Capitolo Cinquanta

Pov. Andrea

L'esame è andato meglio del previsto, nonostante i pensieri che mi tormentano la testa da giorni.

Ne sono uscita con un ventisette, che ho accettato ben volentieri.

È stato strano, decisamente non convenzionale, ma devo dire che sostenere un esame con i pantaloni del pigiama addosso non è affatto male.

Ora sto solo aspettando che il professore mi dia la possibilità di lasciare la piattaforma per raggiungere Leila.

Avrà ricevuto l'esito del tampone?

Non posso nemmeno controllare il telefono, se voglio salvaguardare il mio voto.

Così attendo semplicemente che smetta di parlare, le mie gambe si muovono alternativamente sotto il tavolo.

Non riesco a star ferma, mentre attendo che questo megalomane finisca di parlare.

Non appena ci saluta, chiudo immediatamente il pc correndo verso camera di Leila.

La sua porta è aperta, la sento parlare ma non sembra triste, anzi.

La sua voce allegra risuona nella stanza, agitandomi il cuore.

Raggiungo così l'ingresso di camera sua e la vedo sorridente parlare con Janette.

Nessuna delle due indossa la mascherina

 "Sei..?" la guardo, il cuore batte a mille

 "Sì" annuisce sorridendomi.

Barcollo per un attimo, travolta da quella notizia che attendevo da settimane.

Questo giorno tanto atteso è arrivato, mi sembra così bello da non sembrare vero.

Finalmente è finito tutto: le chiacchierate attraverso la porta, guardarsi da lontano senza potersi toccare, le notti insonni passate a sentirla tossire senza poter far nulla per aiutarla.

Quell'esito negativo si è portato via tutte queste cose orribili, per lasciare spazio finalmente a qualcosa di bello, così bello da togliermi il respiro.

Le corro incontro, travolta da una felicità che nemmeno credevo possibile.

La prendo in braccio stringendola forte a me, perché ogni centimetro del mio corpo necessita di sentirla vicina.

Lei mi prende il viso tra mani, baciandomi intensamente.

Barcollo in mezzo a quel bacio così atteso verso il suo letto, accasciandomici sopra.

Lei non smette di baciarmi, le sue mani mi stringono il viso

 "Okay ragazze, credo che andrò a trovare Suki" Janette sorride imbarazzata dalle nostre effusioni poco controllate

 "Scusa Janette" Leila scende da sopra di me, osservando imbarazzata Janette.

Le sue guance sono arrossate, il petto si muove velocemente in sintonia con il suo cuore.

Il respiro è corto.

Questo è l'unico sintomo che testimonia che quanto abbiamo vissuto è successo davvero.

La vedo infatti respirare a fatica, mentre cerca di calmare il suo cuore.

Io invece rimango seduta sul suo letto, ancora incredula da quanto successo.

Il mio corpo sta fremendo, in attesa di averla nuda accanto a lui, le nostre pelli sudate a contatto.

Le sue dita fini che scorrono lente su di me, come a disegnare il suo amore sui miei brividi

 "Vi lascio sole ragazze, anche io ho qualcosa da recuperare" sorride "Ci vediamo presto" ci saluta prima di raggiungere camera sua.

Osservo Leila in piedi davanti a me, il suo respiro ora è più lento.

Mi guarda sorridendo, i suoi bellissimi occhi verdi brillano mentre mi osservano

 "Cristo, da quanto tempo stavo aspettando questo giorno" balbetto, ancora incredula

 "Anche io" annuisce, osservando fuori dalla sua stanza

 "Ciao ragazze! Vi manderò un messaggio non appena deciderò di tornare a casa" ci saluta "Non credo a breve comunque. Divertitevi" ride

 "Ciao Janette" la salutiamo in coro io e Leila.

Scoppiamo a ridere entrambe, ma nel momento in cui sentiamo la porta chiudersi, tutto cambia.

I suoi occhi scivolano veloci sul mio corpo, brillano di una luce diversa.

Finalmente sono.. vivi.

Non riesco più a trattenermi.

La raggiungo, prendendola ancora una volta in braccio.

La sbatto contro il muro, intrappolandola tra me ed il muro freddo.

Lei ansima mentre le bacio il collo, succhiandolo con violenza. Le sue mani mi stringono le spalle, per poi scivolare rapide nei miei capelli.

Li stringe forte, tirandomi indietro la testa per poter libero accesso alle mie labbra.

Agita il suo bacino contro di me, posso percepire quanto mi desideri

 "Andiamo in camera tua" ansima.

Annuisco semplicemente, barcollando verso camera mia, le nostre labbra sempre a contatto.

L'adagio poi sul mio letto, guardandola bella come non mai, attendere il mio tocco.

Il suo petto si muove velocemente, il bacio intenso di poco fa l'ha affaticata.

Cerca di respirare lentamente, ma l'eccitazione del momento non l'aiuta.

Si toglie la maglietta, senza nemmeno darmi il tempo per farlo.

Mi allunga la mano, tirandomi poi sopra di lei, baciandomi nuovamente con la stessa intensità di prima.

Le sue mani stringono il mio viso, sento il suo respiro affaticato contro la mia pelle.

Le nostre lingue si cercano, si uniscono in quel bacio così necessario e desiderato.

Sposta poi le sue mani su di me, facendole scivolare sul mio ventre caldo. A contatto con la sua pelle fredda, contraggo gli addominali.

Lei accarezza ammaliata la superficie dura, stringendomi poi i fianchi. Chiudo gli occhi, godendomi finalmente le sue mani su di me

 "Non posso ancora credere che sia finita" ansima, mentre le bacio il collo

 "Ti ho aspettata così tanto" sussurro, le nostre labbra si incontrano ancora

 "Scusami Andrea, per tutto. Scusa per essere stata così codarda da scegliere la strada più facile, scusa per non essermi resa conto prima di quanto ti amassi" mi stringe i capelli

 "Non importa Leila, ora non importa più nulla" appoggio la fronte sulla sua, per riprendere fiato.

Siamo così vicine, il mio corpo è premuto contro il suo, creandone uno solo

 "Ti amo così tanto Andrea, prometto di non lasciarti mai più" i miei occhi si inumidiscono, al ricordo di quei giorni in cui lei non c'era.

Il senso di abbandono, la rabbia, la tristezza.

Una tormenta nera che mi ha sommersa, facendomi affondare in un dolore che speravo di non provare mai più.

Ora però non c'è più niente.

Tutto quel mare di dolore non esiste più, perché sdraiate su questo letto sento solo una cosa: un'infinita felicità.

Il cuore batte così veloce, spazzando via tutti quei pensieri brutti.

Ora ci siamo solo io e lei

 "Ti amo Leila, questa è l'unica cosa che conta" la bacio ancora e in un attimo tutto inizia.

Ci uniamo in un solo corpo, perdendoci in quella bolla magica che siamo io e lei insieme.

Le nostre mani si uniscono sopra la sua testa, stringendosi forte, quasi avessero paura di perdersi ancora.

Assaggio avidamente la sua pelle tesa, il suo collo caldo mi brucia le labbra, il suo profumo così dolce mi inebria mandandomi in estasi.

Si inarca sul letto spingendosi verso di me, assaporo ogni centimetro della sua pelle così morbida e delicata.

Mi stacco solo quando lei mi tira su, portando la sua bocca sul mio collo.

Succhia la mia pelle, stringe il mio sedere mentre mi spingo verso di lei. I suoi ansimi risuonano rumorosi nella stanza.

Come mi era mancato sentirla così vulnerabile sotto il mio tocco, sentire quei respiri profondi lasciare il suo corpo soddisfatto ed appagato.

Mi spinge di lato solo una volta saziato il suo bisogno di baciarmi.

Senza darmi il tempo di controbattere, porta una mano nel centro del mio corpo.

Chiudo gli occhi godendomi quel tocco delicato, mentre la sua lingua cerca la mia.

Si uniscono, in un bacio lungo e carico di passione, che insieme alle sue lunghe dita su di me creano una mix inebriante.

La mano aumenta la velocità, in sintonia con i miei ansimi che diventano sempre meno controllati mano a mano che mi avvicino all'apice, mentre l'altra stringe i miei capelli.

Sono in estasi, cullata dal suo tocco deciso ma al contempo lento e controllato.

Il suo respiro caldo risuona erotico nel mio orecchio, quasi fosse una melodia lussuriosa.

Posa piccoli e sensuali baci sul mio collo, quel poco che basta a raggiungere l'apice.

Mi riverso sul letto, rannicchiandomi contro di lei.

Le bacio il petto, stringendola forte.

I nostri respiri risuonano rumorosi nella stanza, rallentando lentamente il ritmo.

Le mie mani scivolano sulla sua schiena, lasciandoci piccoli graffi.

Da tempo non mi sentivo così bene come in questo momento, perché mi sento esattamente dove dovrei essere.

Nel mio posto nel mondo.

So che questo è il mio posto e nessuno potrà mai cambiare le cose.

Non so cosa mi riserverà la vita, a dire il vero ne sono un po' spaventata, ma qualsiasi immagine mi venga in mente, lei c'è sempre.

L'attimo effimero che eravamo si è trasformato nell'attimo che ha cambiato completamente la mia vita.

Anzi, le nostre vite.

So che entrambe siamo grate per questa pandemia, nonostante tutto il dolore che ci ha causato.

Questa pandemia mi ha permesso di riscoprirmi di nuovo, di realizzare che sono ancora una persona e non un'anima vuota senza emozioni.

Questa vita piena di imprevisti prima ti toglie tutto, ma solo per darti molto di più dopo.

A me tolse Elisa tempo fa, portandosi via la mia voglia di amare, ma poi mi ha dato Leila.

Ha permesso ai nostri destini di incontrarsi, legandoli tra di loro.

Avrei dovuto capirlo dal primo giorno che mise piede in questa casa che sarebbe stata quella Lei che avrebbe rivoluzionato ogni cosa.

Ed ora che la stringo tra le mie braccia, sento che tutto possa tornare a posto, che il tempo ed il suo amore cureranno ogni ferita.



Pov. Leila

Siamo sdraiate a letto, entrambe nude.

I nostri respiri sono lenti, riflettendo il nostro stato d'animo calmo e rilassato.

Ci siamo unite ancora ed ancora questo pomeriggio, fino a renderci esauste.

Avevamo bisogno l'una dell'altra, dopo tanto tempo passato lontane.

Ora sto distrattamente passando la mano sul suo petto caldo, accarezzando dolcemente quel seno tanto bello.

Il silenzio riempie la stanza, urlando tutto il nostro amore e tutta la nostra felicità.

La mia testa è appoggiata sul suo petto, ascolta il battito lento del suo cuore aumentare la velocità

 "Cosa stai pensando?" le chiedo, alzando lo sguardo su di lei

 "Uhm?" lei mi guarda confusa

 "Il tuo cuore ha cominciato a battere più velocemente. Che succede?" lei sorride

 "Stavo semplicemente pensando" si ferma qualche secondo "Ti ricordi il primo giorno che sei arrivata qui?" rimango spiazzata dalla sua domanda, ma sorrido

 "Certo che lo ricordo" annuisco "Ero così.. spaventata" scuoto la testa

 "Sei entrata in casa, accompagnata da Omar" sentirla pronunciare il suo nome mi mette a disagio "Avevi uno sguardo terrorizzato" ride

 "Sì e tu mi sei venuta incontro sorridendomi, accompagnata da Elisa"

 "Dio, sembra passata una vita" sospiro

 "Quante cose possono cambiare in due anni" guarda fisso davanti a sé

 "Già, coloro che un tempo credevamo fossero l'amore della nostra vita, ora sono delle semplici  comparse nelle nostre quotidianità" la guardo

 "Quelle che erano le nostre certezze, sono state completamente spazzate via dai mille cambi di direzione che può prendere la vita" sospira

 "Già" annuisco "Perché mi stai dicendo tutto questo Andrea? Ti.. Ti manca Elisa?" sento un peso sul petto schiacciarmi sempre di più, mentre aspetto che lei risponda alla domanda

 "No Leila, ma che ti passa per la testa?" ride "Sono solo spaventata che possa accadere ancora ciò che è successo con Elisa" mi guarda

 "Hai paura che io vada via?"

 "Sono terrorizzata dal fatto che tu possa andar via, che tu possa renderti conto di amare ancora.." si blocca.

In un attimo mi posiziono sopra di lei, baciandola prima che possa finire di parlare.

La bacio intensamente, quasi volessi farle capire quanto siano assurde le sue parole

 "Lo senti quanto ti voglio Andrea?" appoggio la fronte alla sua, portandomi la sua mano sul  cuore "Ti amo e hai ragione ad avere paura, il modo in cui ci siamo avvicinate non gioca a mio favore"

 "Ah, stai pur certa che nessun'altra coinquilina oltre Janette metterà piede in questa casa" risponde seria Andrea, ma non riesco a trattenere una risata sincera.

Lei mi guarda scura, prima di tornare a sorridere.

Il suo sorriso mi illumina il viso ed il cuore, alleggerisce ogni mia insicurezza.

La bacio ancora una volta, poi mi sdraio sopra di lei, lasciandomi cullare dal suo respiro lento. 

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