21. Qualche spiegazione

L'intero satellite era sotto attacco.

Il centro commerciale era fortunatamente semi deserto e quelle poche persone erano riuscite a scappare con le scialuppe.

L'Università era stata il secondo o terzo bersaglio.

Fortunatamente era un capolavoro di sicurezza e tutto quanto.

Sfortunatamente un assalto cybermen era pur sempre un assalto cybermen.

C'erano esplosioni tutto intorno al perimetro della cinta protettiva alzata prima che il palazzo stesso potesse essere danneggiato.

Purtroppo la cinta cedette in quattro punti, tre su un lato, l'ultimo su quello opposto.

I tre si ritrovarono sullo squarcio maggiore, senza vedere da nessuna parte le ragazze.

"Com'è che l'aria non esce?" Domandò Wilfred, indicando il drappo scuro, puntellato di bianco e giallo.

L'universo là fuori era splendido, se non fosse stato che là fuori c'erano anche i cybermen.

Qualche d'uno di quelli sparò ancora e passò la parete, lo squarcio, e un laser esplose sul pavimento, distante da loro.

"Bolla d'aria" rispose il Dottore "Dovrebbe reggere contro qualunque cosa"

"Dovrebbe?" Sbottò Rory.

"È quello che speriamo tutti" precisò il Signore del Tempo, sorridendo nervosamente.

Alzò il cacciavite e mandò un segnale al sistema d'allarme.

"Muovetevi, mezze calzette" tuonò la sua stessa voce, amplificata dal sistema dell'Università "Sapete dove sono le navette, scappate sciocchi. Ci penseranno gli adulti a risolvere questo"

"Non dovremmo andare anche noi?" Chiese Wilfred, ingenuamente.

A Rory piangeva il cuore, pensare di averlo trascinato in quella furia.

Neppure lui era a suo agio come il Dottore, a dirla tutta, ma non poteva permettersi di fare il codardo ora.

Non ora.

Se si arrendeva ora, cosa avrebbe fatto della sua vita?

Non avrebbe mai potuto lavorare con Jack.

Scappare in quel momento, era come scappare dal Tardis, dal Dottore, dall'avventura e dall'adrenalina stessa per sempre.

Tre cybermen atterrarono attraverso lo squarcio e altri cinque dietro di loro.

"Siamo nei guai" fece Wilfred, vedendo gli uomini d'acciaio avvicinarsi con il braccio destro alzato verso di loro.

"Oh, davvero? Da cosa lo deduci?" sbottò il Dottore con profondo sarcasmo "Corriamo" urlò, quando un laser gli passò sopra la testa.

"Cosa?"

Rory sparò senza pensarci, ma i colpi rimbalzarono sulle armature lasciando solo delle bruciature.

"Funziona così, Rory. Corriamo. Forza!"

Quello non gli aspettò più e corse via lungo il corridoio.

"Forse dovremo andare anche noi!" Strillò Wilfred con voce acuta, stringendosi tra le spalle. La sua voglia di azione era già sparita da un pezzo.

"Jack ne aveva parlato..." sbuffò Rory "Delle corse, intendo"

Sparò ancora un paio di volte ai cybermen, fino a quando non furono tanto vicini da mettere seriamente paura; allora presero a correre.

Raggiunsero presto il Dottore, che ancora correva per chissà dove.

"Perché non mi hai detto che hai una ragazza?" Domandò, lanciando un sorriso idiota al rosso.

"Non è la mia ragazza, piantatela. A malapena ci conosciamo. Credo sia fuori di testa"

"Come se fosse un gran difetto" commentò l'adulto.

"Che ci faceva con tua sorella?" Domandò Wilfred, che continuava a guardarsi indietro.

I passi metallici continuavano a risuonare nei corridoi, ma era difficile capire da dove provenissero.

"Non lo so. È nel mio corso di storia, forse le stava chiedendo qualcosa quando è scoppiato questo caos!"

"E hanno raggiunto l'armeria e poi noi. Credo abbia senso"

"Quindi" Wilfred deglutì. Le mani tremavano e la fronte era imperlata di sudore "Questa scuola ha un armeria?"

"Ovvio. Pensi sia la prima volta che succede qualcosa del genere?"

Wilfred deglutì ancora e fece qualche profondo respiro.

Rory cominciò a dubitare che fosse stata una buona idea portarlo lì.

"Cosa vogliono, allora? Libri?" Domandò, tentando di sdrammatizzare.

"No, non è questa la domanda"

Rory si chiese quando avrebbero finito di correre.

Cominciava a non sentire più i piedi, ma forse era meglio non farlo notare.

"Lo dice sempre... Allora qual'è?"

"Ecco!" Esclamò, fermandosi "Come, mio caro Rory, come pensiamo di fermarli e impedire di ucciderci tutti?"

Wilfred alzò lo sguardo sopra le porte davanti a loro.

Il Tardis impiegò solo qualche secondo per tradurre l'iscrizione.

"Una biblioteca?"

"Libri! Migliori armi dell'universo, ma questa volta non ci serviranno!" Rispose il Dottore, aprendo le porte con una spinta teatrale.

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