue braccia attorno a me, quelle braccia che mi erano mancate come l'aria, mi era mancato tutto di lui, mi era mancato proprio lui.
Fine flashback.
.... però se sto sognando desidero non svegliarmi più!
Dietro di me la risata di Derek mi agita ancora più!
Ancora non realizzo che sia tornato!
Si stiracchia scendendo le scale e appena giunge a poca distanza tra me e lui, gli prendo le mani, baciandolo <Quindi possiamo essere felici?> Chiedo a pochi millimetri dalle sue labbra, con i fiati che si mischiano, lui in risposta alla mia domanda posa nuovamente le labbra sulle mie, lasciandomi assaporare quelle labbra che mi erano tremendamente mancate.
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