Domina l'oscurità.
Tutto è buio.
L'atmosfera è carica di tensione, il chiacchiericcio della folla fa intendere quanta impazienza gravita nell'aria.
Non ci sono mai state così tante persone sotto a quel palco.

Il palco.
Anch'esso immerso nel buio.
Solo un debole riflesso sul metallo delle aste dei microfoni convince che non sia vuoto.

Un accordo di chitarra elettrica, aggressivo e potente, attira tutti gli sguardi presenti sul palco.

Alcune luci si accendono, vorticando.

Urla e fischi si alzano dal pubblico.

Andrenalina.

Una linea di basso spezza l'oscurità, mandando in tilt ogni possibile controllo della folla, subito si crea un moshpit in prossimità del palco.

Poi eccola, la batteria si unisce al basso, seguita da due chitarre elettriche indiavolate.

Ogni nota, ogni frase musicale, ogni parola pronunciata dal cantante distrugge la ragione del pubblico in delirio.

E poi lì, verso la fine del brano, la line di basso si evolve, la chitarre si calmano un poco...

Un potente e micidiale assolo, sostenuto dalla batteria e accompagnato dalle chitarre elettriche, avvolge il pubblico, accresce il moshpit.

Un assolo di basso elettrico che si rifiuta di stare tranquillo, squarcia l'aria, rende la folla fuori controllo, indemoniata.

Adrenalina alle stelle, un pogo abbastanza spinto, le quattro corde incediate.

Come una fiamma che brucia intensamente, una fiamma che genera scintille e uccide ciò che urta, l'assolo torna al principio, torna da dove è nato, torna alla line di basso iniziale.

In breve però il brano si estingue, lasciando la folla urlante delirare sotto al palco.

I quattro musicisti si guardano, ansimanti e con le dita che tremano leggermente.

Sorridono, posseduti dalla musica, consapevoli che quando i loro strumenti si uniscono, da quattro persone diverse diventano una sola, tanto potente da riuscire ad indemoniare una folla di quelle dimensioni.

Bacchette che scottano e corde roventi, pronte ad affrontare una notte con il Diavolo.