2. Affari di famiglia
Il factotum era sicuramente un lavoro allo stesso tempo degradante e soddisfacente.
Degradante quando doveva pulire i bagni, tutti i bagni, o sopportare ogni lamentela di alunni e professori.
Soddisfacente era invece il turno in biblioteca, lo sguardo colmo di gratitudine dei ragazzi più gentili e la possibilità di spiare chiunque e ovunque, senza essere notato.
Passando il moccio in mensa o sistemando libri in biblioteca, ne sentiva di ogni tipo, cose importanti e cose meno importanti.
Come poteva attrare l'attenzuone di qualcuno con la sua giacca d'ordinanza arancione troppo grande, lungo i corridoio?
Lo andavano a cercare solo nel suo ufficio, dove indossava sempre qualcosa di meno banale e molto più dottoresco.
"Mi scusi..."
Era praticamente un'ombra, come qualunque altro bidello in una qualunque università: non si aspettava di essere fermato.
Si voltò con uno sbuffo, pronto a sgobbare al posto di qualcun'altro.
Si ritrovò davanti Rory, sistemato di tutto punto.
Aveva i capelli pettinati di lato, conciati con qualcosa che doveva assomigliare a del gel.
Indossava una camicia abbottonata fino al collo e una tracolla consunta; probabilmente usciva tutto dal guardaroba vastissimo del capitano Jack.
Il Dottore sorrise spontaneamente.
"Rory!" Esclamò, calcando profondamente le 'r' "Come posso aiutarti?"
"Vede, signore, io..."
"Chiamami solo Dottore, Rory!"
"Dottore... e basta? Niente Dottore Factotum?"
Il vecchio annuì e Rory non fece altre domande.
"Mi serve un nuovo libro di testo per il corso di storia"
Il Dottore si lasciò sfuggire un sorriso al citare della materia, ma si costrinse a tornare al presente.
"L'hai perso?"
Rory aveva pregato profondamente ogni divinità conosciuta che non facesse quella domanda.
Non aveva altra scelta se non bluffare nel modo più credibile possibile.
"Già, dovrò fare più attenzione"
Il dottore, poco convinto, fece strada verso la biblioteca e una volta arrivati si arrampicò sulla scala al lato di uno degli innumerevoli scaffali che raggiungevano il soffitto, con un agilità sconsiderata per l'età che dimostrava e soprattutto per quella reale.
"Perché non usi i droni?" Domandò Rory, terrorizzato all'idea che potesse precipitare ai suoi piedi al minimo errore.
Sul soffitto c'erano ancorati decine e decine di dischi grigi.
All'occorrenza si sarebbero diligentemente staccati per recuperare i libri richiesti.
Il Dottore allungò la mano per raggiungere un vecchio volume con la costa consumata.
Se lo sistemò sotto il braccio e ridiscese la scala.
"Ci sono io, e non consumo uno sproposito di energia ogni metro!"
Gli porse il libro e, dopo aver ringraziato, Rory lo sistemò nella borsa.
Fece per andarsene, ma il Dottore gli afferrò il polso, non con forza, ma con abbastanza resistenza da fermarlo.
Aveva già controllato: erano soli lì dentro.
"Hai lezione?"
"No, devo solo ripassare gli ultimi argomenti"
"Avrai tempo per quello" il Dottore gli indicò un paio di poltrone per umanoidi, divise da una vecchia lampada terrestre "Vorrei fare quattro chiacchiere con te"
Rory si chiese se non avesse combinato qualcosa, ma non trovando nulla nella sua memoria recente, lasciò la borsa per terra e si accomodò con il cigolante rumore della pelle sintetica.
Il Dottore rimase in piedi.
"Se non vuoi dirmi nulla, lo capirò e rispetterò la tua decisione" pronunciò "Ma vorrei parlare dei tuoi genitori"
"Jack?" Domandò Rory "Ti saluta, a proposito. Dice di non preoccuparti della "rigenerazione", anche se non so cosa significhi, e che è ancora pronto a offrirti quel drink"
Il Dottore scosse la testa, prima che il ricordo del Capitano potesse distrarlo dai suoi intenti.
"Intendo dire i tuoi veri genitori"
Rory rimase in silenzio e riuscì a fissare il Dottore per pochi secondi, poi abbassò lo sguardo sulle proprie scarpe consumate.
"Non vuoi parlarne, d'accordo!" Concluse il Dottore "Puoi andare; io devo sistemare alcuni volumi non catalogati e..."
"Jack me ne ha parlato" lo interruppe il ragazzo, con notevole difficoltà "Non molto, non mi ha detto molto"
Il Dottore prese posto sull'altra poltrona: "Rory, davvero, non preoccuparti. Se non vuoi parlarne..."
"Non parlo mai con nessuno, Dottore. Credo mi faccia bene sfogarmi di quel poco, ogni tanto"
Il Dottore allora restò zitto, lasciandolo parlare.
"Ha detto che sono morti prematuramente quando ero davvero molto piccolo. Erano molto coraggiosi, lo ripete spesso"
"Sono sempre coraggiosi" borbottò il Dottore.
"Mi hanno lasciato a lui, un amico di vecchia data e..."
Da quando Jack conosceva i Pond? Si chiede il Dottote.
"Ho praticamente balzato lo step "orfanotrofio" e credo sia stata una fortuna"
"Perché?"
"Mai visti gli orfanotrofi nei film?"
"Continua, se c'è dell'altro"
"Molto poco. So che mio padre di chiamava Rory Williams, un infermiere, e che aveva preso il cognome di mia madre, Pond appunto. Jack dice che gli assomiglio, ma che ho preso i capelli da lei. Nient'altro. Tu li conoscevi?"
Il Dottore lo fissò come se avesse sentito la più grande fesseria degli ultimi due mila anni.
"Conoscevi Jack e magari..."
"Mai sentiti nominare" concluse con tono glaciale "Credevo di sapere chi fossero, ma devo essermi sbagliato"
Sia Rory che Amelia erano morti in tarda età, ne era sicuro. La tomba non poteva mentire e, anche se non avrebbe mai finito di stupirlo, dubitava che Jack fosse in grado di mentire a un bambino.
"Sai dove trovarmi, se hai bisogno di me" si alzò dalla poltrona e si avvicinò a un carrello colmo di libri sistemati alla rinfusa.
Si alzò anche Rory e sistemata la borsa scattò verso la porta.
"Non farti rubare altri libri!" Urlò il Dottore, prima che fosse troppo lontano per poterlo sentire.
Rory si fermò. Prese a tremare come una foglia al vento. Si voltò e non vedendo più il Dottore, pensò di esserselo immaginato e tornò al suo dormitorio.
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