15. Promessa
"Dottore! DOTTORE!"
Il ragazzo entrò come un tornado nell'ufficio.
Aveva già controllato che non fosse l'orario in cui riceveva.
Il Dottore era seduto alla sua scrivania, leggeva un libro con un paio di occhiali rotondi sulla punta del naso.
"Rory?"
Era tornato. Credeva che ormai le sue avventure con lui fossero giunte al capolinea. Dopottutto stava recuperando il tempo perduto con sua sorella.
"Scusami, doc, ma sono stati due mesi d'inferno! Almeno per i prossimi non ho più esami e... Dottore, tutto bene?"
Era rimasto a fissarlo attonito, con la mascella un po' aperta.
"Sì, certo!"
"Bene, stavo dicendo... non ho niente da fare. Interessante il libro?"
"Comode le domande di circostanza?" Ribattè l'altro, alzandosi. Lasciò gli occhiali sulla scrivania.
"Perché sei qui?"
"Te l'ho detto. Sono libero. Potremmo fare un salto da qualche parte... magari non in Scozia!"
"Ma in Scozia mi amano!"
"Come no! Abbiamo entrambi visto, l'ultima volta, quanto ti amano!"
Controllò il libro che stava leggendo e che aveva lasciato al centro della scrivania: mai sentito prima ma dal nome dell'autore doveva essere qualcosa di latino.
"Scusami ancora"
"Non è stata colpa tua" alzò le spalle "E dopo tutto mi hai anche salvato. Non hai nulla di cui scusarti"
"Perché non sei con tua sorella?"
Rory tentò di alzare un sopracciglio per sembrare confuso, ma riuscì solo a fare una smorfia scomposta.
"Sono secoli che non ci parliamo. Pensavo ti avrebbe fatto pia... ti sei offeso"
Il Dottore in tutta risposta gli mostrò come si faceva una perfetta espressione accigliata.
Naturalmente lui aveva dalla sua il vantaggio delle sopracciglia d'attacco.
"Ti sei offeso perché non sono più passato"
"Ma di che parli?"
"Andiamo! Ero sommerso dagli esami! Mi dispiace!"
"Accetto le tue scuse ma non sono offeso!"
Ed entrò nel Tardis.
Rory restò a fissare il Tardis, sempre nel suo angolo, indeciso.
Forse era davvero offeso a morte per quello.
River gli aveva accennato la sua abitudine di prendersela per questioni da poco.
Scrollò le spalle e si sistemò i capelli.
"Che ne dici dell'Impero Romano?" Domandò entrando.
"Ancora passato? Perché non scegliamo qualche posto tra qualche miliardo di anni? Esiste, anzi, esisterà un pianeta che..."
"Per favore, andiamo nell'Impero Romano! Combinazione Wilfred settimana prossima ha un'interrogazione sull'argomento, magari trovo qualcosa di interessante"
"Vi sentite ancora?" Domandò il Dottore, mettendosi all'opera.
Rory prese posto su un sedile troppo lontano per raggiungere i comandi.
"Già"
Il Dottore continuava a pigiare tasti, ma il Tardis non si metteva in moto.
Percepì lo sguardo confuso di Rory.
"Devo stare attento. Sono andato in quel periodo centinaia di volte, meglio non incontrare me stesso"
"Jack dice che hai già incontrato te stesso. Che male ci sarebbe? Ti vergogni?" Rory ridacchiò, scrollando le notifiche del suo telefono.
"No! Beh... Anche. Ma ci sono andato con River, diverse volte, e non posso sbagliare le coordinate"
"Perché?"
"Quanti perché! È così che mi piaci! Perché ho promesso di non tornare più sulla nostra linea temporale"
Finalmente il Tardis iniziò a tremare.
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