22. Pessimo piano

"Credo di aver capito..."

Rory era seduto su una poltrona, Wilfred su quella accanto e il Dottore che passava loro davanti ogni tanto, scompariva tra gli scaffali e ritornava.

"Forse anch'io. È impazzito?" Azzardò Wilfred.

Rory teneva ancora la pistola tra le mani, invece Wilfred l'aveva abbandonata a terra.

"No. Anzi, sì, ma non è una cosa nuova e non è quello che intendevo"

Rory si guardò intorno, poi si rilassò sullo schienale e osservò il soffitto.

"Vedi, questa è la stanza più grande dell'Università, esclusa la Sala della Conferenze. Però, qui gli scaffali creano un labirinto regolare, mi segui?"

"Non sono un idiota, amico" sbuffò l'altro "Quindi il Dottore vuole tendere una trappola a quelle lattine?"

"Questo" rispose Rory, passandosi la pistola da una mano all'altra "Oppure gli è venuto in mente di cercare un libro che non ha ancora letto"

"Molto confortante" commentò l'amico, sospirando.

"Odio quei cosi!"

"Ma cosa..."

Susan entrò nella biblioteca sbuffando oltre modo, con i capelli tutti spettinati.

"Odio, odio, odio!" Ripeté, mentre River, dietro di lei, sigillò nuovamente la porta.

"Tutto bene?" Domandò Rory, alzandosi.

"C'erano più cybermen di quello che pensavamo, ma siamo ancora intere"

"Ottima notizia!" Esclamò il Dottore, nascosto dietro qualche ripiano.

"Quanti ne hai disintegrati, dolcezza?"

"Zero!" Urlò in risposta, senza farsi vedere "Ma forse salverò tutti. Forse!"

"Che sta facendo?" Domandò la professoressa, abbassando il tono di voce.

Rory si limitò ad alzare le mani, come dire che non c'entrava nulla e qualcuno bussò alle porte.

"Ospiti indesiderati" commentò Susan, sorridendo. Si sistemò qualche ciocca di capelli dietro le orecchie e caricò una delle due pistole. Non aveva già più l'altra, probabilmente persa nella fuga.

"Sono inutili" fece notare Wilfred, che si era alzato con Rory.

Poi notò che anche Rory stava preparando la sua arma e lasciò perdere, senza l'intenzione di recuperare la propria.

Aveva appena firmato con se stesso un armistizio.

Si sentì la sua risata, poi il Dottore riemerse con l'espressione di un bambino in un negozio di giocattoli e tanti soldi nelle tasche.

"Beh? Cosa avete da guardare?" Chiese, senza smettere di sorridere.

Un braccio di metallo attraversò il finto legno della porta e poi un altro e un altro ancora, fino a quando la porta non cadde al suolo.

"Odio quei cosi" ripeté ancora Susan.

"D'accordo, mantenete la calma. Teneteli lontani, ma non uscite. Buona fortuna" e corse ancora.

"Io invece odio lui" sbuffò River, cominciando a crivellare il petto dei primi cybermen.

Erano più numerosi di quelli visti dai ragazzi, quindi dovevano essersene uniti altri.

"No, non lo odi!" Rispose Rory, poi prese per un braccio Wilfred e lo tirò a se "Rimani dietro di me e non fare cose stupide"

"Ripeto, amico, non sono un id..."

Un laser esplose poco lontano dai suoi piedi.

"Sissignore!" Si corresse.

Un'ombra sfuggente passò dietro allo schieramento argenteo, che ormai era entrato al completo nella biblioteca, e un cyberman cadde al suolo disattivato.

"Cosa sta facendo?"

"L'idiota! Non farà mai in tempo!"

Il Dottore corse ancora e riuscì a sonicizzare ben due armature.

Ma River aveva ragione. I cybermen erano troppi e per quanto avrebbero potuto provare non sarebbero riusciti a schivare ancora per molto quei laser.

Un colpo prese di striscio il braccio di Rory, prima che lui e Wilfred trovassero riparo dietro a uno scaffale senza fine.

"Rory!" Urlò River, sentendolo lanciare una bestemmia aliena imparata da poco.

"Sto bene!" Rispose alla cieca, non riuscendo già più a trovare né lei né Susan.

"Non dividetevi! Non dividetevi!" Strillò il Dottore.

Richiamo inutile.

L'armata prese due svolte tra gli scaffali.

"No, no, no!" Ripeté il Dottore, correndo dietro a un gruppo e schivando i colpi dell'altro contemporaneamente.

"Io l'ho detto che era una pessima idea!"

"Tesoro, ti amo. Lasciami fare il mio lavoro!"

"Potete evitare questi battibecchi da vecchia coppia sposata?" Urlò Rory, con tutto il fiato che aveva in corpo.

Questo attirò ancora di più i cybermen verso di lui e Wilfred.

"Spostiamoci verso i libri storici" borbottò a Wilfred, sperando di non essere sentito.

"Non voglio morire" ammise il terrestre, seguendolo.

"E chi ti ha detto che morirai?" Gli sorrise Rory "Andrà tutto bene. Siamo con il Dottore, non ci farà morire"

"Anche mia madre era con il Dottore" gli ricordò, voltandosi all'indietro.

I cybermen non erano più alle loro costole, ma presto avrebbero girato l'angolo con le braccia spianate.

"Quello è un discorso diverso" ribattè il rosso.

"Affatto..." sospirò l'altro.

"Scusa, non so neanche come deve essere"

"Non chiederlo a me. Ma da quando siete venuti a casa lei..."

Per un momento si erano dimenticati del cuore in gola, del sudore freddo, dei capelli di Rory terribilmente fuori posto e dei cybermen alle costole.

Un suono terribile si propagò nella sala, come un sibilo fortissimo, e dischi neri scesero dal cielo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top