11. La fuga
Rory si svegliò su un pagliericcio sporco.
Tirandosi a sedere, si guardò intorno.
Non ricordava nulla dopo essere uscito dal Tardis.
La stanza era molto piccola; nessuna finestra.
La luce filtrava solo da sotto la porta.
"Dottore?"
L'uomo era seduto accanto alla porta, una gamba piegata e l'altra distesa e il mento appoggiato al petto.
Era vivo: sentiva il suo respiro nel silenzio di quella stanza.
"Dottore?"
"Ben... svegliato"
Rory gli parlò ancora, ma non ricevette nessun'altra risposta.
Non riuscì a farsi dire com'erano finiti lì e dov'era precisamente quel "lì".
Il silenzio venne interrotto qualche volta da urla, provenienti da chissà dove.
Rory pregò di non ritrovarsi presto ad urlare anche lui.
Poi, tra un momento di calma e l'altro, sentì una voce canticchiare oltre la porta e il filo di luce da sotto la porta venne oscurato.
Non notò il Dottore aprire gli occhi con palese sorpresa, come se conoscesse anche lui quella canzone o quella voce.
Il chiavistello scattò all'improvviso e la porta si spalancò verso la parete opposta a quella del Signore del Tempo.
La luce di una probabile torcia li accecò per un certo momento e Rory non riuscì a vedere chi avesse aperto la porta.
"Dottore!" disse una voce "Dottore, per la sanità mentale, cosa stai facendo?"
Rory intanto si riabituò alla luce.
Nella stanza era entrata un figura incappucciata.
"Non so cosa sia successo, ma parla appena"
Il nuovo arrivato si accorse di lui e Rory penso che forse non si aspettava di trovare qualcuno insieme al Dottore.
Senza ancora vederla in viso, intuì dalla voce che fosse una donna.
"Vi aiuterò ad uscire di qui, ma dovrai trasportalo"
"Trasportarlo?" sbottò il ragazzo "Ma mi hai visto? Sono sotto il peso piuma! Non ce la posso fare!"
"Ma certo che puoi! Ultimamente è sempre secco come un chiodo!"
Rory si stupì di se stesso, ma il Dottore lo aiutò restando più o meno stabile sui piedi, appoggiandosi un po' al ragazzo un po' alle pareti dei corridoi.
La donna incappucciata fece strada tra i corridoio deserti, fino ad uscire all'aperto.
Quella indicò un carro scoperto e Rory issò il Dottore accanto alla donna che aveva già preso in mano le briglie del cavalo, poi lui si sistemò dietro di loro.
Il carro uscì a tutta velocità prima dalle mura del castello, poi si allontanò dalla città perdendosi nei campi.
Era notte, ma la donna sembrava sapere benissimo dove andare.
Il Dottore si era di nuovo assopito, con la testa appoggiata sulla spalla della donna.
Rory restò un po' a fissare il cielo stellato.
Nel Medioevo, aveva intuito si trovassero all'incirca in quell'epoca, c'erano tantissime stelle.
"Non voglio immaginare cosa ci avrebbero fatto. Ho sentito certe urla" pensò ad alta voce, senza distogliere lo sguardo da cielo "Grazie per averci salvato" aggiunse.
"Dovere" rispose seccamente lei.
Rory avrebbe dovuto capire che fare altre domande non era una buona idea, ma fece di testa sua.
"Credo che delle presentazioni siano d'obbligo..."
"No, affatto"
"Lui è il Dottore"
"Lo so" risposta bizzarra, ma dato che era un viaggiatore del tempo, Rory immaginò che avesse diverse conoscenza attraverso il tempo e lo spazio.
"Quindi sai che viaggia nel tempo..."
"Certo"
"Bene. Allora... sai anche chi sono io?
La donna rimase in silenzio, ma Rory si perse il suo meraviglioso sorriso.
Il Dottore si svegliò poco dopo, ancora intontito.
Riuscì a alzare la testa senza ciondolare e a spiccicare qualche parola.
"Cosa... ci fai...qu..."
"Shh, non stancarti dolcezza"
Il Dottore, mentre Rory si chiedeva il perché di quell'appellativo, fece un profondo respiro e riuscì a mettere insieme una frase intera.
"Che ci fai qui, River?"
"Non ringraziarmi..."
"River?!" esclamò Rory.
"A che punto siamo?"
"Ragazzi, scusate..."
"Dopo Darillium"
"Perchè non sei alla biblioteca?"
"Già fatta"
"Quella River?!" Rory, ancora palesemente ignorato da entrambi, si mise le mani nei capelli.
"Sai, eri davvero carino con quel completo!"
"Tu sei..."
"River Song?!"
Rory prese le buone maniere impartite con calma maniacale da Jack e le gettò fuori dal carro.
Abbassò il cappuccio della donna e gli esplose letteralmente in faccia un'abnorme massa di capelli ricci; ora non aveva più dubbi.
"O santo cielo..."
River gli rivolse un sorriso colpevole: "Ciao..."
"Vi conoscete?"
Rory si sporse in avanti, per bisbigliare all'orecchio del Dottore.
"Hai presente quella mia prof..."
"Quella stronza?" rispose l'altro.
Il ragazzo diventò paonazzo e dopo un attimo il Dottore realizzò cosa stesse succedendo.
Si volto verso River, che non aveva distolto gli occhi dal sentiero che stavano seguendo.
Poi tornò a Rory.
"No..."
"Oh, sì" fece lui, annuendo "È un piacere vederla anche fuori dall'università, prof!"
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