mia è la furia
"Mine is the fury" così era inciso sul bagaglio che avevo portato sull' Hogwarts Express.
Stavo andando ad Hogwarts, i miei nonni mi avevano raccomandato di non farmi notare, per loro il mondo magici era troppo tradizionale per una personalità come la mia.
Già i miei nonni, i signori Lestrange, mi accudiscono da quando sono nato.
Mio padre era un mago potente, ma fu sconfitto dal ragazzo che è sopravvissuto; mia madre era bellissima, ma era troppo presa dalla sua follia. È stata rinchiusa ad Azkabam.
Sono un ragazzo speciale, fuori dal comune, sono uno di quei ragazzi che nascono ogni mille anni. Letteralmente...
Ogni mille anni nasce un unico bambino, in grado di non utilizzare le bacchette per praticare la magia, possiede inoltre dalla nascita la dote dell'Animagus. Solo che invece di trasformarsi in un unico animale può mutare in tutti gli animali.
Il mio preferito è il lupo, un lupo nero come la notte con gli occhi rossi come due lanterne.
Se avete fatto attenzione alla mia presentazione saprete già chi sono: sono Axel Riddle, figlio di Tom Riddle, meglio conosciuto come Lord Voldemort e di Bellatrix Lestrange. Sono stato messo in un sonno catatonico per 25 anni per evitare complicazioni.
Ovviamente sono sotto cognome Lestrange, non posso rischiare che si sappia chi sono.
Il treno proseguiva veloce, io mi ero scelto uno scomparto isolato e fissavo il finestrino. Hugin, la mia civetta si stava lisciando le piune nella gabbia.
"Scusaci, possiamo?" furono le parole dette dal ragazzo biondo che interruppe la mia meditazione.
Lo squadrai, gli stessi occhi di ghiaccio, capelli biondi platino... Era un Malfoy, l'altro non riuscivo ad inquadrarlo quando lui stesso si presentò come Albus Severus Potter...
Magnifico, un figlio di un mangiamorte codardo, nonché mio nipote, a sua insaputa, ed il figlio del Ragazzo Sopravvissuto nel mio stesso scompartimento.
Feci spazio e loro si sedettero, presi un libro dal mio bagaglio e lo lessi, evitando di incrociare lo sguardo dei due.
Una voce elettronica annunciò il prominente arrivo alla stazione. Indossai la mia toga e mi preparai.
"Che bella civetta, anche mio padre ce l'aveva. Come si chiama?"
"Hugin" dissi e la civetta iniziò a scalpitare.
Il treno si fermò e noi scendemmo; ad aspettarci c'era un mezzo gigante.
Ci fece attraversare il lago sulle barche e ci fece aspettare fuori dalla Sala Comune.
Appena entrammo notai subito dei fantasmi, tra cui quello di Salazar, lo guardai e lui mi sorrise, poi sparì.
Venne chiamato il primo nome: Scorpius Malfoy... Serpeverde
Albus Severus Potter... Serpeverde
Axel Lestrange... Sentii il mio nome e mi diressi verso lo sgabello.
Il cappello parlante mi squadrò e neanche il tempo di mettermelo e mi smistò in Serpeverde.
Raggiunsi gli altri al tavolo.
Il fantasma del Barone Sanguinario giunse a noi e mi bisbigliò all'orecchio che il grande Salazar mi aveva riconosciuto.
Un ragazzo del quinto anno mi disse che ero fortunato "Solo a pochi bisbiglia... Ti ha trovato interessante".
Finita la cene venimmo scortati nella propria Sala. La nostra era nei sotterranei, era bellissima, con delle statue a forma di serpente.
Ci venne detto che i nostri effetti personali erano già nella camerata.
Il prefetto mi prese in disparte quando tutti se ne furono andati.
"I tuoi hanno scritto che è obbligatorio riservarti una camera privata. Come mai?"
Io lo guardai, i suoi occhi azzurri incontrarono i miei color pece
"Non sono affaei che ti riguardano"
Visto che insisteva lo lasciai perdere e mi diressi verso la mia stanza.
Chiusi la porta a chiave e ni rilassai
Perchè devono essere tutti impiccioni qui? Non si puó volere un po' di privacy pensai.
Un fruscio alle mie spallemi fece voltare e mi ritrovai di fronte al fantasma del grande Serpeverde
"Ora tu ed io faremo una bella chiacchierata caro il mio discendente"
"Con piacere Antenato" gli risposi io portandogli rispetto, come ho sempre saputo apprendere con i fantasmi di casa Lestrange.
"Dimmi... Sei sorpreso di questa mia visita?"
"No. Ti ho visto in Sala Comune, sapevo mi avresti cercato."
"Sai che il comando ti spetta di diritto in questa casata. Perchè non riveli a tutti chi sei?"
"Certo, così mi farei espellere dalla scuola solo per un loro timore"
"Timore non infondato vero?"
"Vero. Sai, quando nasci in quel preciso momento dei mille anni, tutti ti temono, a prescindere che tu sia buono o cattivo"
"Bene, è stato bello parlare con te, se vuoi parlarmi basta calarti nelle tubature" disse e andò via.
Sentii bussare alla porta
"Hey Lestrange, scendi. È tradizione che quelli del primo anno vengano iniziati"
Sospirai, che bello. Un' iniziazione pensai sarcastico ed aprii la porta.
La sala Grande era affollata di ragazzi come me, o quasi. Guardai ogni singolo ragazzo; mi sedetti a gambe incrociate ed aspettai. Uno ad uno i ragazzi iniziarono a rispondere alle domande, dopo che ognuno ebbe bevuto un sorso di Veritaserum.
Fu il mio turno
"Quale è il tuo nome?"
"Axel"
"Il tuo nome anagraficamente completo?"
Sospirai
"Axel Amadeus R. Lestrange"
"Quando sei nato?"
"31 ottobre"
"Dicci un segreto insvelabile" e sogghignarono
"Sono immune a qualsiasi tipo di pozione o veleno" dissi io in tutta libertà "Persino al Siero della Verità. Sta a voi dirmi se mento o sto dicendo la verità" detto questo mi alzai e tornai in camera.
La mattina seguente mi sedetti in un posto vuoto del tavolo e mi misi a pensare quando sentii tutti inveire sul figlio di Harry Potter
"Il figlio del grande Harry Potter... In Serpeverde. Che umiliazione"
Mi avvicinai presi un respiro e dissi "Magari vuole essere lasciato in pace, non siamo tutti così impiccioni come te?" lui mi guarda, tutti ammutoliscono, evidentemente è il solito bulletto.
"Ripetilo se hai il coraggio"
"Hai sentito bene" lo fissai e mentre lui tirava fuori la bacchetta i miei occhi brillarono di un argento intenso; lui cambiò espressione ed iniziò a gridare "Sei un Mostro... Una Bestia" io sorrisi e mi voltai. L'incantesimo si sciolse e lui mi rincorse, sbattendo contro Scorpius, il quale gli fece lo sgambetto ed il ragazzo cadde tra le risate generali. Albus e Scorpius si sedettero di fronte a me, io non li guardai, aspettavo che gli occhi tornassero normali.
"Ma tu non socializzi mai?"
"Dipende" risposi "se chi vuole socializzare porta rispetto si, se no gli indico che non ho tempo da perdere"
Hugin mi salvò in tempo, portandomi una pacchetto e una lettera.
Aprii il pacchetto e dentro c'era una bacchetta argentea con una testa di serpente incisa sul manico.
La lettera era da parte dei Lestrange
"Tua nonna ha avuto una visione dello Spirito di Salazar che gli consegnava questa bacchetta con l'ordine di consegnartela al più presto. Stamattina se l'è ritrovata sotto al cuscino. Fanne buon uso"
Sorrisi, piegai la lettera e presi la bacchetta. Subitò essa brillò sotto la luce del sole mattutino.
"Wow... Ma è stupenda"
"Già" dissi io agganciandola al mio polso tramite una catenina trovata nella scatola.
"Io adesso devo andare"
"Dove?"
"Da una persona"
"Da chi?"
"Dalla Preside" dissi io risoluto.
L'ufficio della Preside era bellissimo.
"Accomodati Axel, ti stavo aspettando" mi disse la Professoressa McGranit.
Poi chiuse a chiave la porta.
"Allora Axel, ho sentito che hai parlato con Salazar"
"Chi gliel'ha detto?" risposi allarmato.
"Tranquillo Axel, me l'ha detto lui. Ora se ti senti pronto a spiegarmi"
"Non le spiego niente se non c'è anche lui"
Come se fosse stato interpellato lui arrivò.
"Ora possiamo iniziare.
Nel suo nome di nascita c'è una R. Sta per Riddle giusto?"
"Giusto"
"Sei nato il 31 ottobre di venticinque anni fa, allo scadere dei mille anni?"
"Sì, sono quel tipo di mago"
"Ok, ti è arrivata la bacchetta?"
"Lei come fa a sapere..."
"Risponda si o no"
"Sì"
"Bene, il professor Vitius ti insegnerà a controllare questo tipo di magia.
Ovviamente il fantasma del Signor Salazar sarà con te per ogni evenienza."
"Non lo dirà a nessuno?" dissi sorpreso
"No Axel, fino a che tu non mi darai il consenso"
"Grazie" dissi io prima di uscire
"Un'ultima cosa, ti sarà fornita una mappa per uscire la notte dal castello, ma dovrai prima farmelo presente. Ok"
"Perché fa questo?"
Lei evitò di rispondere.
Era quasi ora di cena quando mi diressi verso la mia casa. Appena arrivato tutti mi guardavano immobili. Andai in camera mia quando Scorpius entró e biascicó un "è vero Axel?"
Lo guardai e gli chiesi "Cosa Scorpius?"
"Non fare il finto tonto Jackson ha sentito sia te che la Preside"
Un tuffo al cuore. Sapeva. Ovviamente era andato a dirlo a tutti.
Scesi in Sala e tutti rimasero lì immobili finchè non parlai "il signor Jackson è pregato di non origliare le conversazioni altrui"
"E non ci devono essere segreti tra noi Serpeverde Riddle".
Questo era troppo. Lo guardai e mi brillarono gli occhi, lui iniziò a boccheggiare, poi alzai una mano e lui si librò nell'aria per poi ricadere a terra.
"Ora sapete cosa vi aspetta se mi intralciate la strada" dopo di che andai nella Sala Comune.
Anche lì tutti rimasero immobili anche quandò le porte sbatterono annunciando il mio arrivo.
Tutti transalirono quando mi videro passare, avevo gli occhi rossi come il sangue, persino i fantasmi evitavano il mio cammino.
Mi sedetti ed iniziai a mangiare. Tutti mi fissarono. Ad un tratto mi alzai e mi diressi verso l'uscita della Sala quando la preside mi richiamò
"Signor Lestrange, torni a sedere"
Io mi girai e le risposi "Può usare tranquillamente il mio vero cognome, tanto ormai lo sanno. Via non sia timida lo usi, mi chiami per come devo essere chiamato. LO USI" le gridai contro e lei transalì e poi "Signor Riddle, torni immediatamente a sedere"
Io le sorrisi "Vada avanti Preside, dica a tutti la verità. Dica che sono nato alla fine dei mille anni. Dica che capacità ho."
Detto questo mutai nel lupo nero e davanti a tutti corsi fuori nel cortile.
Tutti mi inseguirono e quando finalmente tornai umano mi diressi nella Casa dei Serpeverde.
Tutti erano in silenzio e, quando mi videro, iniziarono a tempestarmi di domande " puoi fare veramente magie senza bacchetta? Puoi mutare a tuo piacimento tra gli animali? Sei veramente immune a tutti i veleni e pozioni?"
Io non risposi e mi rifugiai in camera. Scorpius e Albus vennero a consolarmi
"Così tu saresti il mio procugino?"
"Si"
"Sai veramente parlare il serpentese come..."
"Come voldemort? Si, tutti i discendenti di sangue di Salazar Serpeverde lo possono fare"
Facemmo amicizia quella sera stessa.
"Sapete, adesso vorrei troppo dei compagni di camerata"
Ridemmo non sapendo quali sorprese ci aspettarono i giorni seguenti
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