"Sarò completamente sincero."

"Fai pure."

"Sei una bella ragazza, decisamente di compagnia e simpatica, ma una cosa devo dirtela: sei tossica. Manipoli le persone con una maestria tale che non te ne rendi nemmeno conto. Tu piaci perché sai come far sentire bene qualcuno, presti innumerevoli attenzioni a chi sai che ne è avido, che ne ha un estremo bisogno. E non so, magari parti sempre con le migliori delle intenzioni, con l'obiettivo preposto di stringere amicizia, ma tu sei così: tu spingi chiunque a parlarti a cuor aperto, con scioltezza e intimità e poi succede che ti stanchi. 
Sei una delle ragazze più rotte e perse che abbia mai conosciuto. Non so cosa tu abbia vissuto, ma per quei pochi mesi passati insieme in qualità di amici o qualcosa di più - non l'ho mai capito onestamente - posso dirti chiaramente che, bimba mia, tu fai male. Fai male perché sai amare come nessun altro, perché fai toccare con un dito il paradiso, perché crei dipendenza e poi te ne vai. Ti confesso che non mi manchi, ma mentirei se invece negassi che non mi logora dentro non avere più quel che mi davi, quella felicità imparagonabile di cui sono in astinenza ormai. Sei entrata tu nella mia vita, sei stata tu a stilare i propositi per il nostro rapporto, sei tu ad avermi promesso qualcosa che evidentemente non sei riuscita e non riuscirai mai a mantenere. E non mi ritengo stupido per averti creduta, non me ne pento. Mi hai fatto capire cosa voglia e cosa non. Mi hai lasciato un vuoto e mille quesiti, ma una cosa è certa: il problema non ero io."