Capitolo Sessanta

Pov. Andrea

 "Mi devi raccontare un bel po' di cose, stronza" Micaela mi osserva, portandosi una tazzina di caffè alla bocca

 "Lo so, hai ragione" alzo le mani, come per scusarmi

 "Ho dovuto scoprire da Lorenzo che stessi con Leila! Quella Leila! Ma com'è successo?" mi guarda sconvolta

 "Mi spiace non avertene parlato prima, ma era una situazione.. complicata" ripenso a quelli che sono stati i nostri primi giorni insieme ed un brivido mi percorre la schiena "E poi tu hai ancora uno strano rapporto con Lorenzo, non potevo di certo lanciarti addosso una bomba simile" scuoto la testa

 "Credevo che le cose tra Omar e Leila andassero alla grande"

 "Tutti lo pensavamo. Questo ci insegna che non tutto è come sembra"

 "Sei felice Andrea?" lei mi osserva curiosa di conoscere la risposta

 "Sì, finalmente lo sono Michi" annuisco "Dopo Elisa, questa è la prima volta in cui sono davvero.. felice"

 "Oh, lasciamo perdere la questione Elisa! Sei forse impazzita?!" mi volto verso Rebe, fulminandola con lo sguardo

 "Scusami, era un gossip troppo succulento per tenerlo solo per me" alza le spalle "Almeno vedrai che non sono l'unica a provare disappunto a riguardo"

 "È acqua passata comunque, ho chiuso con Elisa già tempo" le sorrido.

Sì, ne ho combinati di casini in questi ultimi mesi e sono davvero dispiaciuta per non essermi aperta con Micaela, ma come potevo farlo? Lei è ancora in contatto con Lorenzo, tra di loro c'è uno strano rapporto che non riesco a capire. Come potevo metterla in una situazione tanto scomoda?

E poi non è che avessi voglia di parlare con qualcuno del casino che era diventata la mia vita.

Un inferno di dolore e confusione, che ripetere ad alta voce non poteva fare altro che amplificarne l'effetto.

Così sono rimasta chiusa nel mio guscio, aprendomi solo con Rebe perché lei da sempre è stata la mia unica ancora di salvezza.

Osservo le mie amiche parlottare allegramente davanti a me, un sorriso si dipinge sul mio viso

 "Che ne diresti di farmela conoscere?" mi volto stupita verso Micaela

 "Che cosa?" la guardo, non riuscendo a trattenere un sorriso

 "Conosco Leila, ma solo di vista. Ci siamo incontrate un paio di volte a casa dei ragazzi, ma non abbiamo mai parlato granché. Voglio conoscere la tua nuova fidanzata" mi poggia una mano sulla coscia sorridendomi

 "Oh, io.. mi farebbe molto piacere" annuisco ricambiando il sorriso "Posso provare a parlarle"

 "D'accordo, ne sarei davvero felice" Micaela torna a sedersi, dedicando poi la sua attenzione a Rebe.

Il mio cuore batte veloce ripensando alle parole di Micaela. È una buona idea farle conoscere?

O forse potrebbe risultare fuori luogo?

Quello che più mi preoccupa e non sapere come Leila possa prendere questo invito.

Vorrei davvero tanto includerla nella mia vita, in ogni aspetto della mia vita, ma lei si sentirà pronta a farlo?

E poi Micaela già la conosce, ma non di certo a causa mia.

Mi ricordo ancora quando Michi mi raccontò di aver conosciuto gli amici di Lorenzo.

Per la prima volta la portò a casa sua, le preparò il pranzo, mangiarono insieme.

Un luccichio profondo illuminava i suoi occhi blu celeste, mentre mi raccontava quei momenti felici.

Poi arrivarono Omar e Leila. Mi raccontò di questa ragazzina dal viso dolce, la compagna del migliore amico di Lorenzo.

Non mi fece vedere una foto, non è che mi interessasse granché all'epoca.

Mi disse semplicemente di essersi trovata bene con loro, che il sorriso dolce di lei l'aiutò a rilassarsi.

Con il senno di poi, posso comprendere le sue parole.

Quante volte il suo sorriso dolce mi ha aiutato a calmare il mio cuore agitato.

Si sentirà davvero pronta a ricominciare tutto da capo? O si sentirebbe messa alle strette?

So bene quanto sia difficile ricominciare, per mesi non ne ho voluto nemmeno sapere di farlo, ma tra di noi ora è diverso.

Perché abbiamo cominciato la nostra relazione già dieci passi più avanti del normale.

Ci siamo innamorate in fretta, complice anche la nostra convivenza, ed ora più che mai mi sento pronta a fare qualsiasi passo per lei.

Compreso gestire la mia enorme paura di perderla.

I giorni passati a casa mi hanno permesso di capire che per lei sono disposta a gestire la paura, a fidarmi di più, perché quando dice di amarmi io le credo.

Credo ai suoi occhi sinceri che mi osservano sdraiata accanto a lei, credo nei suoi modi dolci di prendersi cura di me.

Credo in Leila e in tutto quello che faticosamente stiamo costruendo.

Sarà lo stesso anche per lei?



Pov. Leila

Cammino per le strade, la musica in riproduzione nelle cuffiette.

Sono felice mentre schivo la gente che non sembra nemmeno vedermi, ma non mi interessa.

Sono così felice.

Felice che lei sia tornata, che lei abbia deciso di accantonare - o meglio, gestire - quella paura che ha di perdermi per poter costruire qualcosa insieme.

I dieci giorni passati sono stati così.. intensi, persa in quel mare di dolore che spero di non provare mai più.

Ma ora che tutto è tornato a posto, ora che lei è di nuovo accanto a me - nonostante la rabbia per essere scappata via - mi sento così felice.

Mi sembra di volare mentre cammino per queste strade colme di persone, come non vedevo da tempo.

L'arrivo dell'estate sta lentamente donando a tutti il coraggio di uscire dalle proprie case per rivivere una vita più possibile uguale a prima.

Raggiungo il piccolo negozietto in via tripoli che da anni ormai è la mia seconda casa, salutando allegramente le mie colleghe

 "Buongiorno a te Leila" Alice mi sorride maliziosa "Come mai questo buon umore?" arrossisco

 "E dai Ali, è appena arrivata" Matilda scuote la testa "Tranquilla, te la tengo occupata io, vatti  pure a sistemare" mi sussurra lei

 "Ehi, guarda che ti sento!" sbuffa Alice, portandosi le braccia al petto.

Non riesco a trattenere una risata mentre raggiungo il retro del negozio.

Poso la borsa e metto il pranzo in frigo.

Mi guardo allo specchio e noto subito quanto il mio viso sia cambiato negli ultimi giorni. Le profonde occhiaie che solcavano il mio viso sono state sostituite da segni decisamente meno.. viola.

L'espressione è più rilassata, il mio cuore è più leggero.

Questo è l'effetto che mi fa Andrea. Mi basta averla intorno per stare bene.

Raggiungo le mie colleghe, aiutandole a sistemare i vestiti

 "Allora? Vuoi dirci che succede?" Alice mi guarda curiosa, provocando un profondo sguardo di disappunto da parte di Matilda "Che c'è? Sono troppo curiosa" alza le spalle in segno di difesa

 "Tranquilla Mati, sto bene" rido divertita "Beh, ecco.. Andrea è tornata a casa. È così bello averla di nuovo accanto a me, perché sento che già solo questo basti a rendermi felice"

 "Oh, che cosa romantica" sospira Alice

 "Lei ha deciso di accantonare le sue paure, vuole stare con me. Mi sento così felice" sorrido sognante

 "Sì lo notiamo anche noi. Non che prima con Omar non fossi felice, ma ecco.. si notava che mancasse qualcosa tra di voi. Qualcosa che ora Andrea ti sta dando, perché lo sguardo che hai con lei non è lo stesso che avevi con lui" Mati mi osserva, gli occhi pesantemente truccati le scuriscono il viso imbiancato probabilmente da un fondotinta troppo chiaro

 "È incredibile come io sia stata l'unica a non accorgermi di come le cose stessero cambiando" scuoto la testa "Stavo andando a vivere con lui" aggiungo sconvolta

 "Alle volte capita di sbagliare, soprattutto quando si parla di sentimenti. Quando entrano in gioco, perdiamo ogni razionalità" scuote la testa Matilda

 "E poi ci vuole tempo Leila per elaborare certe cose, ma l'importante è uscirne finché si è in tempo e tu l'hai fatto!" mi sorride Alice

 "Già, hai ragione" annuisco, ricambiando il sorriso.

So che in fondo Alice ha ragione, ci vuole tempo per elaborare i propri sentimenti, ma non potrò mai smettere di sentirmi in colpa.

Perché sì, ci vuole tempo per decifrare cosa sente il nostro cuore, ma certe scelte dipendono unicamente da noi.

Andare a letto con Andrea rientra tra quelle.

Scuoto la testa.

Non ho intenzione di finire in un altro girone infernale di sensi di colpa e paranoie.

Devo riuscire ad andare avanti, nonostante i miei errori. Perché anche se si sbaglia, si ha il diritto di andare avanti.

Lo so, lo so bene. Il problema è riuscire ad applicare tutto ciò che nella mia mente conoscono bene, ma come posso farlo? Come posso dimenticare quanto successo? Tutto il dolore provocato ad Omar?

Vorrei sapere come sta.

Se sta lentamente tornando a vivere, oppure se la sua vita è rimasta bloccata a tre mesi fa.

Un brivido mi percorre la schiena alla sola idea

 10.05 | Queste lezioni sono troppo noiose. Spero che la tua mattinata stia andando meglio della mia | Andrea mi scrive, strappando un sorriso

 10.07 | Da quando abbiamo aperto saranno entrati un paio di clienti. Oggi è estremamente noioso. Vorrei poter essere lì con te a seguire le lezioni |

10.08 | Non vedo l'ora che tu sia di nuovo a casa | sorrido, mordendomi il labbro.

Tiro un lungo respiro, sperando che queste ore passino in fretta per poter tornare da lei e dal buonumore che solo lei sa darmi.

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