C'era una volta... un ballo

- Cosa vuoi che ne sappia? Non sono io che quello che ha fatto appena fatto un'entrata degna di supereroe.-
- Se proprio dobbiamo definire un tipo d'entrata preferisco quelle dei cattivi. Comunque... perché sono qui?- chiese.
- Non lo so, io stavo autocommiserandomi fino a quando non ho trovato una scatoletta. -
- Una scatoletta? Che tipo di scatoletta? Non è per caso una con dei bottoni da schiacciare?- indagò.
Il ragazzo evitò di rispondere, sapendo che probabilmente aveva appena fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare.
-Cosa ne hai fatto del mio cercapersone?- disse quella avvicinandosi minacciosamente.
- Cerca chi? Non capisco.-
- La scatoletta.-
Lo sguardo di Eren scivolò verso la fontana.
La fanciulla capì al volo la situazione e si precipitò a controllare dove si trovasse l'oggetto.
Appena lo vide si mise la mani nei capelli dalla disperazione e incominciò a sbraitare contro il malcapitato.
- Si può sapere perché l'hai gettato nella fontana?! Ora non potrò più restituirlo e dovrò pagarlo! Ma ti è andato di volta il cervello?!-
Eren tentò di farsi piccolo piccolo per sfuggire a quella sfuriata.
- Io... non pensavo fosse importante.- le parole del ragazzo erano ridotte a un sussurro.
- Non lo era, solo che non era mio, era della scuola e mi sarebbe dovuto servire per un esame.-
-Scuola? Esame? Non capisco.-
-Allora, ripartiamo dall'inizio, cosa ti sembro?- chiese la ragazza mentre apriva le braccia per farsi vedere meglio.
- Ehm...una sclerata vestita da uomo? E anche un po' trasandata aggiungerei.- provò a indovinare.
-Molto spiritoso, e comunque non sono vestita da uomo, ormai tutti indossano i pantaloni.-
- Solo gli uomini.- puntualizzò.
- Ma la vuoi smettere?! E comunque si può sapere dove vivi, sembra di stare nel milleseicento, e per la cronaca non mi sembra che tu sia conciato meglio.- disse indicando il logoro vestito del ragazzo.
- Ripeto la domanda, cosa ti sembro?-
- Se devo proprio rispondere... per me sei un-
- No, hai ragione, non ci arriveresti mai.
Sono una maga.-
- Sì certo e io sono il re.- scherzò Eren.
- Non mi credi?-
- Cosa te lo fa pensare?- replicò sardonico.
- Fai come credi, comunque come hai fatto a trovare la mia scatoletta?-
- Ero seduto sulla panchina e poi appoggiando le mani ho sentito l'oggetto.-
- E giustamente hai pensato di buttarlo nella fontana dopo averlo acceso.
Non sai proprio come sia arrivato lì? Sai com'è, prima era a scuola sotto il mio banco.-
- Ora che ci penso appena arrivato non mi pareva d'averlo visto.-
La ragazza spalancò gli occhi a tale affermazione.
-Non può essere, insomma non puoi essere tu.- la ragazza lo guardò con occhio critico.
- Anche se in effetti ne avresti bisogno.- continuò sottovoce.
- Si può sapere che hai per parlare da sola? Sei forse pazza?- si intromise con fare molto garbato Eren.
La presunta maga teneva un pugno all'altezza della bocca e continuava a squadrarlo.
- Non mi va di stare a sentire le chiacchiere di una matta, trasandata per di più.- voltò le spalle e fece per ritornare dentro casa.
All'improvviso provò dei brividi di freddo e con grande stupore si accorse di essere completamente fradicio.
Sconcertato ritornò a fissare la ragazza.
-Sei stata tu?!- chiese urlando.
- Vedi qualcun altro in giro?-
- Ma sei matta!!Era l'acqua sporca della fontana, che schifo!-
- Sorvolo sugli appellativi che mi hai appena conferito, e comunque era acqua pulita: faccio le cose per bene io; considerala come una piccola vendetta.-
- Sì può sapere cosa vuoi?- l'esasperazione del ragazzo era palese.
- Considerati fortunato mio caro, perchè tu sei il mio esame e quindi per questa volta sei il mio protetto.-
- Cioè? C'entra qualcosa con quello che hai in mano?- disse riferendosi al bastone che quella tipa strana stava tenendo in mano.
-Esatto. Come ti ho detto prima sono una maga e normalmente per la mia scuola questo è periodo d'esami.
L'esame finale di quest anno consiste nel migliorare la vita a qualcuno sfruttando tutte le abilità magiche che una persona possiede, il risultato verrà poi valutato e mi permetterà di avere il diploma.-
- Ed io sarei quella persona?-
- Ora ci arriviamo.
Il cercapersone che hai buttato nella fontana, e che sarò costretta a ripagare, serviva a individuare colui che avrebbe dovuto meritare il mio aiuto; quello che tu chiami strana scatoletta è collegato al mio bastone magico e appena l'hai attivato sono riuscita a risalire alla tua posizione, così eccomi qui, pronta a iniziare l'esame.
La commissione probabilmente ci starà già osservando.
Sanno sempre tutto quelli.- finalmente finì la spiegazione ed Eren capì qualcosa in più.
- Finora non mi sei stata di grande aiuto.- puntualizzò, mentre infreddolito tentava di scaldarsi frizionando le sue mani sulle braccia.
- Da ora lo sarò.- iniziò la sua opera asciugando magicamente il castano.
- Come mai usi un bastone al posto di una bacchetta magica o simili?-
- È pratico, comodo, utile per l'autodifesa e soprattutto pieghevole.- detto questo la maga diede con la mano opposta un colpetto all'oggetto, il quale si rimpicciolì diventando delle dimensioni di una matita, poi se lo mise in tasca.
- Bene, ho risolto i tuoi problemi, sei stato un protetto fantastico, ho superato l'esame. Addio.-
Come stava per fare un passo un fulmine colpì il punto del terreno dove avrebbe avuto intenzione di mettere il piede.
- Va bene, a quanto pare non ho finito ancora niente, perciò mio caro...-
- Erenentolo, anzi Eren.-
- Eren, spiegami cosa ti affligge, se dovrò darti una mano dovrò pur sapere da dove cominciare.-
Così il ragazzo iniziò la spiegazione di quella che poteva considerarsi la sua vita fino a quel momento.
- Quindi se ho capito bene vuoi andare al ballo del principe?- domandò per sicurezza la fanciulla.
- Esatto, solo che come vedi non sono messo esattamente nel migliore dei modi.- accennò un timido sorriso.
- Bene, allora vediamo come farti arrivare a questa festa.- la strega si tirò su le maniche e con una mossa teatrale riprese il bastone magico e lo fece tornare alla sua forma originale, si apprestò a lanciare l'incantesimo quando...
- Sei sicuro che non vuoi qualcosa d'altro? Una villa con piscina, una macchina, vincere alla lotteria... andare al ballo non è che mi convinca come desiderio.-
-Andare al ballo è più che perfetto.- rispose Erenentolo, che nel frattempo incominciava a perdere la pazienza e non aveva capito due parole su tre di quelle appena pronunciate.
Lei fece spallucce e alzò il braccio con cui teneva l'oggetto magico per lanciare l'incantesimo, quando...
- Aspetta, aspetta, aspetta.-
- Cosa c'è adesso?!- sbuffò seccato.
- Mi servono degli oggetti, non posso creare cose dal nulla.- spiegò lei.
- Ma che razza di maga sei allora!?-
- Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma: il principio su cui si basa la trasfigurazione, perciò mi servono degli oggetti.-
- Trasfigurazione?-
- Oh sì, la McGranitt è un'ottima insegnante. Sono un po' meno ferrata sugli incantesimi, be' vorrei vedere, Smemorina ogni tre per due perde la bacchetta e noi poveri studenti passiamo mezza lezione a cercarla. Una volta...-
- Non per metterti fretta, ma io dovrei andare a un ballo; cosa necessiti di preciso?- interruppe Eren seccato.
- Abbiamo bisogno di qualcosa per farti arrivare lì e visto che hai rifiutato la macchina e inoltre non penso che tu sappia guidare, opterei per una carrozza.
Quindi avremo bisogno di cavalli ed un cocchiere, del valletto direi che potremmo farne a meno: sei abbastanza grande per aprirti la portiera da solo e per ultima cosa il vestito, ma a quello ci pensiamo dopo.-
- Ricevuto.- annuì il ragazzo
- Quindi tu ti occupi degli animaletti ed io della carrozza. Ci ritroviamo qui.-
Finita la loro lunghissima discussione i due iniziarono a cercare ciò di cui necessitavano.
Eren sapeva già dove trovare gli animali che gli sarebbero serviti.
Rientrò in casa e si recò subito nella sua soffitta. Utilizzando una forza bruta a lui sconosciuta, probabilmente conferitagli dall'autrice, sfondò la porta della camera e si avvicinò ghignando all'armadio.
Quei topi non avrebbero avuto scampo.
Mentre dall'interno della magione si udivano mobili che venivano fracassati e urla di rabbia, la maga stava girovagando per il giardino alla ricerca di qualche cosa che gli sarebbe tornato utile, la sua attenzione venne richiamata da una zucca che sembrava stesse aspettando solo lei.
Così, trovato ciò che cercava, rimase ad aspettare che il suo protetto si presentasse con qualche bestiolina.
Poco dopo lo vide arrivare più malconcio di prima, su un braccio stavano appollaiati quattro topini, mentre l'altro stringeva un lemure.
La fata madrina in prova spalancò gli occhi di fronte alla scena che le si stava presentando davanti.
-Non fare domande.- fu la prima cosa che disse Eren notando l'espressione che l'altra aveva sul volto.
-Come vuoi.-rispose lei alzando le mani.
-Visto che si sta facendo tardi, direi che puoi fare i tuoi trucchetti da prestigiatore così andiamo subito alla festa.-
-Te li do io i trucchetti da prestigiatore, vediamo quando ti avrò trasformato in un porcellino d'India.- sussurrò tra sè e sè la strega.
-Hai detto qualcosa?-
-No, no, iniziamo pure, lascia il lemure per terra.-
La maga si tirò di nuovo su le maniche, perchè fare un po' di scena va sempre bene, e pronunciò l'incantesimo.

Bibbidi bobbidi...

Etciù

- Salute zio.-
- Grazie Isabel.-

E dopo aver pronunciato le conosciutissime parole magiche bibbidi bobbidi etciù, il lemure venne avvolto da una brillante luce e appena essa si ritirò al posto dell'animale comparve un ragazzo agghindato di tutto punto; il nuovo arrivato non era tanto alto e portava i capelli rasati.

-Io sono Connie.- si presentò sorridendo il ragazzo-lemure. Quel piccolo momento di presentazione venne interrotto da un infuriato Eren.
-Tu! Piccolo, infame lemure, finalmente ho l'occasione di conciarti per le feste, vieni qui che te la faccio pagare per tutto quello che mi hai fatto passare.- il giovane dagli occhi turchesi cominciò ad avvicinarsi minacciosamente al nuovo arrivato.
-Eren!- lo richiamò la ragazza -Ti ricordi che devi partecipare a un ballo, vero?- chiese provando a sviare l'attenzione su di sè nel tentativo di evitare che scoppiasse una rissa.
-Oh, tu sei colei che mi trasformato in umano, ti ringrazio di cuore, se non l'avessi fatto questo genio sarebbe andato sprecato.-

"Più che genio, un egocentrico megalomane."

- Sì anche io sono contenta di averlo fatto, ora continuiamo.-
Sotto gli sguardi dei due ragazzi la fanciulla camminò fino al punto dove poco prima aveva visto l'enorme cucurbitacea, agitò ancora una volta il suo bastone magico e la zucca iniziò a rotolare fino ad arrivare ai piedi della coppia di spettatori, i quali rimasero per qualche secondo a osservare quella bacca, ma niente accadde.
- Veramente un mezzo perfetto! Mi chiedo come ho fatto a non pensarci prima di andare alla festa a cavallo di una zucca.- la schernì Eren.
- Per una volta sono d'accordo con lui.- aggiunse Connie.
A un certo punto la zucca iniziò a tremare come se stesse per esplodere e cominciò a crescere, a crescere, a crescere, il tutto sotto lo sguardo spaventato degli osservatori .
Poi di colpo smise di aumentare di grandezza.
- Io vi consiglierei di allontanarvi.- avvisò la ragazza.
I due la guardarono scettici.
- Perlomeno giratevi.-
Erenentolo e Connie decisero di seguire questo consiglio pur non sapendo il perché di tale azione.
Pochi secondi dopo si ritrovarono entrambi a terra a carponi, scaraventati un paio di metri più in là.
- Ve l'avevo detto che era meglio allontanarsi- li rimbeccò.
I topolini, approfittando del momento di distrazione generale, si rifugiarono sotto la panchina.
Il duo si rialzò e rimase a bocca spalancata.
La zucca si era trasformata in una splendida carrozza color panna con delle rifiniture in oro.
Eren si avvicinò allo sportello del mezzo, lo aprì e guardò dentro la vettura
- È fantastica.- disse con un tono entusiasta.
- Cosa credevi? Guarda che quando faccio una cosa la faccio bene.
Mi chiedo perché tu stia ancora mettendo in dubbio le mie capacità, hai visto cosa ho fatto al lemure.- lo rimproverò l'artefice dell'incantesimo.
-Non sto assolutamente mettendo in dubbio le tue abilità magiche, inoltre mi fido ciecamente di te.- concluse, irritato dal fatto di essere stato ripreso.
- Invece sì.- lo contraddì Connie.
- Le discussioni le rimandiamo a un'altra volta che qui si sta facendo tardi.
Eren, riprendi qui topi.-
Il ragazzo fece quanto ordinato, mentre l'esaminanda si preparava a lanciare un altro incantesimo.
I topi vennero messi in posizione e poi...
Bibbidi bobbidi etciù.
I quattro sporchi topolini si trasformarono in dei bianchi e possenti destrieri.
- Connie, legali alla carrozza.
Per quanto riguarda te, caro il mio protetto, ti manca ancora una cosa.-
La fata madrina in prova girò attorno al poveretto, osservandolo attentamente.
E poi di nuovo...
Bibbidi bobbidi etciù.
Il logoro vestito che indossava venne sostituito da uno splendido completo blu notte con delle rifiniture argentee e scarpe e farfallino in pandan.
Eren si rimirò soddisfatto: ora sì che sarebbe andato al ballo con stile.
- Perfetto! Su, muoviti, dobbiamo arrivare al castello!- gioì la ragazza mentre spingeva Erenentolo verso il cocchio.
-Dobbiamo?- indagò lui.
- Mi sono appena auto invitata, ho sempre voluto partecipare a un ballo reale; inoltre devo assicurarmi di prendere un buon voto.- replicò lei.
Con un ultimo spintone fece entrare Eren nella carrozza, assicurandosi di chiudere lo sportello.
- Dove stai andando?- domandò lui.
- Vado davanti con Connie.-
- La conosci la strada, vero?-
- Ovvio. Ho il GPS.-
Così il disastrato trio partì alla volta del castello.

Il tempo passò e finalmente giunsero di fronte a un imponente palazzo.
Eren e la maga scesero dalla vettura e si dissero verso la scalinata.
In giro non c'era un ospite, l'unica eccezione erano le varie guardie appostate qua e là che, come videro i due nuovi arrivati, iniziarono a tenerli sotto controllo.
- Siamo in ritardo, muoviti Eren.- I due iniziarono a correre e percorsero tutta la scalinata, entrarono nel castello e passarono attraverso i suoi lunghi corridoi fino ad arrivare nella sala da ballo, ma lo spettacolo a cui si trovarono di fronte fu diverso dalle loro aspettative.
"Oh no, sta già ballando con una ragazza e per di più il suo vestito cambia colore. Devo fare qualcosa." Si ritrovò a pensare la fanciulla.
- FERMI!!- con il suo fidato bastone magico lanciò una palla di fuoco che esplose nel cielo diventando un fuoco d'artificio.
- Questo ballo non s'ha da fare!- l'attenzione di tutti si catapultò su di lei.
La musica si fermò e un vociare si levò dalla sala; poi parole sussurrate giunsero all'orecchio della giovane.
- Quello non è il principe Armin.-
Sentendo quella frase la strega sbiancò, capendo la gravità della situazione decise di provare a porvi rimedio.
- Ehm...grazie per aver chiamato la compagnia d' intrattenimento Eren & co., il conto verrà mandato via fax.
Vi auguriamo un buon proseguimento della serata.-
E così come erano arrivati la coppia riprese a correre per uscire il più velocemente possibile dal palazzo.
L'ultima cosa che sentirono fu un: guardie! Prendeteli.
- Si può sapere perché non me lo hai detto prima che era il principe sbagliato?- chiese la ragazza con il fiato corto.
- E tu invece si può sapere perché non mi hai detto subito che non avevi idea di dove dovessimo andare?- domandò Erenentolo affannato.
- Avevo il GPS e ho seguito tutte le sue indicazioni alla lettera.- si giustificò.
Finalmente raggiunsero la carrozza, che partì immediatamente appena loro ci furono sopra; Connie doveva aver capito che qualcosa era andato storto.
La maga riprese in mano il GPS non capendo perché li aveva portati nel luogo sbagliato.
- Guarda che hai settato male le impostazioni iniziali, inoltre qui non non c'è il satellite a cui si connette normalmente, devi riavviarlo e connetterlo a quello di Wall.-
- Da quando sei diventato un esperto, Connie?-
- Talento naturale.-
- Hai letto il libretto d'istruzioni?-       
- Sì, mentre eravate dentro.-
- Bene.
Non è che potresti andare più veloce? Vorrei evitare di arrivare a ballo finito.-
- Non preoccuparti, lo spazio-tempo è relativo nelle fiabe. Arriveremo in orario.-
- Senza offesa, ma non mi fido; io ho un metodo migliore.- poi si rivolse verso il cielo.
- Ehi, autrice, ci serve una mano.-
- Sì lo so, volete arrivare prima al ballo.- rispose una voce.
- Lo so che ami farci penare, ma ora smetti di poltrire e aiutaci.-
- Va bene...-

Il terzetto, nonostante tutte le intemperie, riuscì ad arrivare al castello in tempo.
- Andiamo Eren, fra poco il tuo sogno si realizzerà.- disse la giovane.
- Lo spero.- sospirò lui.
- Non ti resta che andare e vedere che accadrà, non sprecare questa occasione.- tentò di confortarlo.
- Hai ragione! Forza, sbrighiamoci.-
-Un attimo, non andrò al ballo conciata in questo modo.-
Con un colpo di bacchetta trasformò i suoi vestiti quotidiani in qualcosa d'elegante adatto all'occasione.
- Così va meglio, ora possiamo andare.-
La coppia percorse un'altra volta un'altra scalinata, altri lunghi corridoi dove vennero tenuti d'occhio da altre guardie.
" Perchè deve essere tutto così dannatamente simile?" pensò Eren.
Infine giunsero davanti al portone che conduceva all'interno del salone dove si stava tenendo il party, bussarono e l'entrata venne aperta.
-Forza Eren, è il tuo momento, fai questa benedetta scalinata da gran diva e stendili tutti!-
- Ehm...grazie per l'incoraggiamento. Era un incoraggiamento, giusto?-
-Sì, ora vai.-

Il ragazzo dagli occhi smeraldo sospirò e si fece forza, iniziò a mettere un piede davanti all'altro e a scendere gli scalini, mentre la maga si mise in disparte rimanendo sul piano sopraelevato per godersi il ballo dall'alto.
Dalla sua posizione riuscì ad individuare facilmente quel nobile vestito di bianco che sarebbe diventato il futuro sovrano.
Il biondo principe Armin era impegnato a conversare con alcuni ospiti altolocati, ma appena qualcuno si accorse della figura che stava scendendo le scale, come una catena tutti gli sguardi si posarono su di lui, compreso quello del futuro erede la trono.
Egli appena vide quel ragazzo ne rimase folgorato e dopo essersi scusato con i suoi ospiti si fece strada verso colui che aveva catturato la sua attenzione.
I due appena giunsero uno davanti all'altro si scambiarono qualche parola che la fata madrina non potè udire a causa della distanza, poi l'orchestra iniziò a suonare e la coppia incominciò a danzare leggiadra.
La maga con un incantesimo fece abbassare le luci e creò un po' d'atmosfera, infine si rilassò pensando che la sua prova poteva ormai definirsi conclusa.

Nemmeno il tempo di rilassarsi guardando le persone danzare che una voce giunse alle sue orecchie.
- Come va?- chiese una ragazza appoggiata al muro con le braccia incrociate.
La strega si stupì di quella presenza, era sicurissima che prima non ci fosse nessuno lì con lei.
La squadrò da capo a piedi, i particolari che risaltavano di più erano un paio di occhialini tirati su sopra la fronte, i capelli castani raccolti in una coda scompigliata e una lunga tonaca da mago marrone chiaro, portata aperta come se fosse un camice da laboratorio.
-Ehm... tutto bene. Tu?- domandò per pura forma di cortesia.
-Meravigliosamente.- rispose raggiungendo la fanciulla appoggiata alla balaustra. -Mi dispiace solo che questo bel momento verrà interrotto.- mormorò tra sè e sè.
- Hai detto qualcosa?-
- No niente, posso farti una domanda? Cosa ci fai qui?- chiese lo strambo personaggio.
- L' hai già fatta la domanda e comunque sono qui perchè ho accompagnato una persona.-
La nuova arrivata mise una mano nella tasca della tonaca, tirò fuori un orologio da taschino e guardò l'ora.
- Sono in ritardo, devo proprio andare, è stato un piacere conoscerti.- parlò con tono entusiasta.
-Anche per me.-
E come era arrivato quel tornado di energia sparì appena l'esaminanda si voltò.

- Chi era quella zio?-
- Mi sembra di averlo appena detto: un tornado d'energia.-
-Non sei chiaro per niente.-

La serata stava procedendo nel migliore nei modi ed Erenentolo sembrava divertirsi come mai si era divertito in vita sua; ma le cose stavano procedendo fin troppo bene, anche perché la maga iniziò a captare una certa tensione nell'aria.

All'improvviso si alzò un grande vento che spense le candele presenti nella sala facendo sprofondare tutto il luogo nel buio più totale.
Tuoni e saette si propagarono per il salone mettendo in allerta la fata madrina che ora teneva la mano sul suo bastone pronta a intervenire: ora c'era di sicuro qualcosa che stava andando storto.
Una fiammata blu si levò al centro della sala poi essa si divise in tante piccole fiammelle che andarono a depositarsi sulle candele della stanza, creando così un'illuminazione spettrale che permise di individuare l'artefice di tutto quel trambusto.

- È il cattivo, vero? Sai chi potrebbe essere un perfetto malvagio!?-
- Ho già una mezza idea Isabel, ora fammi finire e dimmi se ti piace chi ho scelto, altrimenti dopo lo cambiamo.-

In mezzo alla sala in quel momento c'era una figura umana: una persona non troppo alta e dai capelli scuri, il nero era il colore che predominava sui suoi vestiti, di quel colore erano gli stivali che gli arrivavano fino al ginocchio, i pantaloni e la tunica che indossava, l'unica cosa colorata era la camicia rosso scuro. Al suo fianco sostava la stramba ragazza che prima aveva approcciato la maga.
Poi egli iniziò il suo discorso

- Tch. Ma che splendido ballo...un vero squallore. Mi chiedo perchè mi sono disturbato a venire fin qua.
Ah, ora mi ricordo, non mi avete spedito l'invito, davvero maleducato da parte vostra, Altezza. Probabilmente lo avrei anche rifiutato e non vi avrei recato problemi, ma già che sono qui con voi che mi avete recato un simile affronto... tanto vale divertirsi un po'.-
In quel momento una palla di fuoco sfiorò la testa dello stregone, però egli rimase imperturbabile e cercò con lo sguardo colui che aveva scagliato quell'incantesimo.
Notò la sagoma della maga con ancora in mano l'arma.
- Tch, scarso, ma soprattutto inutile.- rispose freddo scagliando un altro incantesimo verso colei che aveva tentato di colpirlo.
Prontamente ella lo schivò e rapida scese giù in mezzo alla pista da ballo, ormai vuota visto che tutti si erano spostati verso le pareti per evitare di essere coinvolti in quel duello..

- Una ragazzina?- la osservò con il suo sguardo che non lasciava trapelare nessuna emozione.
Un' altra palla di fuoco gli passò a pochi millimetri dal volto.
- A chi hai dato della ragazzina?-
- Molto interessante, ma ora basta giocare.-
L'energia magica presente nella stanza aumentò improvvisamente.
- Dormite. Ora.-
- Eren!- la fata madrina fece appena in tempo a lanciare un incantesimo di protezione su di lei e su Eren prima che tutti i presenti iniziarono ad accasciarsi a terra uno dopo l'altro.
- Tch, guarda che confusione, possiamo andarcene.-
- Tu!- lo richiamò a voce alta la ragazza
- A quanto pare l'idiota è rimasta in piedi, allora non devi essere così terribile.-
- Come hai potuto!-
- Andiamocene.- così senza ascoltare ciò che aveva da dire i due se ne andarono via, lasciando Eren e la giovane da soli senza la minima idea di cosa fare per porre rimedio alla situazione .

- Te l'avevo detto che quella era forte.-
- Taci quattrocchi, posso solo dire che ha superato le mie aspettative.-

Angolino dell'autrice.
Salve a tutti, per prima cosa grazie se avete avuto la forza per arrivare fin qui perché il capitolo era eterno.
Spero che questa storia vi stia piacendo, perchè vedendo pochi commenti non ho idea se magari vi state annoiando a leggere cose di questo tipo.
Quindi se avete idee ditemelo, perché io cerco di fare quello che posso, ma magari voi avete qualche preferenza.
Il prossimo capitolo non farà parte della miniserie "C'era una volta..." , ma sarà uno "speciale", diciamo così.
Votate e commentate se vi è piaciuto.
Ciaoo *si smaterializza*

Curiosità del capitolo
1- Non si sa se Hanji sia maschio o femmina, in quanto nel manga non viene mai specificato e non si può capire dal disegno, Isayama stesso non ha risposto a questa domanda quando gli è stata posta.
Nell'anime e nei film invece l'hanno adattata come personaggio femminile.

2- La data di nascita di Marco Bodt è il 16 Giugno, essa ha un motivo preciso per esserlo perchè il 16 Giugno si può considerare come metà dell'anno il che ci riporta a un fatto successo a Marco. (Non lo dico espressamente per evitare spoiler, chi sa cosa è successo ha capito ed io ci sono rimasta malissimo.)

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