~Capitolo 29~

-21 agosto-

Mi pulisco le mani nello straccio lanciandolo poi sul tavolo e indietreggiando di un passo per osservare meglio le tre tele appena concluse. Direi che sono perfette, mi piacciono molto e anche se non vorrei separarmene, ma è giusto che io lo faccia.

Tre dipinti che rappresentano l'ultima notte passata con Leonardo, i nostri baci, le carezze gentili e piene di passioni, le parole sussurrate, i gemiti, le risate sommesse e le vite che ci siamo confidati, i segreti, le speranze e le paure passate. Sono dipinti che significano molto, ma in cui risalta tutto ciò che non ho saputo dire, che non potrà mai sapere e che non dirò mai ad alta voce.

I due corpi sono quasi indistinguibili nell'esplosione di colori caldi dove il nero viene sommerso, sparendo totalmente nell'ultima tela. Ciò che predomina è il rosso nelle sue più splendide sfumature e quei punti di bianco che accendono i colori e i sentimenti. Quella luce che ha saputo darmi, nonostante faccia ancora male il pensiero.

«Sono meravigliosi!» dice Arielle alle mie spalle facendomi sussultare.

Mi volto sorridendole. «Dici che piaceranno?»

«Absolument!» esclama lasciando la borsa a terra e le cartellette colorate sul tavolo. «Quando mi hai chiesto di trovare nuovi clienti, non pensavo che realizzassi tele di questo genere!»

«Sono...»

«Meravigliose.» dice prendendo il cellulare e scattando le foto ad ognuno dei dipinti. Torna a fissarle incrociando le braccia al petto. «Qui dentro c'è cosí tanto...» si blocca voltandosi verso di me. «Quando le hai realizzate?»

«Ci lavoro da quando sono tornata dalla Toscana.»

«Direi che la vacanza ti ha fatto bene, anche se...» sospira scuotendo la testa e guardandomi con uno sguardo velato di preoccupazione. «Pensavo che con Leonardo fosse tutto a posto e da queste tele potrei affermarlo, ma quando sabato pomeriggio sono passata in galleria sul tuo viso non c'era la minima traccia di quello che è espresso in queste tele. Se ci hai lavorato da quando sei tornata, quando hai visto Leonardo? Perchè sei rimasta aperta tre giorni dal mattino fino alla sera tardi e mi chiedo dove tu abbia trovato il tempo anche di vederlo.»

Mi morsico il labbro nervosamente. «Non ci siamo più visti.»

«Perchè?»

«Perchè non siamo compatibili.» rispondo appoggiandomi al tavolo. «Arielle, lui il trentuno di agosto tornerà a Manhattan, alla sua vita e io sarò un ricordo, la ragazza francese che è stato costretto a frequentare solo per far contento il padre. Quella ragazza non dovevo nemmeno essere io! Non potevo andare avanti nell'illusione che potesse crearsi qualcosa.»

Scuote la testa. «Come puoi dirmi questo e dipingere delle tele del genere?» chiede indicando i dipinti alle sue spalle. «Esprimono cosí tanto...»

«Non dirlo!» esclamo come una pazza. Mi schiarisco la voce ricomponendomi. «Spero che troverai dei buoni clienti.»

«Sicuramente.» mormora per poi sospirare. «Lui si è fatto più sentire? Cosa vi siete detti per chiudere?»

Scuoto la testa. «Non ci siamo detto nulla, non c'era nulla da dire. C'è stato un bacio di addio ed è finita.»

Lui non ha provato più a contattarmi, forse troppo impegnato con il lavoro, o forse non gli interessa sapere di me, non che avrei risposto alle sue chiamate. Ho deciso di mettere un punto io al nostro rapporto prima del previsto e una parte di me è sollevata che lui non abbia insistito prendendosi ulteriormente gioco di me, ma dall'altra sono triste che non abbia nemmeno provato a cercarmi. Il mio cuore sente la sua mancanza, difficile da ammettere e non so nemmeno come sia possibile, ma è cosí.

Questo sottolinea solo quanto io sia stata stupida, che è stato tutto finto.

Devo ammettere che sa fingere proprio bene, quei baci sono stati una dolce illusione in cui mi sono cullata forse fin troppo. Provo un dolore al cuore ogni volta che ci penso. Il modo in cui mi toccava, mi sorrideva e quando il suo sguardo si accendeva mi hanno ingannato e proprio bene devo dire. Devo dimenticare in fretta queste sensazioni.

«Lisa mi ha chiesto se questa sera vogliamo bere qualcosa insieme.» dice Arielle riportandomi al presente.

Scuoto la testa. «Preferisco concentrarmi su altre tele, penso di poterne realizzare altre del genere se credi che vadano bene.»

«Fino a quando riesci a provare sentimenti cosí forti, i tuoi dipinti non avranno problemi ad essere venduti.» afferma sedendosi sull'alto sgabello in legno e accavallando le gambe in modo aggraziato. «Mi piacciono molto, ma credo ti farebbe bene uscire.»

«Io...»

«Saremo solo donne.»

Faccio una smorfia perchè non voglio che ci sia anche Abigail, non mi va proprio. «Solo donne?»

«Io, tu, Lisa e Abigail.» risponde alzando gli occhi al cielo sull'ultimo nome. «Preferirei evitarla anche io, ma a quanto pare Lisa le è proprio affezionata.» si alza lisciandosi la gonna dritta e lunga fino al ginocchio di un viola intenso. «Sono sicura che ci divertiremo, Lisa ha voglia di festeggiare e anche tu devi farlo per le tue meravigliose tele.» alza una mano bloccando qualsiasi mio tentativo di ribattere. «Io ho bisogno di divertirmi e dimenticare quell'idiota di Cam che è tornato in America e non voleva nemmeno dirmelo! È stata Lisa ad avvertirmi della sua partenza! Quello stronzo!»

Quindi Cameron è davvero tornato a casa per fare un favore a Leonardo e sicuramente c'è di mezzo Piper. Non mi sono dimenticata delle chiamate origliate dietro la porta del bagno, ho le sue parole impresse a fuoco nella mente. Io sono stata un passatempo, un dovere e presto lui diventerà padre. Lui diventerà padre e ha passato l'estate con me e non con la futura mamma. Che razza di uomo è?

Sento le lacrime premere, ma non ho intenzione di piangere. Leonardo non si merita le mie lacrime e non doveva nemmeno chiedere a Cam di tornare a Manhattan per lui. Cam non doveva accettare!

«È tornato per Leonardo.» dico ad Arielle che mi guarda aggrottando la fronte. «Gli ha chiesto di tornare in America perchè lui non poteva, ma non so dirti la motivazione precisa, posso solo sospettarla.»

«Ti rendi conto che non ho capito nulla?» chiede sedendosi nuovamente sullo sgabello. Sospira puntando i suoi occhi azzurri su di me. «Penso che questa conversazione l'affronterò meglio seduta.»

Annuisco sedendomi sul tavolo con le gambe a penzoloni. «Ho origliato delle sue chiamate.»

«E cosa hai sentito?»

«Che diventerà padre.»

Spalanca la bocca mentre io cerco di placare la confusione che provo. «Padre?»

Annuisco deglutendo a vuoto. «Ha messo incinta una certa Piper, ma a quanto pare non è pronto. Suppongo che suo padre non sappia nulla di questa storia, altrimenti non avrebbe detto di frequentare un'altra e Leonardo ha preso la palla al balzo.» sospiro scuotendo la testa chiedendomi come io abbia fatto a sbagliarmi cosí tanto su di lui. Quei maledetti occhi! «Due mesi in Costa Azzurra e lontano da ogni responsabilità, chiunque avrebbe accettato.»

«Non posso crederci.»

«Già.» ammetto e sono costretta ad asciugarmi in fretta una lacrima sfuggita al mio controllo. «Quanto sono stata stupida.»

«No, ma chère.» dice Arielle alzandosi e ticchettando fino a me. Mi prende le mani fra le sue, stringendole forte. «Non hai fatto nulla di stupido, non devi pentirti di niente.»

«Mi sono aperta con lui.» mormoro guardando i suoi chiari occhi azzurri che mi guardano con dolcezza. «Gli ho raccontato tutto.» sussurro e lei capisce stringendomi subito in un abbraccio. «Non dovevo, ho sbagliato e me ne pento così tanto.»

«Tesoro, non devi abbatterti.» dice prendendomi per le spalle. «Non devi mai pentirti di aver aperto il tuo cuore a qualcuno. Questa volta è andata male, ma non ti deve fermare perchè l'amore è una cosa meravigliosa.»

Scuoto la testa e trattengo le lacrime, ma la voce trema stupidamente. «Non è meravigliosa. Il mio ex abusava di me e Leonardo mi ha solo preso in giro.» mi porto le mani al petto perchè fa dannatamente male. Fa cosí male che mi manca il respiro.

Il mio ex ha saputo donarmi solo violenza e io come una stupida non ho fatto molto per sottrarmi ma avevo paura e ne ho ancora. Non ho nemmeno il coraggio di denunciarlo perchè tremo al solo pensiero di trovarmelo davanti, che i nostri sguardi si incontrino. Leonardo, per quanta dolcezza mi abbia saputo dare, era però tutta finzione.

Arielle mi prende il viso fra le mani sorridendomi dolcemente. «Le tue esperienze con l'amore non sono state le migliori, gli uomini a cui ti sei affezionata non hanno saputo mostrarti cosa significa, ma non devi pensare che sia brutto.» mi lascia il volto, ma continua a temere lo sguardo puntato sul mio, pieno di dolcezza e determinazione. «Non devi pensare che l'amore sia solo sbagliato, che sia solo violento e crudele, che sia solo una presa in giro perchè non è così. Troverai la persona giusta.»

«E come la trovo?»

«Quado ti farà sorridere solo la sua presenza e il tuo stomaco sarà in subbuglio e calmo contemporaneamente. Capirai che è quello giusto perchè sorridi al suo pensiero e nonostante ti faccia arrabbiare, riesci a perdonarlo. Perchè hai il cuore in gola ogni volta che ti sfiora e non desideri altro che la sua vicinanza.» mi prende una mano stringendola. «Quando state insieme ti senti bene, serena, ma anche agitata perchè la sua presenza ti provoca così tanta confusione che sembra tutto sbagliato, ma invece è tutto giusto e lo senti che è giusto. È la persona che ti fa sentire bella in mezzo a tutti gli altri, che ti fa sentire apprezzata e ti accetta, accetta i tuoi pregi e difetti. È quella con cui riesci ad aprirti e parlare di qualsiasi cosa, anche se all'inizio potrebbe farti paura aprirti cosí tanto, ma capisci che è giusto farlo. Che non troverai un muro, ma qualcuno pronto a sostenerti e aiutarti.»

«Tu hai mai provato queste sensazioni?» chiedo con il cuore in gola.

Annuisce. «Gli americani hanno un certo fascino.»

«Sei innamorata di Cameron?» chiedo completamente spiazzata perchè non immaginavo che si fosse affezionata così tanto.

«Credimi, ho provato ad evitarlo.» risponde sospirando. «Quel ragazzo ha delle qualità nascoste.»

Sorrido. «Non è cosí male.»

«No, ma non so quando ci rivedremo.» risponde stringendosi nelle spalle. «Abitiamo in continenti diversi e nessuno dei due può lasciare facilmente il lavoro.»

«Mi dispiace.»

«Non preoccuparti.» sorride e da triste, si fa sempre più deciso e capisco che il momento sentimentale è finito. «Questa sera si va a bere. Non voglio obiezioni perchè entrambe abbiamo bisogno di farlo, di uscire e dimenticare per un po' due americani che ci hanno solo incasinato l'estate.»

«Io con Leonardo ho chiuso.»

Alza un sopracciglio. «Ma chère, sei innamorata di lui e hai bisogno di staccare la spina almeno per una sera.»

«Io non sono...»

«Certo che sei innamorata!» esclama indicando le tele. «Ammetti che quello che ti ho detto corrisponde esattamente a Leonardo e mi dispiace davvero che per lui non sia lo stesso, credevo che fosse migliore. Dopo il casino della scommessa pensavo che si fosse pentito sul serio, ma mi sono sbagliata.»

«Ora cosa faccio?»

«Trovi la persona giusta.» afferma confondendomi e basta. Alza la mano fermando le mie domande. «La persona giusta è anche quella che ricambia i tuoi sentimenti, è un punto fondamentale. Mettiti in testa che l'uomo giusto arriverà e ti amerà per quella che sei. Costruirete un rapporto stupendo fondato sull'amore, il rispetto e la fedeltà.»

«Non mi aspettavo delle parole del genere da te.»

Sorride. «Ho un cuore anche io, ma per lavoro devo essere decisa e pronta a qualsiasi cosa. Devo sempre mostrarmi determinata e sicura di me, altrimenti non verrei presa sul serio.»

«Spero che tra te e Cam funzioni.»

Mi stampa un bacio sulla guancia. «Ora basta parlare d'amore e rimettiti al lavoro. Voglio farti diventare ricca.» mi strizza l'occhio andando a recuperare la borsa e le sue immancabili cartellette colorate. «Passo da te alle nove e non voglio trascinarti fuori casa. Questa sera si esce e ci si diverte, anche con la presenza di Abigail.» sale il primo gradino e poi si volta verso di me. «Meglio che porto la cena da te e ci cambiamo insieme, porterò anche qualche abito. Dovrai essere irresistibile e poi scuciremo qualche dettaglio a Lisa sui due americani.»

Scuoto la testa sorridendo mentre lei riprende a salire le scale. Inutile opporsi quando è cosí decisa e poi non voglio nemmeno farlo, ho bisogno di uscire e svagarmi un po'. Ho bisogno di liberare la mente e passare del piacevole tempo con le mie amiche.


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