6. L'uomo della cabina blu

Tra i due rossi, almeno Wilfred conosceva le regole.

L'altro improvvisò alla bene e meglio, intuendo le regole dagli altri.

Non segnò altri canestri, ma fece qualche azione efficace e l'adulto appoggiato a uno dei canestri, capelli lunghi fino a poco sopra le spalle e occhi chiari, un altro viso famigliare per il Signore del Tempo, annuiva soddisfatto.

Doveva essere l'allenatore di quella banda di scappati di casa, ma non diceva nulla.

Lasciava che i ragazzi si riprendessero e complimentassero da soli.

Quando stava per farsi sera, molti se ne andarono scambiandosi spintoni e pacche sulla schiena.

L'allenatore si prese il pallone, strinse la mano a Rory e se ne andò per le strade, con il passo pesante di un senza causa.

Rory, dopo essersi liberato della pettorina, tornò alla panchina con la faccia paonazza.

"Sete?"

Il Dottore gli allungò una bottiglia di plastica. Sembrava una di quelle bevande energetiche dai colori sgargianti.

Rory, senza farsi domande, ne bevve un sorso; era gelida.

"Dove la tenevi nascosta?" Chiese, confuso.

"Nella manica!" Rispose quello, alzando il braccio.

"Da quando la manica di una felpa è refrigerata?"

"Abilità da Signore del Tempo!"

"Ehi! Rory!"

Wilfred, ultimo rimasto dei ragazzi, li raggiunse.
Non sembrava aver versato una goccia di sudore per tutta la partita.

"Oh..." guardò il Dottore e annuì "Tuo padre?" Chiese, con estrema educazione.

"Cosa? No! Certo che no!"

"Sono il Dottore!"

Rory roteò gli occhi al cielo. Il Dottore aveva allargato le braccia e fatto un sorriso, come fosse ad uno spettacolo di magia per un compleanno.

Wilfred alzò un sopracciglio, mugugnando pensieroso.

"Beh, siete di queste parti? Non vi ho mai visto in giro"

"Oh, no, veniamo da... da un'altra città!" Rispose Rory, asciugandosi la fronte.

Un conto era una partitella nel passato, un altro era intavolare una conversazione che non rischiasse di alterare il continuum spazio tempo.

Sicuramente Jack sarebbe stato fiero di lui.

"Oh, avete la macchina qui vicino?"

"Il Tardis è distante qualche strada"

Il Dottore lo stava facendo apposta.

Sapeva essere molto stupido, alle volte, ma in quel caso sapeva esattamente cosa stava facendo.

Volevo essere sicuro che non ci fosse alcun collegamento tra quel ragazzo e quei Temple Noble.

Però Wilfred sorrise e guardò il Dottore, poi Rory, poi ancora il Dottore, come se non aspettasse altro che qualcuno gli dicesse che aveva sentito male.

"Tardis? Intendete cabina blu della polizia?"

"Come..."

"Tu..." Wilfred indicò il Dottore "Sei il Marziano! Oh, santo cielo!"

Poi lo studiò con attenzione dalla testa ai piedi, mentre Rory si chiedeva se stessero modificando il corso della storia o meno.

"Mamma ti raccontava diverso..."

"Più magro?"

"Più giovane..."

Rory scoppiò a ridere e ricevette la puntuale occhiataccia del Dottore, che non commentò per nulla la cosa.

"Come si chiama tua madre?"

"Donna Temple Noble"

Il Dottore sorrise, uno di quei rari sorrisi che riservava ai momenti che li meritavano davvero.

"Credevo fossero favole! Alcune mamma non se le ricorda neanche per intero!"

Rory tirò la manica della felpa del Dottore, perché sembrava caduto in trance.

Fissava un punto lontano del parco, pensando a centinaia di cose tutte insieme.

Un vulcano che esplodeva tutto intorno a lui, una compagna di viaggio senza peli sulla lingua, neve e Ood, una biblioteca e una supplica lasciata al vento.

Poi scosse la testa e tornò in sé.

"Posso chiedere come sta?"

"Alla grande!"

"Dottore, non dovremmo andare ora?" Domandò Rory.

Si era ricordato, da qualche sporadico racconto di Jack, di quella Donna e da come ne parlava suo padre era successo qualcosa di molto grave tra lei e il Dottore.

Probabilmente era meglio levare le tende il prima possibile.

"Ve ne andate già? Ma no!" Protestò Wilfred, prima che potesse farlo il Dottore "Devi assolutamente passare almeno a salutare mia madre" aggiunse con entusiasmo.

Il Dottore scosse la testa, il sorriso sparito, solo l'universo sa dove.

"Non è una buona idea, credimi. Tua madre non deve sapere che io esisto"

"Non obiettare" gli consigliò Rory "Limitati ad annuire quando ti guarda" aggiunse, ripetendo a papagallo le raccomandazioni di Jack.

"Ma venite a cena, per favore. Oggi è il venerdì della pizza!"

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