~ 14 ~
*Eiansil*
Avevo catturato Viride.
Ad ogni mio passo,tentava di spezzare inutilmente la corda elfica,strattonando e digrignando i denti dalla rabbia.
La portai al castello,dove vidi Arya attendermi all'entrata.
Io:-Mia regina,vi ho portato una fuggitiva.
Dissi,salutandola con le usanze opportune.
Lei mi sorrise,compiaciuta.
A:-Eccellente.
Rispose.
Le diedi la corda,che incatenava Viride e la oltrepassai,per tornare nelle mie stanze.
A:-Dove l'hai trovata?
Chiese.
Io:-Ai confini.
Risposi,girandomi per guardarla.
A:-Perché eri nei confini?
Chiese,irata.
Io:-Passeggiavo.
Mi ero perso.Ho trovato la via grazie ad una guardia.
Risposi,reprimendo la mia paura.
Mi voltai,senza ascoltarla.
Non si fida.
Mi vuole interrogare..
Poi la sentii chiamarmi nuovamente.
La guardai.
Dietro di lei il Sole stava sorgendo,mentre dipingeva il paesaggio di un roseo purpureo ed un'aurea bianca e rossa,contornava le sue forme.
A:-Mi voglio fidare di te.
Disse e la sentii penetrarmi con forza nella mente.
Le sue lame penetravano nella mia mente con impeto,fortunatamente avevo imparato in passato a difenderla da attacchi nemici;mai avrei pensato di difendermi con la leggendaria Arya.
Nella mia mente creai dei muri d'oro massiccio che proteggessero i miei ricordi,mentre lanciavo frecce dall'alto delle mura mentali.
Ma Arya non demorse.
La sua mente vagava nella mia con la rapidità di un cerbiatto ma con forti ed acuti dolori intorno al mio capo,le sue lame d'argento creavano intaccature nelle mure da me costruite,
rendendo difficile la concentrazione mentale.
Strinsi i pugni con forza,mentre la schiena si era incurvata verso l'alto e la testa guardava il cielo.
Il dolore era insopportabile.
Ma sfortunatamente non possedendo un drago,non avevo l'opportunità di nascondere alcuni pensieri,evitando tali sofferenze.
Dannato me e tutti i Draghi.
In un momento di forte debolezza,Arya riuscì a penetrare nei miei ricordi,spezzando le mie frecce e rompendo le mie mura;la sua lugubre scia scavava nella mia mente,sazia di curiosità.
Cosa potevo,io,giovane ed innocuo elfo,contro un guerriero di tale valore?
Come potevo,salvarmi nonostante la sua imponenza?
*Evangeline*
Eravamo a pochi metri dalla barriera.
Aegnor mi restava accanto,
mentre cercavo di intercettare i guerrieri della barriera,che si erano rifugiati nelle ombre.
Io:-Vedi qualcosa?
Percepisci delle menti?
Gli chiesi spaventata.
Lui scosse la testa in segno di dissenso.
Io:-Bene,al mio tre,corriamo.
Dissi,sussurrando.
Il cuore accelerò il battito cardiaco.
I fiati creavano piccole condense,ricordandoci dell'inverno ormai vicino.
Io:-1..
Sospirai.
Preparando i piedi e la postura,Aegnor accanto a me,pronto a scattare.
Io:-2..
Feci un respiro profondo e curvai la schiena per lo slancio.
Io:-3!
Corsi,come mai avevo fatto prima.
Spinsi con le punte dei piedi per aumentare la velocità,
feci respiri profondi,mentre tenevo vicino al corpo le braccia,per dare un giusto equilibrio.
Ma nonostante tutto,Aegnor era nettamente più veloce.
Lo vidi rallentare,mentre mi affiancava e mi prese per i fianchi,tenendomi in braccio.
Io:-Cosa fai!
Urlai spaventata.
A:-Ti aiuto,per un elfo sei troppo lenta.
Disse calmo.
Arrossii,irata.
Stavamo sfrecciando tra gli alberi ad una velocità impressionante,mentre ero tra le braccia di un elfo,
dirigendoci verso i monti Beor.
Cosa potrebbe andare storto?
...
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