2. Thomas
- È ora di alzarsi! -
La luce del sole mi colpisce in pieno viso e prima che me ne renda conto la mia sorellina più piccola mi è addosso.
- Emma!! Scendi subito e lasciami in pace -
- Ma c'è Riccardo che ti aspetta in salotto -
Di scatto mi metto a sedere. Osservo la mia vivace sorellina di sei anni.
- Grazie Emma, digli che arrivo subito. A proposito... che ore sono? - sbadiglio.
- Sono quasi le dieci di mattina, Tommy dormi troppo - mi lancia uno sguardo di rimprovero con le mani appoggiate sui fianchi. Assomiglia molto a mia madre.
- Arrivo subito - le sorrido.
Nel scendere dal letto urto una pila di spartiti appoggiati sul pavimento. Impreco sottovoce cercando velocemente di rimetterli in ordine.
- Ma buongiorno, una sveglia non l'hai ancora comprata? - entra Riccardo in camera mia, senza nemmeno bussare.
- Ehi non si usa chiedere permesso? -
Il mio amico sghignazza.
- Ti sei dimenticato che ci eravamo messi d'accordo per suonare un po' insieme? Ho già portato la chitarra di sotto -
- Certo che mi ricordo, ieri sono stato a studiare fino a tardi -
Riccardo sorride e prede al posto mio alcuni quaderni.
Scendiamo al piano di sotto dove mia mamma si prepara ad uscire con Emma.
- Torniamo per pranzo, divertitevi - ci saluta con il suo sorriso luminoso.
Nel seminterrato di casa mia, oltre al garage e al magazzino di mio padre, c'è la sala insonorizzata dove tengo la mia batteria e dove passo la maggior parte del mio tempo libero.
Appena entrati, Riccardo si precipita dalla sua chitarra.
- Con cosa cominciamo? - mi guarda con i suoi occhi azzurro scuro mentre si mette a tracolla la sua Fender Stratocaster blu e rossa.
- Se mi lasci, vorrei fare un po' di riscaldamento -
Mi siedo dietro alla batteria e prendo in mano le bacchette.
- Vai, The Show Must Go On, allora -
Annuisco.
Per le successive due suoniamo insieme, ripetendo alcune volte i brani.
- Che fai sta sera Thomas? Vieni al Black Sound ? -
- Sì, ci sta -
Il Black Sound è il bar dove lavora Riccardo. Spesso il proprietario organizza concerti rock dal vivo, invitando a suonare le band locali.
Il resto del pomeriggio lo passo tranquillo con le cuffie, a passeggio con il mio cucciolo di sei mesi; l'avevo comprato quando aveva due mesi in un allevamento di cani di razza pastore australiano. L'avevo chiamato Lucky e in breve tempo era diventato come un fratello per me.
- Lucky!! Smettila di tirare! - il suo unico difetto che ogni tanto mi fa davvero innervosire, è che tira molto al guinzaglio specialmente quando incontriamo altri cani.
Quando entro al Black Sound intravedo subito i miei amici seduti ad un tavolo. Mi avvicino.
- Ehy Thomas è un secolo che non ti si vede in giro, che fine hai fatto? - Jonathan mi saluta invitandomi al tavolo.
- Il lavoro mi ha rubato parecchio tempo in quest'ultimo periodo - sghignazzo.
- Secondo me più la batteria che il lavoro - Arianna mi guarda sorridendo. So che ha una cotta per me e prova in tutti i modi a farsi notare.
Dopo poco arriva Riccardo al tavolo per prendere le ordinazioni.
- Thom vorrei chiederti una cosa... - con gli occhi mi indica di seguirlo.
Annuisco.
Quando raggiungiamo il bancone del bar, Riccardo mi serve una birra.
- Domani sera... c'è una Jam Session... suoniamo anche noi? È aperta a tutti -
Noto subito il luccichio negli occhi del mio amico.
- Ma non abbiamo una band, Ricky non siamo qualcosa di serio... -
- Non importa. La batteria è li sul palco, io porto la mia chitarra e suoniamo qualche brano come se fossimo nel tuo garage. Ti prego Thom! -
Mi guardo intorno pensieroso, con il timore di fare una figuraccia.
Mentre Riccardo serve un caffè liscio a una ragazza che non ho mai visto prima, bevo un sorso di birra e prendo la mia decisione.
- Domani sera a che ora? -
- Per le 20:00... magari troviamo il bassista che cerchiamo da anni - il mio amico sparisce tra i tavoli sghignazzando.
Mi volto ad osservare il piccolo palco dove quindi suonerò domani.
Non ho mai avuto paura del pubblico, ma la consapevolezza di non essere abbastanza preparato mi mette un po' di timore.
Vengo distratto da Arianna che si prende il diritto di abbracciarmi apertamente.
Sento Jonathan fischiare scherzosamente.
- Io vado, ci si vede - mi scosto bruscamente dalla ragazza ed esco dal locale il più in fretta possibile.
Prima di raggiungere la mia macchina, decido di fumare una sigaretta. Frugando nelle tasche però non trovo l'accendino.
Impreco a bassa voce, con la sigaretta tra le labbra.
A qualche metro da me, appoggiata alla staccionata in legno che delimita la zona di parcheggio, scorgo la ragazza che poco prima ha ordinato un caffè.
Fuma una sigaretta, in silenzio, con gli occhi gonfi e arrossati.
Sono in dubbio se chiederle l'accendino o meno, quando me lo lancia di sua spontanea volontà.
Lo afferro al volo, sorpreso e divertito dalla situazione.
- Ehy grazie! Io devo averlo dimenticato da qualche parte - mi avvicino a lei sorridendo e le restituisco l'accendino dopo averlo usato.
- Figurati, lo dimentico sempre anch'io - cerca di sorridere.
- Comunque... io sono Thomas - le porgo la mano che stringe con forza.
- Iris, piacere -
- Non è tanto che abiti qui o sbaglio? Non ti avevo mai vista prima - mi appoggio alla staccionata accanto a lei, fumando tranquillamente.
- No sono appena arrivata. Mi sono trasferita per il nuovo lavoro -
La guardo mentre lancia lontano il mozzicone della sigaretta finita.
- Sei qui da sola? -
- Sì, non conosco nessuno -
- Dove lavori? -
- Lavoro al centro addestramento cinofilo della città, tu? -
Vedo i suoi occhi osservarmi per la prima volta da quando le sono vicino.
- Sono meccanico nell'officina che trovi in fondo a questo viale. -
Annuisce facendo scorrere lo sguardo all'ingresso del bar dove stanno uscendo dei ragazzi.
Butto via il mozzicone dopo aver consumato la sigaretta e controllo l'ora sul cellulare.
- Beh, è ora di andare a dormire credo - le sorrido nuovamente e questa volta resto ipnotizzato dai suoi occhi ambrati che al buio sembrano quasi neri. È davvero una ragazza carina.
- Hai ragione, grazie della compagnia, ciao Thomas -
La vedo dirigersi verso una Jimny parcheggiata poco lontano.
- Iris! Io... beh se ti va domani sera vieni a bere qualcosa qui al Black Sound... domani è organizzata una Jam Session, ci sono diversi musicisti che suonano e vari generi musicali... se vuoi - ho le guance infuocate, perfortuna il buio non lo fa notare.
Torna sui suoi passi, sorridendo appena.
- Perché no? A che ora? -
- Uh la Jam Session comincia alle 20:00, tu vieni quando vuoi. Non si sa ancora chi suonerà e cosa... ci si organizza sul momento. È divertente, non è la prima volta che organizzano serate di questo genere. -
- Interessante. Allora a domani -
- Okay... a domani -
La osservo allontanarsi e lo stomaco mi si stringe in una morsa.
Domani suonerò anch'io su quel palco.
Eilaa :-)
Ecco il secondo capitolo, grazie per leggere !!
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