20. Reunion

Il Dottore entrò nel Tardis dopo una sessione di aiuto a quei mocciosi più lunga del previsto.

Stringeva tra le dita nodose una tazza colma di te.

Non vedeva l'ora di chiudersi in biblioteca e mandare al diavolo tutto l'universo per almeno un paio di ore.

Per poco non inciampò in un paio di converse rosse.

"Mi scusi! Oddio, mi scusi davvero!"

Fortunatamente non era caduta neppure una goccia di te, neppure quando Wilfred si alzò in piedi di scatto.

"Cosa... che diavolo ci facevi sdraiato lì in mezzo? Anzi! Che diavolo ci fai tu qui?" Sbottò il Dottore.

"Colpa mia!" Esclamò Rory, scendendo dal soppalco "Non credeva che avessi una sveglia a forma di scoiattolo, ma non la trovo più"

Il Dottore bevve un sorso di tè, per non urlargli contro.

Invece lo finì tutto e lasciò la tazza sulla console al centro della stanza.

"Perché è qui?" Chiese, avvicinandosi a Rory.

"Avevi detto che potevo venire qua quando volevo"

"Non avevi accennato ad amichetti fuori dal tempo" ribattè il grigio, stringendo i denti "Non puoi usare il Tardis da solo. Non è un videogame! Potevi finire in chissà..."

"Ha guidato River" spiegò Rory, alzando le spalle "Siamo entrati e lei è uscita mentre tu eri a farti il tè"

Il rosso sorrise ingenuamente e il Dottore provò il desiderio di lasciargli lo stampo della propria mano sulla guancia, invece si limitò a ringhiare.

Poi si voltò e si mise ai comandi.

"Ora ti riportiamo a casa, Noble. Non correrai nessun pericolo e tua madre non se la prenderà con noi. Andrà tutto bene!"

In quel momento, dall'esterno del Tardis provenì il suo suono di una sirena.

"L'allarme" fece Rory, scattando fuori di corsa. Wilfred gli fu subito dietro e il Dottore restò qualche istante da solo nella cabina.

Lasciò un pugno sulla console: "Certe frasi devo risparmiarmele!" E raggiunse i ragazzini.

Le luci si erano abbassate ed erano diventate rosse. Le finestre erano oscurate del tutto da serrande di metallo.

"Oh, ma bene..." sbuffò il Dottore "Spero non sia un'altra esercitazione o..."

"È ovviamente un'esercitazione" si sbrigò a dire il rosso, rivolto a Wilfred "Ogni tanto si fanno. Nulla di grave"

Avanzando tra i corridoi, incrociarono masse urlanti di studenti che non sembravano sapere neppure loro dove stavano andando e le speranze di Rory si frantumarono.

Suoni sordi e potenti come cannonate facevano tremare i muri.

"Oh, azione! Mi piace l'azione!" Esclamò Wilfred, strofinandosi le mani "Alieni, vero? È un invasione?"

"Ma ti sembra..."

"Un'invasione in piena regola!" Urlò una voce dietro ai tre, facendosi sentire sopra il baccano.

River Song era in mezzo al corridoio, pronta come sempre, in pugno la sua pistola laser e al fianco Susan.

Aveva i capelli corvini tagliati più corti dell'ultima volta che Rory ci aveva fatto caso e gli occhi azzurri che sembravano sul punto di sputare fuoco.

"Tu che ci fai qui?" Esclamò Rory, notando che anche lei era armata.

"Anch'io sono contenta di rivederti, Elenco Telefonico" sorrise la ragazza.

"Chi è?" Fece il Dottore.

"È la tua ragazza?" Domandò Wilfred, sgomitando un po' l'amico,con un sorriso sornione.

"No!" Sbottò il rosso, quasi schifato.

"Certo che sì!" Ribattè Susan, con un sorriso strano.

Lasciò cadere a terra lo zaino che teneneva in spalla e consegnò altre pistole ai maschi.

"Non mi serve" la fermò il Dottore, mostrandole il cacciavite sonico.

La ragazza lo guardò, poi lasciò perdere e tenne per sé la pistola in più.

"Cosa sta succedendo?" Chiese il Dottore.

"Cyberman. Per quello che ho sentito" rispose River "Non sono ancora riuscita a accedere alle telecamere esterne dell'Un..."

Le luci rosse si fecero più forti e una voce registrata strillò: "Difese compromesse. Elementi ostili all'interno dell'Università"

La profesoressa sorrise e il bidello alzò gli occhi al soffito.

"Ora che si fa?" Chiese Wilfred "C'è un segnale per andare a rotta di collo verso la morte? Qualche parolaccia?"

"Siamo tremila anni nel futuro" gli ricordò Rory "Non siamo così volgari"

"Tieni il conto, dolcezza"

River baciò il Dottore con il solito trasporto, mentre i tre ragazzi li guardavano confusi e vagamente schifati.

"È tua sorella o no? Queste luci mi confondono"

"Aspetta. La prof è tua sorella?"

"Potremmo parlare un'altra volta? Magari senza loro qui davanti?"

La faccia di Rory aveva raggiunto la tonalità dei suo capelli, anche se ormai River era corsa via a caccia di intrusi.

Susan la seguì, lasciandosi a esclamazioni ben poco galanti che avrebbero inorridito qualunque scaricatore di porto di tutta la galassia.

"Bella fidanzata che ti sei trovato" sbuffò il Dottore.

"Non è la mia ragazza!"

"Oh, grandioso!" Esclamò Wilfred, mentre applicando le nozioni videoludiche, caricava la pistola dopo alcuni tentativi "Perché, se non muoio qui, quasi quasi un pensierino ce lo faccio"

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