24. Epilogo
I danni strutturali all'Università vennero riparati in cinque giorni, ma quello interni richiesero un tempo più lungo e tutti gli esami e corsi furono sospesi fino a data da destinarsi.
Il centro commerciale riaprì tre giorni dopo l'attacco e lo stesso per gli sporadici centri residenziali poco distanti.
Che ironia.
Intanto, casa Harkness, su una delle innumerevoli nuove Terre, in una serata passò dalla popolazione di un abitante a ben cinque.
Sembrava un astronave dei vecchi film terrestri, con le pareti lisce e tanto bianche da far venir il mal di testa.
Rory si ricordava ancora quando da piccolo Jack gli aveva lasciato imbrattare di pittura l'intero corridoio ed era rimasto così per almeno due anni.
Era contento di essere tornato a casa dopo tanto, non che il dormitorio fosse un buco di posto.
Era accogliente a modo suo e la musica altissima che veniva da piano di sopra, dal dormitorio femminile, non lo faceva mai sentire solo, ma casa era tutt'altro.
Gli ospiti arrivarono tutti insieme, sul Tardis, che atterrò preciso sul balcone spazioso il giusto.
Rory quasi esplose di gioia nel vedere che il Dottore si fosse ricordato di passare a prendere Wilfred.
Molto probabilmente era tutto merito di River.
"Jack è andato a prendere le pizze, arriverà tra poco" spiegò, con un sorriso immenso "Forza, accodatevi!"
La cucina, come il resto della casa, era asettica e bianca. I ripiani tanto puliti da potersi specchiare, semplicemente perché erano semi nuovi.
Jack non era questo gran cuoco e a Rory piaceva il take-away.
"Quindi, novità?" Domandò Rory, aiutando River a sedersi, mentre il Dottore era già crollato nel suo completo elegante.
"Beh..."
"Come sei galante stasera, Junior. Grazie" fece River, sorpresa.
"Tu invece sei sempre bellissima, Melody"
"Allora deve essere l'aria di questa casa a fare male" ipotizzò il Dottore, con uno sbuffo "Novità, dicevi?"
Rory intanto si era seduto accanto a Wilfred, opposti ai pluricentenari.
"Non ho trovato quel simbolo da nessuna parte, nel tempo e nello spazio"
"Immagino sia strano" commentò Wilfred.
"Molto più che strano. È impossibile" ribattè Rory "Quindi non hai nessuna idea"
Il Dottore alzò le spalle: "Non è una strana cyber-confraternità, niente a che fare con il Pantheon del Caos, niente di niente"
La porta d'ingresso si aprì con uno sbuffo e si richiuse quasi subito.
"Ehilà, siete già arrivati!"
Jack Harkness in carne, ossa e cappotto militare, fece capolino dal corridoi, con una pila di cartoni della pizza tra le mani.
"Jack!"
"No, non perdiamoci in chiacchiere! Vediamo..."
Appoggiò la pila di pizze accanto ai fornelli, lanciò la sua giacca su una sedia e aprì il primo cartone.
"Margherita. Grande classico. Questa è di Rory"
Prese un piatto dalla credenza, ci mise la pizza e la lasciò davanti al rosso.
"Poi... Americana! Patatine e Wurstel! Questa deve essere dell'amico di Rory"
"Ti giuro che tra 5 anni forse riuscirà a ricordarsi il tuo nome" gli mormorò Rory, mentre Jack lasciava a Wilfred la sua pizza.
"E ancora, calzone farcito alle sette alghe e quattto funghi... ok, questa è mia" e la lasciò alla sedia vuota.
"Poi, abbiamo una meravigliosa pizza con verdure grigliate, per la sorella di Rory che tutti credevamo morti, ma - ehi - è ancora viva e sempre meravigliosa" lanciò un occhiolino a River, servendogli la pizza.
Il Dottore si massaggiò le tempie con pollice e indice, evitando di uscirsene con frasi poco gentili.
"Infine, con salame piccante e non so che pesci, sembrano alici ma di sicuro non lo sono, il cognato di Rory che di questo passo sarà vivo finché campo, se sapete quel che intendo!"
Il capitano rideva ancora, mentre gettava i cartoni nel cestino nascosto dietro una porticina sotto i fornelli.
Mentre gli altri avevano già iniziato il loro personale assalto, più o meno composto, al disco di pasta, il Dottore si guardò intorno.
Improvvisamente si era ricordato di qualcosa.
"Non doveva esserci anche Susan? Mi sono dimenticato di darle un passaggio"
"Tranquillo, rilassati" rispose subito Rory, pulendosi la bocca con un tovagliolo "Si, l'avevo invitata subito, ma ha detto che non poteva..."
"Nessuna giustificazione?" Domandò Wilfred, con ancora un boccone in bocca.
"Non è così strano" spiegò Rory "Lei è strana, quindi questo non è strano. Seguite?"
"Cominci a parlare come lui" ridacchiò River, assestando un'amichevole gomitata al Dottore che quasi lo piegò in due.
"Meglio di no" esclamò Jack "Non voglio un altro Dottore saccente durante le missioni!"
"Non pre..." poi Rory realizzò "Durante le tue..."
Jack annuì, sorridendo.
"Oddio! Sarò un viaggiatore del tempo!"
"Veramente..." fece per fargli notare il Signore del Tempo.
"Uno vero!" Esclamò il rosso, rischiando di rovesciarsi dalla sedia e facendo ridere tutti i presenti.
Aveva tutto il tempo per le missioni con suo padre, prima di tornare sui banchi dell'Università.
Dopo la figura non eccelsa durante l'attacco cybermen, doveva ancora far valere in sé la sua eredità di centurione.
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