CAPITOLO 62:

La trasformazione avvenne subito; dopo pochi secondi poté già muoversi in acqua come fosse nata per farlo.
Si spinse giù in profondità, dove la luce si assopiva gradualmente,  con i colpi di pistola e moschetto che le sibilavano accanto.
Non sapeva con esattezza dove fosse finito il principe, ma poiché si trovavano sopra ad una secca non sarebbe stato difficile trovarlo.
Giunse sul fondale, detriti di ogni tipo lo invadevano, ma di Jonas non c'era traccia.
Ragionò. Con una palla di ferro al piede non poteva certo essersi allontanato troppo dalla nave nella caduta, così si avvicinò ad essa.
Il senso di urgenza le comprimeva lo stomaco dolorosamente costringendola a muoversi sempre più in fretta, spinta dal terrore.
Alla sua sinistra individuò qualcosa di decisamente estraneo al mondo marino: un corpo, dalle fattezze irriconoscibili sott'acqua ma che altri non poteva essere se non lui.
In un attimo fu sopra di lui.
Ora che le ferite si erano un po' lavate grazie all'acqua le sue condizioni erano più chiare che mai; lividi e tagli sul viso, graffi su collo e braccia e macchie di sangue sull'ormai lurida camicia.
Selena premette una mano sul suo petto. Non sembrava alzarsi, né sfuggivano più bollicine da in mezzo alle sue labbra rovinate.
Fu presa dal panico.
Se non respirava più era tutto perduto, non poteva più fare nulla.
Di certo non quell'idiozia del bacio. Come potrebbe un bacio salvare dall'annegare?
Mai aveva domandato ad Hidis quale fosse la verità né se n'era interessata, e mai come in quel momento se ne stava pentendo.
Che si trattasse di verità o no, provare non poteva aggravare la situazione di Jonas più di quanto l'avesse già fatto la palla di cannone che l'aveva trascinato sul fondo.
E poi, se era ormai morto come sembrava, baciare un defunto non poteva essere la cosa peggiore che lei avesse mai fatto.
Si avvicinò al principe e gli prese il viso tra le mani, ma si bloccò.
Non riusciva a convincersi, c'era qualcosa, dentro di lei, che le impediva di farlo.
Ma per quanto potesse farle storcere il naso l'idea di baciarlo, il pensiero di lasciar qualcosa di intentato, anche se si trattava di uno stupido e inutile bacio, le rivoltava lo stomaco.
Serrò gli occhi un'ultima volta, poi, tutto d'un colpo si abbassò su di lui e lo baciò.

Nonostante la situazione, Selena non riuscì a impedirsi di essere imbarazzata; stava baciando un uomo morto, sott'acqua, cercando di riportarlo in vita ma senza la minima idea di come farlo.

Alla fine si rialzò; aveva voglia di urlare, di tirare fuori tutta la sua rabbia verso Èspinoza, l'uomo che continuava a tormentarla da anni.
Senza Jonas non si sarebbe più potuta presentare in Spagna. Èspinoza aveva ragione, l'avrebbero accusata, imprigionata e, quasi sicuramente, impiccata. O almeno ci avrebbero provato. Fatto sta che se si fosse fatta vedere di nuovo dopo che per tutti era morta e defunta a maggior ragione sarebbero stati guai.

All'improvviso si sentì spingere via; il braccio che era poggiato sul torace del principe era stretto in una morsa, e davanti a lei stava il ragazzo, che non sapeva se essere più terrorizzato dal fatto di trovarsi sott'acqua o dalla vista di Selena con una coda al posto delle gambe.
Realizzando di essere sul fondo del mare, il principe sembrò impazzire. Lasciò Selena, la cui mutazione sembrava essere ben lontana dai suoi pensieri, e cominciò a guardarsi intorno freneticamente, come un matto fuori di testa, per poi afferrarsi la gola.
Sembrava stesse soffocando, ma era impossibile e lei lo sapeva.
Poi, preso da un istinto improvviso, si diede una spinta con i piedi tentando di risalire verso la superficie.

Selena gli scattò subito dietro; non doveva assolutamente farsi vedere.
Se fosse riemerso accanto allo scavo della nave rischiava di farsi uccidere di nuovo.
Era molto più veloce di lui essendo in acqua, e in pochi secondi lo raggiunse afferrandolo per un braccio, ma Jonas provò a respingerla con tutta la forza che gli era rimasta, ma che tuttavia non bastava a sovrastare quella di Selena.
Lei continuava a tenerlo saldamente e lui continuava a ribellarsi, ma riuscì comunque a tirarlo lontano da entrambe le navi.
Dopo un po' parve essere sfinito e, compreso che non sarebbe affogato, si lasciò guidare da Selena che cercava di raggiungere la costa di un'isola che aveva avvistato poco prima di trovarsi davanti Èspinoza. Lì sarebbero stati al sicuro.

2

Quando finalmente il fondale si avvicinò alla superficie abbastanza da camminare, Selena riprese la sua forma umana e un po' sorreggendo un po' trascinando il principe riuscì a portarlo sulla spiaggia.
Appena sentì che era tornato sulla terra ferma, Jonas si lasciò cadere sulla sabbia calda e morbida e Selena, esausta, fece lo stesso.
Sentiva il suo respiro affannato spezzare ritmicamente la calma melodia prodotta dalle onde, mentre ogni singolo muscolo del suo corpo tremava per lo sforzo.
Dopo nemmeno cinque minuti cadde addormentata, e si svegliò quando la luce era ormai drasticamente diminuita.
~ Jonas.~ chiamò alzandosi sui gomiti.
Diversi colpi di tosse le risposero.
~ Jonas.~ fece ancora. ~ Come...~
Altri colpi di tosse.
~...va?~
Riuscì a mettersi in ginocchio; la testa le pesava e si sentiva debole, ma era più in forze di prima.
Si accostò al principe. Era sdraiato nella stessa posizione di quando si era lasciato cadere, e respirava a fatica tenendo gli occhi chiusi.
~ Ehi.~ Gattonò fino ad arrivare dietro la sua testa, la sollevò e se la pose sulle ginocchia.
Il suo corpo stava guarendo.
Un gigantesco taglio che prima aveva sulla guancia sinistra adesso era ridotto a un sottile graffio; i lividi e i rigonfiamenti erano diminuiti di grandezza e le sue mani avevano smesso di tremare.
Era chiaro che di lì a poco sarebbe stato meglio.
Lo rassicurò sul fatto che presto sarebbe tornata, e andò a cercare del cibo da dargli per farlo tornare in forze.

Ore dopo, stavano seduti uno di fianco all'altra, in silenzio, rivolti verso l'oceano.
A

vevano mangiato, lui molto più di lei nonostante avesse insistito per dividere tutto in dosi eque, e alla fine la stanchezza era tornata a farsi sentire.
~ Come hai fatto?~ chiese Jonas tutto d'un fiato, come se la domanda diventasse magicamente meno scomoda se la si pronunciava in fretta.
"A fare cosa?" voleva rispondergli, ma sapeva che era una presa in giro bella e buona. Era chiaro a cosa si riferiva.
~ Non sapevo di poterlo fare. In realtà non mi ero mai posta il problema. Avevo sentito delle storie e ci ho provato.~
~ Non puoi metterla giù come si tratti di normale routine.~ Il principe si voltò verso di lei. ~ Sei una sirena.~
Selena non riuscì a trattenersi. ~ Che intuito...~
Poi si pentì delle sue parole.
~ Scusa. Tutto questo non sarebbe mai dovuto succedere, mai...~
~ Già... Ma forse non è del tutto negativo che sia successo.~
~ Sei quasi morto! Anzi, sei morto! Come puoi dire che non è negativo?!~
Selena era sbigottita.
Gli era rimasta dell'acqua nel cervello?!
Jonas scrollò le spalle, restando calmo. ~ Non lo so, considero le possibilità.~
Selena sistemò la sabbia sotto di sé in modo che fosse più comoda e si sdraiò su un fianco. ~ Io considero che è il caso di dormire.~

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